Il sindaco felliniano di Catania ( Claudio Fava) Dopo aver conosciuto ai posti di comando e di governo del paese gli avvocati di silvio berlusconi, i suoi commercialisti, i suoi manager d`azienda e i suoi giornalisti, c`eravamo illusi che a Catania ci fosse andata meglio. A noi era toccato in sorte il medico di b. umberto scapagnini, colui che da anni è addetto alla longevita e alla vitalita ormonale di b. Siamo stati cattivi profeti. Qualche sospetto ci aveva attraversato l`animo gia a Natale, quando il sig, sindaco, come farinacci che saltava nel cerchio di fuoco, aveva fatto sparare cinque tonnellate di neve finta su una ripida salita del centro storco di Catania per affrontarla con gli sci ai piedi di fronte a un centinaio di ibarazzati elettori. Una settimana dopo a capodanno, non ancora sazio, scapagnini s`era fatto calare da un elicottero nelle acque del porto- in completo scuro da sommozzatore, per collocare nel suo presepe subacqueo un bambinello di terracotta. Goliardate certo, come il dice a torso nudo che baciava i figli d`Italia nella battaglia del grano. Innocue. Forse: E invece , guardate che s`inventa il sig,. sindaco a Ferragosto, con il consiglio comunale in ferie, i catanesi al mare el quotidiano della città a parlar d`aria calda e fritta. Si comincia ribettezzando un po di strade con qualche illustre della storia patria. Che so: via Filippo Anfuso ( che fu abasciatore di mussolini nella germania di hitler), viale biagio pecorino ( esimio senatore missino) via orazio santagati ( esimio deputato missino) via Josemaria Escrivà ( esimio fondatore dell`Opus DEi) ... A proposito di opus dei: in questa Italia di martiri, eroi e senatori, poteva mancare un sato fresco di altare come padre Pio? Detto fatto. C`è in giro per l`Italia un bizzarro signore che si fa chiamare Al Festa ( è pugliese : Al sta per Alberto), pronipote pare del primo medico che ebbe in cura il santo. Di quel suo lontano parente, Al ha custodito alcuni reperti medici. Per esempio un guanto di padre Pio. Che a ferragosto arriva anche a Catania nella sua brava teca di cristallo, per la modica cifra di 260 milioni delle vecchie lire. Assegnate dal sig. sindaco scapagnini al simpatico Al festa senza battere ciglio in cambio di una settimana di vetrina. Poi , siccome i conti non quadrano, si impone anche un balzello di due euro per i (pochi) devoti che vogliono scrutare da vicino la reliquia. Infine , come nelle saghe di Fellini, il mitico Al se ne va con il guanto il giorno della mostra, dopo una lite con un vigile urbano. Va proprio via: nel senso che scappa inseguito da sindaco e assessori perchè restituisca il guanto o l`assegno. ( un tempo nel civilissimo Medioevo, i mercanti di miracoli e indulgenze si chiamavano simoniaci e finivano all`inferno ., almeno in quello di Dante. Oggi sono tornati a fare affari.) Insomma un ferragosto da dimenticare. Oppure da celebrare, dipende dai punti di vista. Per esempio votandosi in giunta alla chetichella un aumento degli stipendi. Del 30% secco. Qualche milionata in più èper sindaco e assessori: che tanto con questo caldo, chi vuoi che ci faccia caso?