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  1. #21
    MILANESE DI UNA VOLTA
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    Originally posted by Ichthys
    Ha ha ha, allora voi dell'Ulivo sinistrato siete davvero messi male se nemmeno i coglioni vi cagano... tranne Moretti, ovviamente, che è così grosso da bastare per tutti quelli dell'altra parte!
    Fai veramente ridere!

    Ma quante ne sai?

  2. #22
    MILANESE DI UNA VOLTA
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  3. #23
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    Originally posted by Ichthys
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    Milioni e .....uno

  4. #24
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    Originally posted by Ichthys
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    Milioni e .....uno

  5. #25
    brescianofobo
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    12 settembre

    I paladini pollisti sono disposti a fare eventali modifiche ma con una garanzia: tutto deve essere a posto prima che venga giudicato Berlusconi.

    Ce la faranno? Io dico di si. Bravi.

    Intanto sabato ci saranno a Roma almento 200.000 persone che protestano contro questo modo si bloccare il parlamento per salvare una sola persona dalla sentenza che lo attende.

    Ma loro se ne fottono. Le "riforme" devono andare avanti. Costi quel che costi.

    (Del 12/9/2002 Sezione: Interni Pag. 9)


    L´OPPOSIZIONE INSISTE: SI SOSPENDA LA DISCUSSIONE DELLA LEGGE FINO ALLA DECISIONE DELLA CORTE COSTITUZIONALE
    Giustizia, sulla Cirami si va al muro contro muro
    Rutelli: «Dialogo impossibile». Il presidente Ds al Polo: non spaccate il paese




    ROMA

    Solo dopo sabato, dopo la manifestazione nazionale dei girotondini, si capirà se la legge Cirami sarà modificata dalla Camera, accogliendo così i rilievi del Capo dello Stato. Ad oggi, infatti, siamo ancora al muro contro muro, allo scontro. Ieri, nella sala del Mappamondo di Montecitorio, sono intervenuti il leader dell´Ulivo, Francesco Rutelli, e il presidente dei Ds, Massimo D´Alema. Netto il giudizio di entrambi sulla legge Cirami, durissima l´accusa dei due leader dell´opposizione alla maggioranza «impegnata a varare leggi ad personam o ad personas», per bloccare «sine die i processi». Ma se Rutelli ha sottolineato che non ci sono le condizioni «per un dialogo e un confronto di merito», D´Alema, dopo aver chiesto la sospensione della discussione della legge fino alla decisione della Corte Costituzionale - «Sarebbe un gesto di grande saggezza e ragionevolezza politica e istituzionale» ha detto -, ha lasciata aperta la porta al confronto: «Se andrete avanti comunque - ha detto il leader diessino rivolto alla maggioranza - cercheremo di eliminare dal testo le incostituzionalità e tenteremo di ridurne i danni». Se davvero resta insormontabile per l´opposizione la pregiudiziale di bloccare la legge Cirami fino alla decisione della Consulta, che sarà nota non prima della fine di novembre anche se discuterà il ricorso il 22 ottobre, allora non vi potranno essere margini di mediazione e la maggioranza procederà all´approvazione senza modifiche della legge Cirami. Ma se questo ultimatum dovesse cadere, da lunedì nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, con la discussione degli emendamenti al testo base, si potrebbe sbloccare il confronto. E l´intesa in linea di massima è già tracciata e riguarda la norma sulla sospensione del processo. Chiaro sul punto Pierluigi Mantini, della Margherita: «Noi riteniamo possibile un´intesa solo se si modifica la sospensione automatica dei processi, che non esiste in alcun ordinamento ed è al centro delle preoccupazioni del Quirinale per la palese incostituzionalità». Nella maggioranza, su questo punto, nei giorni scorsi, vi sono state diverse aperture. Il presidente della commissione Giustizia del Senato, Antonino Caruso, di An, sostiene: «Si possono individuare degli strumenti che impediscano l´ostruzionismo giudiziario al fine di paralizzare il processo. Per esempio, attribuendo alla Cassazione delle procedure d´urgenza che consentano una sua pronuncia sommaria sulla sospensione, che non diventa così più automatica». Precisa Caruso: «Se si raggiunge l´accordo, l´opposizione deve garantire che il terzo passaggio della legge al Senato ha solo un carattere notarile. Insomma, che il giorno in cui il testo arriva dalla Camera, la commissione Giustizia si riunisce in sede deliberante per approvarla definitivamente». Anche dalle audizioni di ieri alle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia, delle delegazioni dell´Anm e dell´Unione delle Camere penali è emerso che il punto centrale e controverso della legge Cirami è quello della sospensione automatica del processo. Edmondo Bruti Liberati, presidente dell´Anm, dopo aver criticato la legge «ispirata a un giudizio negativo su tutti i giudici» («Non siamo pavidi, inetti, incapaci di giudicare con serenità», ha insistito), ha riconosciuto che la questione della sospensione automatica del processo «è uno dei nodi fondamentali che incide sulla ragionevole durata del processo». Anche il presidente degli avvocati penalisti - che sciopereranno dal 16 al 18 settembre per le riforme sulla giustizia -, Giuseppe Frigo, ha sottolineato che «sul meccanismo della sospensione dei processi si può discutere».
    Senza l´accordo con l´opposizione, la maggioranza non vuole rischiare di modificare la legge - così come ha suggerito anche il Capo dello Stato - per ritrovarsi al Senato un centrosinistra sul piede di guerra. Ma la partita non è ancora chiusa. Il relatore della legge in commissione alla Camera, Isabella Bertolini, Forza Italia, dopo aver sottolineato le divisioni all´interno del centrosinistra, ha annunciato: «Definizione del legittimo sospetto, sospensione e con maggiori perplessità la recuperabilità degli atti, sono le materie sulle quali rifletteremo per modificare il testo».
    Guido Ruotolo

  6. #26
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    12 settembre

    I paladini pollisti sono disposti a fare eventali modifiche ma con una garanzia: tutto deve essere a posto prima che venga giudicato Berlusconi.

    Ce la faranno? Io dico di si. Bravi.

    Intanto sabato ci saranno a Roma almento 200.000 persone che protestano contro questo modo si bloccare il parlamento per salvare una sola persona dalla sentenza che lo attende.

    Ma loro se ne fottono. Le "riforme" devono andare avanti. Costi quel che costi.

    (Del 12/9/2002 Sezione: Interni Pag. 9)


    L´OPPOSIZIONE INSISTE: SI SOSPENDA LA DISCUSSIONE DELLA LEGGE FINO ALLA DECISIONE DELLA CORTE COSTITUZIONALE
    Giustizia, sulla Cirami si va al muro contro muro
    Rutelli: «Dialogo impossibile». Il presidente Ds al Polo: non spaccate il paese




    ROMA

    Solo dopo sabato, dopo la manifestazione nazionale dei girotondini, si capirà se la legge Cirami sarà modificata dalla Camera, accogliendo così i rilievi del Capo dello Stato. Ad oggi, infatti, siamo ancora al muro contro muro, allo scontro. Ieri, nella sala del Mappamondo di Montecitorio, sono intervenuti il leader dell´Ulivo, Francesco Rutelli, e il presidente dei Ds, Massimo D´Alema. Netto il giudizio di entrambi sulla legge Cirami, durissima l´accusa dei due leader dell´opposizione alla maggioranza «impegnata a varare leggi ad personam o ad personas», per bloccare «sine die i processi». Ma se Rutelli ha sottolineato che non ci sono le condizioni «per un dialogo e un confronto di merito», D´Alema, dopo aver chiesto la sospensione della discussione della legge fino alla decisione della Corte Costituzionale - «Sarebbe un gesto di grande saggezza e ragionevolezza politica e istituzionale» ha detto -, ha lasciata aperta la porta al confronto: «Se andrete avanti comunque - ha detto il leader diessino rivolto alla maggioranza - cercheremo di eliminare dal testo le incostituzionalità e tenteremo di ridurne i danni». Se davvero resta insormontabile per l´opposizione la pregiudiziale di bloccare la legge Cirami fino alla decisione della Consulta, che sarà nota non prima della fine di novembre anche se discuterà il ricorso il 22 ottobre, allora non vi potranno essere margini di mediazione e la maggioranza procederà all´approvazione senza modifiche della legge Cirami. Ma se questo ultimatum dovesse cadere, da lunedì nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera, con la discussione degli emendamenti al testo base, si potrebbe sbloccare il confronto. E l´intesa in linea di massima è già tracciata e riguarda la norma sulla sospensione del processo. Chiaro sul punto Pierluigi Mantini, della Margherita: «Noi riteniamo possibile un´intesa solo se si modifica la sospensione automatica dei processi, che non esiste in alcun ordinamento ed è al centro delle preoccupazioni del Quirinale per la palese incostituzionalità». Nella maggioranza, su questo punto, nei giorni scorsi, vi sono state diverse aperture. Il presidente della commissione Giustizia del Senato, Antonino Caruso, di An, sostiene: «Si possono individuare degli strumenti che impediscano l´ostruzionismo giudiziario al fine di paralizzare il processo. Per esempio, attribuendo alla Cassazione delle procedure d´urgenza che consentano una sua pronuncia sommaria sulla sospensione, che non diventa così più automatica». Precisa Caruso: «Se si raggiunge l´accordo, l´opposizione deve garantire che il terzo passaggio della legge al Senato ha solo un carattere notarile. Insomma, che il giorno in cui il testo arriva dalla Camera, la commissione Giustizia si riunisce in sede deliberante per approvarla definitivamente». Anche dalle audizioni di ieri alle commissioni congiunte Affari costituzionali e Giustizia, delle delegazioni dell´Anm e dell´Unione delle Camere penali è emerso che il punto centrale e controverso della legge Cirami è quello della sospensione automatica del processo. Edmondo Bruti Liberati, presidente dell´Anm, dopo aver criticato la legge «ispirata a un giudizio negativo su tutti i giudici» («Non siamo pavidi, inetti, incapaci di giudicare con serenità», ha insistito), ha riconosciuto che la questione della sospensione automatica del processo «è uno dei nodi fondamentali che incide sulla ragionevole durata del processo». Anche il presidente degli avvocati penalisti - che sciopereranno dal 16 al 18 settembre per le riforme sulla giustizia -, Giuseppe Frigo, ha sottolineato che «sul meccanismo della sospensione dei processi si può discutere».
    Senza l´accordo con l´opposizione, la maggioranza non vuole rischiare di modificare la legge - così come ha suggerito anche il Capo dello Stato - per ritrovarsi al Senato un centrosinistra sul piede di guerra. Ma la partita non è ancora chiusa. Il relatore della legge in commissione alla Camera, Isabella Bertolini, Forza Italia, dopo aver sottolineato le divisioni all´interno del centrosinistra, ha annunciato: «Definizione del legittimo sospetto, sospensione e con maggiori perplessità la recuperabilità degli atti, sono le materie sulle quali rifletteremo per modificare il testo».
    Guido Ruotolo

  7. #27
    brescianofobo
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    20 settembre

    AL QUARTIER GENERALE SI PREPARANO I PIANI DI BATTAGLIA

    Gli avvocati di Berlusconi chiamati dal kapo. Si discute su come salvare il Previti, 1000 miliardi di truffa allo stato tramite un processo aggiustato.

    Il generale rincuora le truppe: AVANTI FINO ALLA VITTORIA !

    Con la consueta faccia di culo, negano che la loro agitazione dipenda dai processi di Milano. Trattasi di una battaglia di Libertà.

    Corriere, 20.9.02

    Vertice da Berlusconi: sulla giustizia si va avanti

    Pecorella e Gargani divisi sulle modifiche alla legge Cirami. L’opposizione: il Parlamento si fermi


    ROMA - L’annuncio del presidente del collegio giudicante nel processo Imi-Sir Paolo Carfì che il tribunale «non ha alcuna intenzione di emettere una sentenza prima che decida la Corte Costituzionale» giunge alla Camera mentre sono in corso le votazioni sugli emendamenti alla legge Cirami, quella che introduce il legittimo sospetto tra le cause di trasferimento di un processo. Più o meno nello stesso momento, nella residenza romana di Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli, ha inizio un vertice sulla giustizia - durerà due ore - cui prendono parte lo stesso premier, il responsabile di Forza Italia Giuseppe Gargani, il sottosegretario alla Giustizia Michele Vietti, il presidente della commissione Giustizia di Montecitorio Gaetano Pecorella e il capo dei senatori azzurri, Renato Schifani. Inevitabile cogliere un nesso tra questi fatti. Uscendo dall’incontro Vietti si limita però a dire che «il governo andrà avanti sulla riforma dell’ordinamento giudiziario». IL VERTICE - In realtà si è fatto il punto sui tempi parlamentari della legge ora al vaglio della Camera. Se la Cirami sarà modificata rispetto al testo licenziato dall’aula di Palazzo Madama, il provvedimento dovrà necessariamente tornare al Senato per l’approvazione definitiva. Ed è su questo aspetto che la discussione si è concentrata. Da una parte Pecorella favorevole ad accogliere modifiche se l’opposizione cambierà atteggiamento, abbandonando cioè quelle che ha definito le «velleità ostruzionistiche». Se ciò avverrà, ha osservato, è possibile rivedere le norme che riguardano la sospensione automatica del processo. Ciò necessita di un «accordo politico» che dovrà avvenire nel corso della discussione in aula già messa in calendario il 25 settembre. Pecorella, in sostanza, ha ripetuto le aperture già fatte nelle settimane scorse per venire incontro ai possibili rilievi del Quirinale sulla costituzionalità della legge.
    Dall’altra, Giuseppe Gargani meno incline a fare concessioni all’opposizione. E’ il centrosinistra che deve fare un passo avanti, è stato il succo del suo ragionamento. Deve, insomma esprimere compiutamente la volontà di collaborare. Altrimenti, ha aggiunto, «andremo avanti da soli». Berlusconi si sarebbe limitato a prendere atto dei due punti di vista rinviando tutto alla prossima settimana. Allora si farà un nuovo vertice sulla giustizia, presente anche il Guardasigilli Roberto Castelli, con all’ordine del giorno la riforma dell’ordinamento giudiziario adesso all’esame della commissione in Senato.
    IMI-SIR - I diessini Francesco Bonito e Antonio Soda colgono nelle parole di Carfì una sostanziale correttezza: «L’annuncio di attendere la pronuncia della Corte Costituzionale è ineccepibile, dimostra notevole rispetto istituzionale». E aggiungono che il Parlamento dovrebbe fare altrettanto. Anche Pierluigi Mantini, della Margherita, concorda con il giudizio dei diessini: «Il presidente Carfì ha dimostrato che cosa significa il principio di leale collaborazione tra istituzioni».
    Nella maggioranza, pur riconoscendo «come un fatto positivo la decisione di attendere la Consulta», Isabella Bertolini di Forza Italia, una dei relatori della Cirami, sottolinea che «il lavoro del Parlamento è sempre stato indipendente e indifferente rispetto ai processi in corso». Quando la diessina Anna Finocchiaro ascolta queste parole sbotta: «Continuare a ripetere l’irrilevanza di quanto avviene nel processo di Milano rispetto alla Cirami conferma solo la loro faccia tosta». Infine, il presidente della commissione Affari Costituzionali Donato Bruno, di Forza Italia. Anche lui definisce «corretta» la volontà espressa da Carfì. Nutre perplessità circa l’affermazione secondo cui se la Cirami dovesse essere approvata la sentenza nel processo Imi-Sir non verrebbe emessa. Questo non è vero, obietta, «queste parole potrebbero far pensare che il trasferimento del processo verrebbe accolto dalla Cassazione».
    LA CIRAMI - Intanto ieri è proseguita la discussione sul progetto di riforma. Le commissioni Giustizia e Affari Costituzionali hanno bocciato 97 degli oltre 380 emendamenti presentati dall’Ulivo e Rifondazione comunista. Ne restano ancora 282 prima del voto finale previsto lunedì.
    lfuccaro@corriere.it

  8. #28
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    Originally posted by Ichthys
    Ha ha ha ha, la legge salvaBerluska per voi comunistelli non dovrebbe essere nulla di nuovo dal momento che di leggi ad personam ne avete fatte quante ne avete volute!

  9. #29
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    Ma la Bertolini non vi sembra un pò una "kapò"?

  10. #30
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    Originally posted by afam
    Ma la Bertolini non vi sembra un pò una "kapò"?

    A me pare più una "lakkè".

 

 
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