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  1. #1
    Hanno assassinato Calipari
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    Predefinito La teoria del debito estero e le privatizzazioni

    La crisi economica non permette all’Argentina di pagare i debiti con l’estero. E allora? C’è chi propone di vendere parte delle terre nazionali. Ma l’ex deputato argentino Juan Gabriel Labaké, come gran parte dell’opinione pubblica, non ci stà, e in quest’articolo (che Clorofilla.it ha tradotto per i suoi lettori) punta il dito contro gli Usa e Duhalde.

    Nel 1982 il Messico dichiarò che non avrebbe potuto pagare il suo debito estero. Nell’agosto del 1983 Henry Kissinger e David Rockefeller convocarono in una riunione riservata che si tenne nella città di Val, Colorado, una dozzina di personalità importanti della politica e della finanza mondiale. Tra loro c’erano il francese Valery Giscard D’Estaigne (che da poco aveva concluso il suo mandato di presidente francese), Gerald Ford (ex presidente Usa) e alcuni rappresentanti di quattro-cinque tra le maggiori banche multinazionali degli Stati Uniti e d’Europa.

    L’argomento di questo conclave fu, naturalmente, la ricerca di un sistema che permettesse ai paesi del Terzo Mondo di coprire il loro debito con l’estero, in un momento in cui la cessazione dei pagamenti da parte del Messico ne metteva in dubbio il recupero.

    Si giunse alla conclusione che bisognava velocizzare la privatizzazione delle imprese statali dei paesi debitori, affinché questi potessero pagare il debito con le entrate. Tale proposta venne chiamata Deudas por activos.

    Da quel momento in poi, anche grazie a pressioni psicologiche degli Usa e le banche, e anche dell’Fmi, della Bm e del BID (Banca interamericana per lo sviluppo), si sviluppò un’intensa e mirata campagna stampa per convincerci del fatto che:

    · le imprese di stato erano le principali responsabili del deficit fiscale, e per questo, se volevamo eliminare il deficit, dovevamo necessariamente privatizzarle;

    · inoltre, privatizzando le imprese pubbliche, avremmo ottenuto eccedenze con le quali avremmo potuto finanziare la crescita economica;

    · se avessimo privatizzato tutto, i nuovi padroni (stranieri, naturalmente) avrebbero introdotto tecnologie avanzate, portatrici di confort, efficienza e competitività d’impresa, e benessere sociale;

    · noi, ipso facto, eravamo stati cattivi amministratori, e per questo ci conveniva consegnare agli esperti privati stranieri le imprese;

    · inoltre, le imprese pubbliche facilitavano la corruzione.

    Appena Rodolfo Terragno assunse l’incarico di Ministro delle Opere e dei Servizi pubblici (1987, sotto il comando del dr. Alfonsín) si attivò per privatizzare le Aerolíneas Argentinas e ENTel. Il rifiuto della maggioranza degli argentini e l’opposizione serrata del Partito giustizialista, col senatore Eduardo Menem in prima fila, bloccarono questo primo tentativo.

    Poco più tardi, salì al potere Carlos Menem e privatizzò tutte le imprese statali, senza preoccuparsi di fare uno studio serio e senza pensare a come poterne conservare il controllo. Grazie alla suddetta campagna di pressione psicologica, le privatizzazioni di Menem, Dromi, Cavallo, Manzano e María Julia Alsogaray passarono nel placet generale e col plauso dell’”opinione pubblica”, la quale le giudicò un successo del nuovo governo... Quella stessa “opinione pubblica” che due anni prima le aveva rifiutate energicamente. Tale è il potere di una campagna pubblicitaria mirata, specie quando può contare sull’appoggio della grande stampa e dei fondi dello stato per corrompere le coscienze tra i politici, gli imprenditori, i giornalisti, ecc.

    Oggi, si è messa in moto con vigore una campagna simile. L’obiettivo è convincerci, in un futuro non tanta lontano, e farci accettare lo scambio deuda por territorio (debito per territorio).

    La prima fase di questa campagna si è quasi conclusa: grandi gruppi economici stranieri, anglo-nordamericani in particolare, hanno acquistato immense superfici di terreni, soprattutto in Patagonia. E’ opportuno ricordare che proprio così cominciò l’usurpazione dello stato messicano del Texas da parte degli Usa negli anni Trenta. “Innocenti” e numerosi “coloni” anglo-nordamericani comprarono terre in Texas. Diventarono potenti (anche militarmente: erano ben armati) e con l’aperto e decisivo appoggio del Dipartimento di Stato riuscirono in un primo momento a conquistare l’indipendenza, e poco dopo l’annessione agli Usa. Questa decisione “democratica” della “maggioranza” dei texani fu subito ratificata dal Congresso degli Stati Uniti, e il Texas divenne una nuova stella della bandiera “americana” in modo assolutamente “legittimo” e “democratico”. Chi ci dice che, prima o poi, non tentino di fare la stessa cosa con noi? Adesso posseggono una forza infinitamente maggiore di quella di 170 anni fa, e possono contare sulla concreta possibilità di riuscire in una campagna di persuasione dai risultati devastanti.

    La seconda fase è già cominciata da tempo: ci bombardano quotidianamente con una pubblicità ridondante, per convincerci del fatto che noi argentini non sappiamo governare e siamo un disastro come società. Questa campagna insidiosa l’ha cominciata e la dirige niente di meno che il segretario del Tesoro degli Usa, Paul O’Neill. Secondo O’Neill, “la colpa è degli argentini che, in 70 anni, non sono riusciti a creare nemmeno un industria forte” (non ricordando, naturalmente, che fu prioprio il suo governo a mettere in moto l’industrializzazione in Argentina, specie tra il 1945 e il 1955). Poi ha aggiunto: “Gli argentini costituiscono una società disorganizzata”, dimenticando che, dietro ogni disordine e golpe militare che abbiamo subito in questi 70 anni, c’è stata sempre la mano della Cia e/o delle multinazionali nordamericane, o quella della Gran Bretagna (nel 1930, la Standard Oil degli Usa; nel 1955, l’ambasciata della Gran Bretagna e la “Royal Navy”; nel 1976, la scuola militare de las Américas, del Comando Sud degli Usa, che addestrò i golpisti alla dottrina della controrivoluzione, e lo “steering comitee” delle banche anglo-nordamericane con a capo la Citibank, che indicò Martinez de Hoz come ministro dell’Economia; e oggi, tutti insieme, oltre all’Fmi, la Bm, ecc., come abbiamo visto nell’articolo del giornalista Greg Palast e del Premio Nobel per l’Economia ed ex dirigente della Bm, Joe Stigliz).

    Alla predica di O’Neill, si sono aggiunte le claques di sempre (stranieri e nativi), fino a raggiungere il colmo detto un mese fa da Rudiger Dornbush (Usa) e Caballero (Chile): “Gli argentini hanno bisogno di un’amministrazione esterna, perché sono incapaci e non autosufficienti”.

    E’ opportuno osservare e ascoltare con attenzione le prediche di molti giornalisti e mass media, che costantemente si uniscono a questa campagna che tenta di colpire l’autostima del nostro popolo. “In tale paese, ci sono buone abitudini…Ah, però quello è un paese serio, non come il nostro…!” è il solito commento di molti, “Codesto paese (‘codesto’, come se non fosse il nostro) non trova rimedio”, è un’altra, solita, cantilena.

    La terza tappa è stata rappresentata (e ancora è rappresentata) dal tentativo di proporci varie alternative per pagare “civilmente e decorosamente” il debito attraverso la concessione di territori:

    · Costituire riserve ecologiche;

    · Certificati “verdi” o di ossigeno, per “sfruttare” i nostri boschi ricchi ed estesi.

    · Grandi imprese assieme a qualche banca di credito o gruppo transnazionale.

    · Cessione di terre per basi militari e/o scientifiche degli Usa.

    · Privatizzare il Banco Nación, che ha ipotecato una grande fetta delle terre fertili del nostro paese; se verrà privatizzato il B. Nación, i suoi nuovi padroni (cioè, con ogni probabilità, le banche creditrici del debito estero) potranno appropriarsi di tutte quelle terre, semplicemente avvalendosi delle ipoteche, come già sta facendo impunemente il Banco Hipotecario (privatizzato) con le migliaia e migliaia di debitori morosi.

    · Infine, soluzione ingegnosa (e per ciò stesso la più pericolosa): emettere un nuovo buono statale, che sia garantito da una fideiussione dove andranno a finire tutte le terre fiscali; questo buono verrebbe consegnato ai creditori, in cambio dell’attuale debito; in pratica, questo meccanismo agisce come un’ipoteca, in modo tale che, se non paghiamo questi nuovi buoni, il creditore può legittimamente tenersi la sua quota di fideiussione, vale a dire la sua parte di territorio.

    La quarta tappa (e anche questa è gia in essere) è diffondere tra gli argentini l’idea di scambiare il debito con i territori. A tal proposito, da Chubut ci hanno informato che l’agenzia di Buenos Aires “JORGE GIACOBE y Asociados” ha da poco svolto un’indagine in quella provincia che, da quanto pare, è stata ripetuta nella Tierra del Fuego, a Santa Cruz e Nequen. I quotidiani della zona avevano commentato il tema, tuttavia nessuno si era persuaso di presentarsi come testimone. La settimana scorsa, Mónica Cané, di Comodoro Rivadavia, ha vinto i suoi timori e parlato su quanto accaduto, rendendo pubblici anche gli argomenti sui quali le era stato chiesto di rispondere.

    Le domande più suggestive dell’indagine sono state:

    · Se avrebbe accettato che venissero consegnati i nostri diritti sull’Antartide in cambio della cancellazione del debito estero.

    · Se avrebbe accettato lo scambio di terre fiscali nazionali, e anche provinciali, come pagamento del debito.

    · Che immagine si era fatta dei candidati presidenziali Mauricio Macri, Ricardo López Murphy e Patricia Bullrich.

    Questa inchiesta ha generato un vero e proprio scandalo in Patagonia, a tal punto che le autorità provinciali hanno dovuto sequestrare i documenti. Nulla si è saputo, invece, nel resto del paese, e soprattutto qui a Buenos Aires. Nessun medium, argentino o straniero, ha messo in evidenza la notizia pubblicata in Comodoro Rivadavia. La cosa è molto strana.

    La quinta e ultima tappa è, forse, la più grave e allarmante. Il presidente Duhalde ha assunto da tempo come suo consigliere politico personale un politologo molto noto negli Usa, il signor Norman Bailey. La cosa è insolità, ma reale. L’esperto ha appena consegnato un memoriale a Duhalde nel quale gli consiglia l’emissione dei buoni di cui si parlava per la fideiussione delle terre fiscali.

    Contemporaneamente, anche il presidente Duhalde, attraverso il decreto n° 533/2002 (Boletín Oficial del 22-03-02) ha affidato a tre imprese anglo-nordamericane la consulenza per le questioni relative al debito estero e l’incarico di “ideare una strategia per ottenere un finanziamento internazionale”. Vale a dire, questi consulenti statunitensi, di fatto, sono coloro che saranno incaricati di tracciare un piano di rinegoziazione dei debiti esteri argentini, e di portarlo a termine. Il peggio di tutto questo è che una di queste imprese, la ZEMIC COMMUNICATIONS, è di proprietà del nostro ben noto signor Henry Kissinger, è lui ha scelto di compromettersi e collaborare in quest’affare.

    Kissinger non solo è un sostenitore del metodo deuda con activos, che tante sciagure ci ha causato, ma è anche uno dei principali (se non il principale) ideologo del sistema di indebitamento come strumento di potere sui nostri popoli. A quello, si aggiunge un fatto che va a toccare il piano criminale: il signor Kissinger è rappresentante e legale (a quanto pare con 10 milioni di dollari di onorario) dell’impresa multinazionale ERIDAY che costruì Yaciretà e, a nome di questa, esige da noi la bellezza di 1.500 milioni di dollari per “costi maggiori”, laddove i nostri tecnici calcolano che, al massimo, gli dobbiamo 100 milioni. Il processo, comunque, è ancora in corso. Com’è possibile che il dottor Duhalde abbia designato Kissinger per un compito talmente dedicato, essendo lui il rappresentate di un nostro creditore molto forte?

    E’ opportuno ricordare che Kissinger, oltre a tutto quello che abbiamo già detto, è criminalmente coinvolto nel sanguinoso colpo di Stato che nel 1973 portò alla caduta del Presidente del Cile, Salvador Allende, e che avrebbe aperto la via del potere al dittatore Pinochet, correlato cileno dell’argentino Gral. Jorge Videla.

    Venuto a conoscenza di questi “reclutamenti” (quello di Bailey e quello di Kissinger), ho inviato al presidente Duhalde una lettera, nella quale, dopo aver sviluppato gli argomenti di cui sopra, dico:

    “Credo che la gravità di quanto detto, tanto nel caso di Bailey quanto in quello di Kissinger, richiede una sua risposta pubblica a breve, e la immediata separazione di entrambi i personaggi dalle loro importanti cariche pubbliche”.

    Se il Duhalde non soddisfa la mia richiesta, sono disposto a portare i documenti in tribunale, accusandolo di aver quanto meno disatteso i suoi doveri di funzionario pubblico. Chiunque voglia appoggiarmi in questa azione giudiziale, può farlo inviandomi i suoi dati e la sua accettazione, per posta, posta elettronica o fax.

    Buenos Aires, 11 de abril de 2002.

    Juan Gabriel Labaké

  2. #2
    God, Gold & Guns
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    Che l'Argentina debba essere costretta a vendere parte del suo territorio nazionale (oltre ovviamente alle basi in Antartide) se non onora il debito e' anche una mia idea.

    Non ci trovo niente di male. Gli argentini potrebbero tornare a indebitarsi, a vivere al di sopra dei loro mezzi e dilapidare le loro fortune per apparire i "machos n° 1 al mondo" (l'unica cosa che sanno fare). I creditori sarebbero rimborsati e i territori passerebbero a uno Stato che li sa valorizzare meglio.

    Il riferimento al Texas e' ottimo, l'autore si e' proprio tirato la zappa sui piedi Pensa se il Texas era ancora del Messico, sarebbe stato un territorio da fame, invece di essere il fiore all'occhiello dell'unica SuperPotenza mondiale !

  3. #3
    Hanno assassinato Calipari
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    Originally posted by Il Condor
    Che l'Argentina debba essere costretta a vendere parte del suo territorio nazionale (oltre ovviamente alle basi in Antartide) se non onora il debito e' anche una mia idea.

    Non ci trovo niente di male. Gli argentini potrebbero tornare a indebitarsi, a vivere al di sopra dei loro mezzi e dilapidare le loro fortune per apparire i "machos n° 1 al mondo" (l'unica cosa che sanno fare). I creditori sarebbero rimborsati e i territori passerebbero a uno Stato che li sa valorizzare meglio.

    Il riferimento al Texas e' ottimo, l'autore si e' proprio tirato la zappa sui piedi Pensa se il Texas era ancora del Messico, sarebbe stato un territorio da fame, invece di essere il fiore all'occhiello dell'unica SuperPotenza mondiale !
    L'articolo mette in evidenza i meccanismi con cui si creano i debiti "ad arte". Le tue sembrano solo banalità da colonizzatore.

  4. #4
    God, Gold & Guns
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    Originally posted by yurj


    L'articolo mette in evidenza i meccanismi con cui si creano i debiti "ad arte". Le tue sembrano solo banalità da colonizzatore.
    I debiti "ad arte" se li crea l'Argentina. Solo pensare che Kissinger e i "maledetti yankee" possano manipolare gli argentini a loro piacimento contro la loro volonta', e' indice di PROFONDO RAZZISMO (considerate gli argentini e gli ispanici una specie di idioti).

  5. #5
    Hanno assassinato Calipari
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    I debiti "ad arte" se li crea l'Argentina. Solo pensare che Kissinger e i "maledetti yankee" possano manipolare gli argentini a loro piacimento contro la loro volonta', e' indice di PROFONDO RAZZISMO (considerate gli argentini e gli ispanici una specie di idioti).
    Non c'entrano i popoli, ma le classi dirigenti. Quando l'economia prevale sulla politica, succedono queste cose. Avete sulla coscienza la povertà.

  6. #6
    God, Gold & Guns
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    Originally posted by yurj


    Non c'entrano i popoli, ma le classi dirigenti. Quando l'economia prevale sulla politica, succedono queste cose. Avete sulla coscienza la povertà.
    Ogni popolo ha il governo che si merita.

    Oppure gli argentini sono cosi' sottosviluppati da non sapersi scegliere neppure le loro classi dirigenti ?

    Negli States l'economia prevale sulla politica, e non c'e' poverta' (lo so, lo so, di quelli che dormono sugli autobus-bla-bla-bla..., ma quella e' una piccola minoranza che non fa testo).

  7. #7
    Hanno assassinato Calipari
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    Originally posted by Il Condor


    Ogni popolo ha il governo che si merita.

    Oppure gli argentini sono cosi' sottosviluppati da non sapersi scegliere neppure le loro classi dirigenti ?

    Negli States l'economia prevale sulla politica, e non c'e' poverta' (lo so, lo so, di quelli che dormono sugli autobus-bla-bla-bla..., ma quella e' una piccola minoranza che non fa testo).
    Idiota, le classi dirigenti non si scelgono, ma si formano nel sistema paese. Se fossi nato in Argentina, ti daresti dell'idiota da solo.


    Negli USA ci sono.. 40 milioni di poveri.

    QUARANTA

    TAntissimi in texas, dove esistono baraccopoli di legno e latta senza corrente elettrica.

  8. #8
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    Originally posted by Il Condor


    I debiti "ad arte" se li crea l'Argentina. Solo pensare che Kissinger e i "maledetti yankee" possano manipolare gli argentini a loro piacimento contro la loro volonta', e' indice di PROFONDO RAZZISMO (considerate gli argentini e gli ispanici una specie di idioti).
    ========
    non dimenticare che tu sei sostenitore di questo tipo di capitlaismo liberismo solo per la massiccia campagna pubblicitaria che ti ha lavato il cervello..........
    tu sai benissimo che tutto ciò accade per la malattia mentale di pochi che tendono diventare i padroni del mondo.....
    glgi stessi dirodini e la stessa invivibilità che accade nei condomini quando ci capita uno che vuol fare il prepotente e l'incivile.....
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

  9. #9
    God, Gold & Guns
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    Originally posted by cciappas

    ========
    tu sai benissimo che tutto ciò accade per la malattia mentale di pochi che tendono diventare i padroni del mondo.....
    Se lo sapessi sarei marxista

  10. #10
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    Originally posted by Il Condor


    Se lo sapessi sarei marxista
    000000000
    sarebbe il caso che cominciassi ad accorgertene........ sarà dura..... ma forse riuscirai a sopravvivere alla sorpresa e alla vergogna .....
    su questo forum è meglio non rispondere ai fessi!
    voi nazifascisti di oggi e i vostri servi siete solo gli ayatollah E I TALEBANI dell'occidente..

 

 
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