(Questa volta faccio il copia/incolla perché mi sembra che il presente articolo manchi dall'archivio de Il Resto del Carlino... L'Autore mi perdonerà... - Nota di TdT)
Dal sito http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/
E sempre sia lodato quel fesso che ha pagato
di Massimo Fini
La giustizia italiana - e quindi noi tutti, cittadini che ci sforziamo di rispettare le leggi e siamo vittime, dirette o indirette, di coloro che le violano - è travolta da un duplice buonismo: quello della sinistra e quello della destra politiche. Dopo l'arresto del brigatista Persichetti, Rifondazione e i Verdi sono tornati alla carica proponendo un'amnistia per i terroristi rossi. E' noto che da anni la sinistra conduce una campagna per la liberazione di Adriano Sofri.
E l'altra sera, in un dibattito a Porto Santo Stefano, la madre di Carlo Giuliani dipingeva il figlio come un agnello, vittima oltre che della polizia di indagini poco limpide della magistratura che tenderebbe a scagionare chi ha sparato, (insomma, il solito «complotto»). In questo modo la sinistra diventa pochissimo credibile - perché per salvare i «suoi» è disposta a mettersi sotto i tacchi la legge - quando denuncia i tentativi della maggioranza di destra di varare provvedimenti ad uso di imputati «eccellenti».
Ma noi, noi che, come tanti altri cittadini, crediamo che non sia lecito, amnistiare chi ha ucciso un uomo e non ha fatto un solo giorno di reclusione, come Persichetti, che crediamo che Sofri, avendo avuto sette processi, abbia goduto del massimo delle garanzie e che pensiamo anche che chi va all'assalto di una camionetta della polizia con un estintore è uno che delinque (il che non significa, ovviamente, che sia lecito ucciderlo, su ciò deciderà la Magistratura) non possiamo accettare questa vergognosa sinergia compensativa per cui i reati «di sinistra» e «di destra» si annullerebbero a vicenda e «sempre sia lodato quel fesso che ha pagato», cioè il cittadino comune, la collettività.
I progetti di legge Cirami e Pittelli paralizzerebbero completamente il processo penale. Poiché il «sospetto» è un termine vaghissimo e larghissimo e il giudice non può giudicare su se stesso i Tribunali sarebbero costretti ad accogliere ogni eccezione di questo tipo, a passare gli atti alla Cassazione e ad attenderne la decisione. Ma una volta respinta la sua prima istanza, l'imputato potrebbe reiterarla con altre motivazioni, e così via. Allo stesso meccanismo dà luogo la norma Pittelli che toglie al giudice la discrezionalità sull'ammissione di testimone e prove. I processi andrebbero avanti all'infinito, mentre tutti sanno che l'interesse di ogni innocente è di essere giudicato il più presto possibile e quello di ogni colpevole è di non esserlo mai.