La sentenza con cui il 23 novembre 1995 la Corte di Cassazione rese definitiva la condanna per strage di Francesca Mambro e di Valerio Fioravanti rappresentò una conferma edittale del come la magistratura abbia continuato - anche ai più alti livelli - ad operare avallando improbabili teoremi privi di riscontro probatorio e costituenti una forzatura "politica" della Storia.

Oggi nuove complicità vanno a coniugarsi con le antiche che vollero al tempo di una costruita "emergenza" la punizione di "quei colpevoli" prescelti in base alla logica della fazione ed in nome di un’inaccettabile "ragion di Stato".

La strage continua. Ne è prova la recente condanna in sede di appello (dopo l’assoluzione in primo grado) di Luigi Ciavardini quale complice nell’esecuzione dell’attentato del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna. La conferma dell’assoluzione del "ragazzino-alibi" avrebbe potuto consentire, infatti, una revisione dell’ "altro processo" come spudoratamente dichiarato dal senatore diessino Guido Calvi, rappresentante processuale delle parti civili. Una minaccia inaccettabile ad una delle tante verità di Stato che hanno caratterizzato la storia politico-giudiziaria degli anni detti di piombo.

In una tale logica si è sorvolato nelle varie sedi processuali sull’operazione a regia messa in atto dal SISMI nel luglio del 1980, dopo - quindi - l’abbattimento (27 giugno) nel cielo di Ustica del DC9 dell’Itavia e prima dell’attentato (2 agosto) alla stazione di Bologna. Un’operazione intesa a costruire una pista falsa per una strage vera. Come è noto per tabulas, incaricato di "costruire" la pista fu il maresciallo Sanapo, comandante della Stazione dei Carabinieri di Vieste, su mandato del colonnello del SISMI Belmonte.

Nessun magistrato ha fornito un qualsivoglia rilievo ad un tale elemento d’importanza e di gravità eccezionali. Il farlo avrebbe significato sconfessare il teorema accusatorio e collegare la strage all’abbattimento del DC9. Avrebbe, insomma, consentito di stabilire che la strage di Bologna aveva costituito il "depistaggio" da Ustica.

Per dieci anni, dopo le iniziali tesi sulla bomba "nera" e del "cedimento strutturale" dell’aereo, l’opinione pubblica (colpita dall’infame massacro del 2 agosto) fu distratta dall’ "incidente" di Ustica. Un decennio per far dimenticare la morte degli 81 passeggeri del DC9, attribuibile ad un missile NATO o francese o libico o - come teorizzato nel c.d. "Quinto Scenario" - israeliano. Il Mossad avrebbe, in breve, operato nei cieli italiani abbattendo per "errore" un aereo civile come in ePoca precedente abbatté - e non per errore - l’aereo militare Argo 16.

L’obbiettivo delle cosche che continuano a gestire il sistema coloniale di potere rimane immutato nel tempo: criminalizzare ad arte l’area politica antagonista dopo aver proceduto alla commercializzazione del sangue delle vittime. Utilizzando la disinformazione e costruendo in laboratorio i pentiti.

Così è potuta avvenire la "scoperta" di nuove piste - naturalmente "nere" - in relazione alle stragi di Piazza Fontana e di Piazza della Loggia. Usciti di scena perché definitivamente assolti Franco Freda, Ventura, Mario Merlino,Cesare Ferri e, quindi, Delle Chiaie e Fachini, nella logica tutta ambrosiana dell’interscambiabilità dei nomi e dei ruoli si è passati ad incriminare gli ex-ordinovisti Delfo Zorzi, Carlo Maria Maggi e Giancarlo Rognoni.

A Bologna come a Milano e a Brescia zelanti magistrati di parte continuano indisturbati a sostenere le loro "verità teorematiche". Il fatto che tutte le stragi siano servite per puntellare, per consolidare, comunque per stabilizzare maggioranze interne ed equilibri internazionali non impedisce a costoro di insistere nel voler considerare i c.d. neofascisti come gli unici "ideologicamente" capaci di portare avanti la strategia della morte.

E’ per questo, anche per questo, che il Fronte Sociale Nazionale si vede impegnato a fornire una puntuale ricostruzione politica e storica diretta a far conoscere una volta per tutte una verità scomoda, volutamente omessa per privilegiare altre verità elaborate alchemicamente dai tenutari del potere. Finanziario, giudiziario, mediatico.

E’ per questo che, organizzato dal Dipartimento Giustizia del Fronte, dall’Associazione per la Giustizia e il Diritto "Enzo Tortora", dall’Osservatorio lombardo-veneto di "Giustizia Giusta", dall’Associazione Uomo e Libertà, si terrà in ottobre a Brescia un Convegno sulle Stragi di Stato.