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    Predefinito La vera Storia dell'11 Settembre

    Per non dimenticare....

    Questa è la vera storia dell'11 Settembre 2001.

    La potete chiamare fiction, o come volete, ma tutto quello che leggerete ha delle precise basi e centinaia di riscontri basate sul puntuale riscontro di inchieste, analisi, rapporti e quant’altro sia attualmente disponibile sull’evento.
    La posto come racconto per renderne piu’ agevole e piacevole la lettura.


    Novembre 2000 Briefing al Pentagono
    Donald Rumsfeld e Dick Cheney.

    Ciao, Dick.
    Ciao Donald, hai sentito dell’Arabia Saudita?
    R: Si, ho sentito James Bath per le nostre vie, mi ha parlato del problema.
    C: Quell’idiota di Usama, dopo la questione Hasan Binladin-Iridium dopo pure il casino della BCCI di George con l’altro cognato (* Khalid Bin Mahfouz ndr) se l’è legata al dito ha detto che abbiamo finito di fotterlo, è tornato in Arabia e ci ha messo contro tutti i Saud. Dicono che ci vogliono far sloggiare da li’, con tutte le menate sulla terra sacra dell’Islam e compagnia cantante. Frank Carlucci dice che ormai è diventato scomodo.
    Oltretutto si è messo ad allevare terroristi in Afghanistan insieme a quegli esaltati dei taliban.
    R: Hai letto il rapporto sull’energia e i combustibili?
    C: Si, la situazione non è allegra, strategicamente siamo messi malissimo, e quei minchioni del Congresso non cacciano un dollaro per la politica estera, tra un po’ con questi problemi con i Saud anche nell’OPEC faranno quello che vogliono senza nemmeno interpellarci.
    R: Ho idea che abbia ragione Richard Perle..
    C: Sulla questione che ci dobbiamo dare una svegliata, senza ombra di dubbio, oltretutto anche li’ in Afghanistan i nostri emissari ci dicono che pure l’oleodotto del Caspio è in forte dubbio.
    Stanno tutti spingendo in funzione antiamericana.
    R: Laden e compagnia parlano di noi come il Grande Satana e minacciano altri gravi attentati contro di noi persino qui in America.
    C: Si, sappiamo tramite James e Mahmood chi sono e cosa fanno, potremmo arrestarli quando arrivano ma non risolveremmo assolutamente nulla, ci bruceremmo una prezione fonte informativa e ne arriverebbero altri senza nemmeno poterli tenere sotto controllo.
    Secondo me, e sia Douglas che Richard sono dello stesso parere, dovremmo andare a stanarli direttamente li’ e cercare di isolare Laden.
    R: Aspetta, prendiamo tempo e mettiamo prima a posto la questione dei satelliti
    C: Ok copriamoci prima, poi vedremo di risolvere al meglio la questione

    Dicembre 2000
    Per salvare i 66 satelliti di Iridium interviene niente di meno che il Dipartimento alla Difesa americano che accetta di pagare a Iridium Satellite Llc un "noleggio" annuale di 36 milioni di dollari (circa 77 miliardi di lire) per l'uso illimitato per due anni dei suoi satelliti a 20.000 dipendenti. "Iridium satellite è la sola azienda che può offrire al Pentagono di trattare informazioni ovunque e in qualsiasi momento" spiega un funzionario del Dipartimento alla Difesa.
    Ma in che consistono i rapporti con la National Security Agency? I militari che usano Iridium sono collegati direttamente ad un gateway satellitare e al Defence Information Systems Network. I dati vengono trasmessi usando un terminale commerciale unitamente ad un canale di comunicazione approvato dalla National Security Agency che assicura che le informazioni siano completamente criptate. La tecnologia si chiama Enhanced Mobile Satellite Services(EMSS), ed offre servizi voce e dati su telefoni mobili e leggeri. In sostanza il Dipartimento della Difesa ha stabilito un gateway a Wahiawa, nelle Hawaii, dedicato al Governo, attraverso il Defense Switched Network (DSN), la rete della Difesa. Tramite questo gateway, chi fa uso del servizio EMSS è in connessione diretta con il Defense Information Systems Network (DISN), che è capace di offrire servizi sicuri, oltre all'accesso a servizi telefonici commerciali non sicuri. In aggiunta, un terminale commerciale supporta comunicazioni sicure aggiungendo un canale di comunicazione approvato dalla National Security Agency, chiamato Type I Communications Security (COMSEC), che si interfaccia ad un terminale commerciale dell'utente.

    Gennaio 2001 Casa Bianca, studio di Cheney.
    Colloquio tra Paul Wolfowitz e Dick Cheney

    W: Non siamo arrivati a nulla Dick, mi dicono che Usama è persino entrato nella societa’ per lanciare satelliti in Cina, dice che non stiamo ai patti, che abbiamo finito di prenderlo per il culo e che lui ha speso 50 volte tanto quanto stanziato dal Pentagono su Iridium. Che cosa facciamo?
    C: Ma continua a addestrare terroristi in Afghanistan? E ci minaccia di attentati?
    W: Si.
    C: Una soluzione ci sarebbe in realta’.
    W: Ovvero?
    C: Beh, se noi li lasciamo fare, si fanno il loro dannatissimo attentato qui in America, il Congresso si sveglia, ci da’ i fondi e noi andiamo a ripulire tutta la zona e eliminiamo il problema dei Laden e ci teniamo i satelliti. Faremmo un favore anche ai nostri amici della Raytheon e della Lockheed Martin, tiriamo su l’economia, strategicamente riprendiamo il controllo della situazione petrolifera e anche gli amici petrolieri di George sono contenti. Almeno cacciano anche un po’ di soldi per il Partito, siamo a corto di fondi.
    W: Puo’ essere una buona idea, ma Laden è saudita ed è ammanigliato con tutti i Saud.
    C: Se lo isoliamo come “terrorista” forse riusciamo anche a rimettere in piedi la questione e a fargli terra bruciata intorno con gli altri Saud.
    W: George che ne pensa?
    C: Mah, fondamentalmente lui sarebbe favorevole ad agire, ma ce l’ha in particolare con l’Iraq e con Saddam, dice che ha un conto aperto dai tempi della guerra del padre, sai com’è lui no.
    W: Beh l’Iraq non è dopotutto una cattiva idea, quell’idiota si è messo contro il dollaro, si fa pagare in Euro e continua a finanziare i terroristi palestinesi.
    C: Forse potremmo farcela anche con tutti e due, i collegamenti se non ci sono li troviamo in qualche maniera.
    W: Come pensi che potremmo muoverci?
    C: Allora, i piani militari per l’Afghanistan e volendo per l’Iraq, ci sono gia’. Basta ritirali fuori. Non facciamo altro che seguire con prudenza sto dannatissimo attentato, lo “seguiamo” e il gioco è fatto.
    Credo che dovremmo sentire Ed ed eventualmente Myers, me ne occupero’ personalmente.
    W: Tenet?
    C: No, lascialo fuori, non mi fido di lui.
    W: Ok, tienimi informato.
    C: Certo.

    Gennaio 2001, Base di Offutt, Nebraska.
    Colloquio tra Ralph “Ed” Eberhardt e Dick Cheney.

    C: Ciao Ed.
    E: Ciao Dick, tutto bene?
    C: Mica tanto, abbiamo dei problemi.
    E: Le voci dell’Arabia Saudita?
    C: Si, oltretutto Laden si è messo ad allevare terroristi in Afghanistan e tutti i piani petroliferi stanno andando a gambe all’aria. Dice che ci vuole attaccare e farci attentati pure in casa. Il Congresso oltretutto nega i fondi sia per te che per qualunque operazione di politica estera.
    Siamo con le mani legate.
    E: Puah, quelli del Congresso se la meriterebbero pure una bella bomba sotto il sedere.
    C: Ascolta, abbiamo un agente doppio li’ all’ISI che comunque ci da’ tutte le informazioni su Al-Quaeda e su tutte le attivita’ che stanno ad organizzare, dopo il Cole mi son prevenuto, senza Tenet di mezzo pero’.
    E: A questo punto fagliela mettere sta bomba almeno muovono il culo quegli idioti al Congresso.
    C: E’ esattamente quello che penso, e sia Donald che Richard e anche Paul sono del mio stesso parere.
    E: Come pensi che potrebbero muoversi i terroristi? Secondo me anche se mettono una bomba come nel 93 il Congresso non si muove, serve un botto grosso per dargli la sveglia.
    C: Ricordi il rapporto del National Intelligence Council, quello del Settembre 1999?
    E: Quello dei possibili attacchi suicidi di dirottatori per via aerea? Si, lo ricordo.
    C: Secondo te che probabilita’ avrebbero?
    E: Mah, se scelgono un obiettivo vicino il primo lo beccano, dipende dalla tempistica, meglio comunque con piu’ aerei, disperdi le forze e fai piu’ confusione, volendo.
    C: Riusciremmo a bloccarli con la difesa aerea?
    E: Si e no, se ci piazzi un esercitazione di mezzo probabilmente riuscirebbero a chiudere l’operazione.
    C: Livello di coinvolgimento nostro?
    E: Molto basso. Basta semplicemente che la difesa aerea la mandi a perlustrare sul primo obiettivo, dopo il fattaccio, serve poco altro.
    C: E’ fattibile senza particolari rischi?
    E: Si, ma c’e un problema.
    C: Ovvero?
    E: Se proprio sto attentato ce lo dobbiamo subire a me non piace che questi possano decidere cosa andare a colpire.
    C: Mmmmhh..fammi capire.
    E: Chi ti dice che questi vadano davvero a colpire degli obiettivi prestabiliti e invece non vadano a sfracellarsi dove vogliono loro? Anche per la difesa aerea se non so dove vanno non potrei certo impedire troppo ai caccia di fermarli e magari farli scendere.
    C: Lo so è un problema, ma non vedo soluzioni.
    E: Una soluzione io ce l’avrei…
    C: Parla.
    E: Sai bene che nei miei programmi di difesa missilistica abbiamo i Cruise con il loro sistema di guida satellitare no? Beh abbiamo fatto delle prove con degli aerei da trasporto a Edwards e funziona a meraviglia pure con quelli, anzi, è persino migliore perche’ un missile è molto meno manovrabile di un aereo, basta cambiare le tarature.
    C: E quindi?
    E: E quindi ti dico che potremmo portarceli a spasso senza problemi.
    C: Si e dove?
    E: Beh potremmo pure buttarceli in campagna, ma non otteniamo niente, secondo me occorre un obiettivo altamente strategico ed a basso costo.
    C: Sii piu’ chiaro.
    E: Dick….il Pentagono.
    C: Ed…ma stai scherzando vero?
    E: No affatto…sai bene che tutta l’ala occidentale del Pentagono è in ristrutturazione, e non ci sta nessuno, solo quei coglioni dell’Intelligence navale, li’ abbiamo anche fatto lavori di rafforzamento della struttura con Kevlar e cemento armato.
    Totale situazione, lo butti li’ con poche decine di vittime te la cavi e il casino sui media è enorme. Ti garantisco una precisione di massimo 25 metri, forse meno.
    C: Ah l’Intelligence Navale dove c’e quell’idiota che dice che sono un buffone? Ommadonna ahahahah ma ascolta, non ci sono i Patriot li’?, lo butterebbero giu’.
    E: Sta tranquillo, l’aereo te lo tengo basso e il radar non lo becca se non all’ultimo momento, non avra’ il tempo di scattare.
    C: Ma dici sul serio?
    E: Assolutamente, sempre meglio che un qualunque kamikaze del cazzo te lo butti in mezzo alla strada sui civili facendo migliaia di vittime.
    C: Come faresti a montarci su il sistema di controllo senza far sapere tutto il casino ad una marea di gente? A me pare rischioso.
    E: Beh se utilizziamo degli uomini tipo gli amici di Armitage, Tenet non ne sa nulla, i miei neanche, li dividiamo in tre gruppi, indipendenti tra loro, uno preleva una testata del Cruise con mia autorizzazione per il solito motivo che deve essere usato per delle esercitazioni, lo porta in un base operativa di Armi, tanto quelle non le conosce nessuno, il secondo si occupa di riprogrammare la testata e camuffarla e il terzo la monta sull’aereo, con la scusa di verifiche antiterrorismo e magari con dei pass dell’FBI e accompagnati da loro si fa in poche ore senza problemi, la si mette nel vano carrello, meglio se Boeing 757 o 767 quelli li abbiamo provati. Ognuno dei gruppi in realta’ non sa nulla di quello che in realta’ sta facendo, e sono comunque uomini tutti ricattabili, oltretutto dopo possiamo spedirli in missione operativa all’estero, sia mai che comprendano che possono morire in qualsiasi momento…
    C: Io saro’ figlio di puttana, ma tu….quanti uomini comunque
    E: Ahahahahahah…..bastano massimo 8 su tre gruppi, quelli famosi che conosci pure tu.
    C: Non pensi che nel tuo reparto prove possano capire tutto?
    E: Mah difficile che lo capiscano mica lo sanno che l’aereo è guidato, ci sono sempre i dirottatori.
    C: Si, ma come fai a programmare l’obiettivo senza che lo sappia nessuno?
    E: Dick, l’obiettivo è un codice alfanumerico di 26 cifre, non rigenerabile e continuamente modificato e chi lo carica non sa assolutamente nulla di dove va a finire la testata. Son mappati anche gli Stati Uniti per ovvi motivi di esercitazione. In quanto a generarlo posso farlo io personalmente con il software, cancellando tutto ovviamente.
    C: Zero rischi?
    E: Per quella parte, si.
    C: Perche’ vuoi mettere la testata intera invece del solo sistema di guida?
    E: Dick, deve sparire tutto…., se ci metto la testata intera non rimane traccia di nulla, piu’ che altro fara’ un bel buco con la testata all’uranio impoverito, almeno vediamo davvero se questa ristrutturazione del Pentagono col Kevlar è davvero antimissile o se ci raccontano cazzate, con tutti i soldi che ci stiamo mettendo…
    C: E il sistema di guida? Come lo attivi?
    E: Come si vuole, lo possiamo attivare noi, farlo attivare dal dirottatore Fritz, come lo si desidera, oltretutto disabilita anche le trasmissioni radio.
    C: Si ma come lo metti su il collegamento tra il sistema del Cruise e quello dell’aereo?
    E: Dick, sono tutti computer, stacchi uno e attacchi l’altro. Il collegamento si fa facilmente, ho un uomo che te lo monta su in un ora.
    C: Le scatole nere?
    E: Nel Pentagono è zona militare e la prenderanno i miei amici, sara’ semplicemente inutilizzabile.
    C: Uhm mica tanto….
    E: Tranquillo, la stessa persona di prima se ne occupera’
    C: Affidabilita’?
    E: Assoluta. Se parlasse sarebbe un uomo morto e non è detto che non lo possa diventare..
    C: I media ci faranno un casino.
    E: Lasciali cantare, l’America si risvegliera’ come un sol uomo, ci fara’ bene.
    C: Mi hai detto che sarebbe meglio con piu’ obiettivi prima.
    E: Si.
    C: Qualche idea?
    E: Beh un collegamento diretto ce l’abbiamo gia’ con Al-Quaeda anche in termine di obiettivo.
    C: Il WTC?
    E: Esattamente.
    C: Ok, diciamo che possiamo cominciare a prepararci, tieni conto che Colin vuole trattare, lasciamolo fare ma in ogni caso se davvero Frank Carlucci ci tira dentro i satelliti va a finire male, quindi prepariamoci al riguardo. Se proprio devono fare sto attentato meglio che ce lo giochiamo noi. Quindi va bene per sta storia del Pentagono ma per il resto al WTC ok ma facciamo fare a loro, comunque ascolta, sta’ roba del Cruise è tutta tua, non voglio che George ci entri, tanto a lui non gliene frega nulla, gli basta avere le mani libere. Pensati le soluzioni e stai pronto.
    E: Ok indicategli l’obiettivo nel caso io in ogni caso mi preparo, come vuoi tu.
    C: Ascolta per ora la questione è tra te, me, Donald, Richard Perle e Paul. Ne parlero’ ovviamente anche con George, ed anche con Condoleeza(11) ma non è necessario che sappiano tutto nei minimi particolari, a George oltretutto non interessano. Inutile dire che questo colloquio non è mai avvenuto, e niente documenti mi raccomando, tantomeno classificati.
    E: Mi pare ovvio.
    C: Ok sta bene
    E: Un ultima cosa.
    C: Dimmi
    E: Quanti operativi avrebbero sti coglioni di Al-Quaeda per l’operazione?
    C: Mi dicono circa una ventina
    E: Molto bene, possono lavorare su 4 aerei.
    C: Perche’ 4 aerei?
    E: Ci serve anche un aereo da buttare giu’ con i caccia.
    C: Perche’?
    E: Ci aiuta sulla segretezza dei documenti e sulle versioni alla stampa, diciamo che tutti dovranno capire che l’abbiamo buttato giu’ per questioni di “Sicurezza Nazionale” e cosi’ potremo tranquillamente coprire tutto il resto senza dover far conto né ai media né agli altri comandi.
    Capiranno che c’e necessita’ di dover “coprire la verita’”.
    C: Mi pare una buona idea, con quattro aerei viene giu’ un casino immane, ma potremo farci dare dal Congresso poteri straordinari.
    E: Esattamente.
    C: Obiettivo ipotetico del quarto aereo?
    E: Mi pare ovvio, il Congresso, cosi’ almeno quegli idioti ci ringrazieranno per essersi salvati il culo.
    C: Ahahahahaha. Ok sta bene cosi’. Nel frattempo puoi già sentire Richard e far preparare la testata, farla camuffare e parcheggiarla da qualche parte. Anche la tempistica deve essere differenziata e dobbiamo sempre essere in grado di poter fermare tutto quando vogliamo e se lo desideriamo, sempre che Colin ne venga a capo ma ho ovviamente i miei dubbi.
    E: Mueller?
    C: Mi copriro’ al riguardo, faro’ in maniera che tutta la questione sia gestita all’interno, capira’ che essendoci Laden di mezzo l’Amministrazione voglia tenere le carte coperte e gestire la cosa solo con i militari (detto tra noi l’eventuale gruppo operativo di Armitage)
    E: Ok, sta bene non li voglio tra i piedi i federali.

    Casa Bianca, studio Ovale Febbraio 2001.
    Colloquio tra George Bush e Dick Cheney.

    C: Ciao George, ti vedo incazzato.
    B: Si, le notizie non sono buone, il Congresso mi mette i bastoni fra le ruote e in Medio Oriente ormai fanno il cazzo che vogliono, i miei amici mi dicono che in Arabia le cose non vanno bene e in Afghanistan pure peggio.
    C: George abbiamo anche un altro problema direttamente collegato.
    B: Ovvero?
    C: Al-Quaeda e Bin Laden dicono che vogliono attaccarci qui negli Stati Uniti, hanno campi d’addestramento in Afghanistan e stanno fabbricando legioni di terroristi in funzione antistatunitense.
    B: Lo so, e ne ho le palle piene madonna, ma in questo momento cosa possiamo fare?
    C: In realta’ li teniamo sotto controllo e potremmo fermare il primo attacco, ma in realta’ non servirebbe a nulla. Ci costringerebbe a scoprire la nostra fonte informativa e continuerebbero a fabbricare terroristi, ce ne manderebbero altri, questa volta non piu’ controllabili.
    B: Quindi che idee hai?
    C: Una ce l’avrei.
    B: Dimmi pure
    C: Noi gli lasciamo fare l’attacco qui e andiamo a stanarli direttamente in Afghanistan.
    B: I problemi dell’Afghanistan non ci risolvono il problema se non in parte, è l’Arabia Saudita e le fonti del petrolio che mi preoccupano, trovami qualcosa per risolvere l’Iraq piuttosto, e’ l’unica alternativa ai Saud.
    C: Beh i collegamenti si trovano, se l’attacco di Laden è abbastanza robusto i fondi del Congresso potranno bastare anche per l’Iraq.
    B: In concreto?
    C: Lasciamoli attaccare, ti assicuro che ci sara’ la possibilita’ di risolvere tutti i nostri problemi, dai fondi del Congresso all’approvvigionamento petrolifero ed anche i nostri finanziatori potranno avere commesse belliche e anche il Partito ne trarra’ giovamento cosi’ come tutta l’economia.
    B: Va bene Dick, ma io ovviamente non ne sapro’ niente e manco ci voglio entrare. Fai comunque trattare Colin prima.
    C: Certo, ti chiedo solo una cortesia.
    B: Ovvero?
    C: Se non riusciamo a trattare sapro’ in ogni caso il giorno preciso dell’attacco, ma in quel giorno ti devi portare appresso Clarke e la Loewer, quella della situation Room, vorrei seguire personalmente la questione, non mi fido di quelli li’.
    B: Ok, per me va bene.

    Febbraio 2001
    Casa Bianca, studio del Vice Cheney
    Colloquio tra Dick Cheney e Robert Mueller capo dell’FBI.

    C: Oh ciao Robert
    M: Ciao Dick, mi volevi sentire?
    C: Si, ti devo parlare di una cosa
    M: Dimmi pure
    C: Ascolta, Al-Quaeda prepara una azione terroristica qui negli Stati Uniti.
    M: Ho sentito qualcosa al riguardo è una voce che gira, Clarke ne è convinto.
    C: Io, George e Donald abbiamo una idea al riguardo.
    M: Sarebbe?
    C: Allora, questa azione forse non potremmo evitarla ma vorremmo gestirla direttamente con i militari, perlomeno per quanto riguarda le indagini al riguardo.
    M: In che cosa si traduce questo?
    C: Semplicemente che tutti gli elementi di prova dovranno essere vagliati prima dai militari che da chiunque altro.
    M: Insomma mi chiedi di non mettere in mezzo i miei uomini?
    C: Esattamente, piu’ che altro di collaborare.
    M: Fammi capire meglio.
    C: In brevi termini abbiamo delle informazioni su Al-Quaeda ma l’amministrazione ritiene che sarebbe inutile utilizzarle in questo modo, bruceremmo gli informatori e non otterremmo niente, è opinione mia e del Presidente che sarebbe opportuno andarli a stanare direttamente in casa loro.
    M: Con un azione militare? Che pensi che direbbe il Congresso?
    C: Se l’azione di Al-Quaeda si svolge come hanno intenzione di fare negli Stati Uniti, il Congresso si muovera’ e potremmo agire al riguardo.
    M: Piu’ o meno mi stai dicendo che vuoi tenere sotto controllo i terroristi e utilizzare la loro azione per risolvere definitivamente il problema.
    C: In parte, non sappiamo di preciso cosa possano fare ma forse potremmo sapere quando possono attaccarci.
    M: Ma Colin non sta trattando?
    C: Si, e continuerà a farlo, ma occorre premunirci comunque.
    M: Quindi?
    C: Ci sono delle voci che intendano utilizzare degli aerei o comunque un qualcosa di similare, l’unica cosa che ti prego e’ che qualunque cosa succeda voglio che qualunque elemento di prova prima di essere consegnato alla stampa o a chiunque altro passi prima sotto il vaglio dei militari.
    Quindi, la regola di riferimento su elementi di prova, tipo scatole nere, comunicazioni stampa, e quant’altro per qualsiasi caso o avvenimento succeda, riferibile ad attacchi terroristici è questo. Eventualmente presidiare le zone, ma nessuno tocchi nulla sino all’arrivo degli esperti antiterrorismo militari. Oltretutto vorrei che i tuoi uomini continuassero a tenersi lontani dai fratelli di Bin Laden in Virginia.
    M: Beh anche io ho una divisione antiterrorismo, potrei dare una mano, qualche informazione ce l’abbiamo.
    C: E’ un caso particolare, terrorismo internazionale, preferirei che ne steste fuori. Ci sono dentro degli elementi come Laden che possono mettere in imbarazzo il Presidente, preferisco gestire la cosa internamente.
    M: Tenet?
    C: Che vuoi che sappia quell’idiota passacarte, non ci è utile in questo momento.
    M: Ok, come vuoi tu mi regolero’ al riguardo, chi è il riferimento al quale consegnare gli elementi di prova?
    C: Richard Armitage.
    M: Uhm…la vedo brutta…proprio Richard?
    C: Si.
    M: Ok ok, ho capito, non è roba che possiamo tenere in mano.
    C: Si, hai capito perfettamente, né tu né tantomeno Tenet. Ovviamente questo colloquio non è mai avvenuto.
    M: Ovvio.

    Continua....
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    NUOVA VERSIONE COMPLETATA :
    http://lukell.altervista.org/Unasolu...risiEsiste.pdf




  2. #2
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    Predefinito Rif: La vera Storia dell'11 Settembre

    Febbraio 2001
    Ufficio Relazioni Esterne della Casa Bianca
    Colloquio tra Dick Cheney e Richard Armitage.

    C: Ciao Richard
    A: Ciao Dick.
    C: Ascolta, Colin, la Rocca e la Helms insistono per trattare con i taliban, oltretutto l’FBI anche la NSA continuano a ficcanasare in tutta la questione, vorrei che a Maggio scendessi giu’ in India, voglio capire cosa sanno, al limite avverti l’ISI e Mahmood di far cambiare metodo di comunicazione per evitare che qui continuino a metterci il naso e che sentano Tenet che scende in Pakistan, ma non voglio che sappia nulla, lo mandiamo per i soldi, Colin insiste per finanziarli, dice che è il metodo migliore e che loro sono disponibili, Paul non è dello stesso parere e se la ride ed io pure, ma facciamolo fare.
    A: Okay Dick, no problem, ti terro’ informato.

    Marzo 2001
    Lela Helms, afgana naturalizzata americana, rappresentante dei talebani e moglie del vecchio capo della CIA Richard Helms. Organizza un incontro nell’aprile 2001 tra Sayed Rahmatulah Hasimi, consigliere personale del capo del talebani afgani Mollah Omar, e alcuni responsabili del Pentagono

    Maggio 2001:
    Il segretario si Stato Colin Powell decide lo stanziamento di 43 milioni di dollari a favore del regime talebano, come misura d'assistenza ai contadini che hanno distrutto le coltivazioni di oppio.

    Giugno 2001:
    I servizi segreti della Germania, il BND, avvisano la CIA e Israele che i terroristi del Medio Oriente stanno "pianificando il sequestro di aerei commerciali da usare come armi di attacco a simboli importanti della cultura americana e israelita".
    Giugno 2001
    Colloquio tra Colin Powell e Condoleeza Rice.
    P: Hai sentito che dicono i tedeschi?
    R: Si, ho sentito. Ne ho le palle piene di sti Taliban, gli diamo i soldi e questi progettano attentati e bombe, è ora di dargli una lezione, mandero’ anche qualcuno da Vendrell dell’ONU, lui è in buoni rapporti con loro, ma stanno tirando troppo la corda.
    P: Ascolta, senti Dick, la Rocca e la Helms vediamo di mandare qualcuno a parlare con Laden e cerchiamo di capire che margini ci sono.
    R: Per me va bene, ma se vuoi un mio parere stiamo solo perdendo tempo.

    Luglio 2001
    Osama bin Laden si fa curare per una malattia ai reni nell'ospedale americano di Dubai e incontra un ufficiale della CIA che rientrerà al quartier generale CIA il 15 luglio.

    Luglio 2001
    Casa Bianca ufficio di Dick Cheney
    Colloquio tra Cheney e Paul Wolfowitz

    C: Paul, Bin Laden fa l’indiano e dice che non sa nulla di attentati, blatera di Allah e fa “ammonimenti”, è ora comunque che mandiamo avanti tutta la questione e li ricopriamo di bombe, Colin li ha riempiti di dollari quei pezzenti, abbiamo “trattato”, comunque ora arrivano direttamente i Taliban qui, vedi di parlarci e fagli l’ultimatum “ufficiale” insieme alla Rocca e riferisci a Colin, cosi’ lo facciamo contento lui e Tenet e finiamo sta dannata questione, possiamo sempre bloccare tutto se proprio va bene.
    W: Ok Dick, vedremo di fargli un ultimatum, ma non ne caviamo nulla, lo sai come la penso, Richard è pronto?
    C: Si, lui è “sempre” pronto.

    Luglio 2001 Washington
    Leila Helms organizza un altro incontro a Washington. Questa volta, il Dipartimento di Stato ha intavolato trattative con il rappresentante in Pakistan di Jamaa Islamiya, un movimento egiziano assai vicino a Bin Laden.

    Luglio 2001 Pakistan
    Christina Rocca, assistente del Segretario di Stato Colin Powell e vecchia funzionaria de la direzione operativa della CIA, di nuovo in Pakistan per incontrare l'ambasciatore dei talebani Adbus Salam Zaeef.

    Luglio 2001, ONU
    Riunione tra Condoleeza Rice, diplomatici russi, pakistani (Niaz Naik) e iraniani, diretto dall’ambasciatore spagnolo Vendrell sulle concessioni per l’oleodotto UNOCAL e la questione Bin Laden

    R: Ora sentitemi bene, abbiamo maledettamente bisogno che quell’oleodotto entri in funzione, vi abbiamo aiutato, ora vedete di aiutare noi.
    P: Non sappiamo che cosa dirvi, i talebani sono assolutamente contrari.
    R: Sentite bene, ditegli che sappiamo bene che in Afghanistan è pieno di campi di addestramento di terroristi che non fanno altro che inneggiare alla distruzione degli Stati Uniti e all’Islam, riferite di non tirate troppo la corda, se collaboreranno ne avranno comunque guadagno, ma non siamo intenzionati a farci prendere in giro, ditegli di non sfidare gli STATI UNITI o la nostra ira si abbattera’ su di loro!.
    P: Riferiremo, ma con questi toni non arrivate da nessuna parte.
    R: (grida) Ora ascoltatemi, ditegli di scegliere, o avranno un tappeto d’oro o un tappeto di bombe!
    P: (rabbioso) Non avete capito nulla, i vostri dollari non serviranno, mandate tutti i dollari che volete NON cambiera’ NULLA.
    R: (livida in volto) Ok, come desiderate, comunque che sappiano che gli Stati Uniti d’America li SCHIACCERANNO come mosche!

    Il giorno dopo ,
    Riunione Urgente nello Studio di Cheney, Casa Bianca tra Wolfowitz e Cheney.

    W: Ok li abbiamo serviti, Condy gli ha fatto la scenataccia e Colin è ormai fuori gioco, puoi dire ad Armitage per la nostra parte e Mahmood per la loro che possono pure far partire immediatamente tutta la questione.
    C: Sono d’accordo, vediamo di muoverci, i piani per l’Afghanistan sono pronti?
    W: Si da tempo, ho sentito Wallace e ritiene che non sia saggio muovere direttamente truppe terrestri ma appoggiarci su Massud e dare appoggio aereo. Dovrebbe essere ampiamente sufficiente. E George e la sua mania dell’Iraq?
    C: Se parte sta dannata questione si potra divertire a fare quello che gli garba.
    W: C’e quel ficcanaso di Clarke che continua a rompere le palle.
    C: Lasciamolo perdere.
    W: Settembre?
    C: Direi di si, in Agosto molta gente è in ferie e possiamo preparare la nostra parte in santa pace.
    W: Li hanno preparati almeno gli omini o avremo a che fare con dei coglioni come quelli gia’ visti?
    C: So da Mahmood che li hanno preparati, mi sono fatto dare i nomi, li ho gia’ fatti girare indirettamente a Robert perche’ li carichi nel database dell’FBI, dobbiamo avere i colpevoli immediatamente altrimenti i media ci scannano.
    W: Ho parlato con Ed come mi hai chiesto, è lui che operativamente ci aiuta?
    C: Si lui e Myers, anche se in realta’ lui sa solo che deve avvenire un attacco terroristico e che l’amministrazione ha intenzione di utilizzarlo per muovere il Congresso diciamo che non interferira’ comunque. Non deve fare nulla.
    W: I piani di volo?
    C: Quelli sono pubblici, ti faro’ sapere solo all’ultimo, sappi solo che probabilmente useranno aerei United e American Airlines, ne ho parlato con Armitage.
    W: Ascolta, alla CIA la voce dell’attacco gira, chi è affidabile li’ dentro?
    C: Lasciala girare, lo sanno oramai tutti che i Taliban vogliono “attaccarci”, il BND, il Mi5, i russi, il Mossad, meglio cosi’, quando arriva avremo mano libera anche a livello internazionale, alla CIA comunque fai capo solo a “Buzzy” Krongard o a Peter Goss. Nessun altro mi raccomando.
    W: Ok.

    Luglio 2001:
    Tre ufficiali americani: Tom Simmons (ex ambasciatore USA in Pakistan), Karl Inderfurth (ex assistente del segretario di Stato per il Sud dell'Asia) e Lee Coldren, incontrano a Berlino ufficiali dei servizi segreti pakistani e russo, informandoli che gli USA stanno preparando un piano d'attacco militare contro l'Afghanistan per ottobre. L’ISI informa i talebani.

    Fine Luglio 2001
    Il capo dell'ISI pakistano generale Mahmood Ahmed ordina il trasferimento di 100.000 dollari a Mohammed Atta che era - secondo l'FBI - il capo dei terroristi nell'attacco suicida su Manhattan.

    Agosto 2001 Studio di Mueller alla Direzione FBI.
    Colloquio tra Robert Mueller capo dell’FBI e Cheney.

    M: Dimmi
    C: Continuano gli avvertimenti di Al-Quaeda, ho bisogno che come procedura oltre alla tua gente fai accompagnare dei miei esperti antiterrorismo a fare le classiche verifiche tecniche e controlli che fate normalmente sugli aerei di linea, gente di Ed.
    M: Nessun problema, fammi sapere chi e come.
    C: Non è roba che puo’ stare classificata, Robert.
    M: Ho capito, avrai degli uomini che ti seguono per queste verifiche, si faranno gli affari loro e non classifichiamo niente, .
    C: E’ abbastanza urgente, si dice che l’attacco di Al-Quaeda sia imminente va bene se cominciamo subito?
    M: Okay

    Agosto 2001: i servizi segreti russi informano la CIA che 25 terroristi, tutti piloti, sono stati specificamente addestrati per missioni suicide. Questa notizia è riportata dalla stampa russa e gli articoli sono tradotti per "FTW" da un ufficiale della CIA in pensione. Il presidente russo Vladimir Putin ordina ai servizi segreti russi di avvertire il governo USA "nei termini più incisivi", di imminenti attacchi a aeroporti e palazzi governativi.

    Agosto 2001
    Ufficio di Richard Armitage Washington D.C.
    Colloquio tra Dick Cheney e Richard Armitage.
    C: Ciao Richard, come procede la tua questione?
    A: Molto bene, abbiamo i piani di volo e gli uomini sono in giro da un po’ con i tizi di Mueller.
    C: Quindi?
    A: Direi che sono pronti, hanno gia’ fatto delle prove con una struttura identica alla testata che ho fatto fare, montata e smontata in meno di due ore, ho anche i piani di manutenzione, la fanno ogni mese sul vano carrello, la prossime per United e American sono scadenzate i primi di Settembre, dopo abbiamo quasi un intero mese di tempo.
    C: I tuoi uomini cosa dicono?
    A: I miei uomini non dicono nulla, eseguono e basta.
    C: Hai portato anche l’uomo di Ed?
    A: Certo, ha fatto tutte le verifiche
    C: Che te ne pare?
    A: Si fa gli affari suoi.
    C: Il bambino è pronto?
    A: Da un pezzo, è parcheggiato nel Connecticut.
    C: Hai gia’ capito su quale aereo operare, quando e da dove partire?
    A: Beh considerando che bisogna stare vicini a New York e Washington propongo Boston, zona tranquilla, nessuno ci disturba e anche gli arabetti possono imbarcarsi per crepare senza problemi.
    C: Gli stronzi di Allah son pronti?
    A: Mi dicono di si, gia’ operativi quando lo si desidera.
    C: Siccome devi far avere direttamente a Mahmood giorno, ora, e aerei, ho guardato l’agenda di George, l’11 di Settembre mattina sara’ ad una scuola elementare in Florida, se per te va bene, nel frattempo chiudo con la Globalstar per Iridium, buttiamo fuori Hasan Binladen cosi’ li chiudiamo all’angolo, faccio dire a Mahmud di informare Usama sul “grande casino di Allah” cosi’ è contento, in ogni caso mi raccomando per la data.
    A: Ti faccio sapere preciso ma in linea di massima nessun problema.
    C: Ok, dammi conferma entro due gg.

    Meta’ Agosto 2001:
    Colloquio tra Frank Carlucci e Dick Cheney.
    F: Ok, chiuso con Globalstar per 25 milioni di dollari, i satelliti sono nostri, a posto e Hasan BinLadin fuori dai piedi.
    C: Sara’ incazzato nero ahahaha….
    F: Meglio cosi’, si sussurra che ci attaccano, mi sa che sara’ la volta buona.
    C: Ho tutto in pugno Frank, sta tranquillo.
    F: Lo immaginavo già.

    Primi di Settembre 2001
    Colloquio tra Richard Armitage e “Buzzy” Krongard
    A: Ciao Buzzy
    K: Uela’ Richard, qui dicono che fai carriera.
    A: Me la cavo, piu’ Peter di me, comunque.
    K: Ma sta storia dei Taliban come va a finire? Si dice che attaccano.
    A: Si, ti dico anche il giorno ma fatti gli affari tuoi
    K: Son tutto orecchi.
    A: 11 Settembre.
    K: Azz..cosi’ presto ma che fanno?
    A: Si sussurra di un attacco suicida con aerei.
    K: Uhm…non me la conti giusta, dimmi almeno che compagnie aeree no ahahah?
    A: American e United, sei un ficcanaso.
    K: Ok Richard sei un amico, stai tranquillo e sappi che puoi sempre contare su di me.
    A: Ahahahaha.

    5 Settembre 2001
    Colloquio tra Buzzy Krongard e il direttore investimenti della AB Brown Investments..
    K: Ciao Frank
    B: Uela’ Buzzy, hai qualche dritta vero? Se sei tu, so sempre che c’e qualcosa di buono.
    K: Si esatto, ascolta, Put e Options su American e United, punta su ribasso secco. Mettici su un bel gruzzolo, è roba certa al 100%.
    B: Uhm che gli succede, qualche casino?
    K: Si e pure grosso, non posso dirti altro, fammi avere la mia commissione quando riscuoti eh..e fatti gli affari tuoi.
    B: Quanto ci metto su?
    K: Almeno qualche milionata.
    B: Urca, roba grossa, sara’ fatto Buzzy, un salutone.

    6-7 settembre 2001: 4744 opzioni "put" (speculazioni in attesa del calo dello stock market) sono acquistate sullo stock della United Airlines. (...) Molte delle United Airlines "puts" sono acquistate attraverso la Deutschebank/AB Brown, una compagnia gestita fino al 1998 dall'attuale direttore esecutivo della CIA A.B. "Buzzy" Krongard.

    10 Settembre 2001: Acquistate 4516 opzioni “put” dell’American Airlines.
    11 settembre 2001: il generale Mahmood Ahmed dell'ISI, amico di Mohammed Atta, è a Washington per conto dei taliban, a colazione con Peter Goss, attuale capo della CIA dopo il dimissionamento di Tenet.
    11 Settembre 2001: Ralph “Ed” Eberhardt dirige al NORAD le operazioni.
    11 Settembre 2001, tarda mattinata: Telefonata tra George Bush e Dick Cheney:
    B: Dick, porca miseria,non mi aspettavo tutto questo casino……
    C: Nemmeno noi…..

    Il resto è storia….
    Vuoi una soluzione VERA alla Crisi Finanziaria ed al Debito Pubblico?

    NUOVA VERSIONE COMPLETATA :
    http://lukell.altervista.org/Unasolu...risiEsiste.pdf




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    Predefinito Rif: La vera Storia dell'11 Settembre

    I protagonisti della nostra storia:

    George W. Bush, Presidente degli Stati Uniti d’America.



    Presidente di un club di baseball e ex-direttore della compagnia petrolifera di Salem Bin Laden (fratello di Osama), poi precipitato in un misterioso incidente aereo. Designato nel 2000 dalla Corte suprema dopo 90000 voti invalidati in Florida governata dal fratello Jeb.


    Dick Cheney




    Creatore del Defense Planning Guidance - del 1992, nel quale recita (a suo dire) che l'unica garanzia per la sicurezza degli Stati Uniti consiste in una politica estera aggressiva e intraprendente,
    che punti a trasformare in democrazie all'occidentale tutti gli Stati potenzialmente pericolosi.
    Segretario della difesa sotto George H.W. Bush, fino all'inizio del 1993. Attualmente Vice Presidente, Cheney e' un membro fondatore del PNAC ed e' stato membro del consiglio direttivo del JINSA (Jewish Institute for National Security Affaire); ha sostenuto l'attuazione del cambio di regime in Iraq per oltre un decennio. E' stato presidente e amministratore delegato della compagnia petrolifera Halliburton. L'affiliata dell'Halliburton, la Kellogg Brown & Root (KBR), si e' assicurata contratti per il valore di 7 miliardi di dollari dall'U.S. Army Corp of Engineers per il recupero dei pozzi petroliferi iracheni in fiamme. E' un membro del consiglio di amministrazione dell'American Enterprise Institute e ha contatti con la Chevron, per la quale ha condotto le trattative per la costruzione di un oleodotto nel Mar Caspio.
    Lynne Cheney: moglie del Vice Presidente. La Cheney presiede il consiglio d'amministrazione della Lockheed Martin, che produce i missili Cruise e possiede attualmente un sistema satellitare militare da 800 milioni di dollari di supporto alle truppe in Iraq...


    Condoleeza Rice:



    Consigliere per la sicurezza nazionale di Cheney. La Rice e' stata direttrice della Chevron fino al 2001 e una petroliera porta il suo nome. Durante il suo incarico, l'amministratore delegato della Chevron Kenneth Derr una volta disse: "L'Iraq possiede vaste riserve di petrolio e gas che vorrei la Chevron potesse sfruttare."



    Donald Rumsfeld



    Attuale Segretario alla Difesa nell’amministrazione Bush.
    È il “gemello” di Cheney.
    Le loro due carriere si intrecciano e si assomigliano molto.
    I due entrano in politica contemporaneamente, alla fine degli anni sessanta, come giovani consiglieri nello staff del presidente Nixon.
    Nel 1975, sotto la presidenza Ford diventa il più giovane segretario alla Difesa degli Stati Uniti.
    Rumsfeld, insieme a Cheney e con lo stratega elettorale Karl Rove e Wolfowitz, sono il nucleo dei cosiddetti “falchi” dell’amministrazione Bush.
    Socio fondatore del PNAC. E' tra gli uomini con le piu' forti conoscenze politiche in America, e pianificatore dell'invasione dell'Iraq. Ogni dettaglio sulla ricostruzione del dopoguerra deve essere discusso con Rumsfeld. Come inviato speciale di Ronald Reagan in Iraq negli anni '80, durante la guerra tra Iran e Iraq, ha incontrato Saddam Hussein per discutere della costruzione di un oleodotto per conto della Bechtel, mentre l'Iraq e l'Iran usavano gas asfissianti l'uno contro l'altro. Rumsfeld lavorava allora per il segretario di stato di Reagan, George Shultz, che divenne vice presidente della Bechtel, attualmente uno dei principali concorrenti che vogliono assicurarsi gli appalti del governo Usa per la ricostruzione dell'Iraq.

    Richard Perle



    Membro chiave del JINSA (Jewish Institute for National Security Affairs) e importante esponente dell'American Enterprise Institute (AEI). Insieme a James Woolsey, presiede la Foundation for the Defense of Democracies. Perle e' stato presidente del Defense Policy Board dal quale ha dato le dimissioni in seguito allo scandalo per il conflitto d'interesse relativo alle sue connessioni imprenditoriali, ma fa tuttora parte dell'ente. Perle ha offerto consulenze per i clienti della Goldman Sachs, una societa' d'investimento, sulle opportunita' d'investimento nel dopoguerra in Iraq. E' inoltre un dirigente della Autonomy Corp., un' azienda di software che ha molti clienti al Pentagono. L'Autonomy prevede un forte aumento dei suoi profitti dopo la fine della guerra in Iraq.
    Consigliere anche di Benjamin Netanyahu, quanto lo è di Donald Rumsfeld. Direttore del Jerusalem Post e uomo d'affari. Asserisce la necessità della deportazione dei Palestinesi in Iraq e la punizione della Francia


    Richard Lee Armitage,



    Deputy Secretary. Attuale consigliere di George W. Bush, per il Medioriente, Classe 1945 nel 1967 conseguì la laurea all'Accademia Navale. Combattè in Vietnam in operazioni “coperte” della CIA. Partecipò all'operazione "Phoenix" diretta da Ted Shackley (vedi nota sull’operazione). Organizzò la ritirata da Saigon. Nel maggio 1975 Armitage fu assunto dalla DIA (Defence Intelligence Agency). l'ultimo suo incarico fu in Iran nel 1976, dopo lasciò il servizio e passò al settore privato. E' opinione comune che collaborò con la Cia, attraverso società private di consulenza per molti anni a seguire. Alcuni suoi critici sostengono che fu lui l'ideatore del traffico di eroina nell'Afghanistan. Nel 1978 entrò nello staff del senatore Robert Dole. Partecipò nella campagna presidenziale del 1980 all'Interim Foreign Policy Affaire Board. Dopo l'elezione di Reagan deteneva la posizione di Assistente Segretario alla Difesa nell'amministrazione Reagan. Era a capo del coordinamento delle operazioni militari che comprendevano l'operazione Iran-Contra. Era in stretto collegamento con il Colonnello Oliver North. Il suo vice e funzionario capo dell'antiterrorismo Noel Koch faceva parte della squadra messa su da Oliver North. In seguito alla consegna dei missili anticarro TOW all'Iran, i ricavi di queste vendite venivano depositati in conti bancari numerati ed il denaro era usato per finanziare i Contra nicaraguensi. (UPI. 27 November 1987). Un rapporto classificato israeliano fornì ai comitati di indagine Iran-Contra del Congresso la conferma che Armitage "era nello schema della faccenda iraniana". (New York Times, 26 May 1989): "Con una posizione al Pentagono che lo poneva a capo della sezione operazioni segrete, Armitage fu parte negli affari segreti sulle armi dall'inizio. Era anche associato all'ex aiutante alla sicurezza nazionale Oliver L. North in un gruppo antiterrorismo della Casa Bianca, un'altra area che sarebbe stata pure oggetto probabile di un'indagine del Congresso". (Washington Post, 26 May 1989) Il Direttore della CIA William Casey con la collaborazione di Richard Armitage al Pentagono "condusse la guerra segreta dei mujahideen contro l'Unione Sovietica..." (citato in Domestic Terrorism: The Big Lie The "War") "Contragate was also an off-the-shelf drug-financed operation run by Casey." (Ibid ).Ebbe diversi altri incarichi pubblici fino al maggio 1993, quando dirigeva col grado di Ambasciatore gli aiuti alle repubbliche dell'ex Unione Sovietica. E' ritenuto uno dei più decorati funzionari degli Stati uniti. E' stato decorato fra l'altro da governi esteri, come la Repubblica di Korea, la Thailandia, il Bahrein ed il Pakistan.


    Paul Wolfowitz



    Vice segretario della difesa di Donald Rumsfeld. Wolfowitz e' il principale ideologo dell'Amministrazione Bush e l'architetto chiave della ricostruzione nel dopoguerra in Iraq. E' uno dei membri principali del gruppo neoconservatore PNAC, che sosteneva il cambio di regime in Iraq gia' prima della nomina di George W. Bush. Wolfowitz e' inoltre un membro chiave del JINSA (Jewish Institute for National Security Affairs).
    Vuoi una soluzione VERA alla Crisi Finanziaria ed al Debito Pubblico?

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  4. #4
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    Predefinito Rif: La vera Storia dell'11 Settembre

    Ralph “Ed” Eberhardt



    Comandante al NORAD il 9/11 a Cheyenne Mountains, centro di controllo generale. Organizza la difesa aerea del giorno e impartisce gli ordini sulle intercettazioni.
    Capo di tutti progetti di “guerra spaziale” di Rumsfeld.
    Promosso Comandante generale del “Northern Command” nell’Ottobre 2002.


    Richard Myers



    Capo dello staff generale del Comandante delle Forze Armate il 9/11. Diretto superiore di Eberhardt.
    Promosso due giorni dopo Comandante generale di tutte le Forze Armate Statunitensi.


    Frank Carlucci



    Oggi presidente onorario del gruppo Carlyle ma fino l’anno scorso stratega di ogni manovra. Carriera Cia fino a diventarne vice direttore, proprio come Bush padre. Reagan lo vuole consigliere alla sicurezza dove ritrova un vecchio compagno di battaglia: Donald Rumsfeld. Carlucci ha un pedigree diplomatico che riporta al curriculum di John Negroponte, prossimo ambasciatore americano a Baghdad. Nel ‘61 era i numero due in Congo quando la Cia organizza l’assassinio di Lumumba. Con inchieste e reportages filmati, negli anni Ottanta la stampa americana lo accusa di traffico d'armi, complotti, massacri e il famoso caso di spionaggio della Wackenuts (società che protegge oleodotti con vigilantes militarizzati ), pasticcio talmente imbarazzante da costringerlo per qualche tempo in ombra. Torna come inevitabile coprotagonista, assieme a Negroponte e Oliver North, nell’affare “Irangate”: bisognava mandar via i sandinisti dal governo del Nicaragua. Nessun tribunale ha mai aperto un’inchiesta su accuse pubbliche tanto pesanti, e Carlucci non si è mai offeso e non ha mai smentito o querelato. Sempre silenzio. Dalla sua poltrona di direttore allarga i panorami della Carlyle. Compra la Bdm, prima società a fornire al Pentagono piccoli eserciti privati. Anche la Halliburton di Cheney, oggi vice presidente di Bush, sta sviluppando il ramo. La Carlyle non smette di espandersi: anche catene di alberghi forse perché un’antica strategia Nato ne prevede la trasformazione in caserme in caso di necessità. I Jolly Hotel sono stati programmati con la stessa idea. Si interessa soprattutto industrie dalla tecnologia militare sofisticata: Fiat Avio in Italia, fornitrice di Arianespace, quindi Carlyle può sedere al tavolo di comando del consiglio missilistico europeo. Rastrella le azioni di Aerospace e comincia a fabbricare i bombardieri B-1 e B-2, oggi al lavoro in Iraq. Si infila nel sistema di ricerche e sviluppo militare britannico diventando azionista della Qinetic . E già che c’è compra partecipazione alle France Telecome il vecchio Figaro. Per rispetto alla forma non può mescolare eserciti privati e tecnologie degli armamenti: sotto la presidenza di questo Bush è ormai l’undicesima fornitrice del Pentagono. Vende Vineille (gas asfissiante), fama terribile. Ma a quale compratore non è chiaro. Se le finanze vanno a gonfie vele, la Carlyleha passato un momento difficile attorno all’11 settembre. Mentre Bush figlio si scatenava contro Bin Laden, al Ritz Carlton di Washington i cinquecento padroni della Carlyle si riunivano nel tradizionale convegno di ogni semestre. Frank Carlucci dirigeva gli interventi e Bush padre aveva parlato per primo. Ma il meeting viene improvvisamente interrotto. Carlucci si accorge che un socio importante, dal nome insopportabile, è iscritto fra gli oratori: Shafiq Bin Laden. Rappresenta i capitali della famiglia, famiglia del mostro del quale è fratellastro. Troppo imbarazzante alla vigilia della guerra all’Afghanistan. E un mese dopo la Carlyle annuncia d’essersi liberata della quota di Shafiq Bin Laden.


    Douglas J. Feith



    Sottosegretario al Pentagono. Feith seleziona i membri del Defense Policy Board e fa parte del consiglio d'amministrazione del JINSA. In qualita' di avvocato, ha rappresentato la Northrop Grumman. Feith e' un infervorato difensore di Israele e un entusiasta sostenitore di Chalabi.


    Robert Mueller



    Avvocato, direttore dell’Fbi: superpoliziotto d’America. Nominato dal presidente americano George W. Bush in luogo di Louis Freeh al vertice della Polizia federale degli Stati Uniti. Freeh era stato insediato da Bill Clinton nel 1993 e aveva messo il suo mandato a disposizione del nuovo presidente. Mueller è un veterano del Dipartimento della Giustizia, finora avvocato federale a San Francisco. Nel ringraziare Bush per la fiducia dimostratagli, disse di guardare con fiducia alla conferma della sua nomina da parte del Senato. nel suo curriculum, ci sono incarichi che gli vennero conferiti dal padre dell’attuale presidente, George Bush.


    Khalid Bin Mahfuz



    Yemenita, Cognato di Bin Laden, (sua moglie è la sorella di Usama), affarista saudita, al 125 posto tra gli uomini più ricchi del mondo, Era proprietario della National Commerce Bank dell'Arabia Saudita, la più grande banca privata del mondo posseduta da un privato. Ma soprattutto era il banchiere della famigia reale saudita. Un vero astronauta della globalizzazione finanziaria, al centro del flusso dei dollari che arrivavano nel Golfo in cambio del petrolio e che tornavano in occidente - negli Stati uniti soprattutto - sotto forma di investimenti. Tra l'86 e il '90 azionista di riferimento, col 20%, della Bcci, negli Usa. Era nel board della banca insieme a Gaith Pharaon, al pakistano Abedi, allo sceicco del Bahrein, Khalifa; aveva come proprio referente nel mondo finanziario americano Jack Stephens, uno del "club dei 100" (quelli che avevano contribuito all'elezione di Bush padre alla presidenza con 100.000 dollari a testa, cfr. New York Times, 6 dic. '91). Anni d'oro, in cui la banca riciclava denaro per i cartelli della droga colombiani, per il traffico d'eroina prodotta in Afghanistan e gestito direttamente dalla Cia per finanziare Contras e mujaeddin anti-sovietici senza passare sotto il controllo del Congresso americano. Una di queste schegge, al contrario, lo ha portato ad essere una delle principali fonti di finanziamento di Blessed Relief e altre Ong musulmane, accusate di "girare" denaro direttamente a Osama bin Laden. Nel consiglio d'amministrazione di Blessed Relief, per sfortuna, siede suo figlio Abdul Rahman, sospettato d'aver partecipato a un fallito attentato al presidente egiziano Mubarak. Nel '78 il suo socio, Salem bin Laden, aveva assunto come prestanome per il mercato statunitense James Bath, uno degli amici intimi di Bush junior e agente della Cia con lo specifico compito di "stabilire un legame più efficace con l'Arabia saudita". Agli ordini di George Bush padre, nominato due anni prima direttore dell'"agenzia". Bin Laden e bin Mahfouz, secondo le accuse mosse loro in un secondo tempo, cercavano invece gli investimenti giusti per "condizionare la politica americana". Nell'87 dà mandato al suo rappresentante ufficiale negli Usa, Abdullah Taha Bakhsh, di acquistare il 17% della Harken Energy, di cui George W. Bush è azionista, consulente, amministratore. Un'azienda petrolifera piccola, con un disperato bisogno di soldi e commesse. Bin Mahfouz porta gli uni (anche Jack Stephens contribuisce con 25 milioni di dollari) e le altre. Qualche tempo dopo lo sceicco Khalifa - altro consigliere della Bcci - in qualità di ministro del Bahrein affida proprio alla Harken il compito di effettuare trivellazioni nel proprio mare. Una "fortuna eccezionale", che spinge il valore della Harken a oscillare tra 4 e 5 dollari per azione. Ma proprio a quel punto qualcosa si rompe. Il 20 giugno del '90 George W. vende la sua partecipazione nella Harken a 4 dollari per azione, mettendosi in tasca quasi un milione di dollari. Otto giorni dopo vengono pubblicati i risultati economici del secondo trimestre: la Harken dichiara perdite per 23 milioni di dollari e il valore delle azioni cade a 1. L'uscita di Bush dalla società è stata di un tempismo davvero eccezionale. Frutto di un fiuto innato per gli affari o di un insider trading da paura? La Sec (la Consob americana) apre un'inchiesta (Micah Morison, Wall Street Journal, 27-9-'99). Il sospetto economico è che, da consigliere, conoscesse benissimo la situazione fallimentare della società e abbia, fuggendo, "fregato" i soci e il mercato. Quello politico è che, da figlio del presidente, fosse informato dell'ormai imminente invasione del Kuwait e della conseguente crisi del mercato petrolifero. Bush fu naturalmente assolto, nonostante i malumori del Wall street journal per la palese violazione delle regole di mercato. Il buon bin Mahfouz, negli stessi giorni, vedeva crollare la Bcci sotto i colpi dello scandalo (oltre 10 miliardi di dollari di perdite). I Bush - presidente e figlio - scomparvero, mentre lui pagava danni e multe, chiudeva le attività negli Stati uniti e se ne tornava a casa. Con una cittadinanza irlandese e, probabilmente, qualche dente avvelenato. Come molti, negli ultimi tempi, in Arabia saudita.



    Hasan M. Binladen

    Fratellastro di Usama e direttore di Iridium Satellite LLC fino al 2001, compagnia di telefonia satellitare che ha inviato nello spazio 66 satelliti a bassa orbita per comunicazioni satellitari ed utilizzo militare Nel 1990 il progetto viene presentato: 77 satelliti in grappoli in sette orbite planetarie su un totale di undici. Da qui il nome, Iridium: un atomo formato da 77 protoni attorno a cui girano 77 elettroni, anche se con il primo taglio al budget il sistema si riduce a 72 satelliti e con l'abbandono dell'orbita polare ne rimangono 66. Nel 1995 il sistema Iridium, ottiene il via libera della commissione federale americana per le comunicazioni (Federal Comunications Commission). La maggior parte dei satelliti Iridium vengono lanciati dalla Boeing. Iridium Llc è gestito da un consorzio internazionale di cui fanno parte aziende di telecomunicazioni e grandi industrie (per l'Italia la Stet). Al consorzio partecipa Iridium Italia, controllata da Telecom Italia, Tim e Telespazio. Nel gruppo degli investitori c'è la Iridium Middle East Corporation, formata da Mawarid e da Saudi Binladin Group uno dei gruppi industriali più importanti dell'Arabia Saudita. Ognuna delle aziende che partecipa non solo possiede una parte dell'Iridium, ma costruisce e possiede i gateway terrestri che connettono la costellazione satellitare con il network dei telefoni, ed è il distributore locale del servizio satellitare nei mercati al momento dell'entrata nel consorzio.
    Iridium si basa sull'impiego di piccoli satelliti (solo 689 chilogrammi) che sono posti su orbite basse (780 km). Nel novembre 1998, dopo 11 anni di lavoro, Iridium da ufficialmente il via alla sua attività operativa e commerciale. Costato cinque miliardi di dollari, al cambio dell'epoca circa 8.150 miliardi di lire, il nuovo servizio ha una dimensione globale: lo stesso telefono può cioé essere utilizzato in qualsiasi parte del mondo per chiamare ovunque si trovi il destinatario della telefonata. L'Iridium raggiunge un picco massimo di clientela di 55mila utenti. Ma le sue tariffe e il costo del piccolo cellulare risultano troppo alti per avere larga diffusione. E' l'agosto '99 e l'agenzia di telefonia satellitare, dopo essere stata colpita da pesanti difficoltà finanziarie, dichiara bancarotta, sospende il servizio e si prospetta addirittura l'idea di far precipitare i satelliti sulla terra. Dopo il fallimento (Agosto 2001)un gruppo di investitori (Globalstar) rileva la società per soli 25 milioni di dollari. Hasan bin Laden non è più tra i partners. Il presidente della nuova compagnia, Dan Colussy, un veterano dell'industria dell'aviazione, fa sapere che Iridium Satellite mantiene investitori e sostenitori per servire le regioni dell'America Latina, Medio Oriente, Africa e sud-est asiatico.


    Mahmood Ahmed



    Capo dei Servizi Segreti Pakistani fino al Settembre 2001.
    Dimessosi dopo la rivelazione di aver finanziato Atta con 100.000 Dollari.
    A Colazione con Peter Goss (Attuale capo della CIA) il giorno 11 Settembre a Washington.
    Goss, quando gli è stato chiesto di spiegare i motivi dell’incontro, ha affermato che non era in corso una discussione su bin Laden o sul terrorismo, con il gen. Mahmood Ahmed, bensì sulle relazioni tra India e Pakistan.


    Peter Goss



    Goss, un membro del Congresso repubblicano ed ex funzionario CIA, è stato alla guida della Commissione per l’Intelligence per i passati sette anni. Il presidente Bush ha annunciato la sua nomina a capo della CIA dopo il dimissionamento di Tenet.
    Goss ha passato otto anni lavorando per la CIA segretamente, in un periodo nel quale l’agenzia appoggiava apertamente regimi militari in tutto il mondo. Parlava bene il francese e lo spagnolo e fu inizialmente assegnato a Miami, poi nei caraibi. Ha operato ad Haiti e nella Repubblica Dominicana – la prima a essere guidata da un regime sostenuto dagli Usa, quello di Francois (Papa Doc) Duvalier, il secondo dopo Rafael Trujillo, il cui assassinio portò all’invasione Usa nel 1965.
    Successivamente, nel corso della sua carriera all’interno della Cia, Goss si spostò a Londra svolgendo incarichi segreti in Europa. Le notizie sui media Usa suggeriscono che si stesse occupando degli interessi della Cia in Grecia, quando i colonelli greci fecero un colpo di stato, nel 1967, stabilendo un regime brutale. Goss, che aveva studiato greco a Yale, parlava correttamente anche questa lingua.
    Goss lasciò la CIA nel 1971, dopo una debilitante infezione che lo rese incapace di continuare a svolgere mansioni clandestine oltreoceano. Si sistemò nel sud ovest della Florida, aprendo un giornale locale insieme ad alcuni ex colleghi della CIA, e presto divenne un plurimilionario. Si diede alla carriera politica, tra i repubblicani, guadagnando una posizione di rilievo.
    Nel 1988 fu eletto al Congresso Usa. Nel 1997 fu scelto per guidare la Commissione per l’Intelligence, istituita a metà degli anni ’71, quando vi furono le rivelazioni che la CIA stava spiando i cittadini Usa.
    Come guida della Commissione, Goss si guadagnò il rispetto e l’ammirazione della comunità dell’intelligence, per i suoi sforzi per proteggerli da qualunque interferenza del Congresso al loro lavoro.
    E’ stato anche uno dei principali responsabili delle indagini del Congresso sugli attacchi dell’11 settembre. Durante queste indagini, Goss mise sotto inchiesta il suo stesso gruppo, dopo una fuga di notizie dall’interno della sua commissione, notizie che erano state loro date dall’amministrazione Bush.
    Le conclusioni dell’indagine sono state rifiutate dalle famiglie delle vittime degli attacchi dell’11 settembre, che hanno fatto pressione perché vi fosse un’inchiesta da parte di indipendenti, nel 2002.
    Goss si è opposto a questa inchiesta indipendente, fino a che l’amministrazione Bush non ha concordato per accettarla. Ha cooperato peraltro nella scelta dei suoi componenti.


    Buzzy Krongard.



    Nel febbraio del 1998 A.B. Buzzy Krongard, ex CEO di DeutscheBank-Alex Brown - la più antica compagnia USA di operazioni bancarie di investimento - e vice presidente della Banker's Trust (abbreviamo in BT), lasciò la BT e la comunità degli investimenti bancari per lavorare per la CIA a tempo pieno. Krongard aveva organizzato la fusione del valore di 2,5 miliardi di dollari tra la Banker's Trust e la Deutsche Bank poco prima di passare dalla parte dell'intelligence. Buzzy, i suoi amici lo chiamano così, aveva servito come consulente per una serie di direttori della CIA. Ha lasciato la sua posizione bancaria per diventare consigliere del direttore della CIA - George J. Tenet - appena 11 mesi prima della condanna finale a 19,1 milioni di dollari di multa contro la BT, che era già una filiale della Deutsche Bank (abbreviamo in DB). La DB in Italia, come già detto, gestisce la raccolta fondi e gli investimenti attraverso la DeAM che ha sede a Milano.
    Vuoi una soluzione VERA alla Crisi Finanziaria ed al Debito Pubblico?

    NUOVA VERSIONE COMPLETATA :
    http://lukell.altervista.org/Unasolu...risiEsiste.pdf




  5. #5
    ...
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    Predefinito Rif: La vera Storia dell'11 Settembre

    Citazione Originariamente Scritto da Fuori_schema Visualizza Messaggio
    Per non dimenticare....

    Questa è la vera storia dell'11 Settembre 2001.
    [...]
    E qui c'è il grafico.

    "Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson


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  6. #6
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    Predefinito Rif: La vera Storia dell'11 Settembre

    mi sfugge una cosa, i dialoghi da dove sono presi?

  7. #7
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    Predefinito Rif: La vera Storia dell'11 Settembre

    e non poter far niente

  8. #8
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    Predefinito Rif: La vera Storia dell'11 Settembre

    Citazione Originariamente Scritto da mosongo Visualizza Messaggio
    e non poter far niente
    Prova con qualche estintore.
    "Per tutto il pensiero occidentale, ignorare il suo Medioevo significa ignorare se stesso" - Étienne Gilson


    "Se commettiamo ingiustizia, Dio ci lascerà senza musica" - Cassiodoro.

  9. #9
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    Predefinito Re: Rif: La vera Storia dell'11 Settembre

    Citazione Originariamente Scritto da Fuori_schema Visualizza Messaggio
    Ralph “Ed” Eberhardt



    Comandante al NORAD il 9/11 a Cheyenne Mountains, centro di controllo generale. Organizza la difesa aerea del giorno e impartisce gli ordini sulle intercettazioni.
    Capo di tutti progetti di “guerra spaziale” di Rumsfeld.
    Promosso Comandante generale del “Northern Command” nell’Ottobre 2002.


    Richard Myers



    Capo dello staff generale del Comandante delle Forze Armate il 9/11. Diretto superiore di Eberhardt.
    Promosso due giorni dopo Comandante generale di tutte le Forze Armate Statunitensi.


    Frank Carlucci



    Oggi presidente onorario del gruppo Carlyle ma fino l’anno scorso stratega di ogni manovra. Carriera Cia fino a diventarne vice direttore, proprio come Bush padre. Reagan lo vuole consigliere alla sicurezza dove ritrova un vecchio compagno di battaglia: Donald Rumsfeld. Carlucci ha un pedigree diplomatico che riporta al curriculum di John Negroponte, prossimo ambasciatore americano a Baghdad. Nel ‘61 era i numero due in Congo quando la Cia organizza l’assassinio di Lumumba. Con inchieste e reportages filmati, negli anni Ottanta la stampa americana lo accusa di traffico d'armi, complotti, massacri e il famoso caso di spionaggio della Wackenuts (società che protegge oleodotti con vigilantes militarizzati ), pasticcio talmente imbarazzante da costringerlo per qualche tempo in ombra. Torna come inevitabile coprotagonista, assieme a Negroponte e Oliver North, nell’affare “Irangate”: bisognava mandar via i sandinisti dal governo del Nicaragua. Nessun tribunale ha mai aperto un’inchiesta su accuse pubbliche tanto pesanti, e Carlucci non si è mai offeso e non ha mai smentito o querelato. Sempre silenzio. Dalla sua poltrona di direttore allarga i panorami della Carlyle. Compra la Bdm, prima società a fornire al Pentagono piccoli eserciti privati. Anche la Halliburton di Cheney, oggi vice presidente di Bush, sta sviluppando il ramo. La Carlyle non smette di espandersi: anche catene di alberghi forse perché un’antica strategia Nato ne prevede la trasformazione in caserme in caso di necessità. I Jolly Hotel sono stati programmati con la stessa idea. Si interessa soprattutto industrie dalla tecnologia militare sofisticata: Fiat Avio in Italia, fornitrice di Arianespace, quindi Carlyle può sedere al tavolo di comando del consiglio missilistico europeo. Rastrella le azioni di Aerospace e comincia a fabbricare i bombardieri B-1 e B-2, oggi al lavoro in Iraq. Si infila nel sistema di ricerche e sviluppo militare britannico diventando azionista della Qinetic . E già che c’è compra partecipazione alle France Telecome il vecchio Figaro. Per rispetto alla forma non può mescolare eserciti privati e tecnologie degli armamenti: sotto la presidenza di questo Bush è ormai l’undicesima fornitrice del Pentagono. Vende Vineille (gas asfissiante), fama terribile. Ma a quale compratore non è chiaro. Se le finanze vanno a gonfie vele, la Carlyleha passato un momento difficile attorno all’11 settembre. Mentre Bush figlio si scatenava contro Bin Laden, al Ritz Carlton di Washington i cinquecento padroni della Carlyle si riunivano nel tradizionale convegno di ogni semestre. Frank Carlucci dirigeva gli interventi e Bush padre aveva parlato per primo. Ma il meeting viene improvvisamente interrotto. Carlucci si accorge che un socio importante, dal nome insopportabile, è iscritto fra gli oratori: Shafiq Bin Laden. Rappresenta i capitali della famiglia, famiglia del mostro del quale è fratellastro. Troppo imbarazzante alla vigilia della guerra all’Afghanistan. E un mese dopo la Carlyle annuncia d’essersi liberata della quota di Shafiq Bin Laden.


    Douglas J. Feith



    Sottosegretario al Pentagono. Feith seleziona i membri del Defense Policy Board e fa parte del consiglio d'amministrazione del JINSA. In qualita' di avvocato, ha rappresentato la Northrop Grumman. Feith e' un infervorato difensore di Israele e un entusiasta sostenitore di Chalabi.


    Robert Mueller



    Avvocato, direttore dell’Fbi: superpoliziotto d’America. Nominato dal presidente americano George W. Bush in luogo di Louis Freeh al vertice della Polizia federale degli Stati Uniti. Freeh era stato insediato da Bill Clinton nel 1993 e aveva messo il suo mandato a disposizione del nuovo presidente. Mueller è un veterano del Dipartimento della Giustizia, finora avvocato federale a San Francisco. Nel ringraziare Bush per la fiducia dimostratagli, disse di guardare con fiducia alla conferma della sua nomina da parte del Senato. nel suo curriculum, ci sono incarichi che gli vennero conferiti dal padre dell’attuale presidente, George Bush.


    Khalid Bin Mahfuz



    Yemenita, Cognato di Bin Laden, (sua moglie è la sorella di Usama), affarista saudita, al 125 posto tra gli uomini più ricchi del mondo, Era proprietario della National Commerce Bank dell'Arabia Saudita, la più grande banca privata del mondo posseduta da un privato. Ma soprattutto era il banchiere della famigia reale saudita. Un vero astronauta della globalizzazione finanziaria, al centro del flusso dei dollari che arrivavano nel Golfo in cambio del petrolio e che tornavano in occidente - negli Stati uniti soprattutto - sotto forma di investimenti. Tra l'86 e il '90 azionista di riferimento, col 20%, della Bcci, negli Usa. Era nel board della banca insieme a Gaith Pharaon, al pakistano Abedi, allo sceicco del Bahrein, Khalifa; aveva come proprio referente nel mondo finanziario americano Jack Stephens, uno del "club dei 100" (quelli che avevano contribuito all'elezione di Bush padre alla presidenza con 100.000 dollari a testa, cfr. New York Times, 6 dic. '91). Anni d'oro, in cui la banca riciclava denaro per i cartelli della droga colombiani, per il traffico d'eroina prodotta in Afghanistan e gestito direttamente dalla Cia per finanziare Contras e mujaeddin anti-sovietici senza passare sotto il controllo del Congresso americano. Una di queste schegge, al contrario, lo ha portato ad essere una delle principali fonti di finanziamento di Blessed Relief e altre Ong musulmane, accusate di "girare" denaro direttamente a Osama bin Laden. Nel consiglio d'amministrazione di Blessed Relief, per sfortuna, siede suo figlio Abdul Rahman, sospettato d'aver partecipato a un fallito attentato al presidente egiziano Mubarak. Nel '78 il suo socio, Salem bin Laden, aveva assunto come prestanome per il mercato statunitense James Bath, uno degli amici intimi di Bush junior e agente della Cia con lo specifico compito di "stabilire un legame più efficace con l'Arabia saudita". Agli ordini di George Bush padre, nominato due anni prima direttore dell'"agenzia". Bin Laden e bin Mahfouz, secondo le accuse mosse loro in un secondo tempo, cercavano invece gli investimenti giusti per "condizionare la politica americana". Nell'87 dà mandato al suo rappresentante ufficiale negli Usa, Abdullah Taha Bakhsh, di acquistare il 17% della Harken Energy, di cui George W. Bush è azionista, consulente, amministratore. Un'azienda petrolifera piccola, con un disperato bisogno di soldi e commesse. Bin Mahfouz porta gli uni (anche Jack Stephens contribuisce con 25 milioni di dollari) e le altre. Qualche tempo dopo lo sceicco Khalifa - altro consigliere della Bcci - in qualità di ministro del Bahrein affida proprio alla Harken il compito di effettuare trivellazioni nel proprio mare. Una "fortuna eccezionale", che spinge il valore della Harken a oscillare tra 4 e 5 dollari per azione. Ma proprio a quel punto qualcosa si rompe. Il 20 giugno del '90 George W. vende la sua partecipazione nella Harken a 4 dollari per azione, mettendosi in tasca quasi un milione di dollari. Otto giorni dopo vengono pubblicati i risultati economici del secondo trimestre: la Harken dichiara perdite per 23 milioni di dollari e il valore delle azioni cade a 1. L'uscita di Bush dalla società è stata di un tempismo davvero eccezionale. Frutto di un fiuto innato per gli affari o di un insider trading da paura? La Sec (la Consob americana) apre un'inchiesta (Micah Morison, Wall Street Journal, 27-9-'99). Il sospetto economico è che, da consigliere, conoscesse benissimo la situazione fallimentare della società e abbia, fuggendo, "fregato" i soci e il mercato. Quello politico è che, da figlio del presidente, fosse informato dell'ormai imminente invasione del Kuwait e della conseguente crisi del mercato petrolifero. Bush fu naturalmente assolto, nonostante i malumori del Wall street journal per la palese violazione delle regole di mercato. Il buon bin Mahfouz, negli stessi giorni, vedeva crollare la Bcci sotto i colpi dello scandalo (oltre 10 miliardi di dollari di perdite). I Bush - presidente e figlio - scomparvero, mentre lui pagava danni e multe, chiudeva le attività negli Stati uniti e se ne tornava a casa. Con una cittadinanza irlandese e, probabilmente, qualche dente avvelenato. Come molti, negli ultimi tempi, in Arabia saudita.



    Hasan M. Binladen

    Fratellastro di Usama e direttore di Iridium Satellite LLC fino al 2001, compagnia di telefonia satellitare che ha inviato nello spazio 66 satelliti a bassa orbita per comunicazioni satellitari ed utilizzo militare Nel 1990 il progetto viene presentato: 77 satelliti in grappoli in sette orbite planetarie su un totale di undici. Da qui il nome, Iridium: un atomo formato da 77 protoni attorno a cui girano 77 elettroni, anche se con il primo taglio al budget il sistema si riduce a 72 satelliti e con l'abbandono dell'orbita polare ne rimangono 66. Nel 1995 il sistema Iridium, ottiene il via libera della commissione federale americana per le comunicazioni (Federal Comunications Commission). La maggior parte dei satelliti Iridium vengono lanciati dalla Boeing. Iridium Llc è gestito da un consorzio internazionale di cui fanno parte aziende di telecomunicazioni e grandi industrie (per l'Italia la Stet). Al consorzio partecipa Iridium Italia, controllata da Telecom Italia, Tim e Telespazio. Nel gruppo degli investitori c'è la Iridium Middle East Corporation, formata da Mawarid e da Saudi Binladin Group uno dei gruppi industriali più importanti dell'Arabia Saudita. Ognuna delle aziende che partecipa non solo possiede una parte dell'Iridium, ma costruisce e possiede i gateway terrestri che connettono la costellazione satellitare con il network dei telefoni, ed è il distributore locale del servizio satellitare nei mercati al momento dell'entrata nel consorzio.
    Iridium si basa sull'impiego di piccoli satelliti (solo 689 chilogrammi) che sono posti su orbite basse (780 km). Nel novembre 1998, dopo 11 anni di lavoro, Iridium da ufficialmente il via alla sua attività operativa e commerciale. Costato cinque miliardi di dollari, al cambio dell'epoca circa 8.150 miliardi di lire, il nuovo servizio ha una dimensione globale: lo stesso telefono può cioé essere utilizzato in qualsiasi parte del mondo per chiamare ovunque si trovi il destinatario della telefonata. L'Iridium raggiunge un picco massimo di clientela di 55mila utenti. Ma le sue tariffe e il costo del piccolo cellulare risultano troppo alti per avere larga diffusione. E' l'agosto '99 e l'agenzia di telefonia satellitare, dopo essere stata colpita da pesanti difficoltà finanziarie, dichiara bancarotta, sospende il servizio e si prospetta addirittura l'idea di far precipitare i satelliti sulla terra. Dopo il fallimento (Agosto 2001)un gruppo di investitori (Globalstar) rileva la società per soli 25 milioni di dollari. Hasan bin Laden non è più tra i partners. Il presidente della nuova compagnia, Dan Colussy, un veterano dell'industria dell'aviazione, fa sapere che Iridium Satellite mantiene investitori e sostenitori per servire le regioni dell'America Latina, Medio Oriente, Africa e sud-est asiatico.


    Mahmood Ahmed



    Capo dei Servizi Segreti Pakistani fino al Settembre 2001.
    Dimessosi dopo la rivelazione di aver finanziato Atta con 100.000 Dollari.
    A Colazione con Peter Goss (Attuale capo della CIA) il giorno 11 Settembre a Washington.
    Goss, quando gli è stato chiesto di spiegare i motivi dell’incontro, ha affermato che non era in corso una discussione su bin Laden o sul terrorismo, con il gen. Mahmood Ahmed, bensì sulle relazioni tra India e Pakistan.


    Peter Goss



    Goss, un membro del Congresso repubblicano ed ex funzionario CIA, è stato alla guida della Commissione per l’Intelligence per i passati sette anni. Il presidente Bush ha annunciato la sua nomina a capo della CIA dopo il dimissionamento di Tenet.
    Goss ha passato otto anni lavorando per la CIA segretamente, in un periodo nel quale l’agenzia appoggiava apertamente regimi militari in tutto il mondo. Parlava bene il francese e lo spagnolo e fu inizialmente assegnato a Miami, poi nei caraibi. Ha operato ad Haiti e nella Repubblica Dominicana – la prima a essere guidata da un regime sostenuto dagli Usa, quello di Francois (Papa Doc) Duvalier, il secondo dopo Rafael Trujillo, il cui assassinio portò all’invasione Usa nel 1965.
    Successivamente, nel corso della sua carriera all’interno della Cia, Goss si spostò a Londra svolgendo incarichi segreti in Europa. Le notizie sui media Usa suggeriscono che si stesse occupando degli interessi della Cia in Grecia, quando i colonelli greci fecero un colpo di stato, nel 1967, stabilendo un regime brutale. Goss, che aveva studiato greco a Yale, parlava correttamente anche questa lingua.
    Goss lasciò la CIA nel 1971, dopo una debilitante infezione che lo rese incapace di continuare a svolgere mansioni clandestine oltreoceano. Si sistemò nel sud ovest della Florida, aprendo un giornale locale insieme ad alcuni ex colleghi della CIA, e presto divenne un plurimilionario. Si diede alla carriera politica, tra i repubblicani, guadagnando una posizione di rilievo.
    Nel 1988 fu eletto al Congresso Usa. Nel 1997 fu scelto per guidare la Commissione per l’Intelligence, istituita a metà degli anni ’71, quando vi furono le rivelazioni che la CIA stava spiando i cittadini Usa.
    Come guida della Commissione, Goss si guadagnò il rispetto e l’ammirazione della comunità dell’intelligence, per i suoi sforzi per proteggerli da qualunque interferenza del Congresso al loro lavoro.
    E’ stato anche uno dei principali responsabili delle indagini del Congresso sugli attacchi dell’11 settembre. Durante queste indagini, Goss mise sotto inchiesta il suo stesso gruppo, dopo una fuga di notizie dall’interno della sua commissione, notizie che erano state loro date dall’amministrazione Bush.
    Le conclusioni dell’indagine sono state rifiutate dalle famiglie delle vittime degli attacchi dell’11 settembre, che hanno fatto pressione perché vi fosse un’inchiesta da parte di indipendenti, nel 2002.
    Goss si è opposto a questa inchiesta indipendente, fino a che l’amministrazione Bush non ha concordato per accettarla. Ha cooperato peraltro nella scelta dei suoi componenti.


    Buzzy Krongard.



    Nel febbraio del 1998 A.B. Buzzy Krongard, ex CEO di DeutscheBank-Alex Brown - la più antica compagnia USA di operazioni bancarie di investimento - e vice presidente della Banker's Trust (abbreviamo in BT), lasciò la BT e la comunità degli investimenti bancari per lavorare per la CIA a tempo pieno. Krongard aveva organizzato la fusione del valore di 2,5 miliardi di dollari tra la Banker's Trust e la Deutsche Bank poco prima di passare dalla parte dell'intelligence. Buzzy, i suoi amici lo chiamano così, aveva servito come consulente per una serie di direttori della CIA. Ha lasciato la sua posizione bancaria per diventare consigliere del direttore della CIA - George J. Tenet - appena 11 mesi prima della condanna finale a 19,1 milioni di dollari di multa contro la BT, che era già una filiale della Deutsche Bank (abbreviamo in DB). La DB in Italia, come già detto, gestisce la raccolta fondi e gli investimenti attraverso la DeAM che ha sede a Milano.
    Neanche il compianto Philip K. Dick sarebbe riuscito ad inventare una storia come questa...Ma pensate seriamente che la NSA avrebbe fatto uscire queste cose?Siete veramente ingenui...
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  10. #10
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    Predefinito Re: Rif: La vera Storia dell'11 Settembre

    Citazione Originariamente Scritto da Undertaker Visualizza Messaggio
    Neanche il compianto Philip K. Dick sarebbe riuscito ad inventare una storia come questa...Ma pensate seriamente che la NSA avrebbe fatto uscire queste cose?Siete veramente ingenui...
    Beh trovami una inesattezza

    Una c'è, e la so anche io in quanto "uscita ben dopo" la scrittura del minisaggio, ma solo una , e ben poco rilevante.
    Vuoi una soluzione VERA alla Crisi Finanziaria ed al Debito Pubblico?

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