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  1. #1
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    Predefinito Prosegue da: "La perfida cannabis"

    http://www.politicaonline.net/forum/...threadid=21308
    **************************************************
    Credo che il problema sia più vecchio della sempilce questione sul <fumo> come viene normalmente chianmata la sostanza in questione, il problema è .
    è mai esistita una morale di sinistra in italia?
    Il moralismo che esisteva nel PCI era morale di sinistra o solo un mix di morale piccolo borche se, un poco beghina senza andare in chiesa, mutuata direttamente da un moralismo volgare tipico del realismo socialista che metteva in prigione i gay, penaste al modo in cui nel vecchio PCi venivano guardati i <cappellobi> o gli Yppies americani, o la musica rock, o lo stesso movimento studentesco in Iallia, per non parlare poi delle femministe, in quel caso le volgarità erano d'obbligo, io avrei quindi molto poco da godere verso certi rigurciti che mi rimandano al giorno in cui , giovane comunista, strappai la tessera davanti al mio seg. di sez. che alla domanda di un compago< hanno ucciso Pasolini> rispose> era solo un finocchio>, forse ad alcuni può sembrare frase stupida, ma invece rappresentava perfettamente la morale personale della stragrande maggioranza degli iscritti al partito che non fece mai nulla per eliminare nel proprio popolo i germi ereditati dal cattolicesi di parrocchia e dal fascismo piccolo borghese,
    e caro Catilina, se evoluzione avvenne furuno proprio le battaglie dei radicali di allora sull'aborto e sul divorzio a portarla!
    Se questi vi sembrano sciocchi discorsi ragionate solo sul fatto che una società libera non si puo costruire con un popolo che ha la morale della parte più bieca e putrida dei suoi avversari

  2. #2
    Quin igitur expergiscimini?
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    Originally posted by falcorosso
    ragionate sul fatto che una società libera non si puo costruire con un popolo che ha la morale della parte più bieca e putrida dei suoi avversari
    Appunto, la parte più bieca e putrida è costituita dai liberali-liberisti-libertari, che da una lato sono per la liberalizzazione di tutte le droghe del mondo, per l'aborto fino al nono mese di gravidanza, eccetera; dall' altro- coerentemente- sono per la liberalizzazione completa dei licenziamenti, per il lavoro precario a vita, per il predominio assoluto del "libero" mercato, eccetera. Per questo io rifiuto la morale dei radicali e di chi la pensa come loro.

  3. #3
    Quin igitur expergiscimini?
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    Originally posted by falcorosso
    [...] Il moralismo che esisteva nel PCI era morale di sinistra o solo un mix di morale piccolo borghese, un poco beghina senza andare in chiesa, mutuata direttamente da un moralismo volgare tipico del realismo socialista che metteva in prigione i gay, pensate al modo in cui nel vecchio PCi venivano guardati i <cappellobi> o gli Yppies americani, o la musica rock, o lo stesso movimento studentesco [...]
    Poi, pensandoci ancora, mi è venuta in mente un'altra cosa, Falco: eppure quel PCI lì, piccolo-borghese, moralista, perbenista, raggiunse il 35% dei voti e per un soffio non andò al governo e non fu sconfitto politicamente all' interno i Italia, ma solo in conseguenza del cataclisma mondiale del comunismo. Allora quell' esperienza è da buttare?

  4. #4
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    Originally posted by Catilina


    Poi, pensandoci ancora, mi è venuta in mente un'altra cosa, Falco: eppure quel PCI lì, piccolo-borghese, moralista, perbenista, raggiunse il 35% dei voti e per un soffio non andò al governo e non fu sconfitto politicamente all' interno i Italia, ma solo in conseguenza del cataclisma mondiale del comunismo. Allora quell' esperienza è da buttare?
    E allora? Anche la Dc aveva percentuali alte, anzi più alte. Ed era alrettanto bigotta, perbenista e piccolo borghese. Erano due "chiese" politiche, l'una era l'immagine speculare dell'altra.

  5. #5
    Roderigo
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    E' vero: Dc e Pci condividevano il perbenismo anche come riferimenti antropologici: il buon padre di famiglia cattolico e l'operaio di Borgo S. Paolo avevano caratteristiche molto simili. Ma non più l'operaio di Barriera di Milano. Tuttavia, quel perbenismo era parte integrante della morale identitaria democristiana, mentre per quanto riguardava il Pci corrispondeva anche e soprattutto ad una strategia di adattamento e di radicamento: un Partito d'Azione di massa, nell'Italia del dopoguerra era irrealizzabile. Oggi, la Rifondazione è, tra le altre cose, anche il superamento di quel perbenismo.

    R.

  6. #6
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    O non è forse che quel partito comunista era riuscito a comprendere e condividere il sentire comune di un popolo (non di frange marginali), su questioni essenziali non puramente economiche, e per questo veniva ascoltato e premiato?
    E poi, che cosa include la categoria di "perbenismo"?

  7. #7
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    Originally posted by Catilina


    Poi, pensandoci ancora, mi è venuta in mente un'altra cosa, Falco: eppure quel PCI lì, piccolo-borghese, moralista, perbenista, raggiunse il 35% dei voti e per un soffio non andò al governo e non fu sconfitto politicamente all' interno i Italia, ma solo in conseguenza del cataclisma mondiale del comunismo. Allora quell' esperienza è da buttare?
    Il punto non è "buttare via" quella storia. Non si butta mai via niente.
    Si tratta invece di superarla e migliorarla, altrimenti non ci chiameremo "Rifondazione Com" ma "Conservazione Com".

    Salut,
    Paddy G.

    ps
    Quando il PCI raggiunse il 35% non fu una bella cosa, ma fu l'inizio della fine per quel Partito: intraprese un cammino che lo portò dritto alla Bolognina...

  8. #8
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    Il PCI di un tempo era notoriamente indifferente alle questioni relative ai diritti individuali.

    Mi piacerebbe conoscerne le motivazioni da parte dei suoi militanti. Probabilmente c'era l'idea che il PCI dovesse essere un partito "nazional-popolare", capace di interpretare i valori del suo elettorato effettivo e di non porsi in radicale contrapposizione con quelli del suo elettorato potenziale, e non l'espressione di un'elite di intellettuali che facessero da maestrini dell'opinione pubblica.

    Perchè i diritti degli individui devono essere guardati con sospetto? L'importante è che essi siano inseriti in un sistema che comprende anche dei doveri nei confronti della società, cioè degli ALTRI individui.

  9. #9
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    un comunista non può mai confondore risultati elettorali a linee politiche, o peggio a strategie vincenti, se agissimo in questo modo non avremmo mai la possibilità di valutare errori e "dimenticanze" della nostra storia.
    Non è certo un caso che un determinato modo di concepire il socialismo e la sua morale non abbiamo creato un modo di pensare e di agire progressivo, ne sono di esempio tutto l'est europeo e la stessa Cina dove le ooposizioni al neoliberismo mafioso che si sta imponendo vengon costruite più sui ricordi del passato, che invece su analisi ed inchieste sul presente.
    In fondo chei ha parlato di nazionalpopolRE HA CENTRATO, INVOLONTARIAMENTE, IL NUCLEO DEL PROBLEMA, ma il problema è questo nazionalpopolare rispondeva alle necessità del "socialismo in un solo paese" oppure rispondeva alle necessità ddel rovesciamento del capitalismo, e quindi anche di tutte le sovrastrutture che Marx definisce da esso nate?
    Noi che non abbiamo e viviamo situazioni di emergenza, ma abbiamo la possibilità di ragionare, dovremmo porci seriamente questo tipo di problemi, poichè essi sono il nucleo centrale della società che vogliamo costruire, si fa presto a dire che deve essere multiculturale, multirazziale, libera, società in cui l'idea non e le idee, ma le menti sono libere, queste sono solo parole, buoni propositi, il paradiso dei cristiani, ma essi avendolo costruito in un momndo parallelo non devono porsi troppi problemi su ciò che sarà o come costruirlo, poiche la divina provvidenza ha già pensato a tutto, noi invece questi problemi dobbiamo porceli, perchè il nostro paradisi non sara in un mondo parallelo al nostro, ma proprio sul nostro, sarà composto da coloro che lo abitano con le loro morali ed i loro pensieri, avete mai passata che dico un mese o più nella profonda romagna o emilia, avete visto come vivono, come pensano in quelle che sono rimaste le isole rosse, io non solo vi ho vissuto ma anche lavorato, ed ogni giorni pregavo iddio di far finire il lavoro e tornare a casa, per fuggire da quel grigio perbenismo che mi circondava, da quel falso ordine e divertimeto che mi dava la nuasea, da quella pulizia di facciata, da llo sfruttamento pauroso dei lavoratori nelle piccole aziende che a confronto i padroni dei grandi cantieri di Viareggio sono dei socialisti, questa è la profonda provincia rossa nata da quelle morali, da quei modelli di società vche sarebbero stati nostri se.....
    non nego che certe sere pensieri tremendi affioravano alla mia mente, di cui chiedevo subito perdono a mio nonno, a mio zio morto partigiano, ma mi guardavo intorno e pensavo se questo era il modello, ci siamo salvati per il rotto della cuffia dal ricretimemto del cervello, ma subito dopo il mio pensiero correva a Majacoski, alla Bauhaus, ai grandi pensatori marxisti tipo Luckas ed altri, alla scuola di francoforte, allo stesso Marx ed Engels, all0orogine della famigli aetc...., ed il mio cuore e con esso la mia mente si riaprivano perche capivo che nulla di tutto questo aveva a che vedere nè col comunismo nè con la transizione, nè con il pensiero e la morale socialista, ed allora mi ytornava il sorriso, e capivo, capivo la Bolognina e Moretti, capivo che erano e son figli della stessa madre la piccola borghesia, con la sua morale nazional popolare, un po bigotta e impaurita, che vuole vivere bene, ma odia i cambiamemnti profondi è progressita e reazionaria insieme, è tutto quello che volete, ma non è comunista

  10. #10
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    Originally posted by falcorosso
    , avete mai passata che dico un mese o più nella profonda romagna o emilia, avete visto come vivono, come pensano in quelle che sono rimaste le isole rosse, io non solo vi ho vissuto ma anche lavorato, ed ogni giorni pregavo iddio di far finire il lavoro e tornare a casa, per fuggire da quel grigio perbenismo che mi circondava, da quel falso ordine e divertimeto che mi dava la nuasea, da quella pulizia di facciata, da llo sfruttamento pauroso dei lavoratori nelle piccole aziende che a confronto i padroni dei grandi cantieri di Viareggio sono dei socialisti, questa è la profonda provincia rossa nata da quelle morali, da quei modelli di società vche sarebbero stati nostri se.....
    Vivo da parecchi anni a Bologna e confermo pienamente quello che scrive falcorosso. Provincialismo, boria, perbenismo, moralismo, clientelismo, meschinità piccolo borghese...tutti gli ismi che volete. Una situazione incancrenita da decenni e decenni di potere senza ricambio. E la cosa grave è che chi ha costruito questo tipo di società ne va pure fiero e crede di essere migliore. E non c'è bisogno di essere comunisti per capirlo. Io, infatti, non lo sono.

 

 
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