Dalla ridicola apparizione televisiva di un anno fa, il prode Tremonti fa parlare ancora di sé. Ritorna quindi d’attualità la mia poesiuola che, in endecasillabi baciati, che gli e vi ho regalato
La ripropongo.
Vorrei narrar se ancor non siete stanchi
di storie che sussurran mari e monti
io l’ascoltai e i miei capelli bianchi
caddero come le acque dalle fonti.
Ma no! Non siate stanchi proprio adesso
che il cimento mi scappa…e non ho cesso!
Mi accingo a dir di uno uomo la sua vita
avendo del pericolo lo sprezzo
di quanto ami barar nella partita
trattando gli italiani con disprezzo.
Prima di lui il paese risanato
ringraziare doveva Visco e Amato
Non so se indugia un poco alla mattina
prima di alzarsi e fare colazione
ma è certo che si dia una truccatina
come le bimbe…e poi destinazione.
Via, col viso pulito al Ministero
… forse starebbe meglio in monastero.
Ma quel giorno che lo videro in tivvù
lui, erede scemo di Quintino Sella
a parlar di buchi e troppe cose in più
a noi fece venir la cacarella.
Ma come non l’avete ancor capito?
E’ lui Tvemonti, il caro scimunito.
Ora si sa: il buco non esiste
non fu frutto dell’immaginazione
ma di calcolo freddo e molto triste:
ci ha fatto la figura del coglione.
Ma allora, chiedo io, tutti quei conti
saran cimenti duri pel Tvemonti?
Strano popolo è il nostro, boia cane:
“comunisti c’avete rotto i coglioni
noi del Polo vi diamo pane al pane
votiamo Presidente Berlusconi”
Tutto questo casino mamma mia,
e poi? Tvemonti all’Economia!
Così finisce il mio racconto amaro
dedicato ad uomo falso e incompetente.
Poco uomo? sentirlo non è raro,
ma che conosce il dietro della gente.
Dove lui passa tutto al fin s’affloscia
da’ genitali al cranio all’ erre moscia
Un mondo migliore è possibile
...E ti diranno parole rosse come il sangue, o come la notte
ma non è vero ragazzo, che la ragione sta sempre col più forte
Io conosco poeti che spostano il fiume con il pensiero
e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo...