Nel corso della sua storia la Nazione Basca che ha sempre visto vanificare le sue aspirazioni di libertà e indipendenza, ha subito continui processi di omologazione ad opera dei regimi centralisti di Parigi e Madrid.
È di quasi un anno fa la repressione poliziesca contro il movimento nazionalista HERRI BATASUNA (Unità Popolare) che ha portato all’arresto di tutta la direzione politica accusata di collaborazione a banda armata per aver discusso la proposta di pace formulata dal movimento di liberazione E.T.A. . Per non parlare degli 11.000 militanti baschi arrestati e degli oltre 600 ancora detenuti.
La voglia di libertà e forti sentimenti patriottici sono all’origine della creazione, nel 1895, da parte di Sabino Arana Goiri, del Partito Nazionalista Basco (PNV) per dare maggiore concretezza alle istanze del popolo basco.
Negli anni ’50 dal PNV, collocatosi ormai in una posizione moderata, si staccò una consistente parte di militanti che, rifiutando l’atteggiamento collaborazionista, si schierarono su posizioni nazionalista – rivoluzionarie e finirono col dare vita nel 1959 al movimento social – rivoluzionario di liberazione nazionale denominato EUSKADI TA ASKATASUNA (ETA) inoltre, un ruolo di primo piano spetta alla già sunnominata Herri Batasuna che sta all’ ETA come il Sinn Fein sta all’ IRA nell’ Ulster.
Dotato di una forte rappresentanza politica – più di 600 eletti – nelle varie istituzioni basche, è inserito in un agglomerato nazionalista denominato MOVIMENTO BASCO DI LIBERAZIONE NAZIONALE (MVLN) del quale fanno parte anche l’ETA e il KAS (Coordinamento Patriottico Sociale) struttura nazional – patriottica che comprende comitati (ecologisti, contro le droghe, pro amnistia, per la difesa della lingua ecc.) , cooperative e sindacati. Questo blocco nazionalista capeggiato da H.B. ipotizza un’azione che porti all’indipendenza nazionale attraverso la negoziazione con il governo di Madrid (per conto dell’ETA) che ne legittimi la lotta e le rivendicazioni: amnistia per i prigionieri politici, l’espulsione da EUSKADI SUR dei corpi speciali di polizia, attuazione di uno statuto di autonomia unico per le quattro province del nord, una maggiore valorizzazione della cultura e lingua basca.
Il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro per le classi popolari, l’EUSKARA come lingua ufficiale la difesa della cultura e la riunificazione della propria nazione continuano a tenere unito il popolo contro ogni pressione politica. La lotta per la libertà in Europa continua contro il Grande Capitale etnocida.
Una lotta quella dei baschi che coincide, quindi, con l’impegno di tutti i Nazionalpopolari e solidaristi europei per l’unificazione della comune Patria Europea e dei promotori della rivoluzione culturale europea.
Aiutiamo il popolo basco a vincere la battaglia per la libertà, vinceremo anche per la nostra libertà!
(tratto da "OTTO", Anno 1 Numero 2 – Giugno 1999, pag. 11, spazio "Itinerari")