La teoria degli Elementi applicata alla medicina, ovvero la teoria degli Umori.
Numerose scuole filosofiche, astrologiche e mediche, già da tempi molto antichi, erano d’accordo nel dare una classificazione morfologico-astrale ai tipi caratteriali umani, basando le loro argomentazioni proprio sulla teoria degli Elementi.
Ippocrate, padre indiscusso della medicina scientifica, fondava la sua dottrina utilizzando la ripartizione dell’uomo in quattro tipologie di base, a seconda della loro morfologia, con tratti psicologici e patologici ben precisi.
La concezione di Ippocrate si rifaceva a quella di Talete, ed in parte anche a quella di Alcmeone di Croton,e quando affermava che l'uomo è il microcosmo ed il corpo è formato dai quattro elementi fondamentali: Aria, Fuoco, Terra e Acqua.
Secondo Ippocrate (ma sarà soprattutto Platone a sviluppare questa teoria…), agli Elementi del corpo umano corrispondevano, in base a delle qualità comuni, degli umori:
* all'Aria, che è dappertutto, corrispondeva il sangue, un fluido essenziale, che però può causare malattie se in eccesso;
* al Fuoco, caldo, corrispondeva la bile, che crea secchezza e collera;
* alla Terra, per il colore, corrispondeva un umore scuro in realtà inesistente, forse osservato nella pratica dell'auruspicina, durante il sacrificio degli animali. Il sangue della milza, venoso e molto scuro, fu forse ritenuto essere un altro umore, diverso dal sangue, e fu chiamato bile nera ( atrabile in latino). Normalmente invisibile, era considerato un umore con un tremendo potenziale;
* all'Acqua corrispondeva il flegma o pituita, che comprendeva tutte le secrezioni acquose del nostro corpo (linfa, saliva, sudore, lacrime, etc.), localizzato principalmente nel cervello, umido e freddo come l'acqua.
Ognuno di questi umori esprimeva un proprio “carattere” che plasmava l’individuo ed era dalla combinazione di questi quattro elementi, o dalla predominaza di uno sugli altri, che risultavano i vari tipi di temperamento e di predisposizione alla malattia. Gli stati patologici venivano causati dalla rottura dell'equilibrio tra gli umori, equilibrio che la stessa natura tendeva a ristabilire attraverso l'eliminazione della materia in eccesso, ottenuta mediante lo starnuto, il vomito, l'escrezione, ecc.. Il medico aveva il compito di aiutare e favorire questa tendenza (da qui una pratica terapeutica che si avvaleva principalmente di purgativi, clisteri, salassi e simili).
Sarà con Galeno, tra il I ed il II sec. d.c., che l’umoralismo ippocratico verrà ordinato in modo sistematico e porterà alla classificazione dei tipi rimasta celebre fino ai nostri giorni: il sanguigno, se l’umore preponderante è il sangue; il flemmatico, se invece predomina il flegma; il melanconico (o bilioso), dovuto ad un eccesso di bile gialla; il collerico dovuto ad un eccesso di bile nera.
La sistemazione non fu messa seriamente in discussione fino al tardo Cinquecento, restando la base dell'insegnamento universitario fino a tutto il Settecento.
La teoria degli umori vedeva uno strettissimo rapporto fra corpo e mente . Non attribuendo un'autonomia a una presunta sfera psicologica, gli antichi legavano le reazioni individuali alle emozioni, e le emozioni a eventi e caratteristiche di tipo fisiologico.
Ippocrate di Cos
E’ noto che il legame tra la medicina antica e l’astrologia era strettissimo, tanto che molti medici del passato si servivano proprio dell’astrologia per diagnosticare malattie e prescrivere la terapia (Ipparco diceva: medicus sine astrologia est quasi oculus qui non est in potentia ad operationem = il medico senza l'astrologia è simile ad un occhio incapace di vedere). Per convincersi che questa tetralogia elementare sta alle radici stesse dell’astrologia, è sufficiente sfogliare le prime pagine del Tetrabiblos di Tolomeo, che fu il primo a codificare l'astrologia in base ai quattro Elementi fondamentali e a trasporvi la teoria degli Umori .
Questa la classificazione morfologico-astrale in base alla teoria degli Elementi e alla teoria degli Umori fatta da André Barbault (Trattato di astrologia, Edizioni Astrolabio).
ARIA - umida (collegamento) e calda (esaltazione)
Dal punto di vista fisiologico corrisponde al temperamento sanguigno, che si distingue per il predominio dell’apparato respiratorio e delle funzioni emopoietica e sessuale. La condizione dominante è quella di una natura ricca, la quale si apre con spontaneità all’ambiente ed esprime, parallelamente a un grande bisogno di vivere, imperiose rivendicazioni degli istinti e forti desideri sensoriali. Ha l’aspetto di un grosso consumatore dalla morfologia dilatata e tonica.
Psicologicamente si tratta di un espansivo che vive di movimento, di scambi e di contatti con l’ambiente, cui si adatta e si assimila spontaneamente; è un euforico, dedito agli slanci di una vitalità gioiosa; ha un carattere giovanile, è amante dei piaceri, è un gaudente, un indisciplinato, un goloso di vita concreta.
FUOCO - secco (isolamento) e caldo (esaltazione)
Dal punto di vista fisiologico corrisponde al temperamento bilioso che è caratterizzato dal predominio dell’apparato muscolare e delle funzioni di reattività e di controllo. La condizione dominante è quella del dinamismo della personalità impegnata alla conquista del mondo o di se stessa. Morfologia retratta e tonica.
Psicologicamente, è il regno realizzatore della passione tumultuosa o della volontà disciplinata: ambizione divorante che cerca di soddisfare un bisogno imperioso di slancio, di affermazione, di splendore e di superiorità attraverso lotte, creazioni e vittorie; volontà di potenza diretta verso il combattimento, la dominazione, la conquista materiale, oppure orientata verso la lucidità di coscienza, verso la grandezza di una realizzazione morale o di un’elevazione spirituale.
TERRA - secca (isolamento) e fredda (repressione)
Dal punto di vista fisiologico corrisponde al temperamento nervoso, che si distingue per il predominio del sistema nervoso e delle funzioni psichiche. La condizione dominante è quella di una natura fine, delicata e gracile la quale vive ritirata dall’ambiente e dalla vita concreta, ponendo invece in risalto la propria vita mentale. Morfologia retratta e atonica.
Psicologicamente, all’opposto del sanguigno, prolisso ed epidermico, si tratta di un essere selettivo il cui mondo è chiuso e profondo, oppure complesso. Di fronte al progressivo ritirarsi della vita istintiva e naturale, l’essere si organizza interiormente e utilizza le risorse della propria intelligenza, oppure prende la via della spoliazione, del distacco, dell’astrazione, della spersonalizzazione. La vita psichica è ricca, profonda, complessa.
ACQUA – umida (collegamento) e fredda (repressione)
Dal punto di vista fisiologico, corrisponde al temperamento linfatico, caratterizzato dal predominio dell’apparato digerente e della funzione nutritiva, che è svolta in gran parte dalla linfa. La condizione dominante è quella vegetativa, della cenestesi, del riposo, dell’inerzia, del sonno. Morfologia dilatata e atonica.
Psicologicamente appare come il regno dell’istinto conservatore in cui la memoria, i ricordi, le abitudini, le impressioni ricevute e tutto ciò che è stato acquisito occupano un posto importante. A causa della rinuncia all’azione, esprime anche l’abbandono alla vita interiore, all’incoscienza, alla fantasia, all’immaginazione, al sogno, alla contemplazione, al dilagare della sensibilità psichica.
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Aria = Gemelli, Bilancia, Acquario = temperamento sanguigno = dinamismo mentale.
Fuoco = Ariete, Leone, Sagittario = temperamento bilioso = dinamismo fisico.
Terra = Toro, Vergine, Capricorno = temperamento nervoso = selettività.
Acqua = Cancro, Scorpione, Pesci = temperamento linfatico = sensibilità.
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