Ancora espulsioni in Israele
La Corte suprema ne autorizza due: fratello e sorella di un kamikaze che lo avrebbero aiutato nell'azione. Dieci palestinesi restano feriti nella distruzione di una casa. E due ragazzi vengono uccisi a cannonate.
GERUSALEMME - Continuano nonostante gli accordi di Pace e i tentativi di dialogo le espulsioni di presunti terroristi o delle famiglie di questi ultimi dal territorio dello Stato palestinese, con tanto di distruzione delle loro abitazioni. Una delle pratiche messe in atto negli ultimi mesi dall'esercito con la Stella di David che più di tutte irrita le organizzazioni che si battono per l'indipendenza della Palestina. Intanto il presidente di turno della Ue, il ministro degli esteri danese Per Stig Moeller, è al cairo per illustrare il piano di pace europeo approvato sabato nella riunione informale dei ministri degli esteri dei 15 a Elsinore. Ieri, il piano europeo ha accolto il favore delle autorità saudite a Riad.
Autorizzate due espulsioni. La Corte suprema ha autorizzato l'esplulsione di Intisar e Kifah Agiuri, rispettivamente sorella e fratello di Ali Agiuri che l'intelligence di Tel Aviv ritiene responsabile di un attentato suicida costato la vita a nove persone.
Immediata la reazione della Anp: "Le espulsioni sono un crimine di guerra", ha detto il ministro del lavoro palestinese Ghassan al-Khatib.Secondo la tesi degli investigatori, accettata dalla Corte Suprema, entrambi avrebbero aiutato il fratello a compiere il proprio gesto suicida. La sorella Intisar avrebbe materialmente cucito la cintura carica di esplosivi che l'uomo ha portato con sé nel suo ultimo viaggio. Il fratello avrebbe procurato l'esplosivo. Nessuna prova di complicità diretta invece, è stata evidenziata in un altro caso per il quale l'esercito chiedeva un'espulsione. I due Agiuri dovranno lasciare il territorio israeliano per la Striscia di Gaza.
Uccisi per "precauzione". E la polemica sulle esecuzioni sommarie da parte dell'esercito israeliano, a scopo preventivo di eventuali attacchi, non si placa. Nella notte, altri due paletinesi sono stati uccisi da un colpo di cannone mentre si dirigevano verso la colonia di Brachà, presso Nablus in Cisgiordania. Vicino ai loro corpi non è stata trovata nessuna arma, cosa che esclude che essi avessero intenzioni bellicose. Secondo le autorità palestinesi, che hanno diffuso la notizia, i due, 21 e 23 anni, non erano noti come appartenenti ad alcuna organizzazione estremistica. Il motivo per il quale i militari hanno aperto il fuoco contro di loro resta, per ora, sconosciuto.
Il fuoco non si placa comunque nemmeno da parte palestinese: due coloni israeliani sono stati feriti presso l'Università di Bir Zeit a Ramallah. Non dovrebbero essere in gravi condizioni.
Feriti durante la demoliziaone di una casa.Ma i carri armati israeliani, nella notte, hanno anche abbattuto un'abitazione a Rafah, sempre nella Striscia, durante un'incursione dell'esercito. Dieci persone sono rimaste ferite, tra le quali due bambini.
Il clima, nei confronti delle operazioni militari, sembra infatti ormai decisamente cambiato nel Paese. Qualche giorno fa anche la stampa israeliana ha puntato il dito contro l'esercito e le uccisioni nei Territori. E il ministro degli Esteri Ben Eliezer ha aperto un'inchiesta per accertare eventuali abusi.
Israele autorizza la riunione del consiglio palestinese. Intanto arriva un segnale di distensione da parte del governo israeliano che ha autorizzato la riunione del Consiglio legislativo palestinese (Clp) in programma per il prossimo 9 settembre a Ramallah. Vietata però la partecipazione di esponenti del Clp che ritiene implicati in attività terroristiche.
(3 SETTEMBRE 2002, ORE 8.29 aggiornato alle 15:25)