Vi invito a prendere visione di questo invito stilato da un gruppo di
intellettuali estranei al pensiero unico.
Rifletteteci su...
sergio
Oggetto: Manifesto
Il professor Cardini ha stilato, insieme ad altri intellettuali,
un manifesto, che vi allego, contro l'eventuale (ma non troppo), attacco
americano all'Irak.
Vi prego di sottoscriverlo, se lo condividete,
e di divulgarlo su internet per raccogliere il
maggior numero possibile di adesioni.
Cordialmente
Alessandro Bedini
MANIFESTO-LETTERA APERTA
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
ON. DR. SILVIO BERLUSCONI.
Onorevole Signor Presidente del Consiglio,
sin dalla fine del luglio 2002 i mass media di tutto il mondo hanno dato come
notizia certa che i Suoi Colleghi, i Presidenti Bush (USA) e Blair (U.K.),
stanno programmando con decisione un nuovo attacco militare diretto contro
l'Iraq: un paese provato da molti anni di feroce dittatura e da troppi
tormentato da un embargo che ha provocato centinaia di migliaia di vittime e
del quale mai sono state seriamente chiarite le ragioni dinanzi all'opinione
pubblica mondiale. Esso non sembra aver finora nociuto al governo di quel
paese, mentre ha orribilmente martirizzato un popolo innocente.
La decisione dei Presidenti statunitense e britannico, se davvero sta nei
termini dai mass media presentati, è stata assunta senza alcuna preventiva
consultazione degli organismi internazionali e degli alleati delle due potenze:
nessun preavviso, nessuna richiesta di parere ha interessato l'ONU, la NATO o
l'UE.
Tale comportamento è tanto più grave nel caso del Presidente Blair, premier del
governo di un paese aderente all'UE: questa sua ulteriore prova di malafede, di
slealtà e di disprezzo degli altri membri dell'Unione è intollerabile.
Signor Presidente, noi siamo cittadini del paese il cui governo è da Lei
presieduto: siamo studiosi, intellettuali, amministratori, insegnanti,
esponenti di tutte le categorie produttive, studenti; uomini e donne. Siamo
cattolici e laici, credenti ed agnostici, provenienti da formazioni politiche
e culturali differenti. Siamo persone libere: nessuna forza politica, nessun
disegno ci condiziona né ci strumentalizza. Non nutriamo alcuna prevenzione nei
Suoi confronti: ma non abbiamo approvato, nell'ottobre del 2001, la Sua
decisione di partecipare alla spedizione militare in Afghanistan. Non solo e
non tanto perché pericolosa e costosa, quanto perché alcuni di noi erano
persuasi (e altri se ne sarebbero in seguito convinti) ch'essa era inutile alla
lotta contro il terrore, che avrebbe causato migliaia di vittime innocenti e
che ognuna di quelle vittime avrebbe procurato nuove simpatie e nuovi appoggi
al fondamentalismo islamico e al terrorismo internazionale.
Signor Presidente, noi siamo certi che Lei disponga dell'autorevolezza,
dell'esperienza, della lucidità, della prudenza e della forza morale necessarie
a richiamare i suoi colleghi ad una più equa e concreta valutazione
dell'attuale momento politico, che di tutto ha bisogno meno che di un nuovo
indiscriminato uso delle armi e della violenza contro un popolo sostanzialmente
indifeso. La esortiamo a farsi carico della ferma volontà dei popoli d'Europa:
che vogliono essere protagonisti non di guerre, bensì di pace; che intendono
farsi portatori di soluzioni della crisi attuale nel segno della legalità
internazionale e della ragionevolezza, non in quello dell'arroganza e della
prevaricazione.
Signor Presidente del Consiglio dei Ministri: La preghiamo di tener conto che
questo non è un Manifesto come gli altri. Lei può ben assumersi la
responsabilità d'ignorarlo: ma, in tal caso non si faccia illusioni. I
firmatari di esso le confermano serenamente che, ove Lei soggiacesse ancora una
volta alla volontà prevaricatrice del Presidente USA come già fece nell'autunno
del 2001, essi farebbero quanto è in loro potere per impedirLe passi ulteriori
su una strada che calpesterebbe la volontà di pace del popolo italiano, sancita
dalla Costituzione e che condurrebbe forse il mondo verso il baratro di un
irreversibile crisi.
Signor Presidente: la esortiamo a non assecondare Bush, che sta trattando la
NATO e L'Europa come una riserva di ascari per la sua politica di potenza che
si autodefinisce di libertà e di giustizia; se lo farà, noi le opporremo
sistematicamente tutte le risorse della disobbedienza civile.
Sappia che, il giorno stesso di una Sua eventuale e deprecabile decisione
d'impegnarsi militarmente in un'avventura aggressiva ai danni del popolo
iracheno, i firmatari di questo documento si mobiliteranno per diffondere con
ogni mezzo la verità e per dimostrare a Lei e al mondo che il popolo italiano
disapprova con tutte le sue forze il massacro d'innocenti nel nome degli
interessi statunitensi e di quelli delle multinazionali che controllano le
risorse energetiche del pianeta.
Signor Presidente, nel palesarLe i nostri maturati, severi e ben ponderati
intenti non nutriamo nei suoi confronti, ci creda, alcuna intenzione
intimidatoria né ricattatoria. Al contrario. Accolga lealmente la nostra voce,
la faccia Sua. Ricordi ai governi ed ai popoli del mondo, ben alte le ragioni
della pace e della giustizia. Se questa sarà la sua scelta, Lei potrà senza
riserve contare sul nostro fermo sostegno e sul nostro sincero impegno.
Le adesioni al presente Manifesto-Lettera Aperta, possono essere inviate via
A uno dei seguenti indirizzi:
bedini@i...
d.bolognesipiani@t...