Originariamente Scritto da
Muntzer
"Chi non fa inchieste, non ha diritto di parola" Mao
L’ideologia del mercato caritatevole
di Pol Vice
Citazioni e note critiche da LA VITA BUONA NELLA SOCIETÀ ATTIVA
Libro Bianco sul futuro del modello sociale
del Ministero del lavoro della salute e delle politiche sociali (Maurizio Sacconi), maggio 2009
Si potrebbe provare a scrivere un libro rosso che si contrapponesse “globalmente” a quello bianco qui preso in esame, magari scambiando gli aggettivi del titolo: “La vita attiva nella società buona”. Ma in questo modo sarebbe troppo diretto il richiamo a Vita Activa di Hannah Arendt[*] e alla sua utopia politica, e ciò renderebbe inevitabile l’approfondimento del confronto critico fra le due concezioni della società, quella contenuta nel documento ministeriale (implicitamente totalitaria dietro la maschera social/liberista) e quella (coerentemente anti totalitaria e liberale, perciò comunque utile anche se - anzi, proprio perché - discutibile) della studiosa di filosofia tedesca divenuta statunitense dopo la fuga dalla persecuzione antiebraica. Ma sarebbe un compito troppo impegnativo per un dilettante come il sottoscritto; lo lascio volentieri a qualche esperto specializzato. Mi permetto solo di raccomandare a chi volesse cimentarsi in tale opera, di evitare il rischio di confezionare un’ulteriore, astratta e inutile “utopia” più o meno “comunista” fra le troppe già esistenti.
I brevi appunti che seguono hanno lo scopo più modesto di servire come traccia per una interpretazione critica (cioè non sottomessa all’ideologia dominante) del testo governativo. Non bisogna sottovalutarlo infatti: si tratta di una “buona” esposizione di quella che si può definire una “utopia capitalistica concreta”, cioè un modello sociale (com’è proclamato nel sottotitolo) programmato sulla base di linee guida già elaborate a livello europeo (si veda il Libro bianco della Commissione UE nel 2007) [**], a cui il blocco dominante italiano ha aderito in modo sostanzialmente unitario (salvo qualche discussione sui ruoli da affidare ai diversi protagonisti, specie a quelli sindacali). Tanto che Maurizio Sacconi (ex deputato del PSI craxiano, oggi a capo del berlusconiano ministero “del Benessere” [***]) sembra aver ottenuto finora un coro di consensi “bipartisan”, prima con l’interlocutorio Libro verde [****]e poi con questo Libro Bianco, che trae le conclusioni. Quest’ultimo in sostanza presenta all’opinione pubblica italiana il piano di fattibilità per l’Italia di quel progetto complessivo.
Ciò che interessa qui non è tanto l’effettiva praticabilità in tempi brevi di tale piano - messa in dubbio d’altra parte dallo stesso ministro, data l’incertezza sugli esiti della crisi attuale -. Piuttosto si vuole mettere in evidenza, attraverso una lettura non superficiale e ingenua, che il documento ha come scopo principale la copertura ideologica degli obiettivi realmente perseguiti dalla classe dominante col progetto in questione. La sistematica deformazione dei significati delle parole e dei concetti chiave, come vedremo, serve a far apparire il modello presentato non solo accettabile, ma assolutamente desiderabile da parte delle persone e delle famiglie (cioè di tutti: da chi deve lavorare per sopravvivere a chi fa lavorare gli altri per arricchirsi). Fin dal titolo (che riecheggia appunto, ma rovesciandoli, i termini usati dalla Arendt nella sua critica radicale al “totalitarismo economico”) nessun dubbio deve sfiorare il lettore sul significato progressista, civile e democratico della “società attiva” che i nostri governanti ci chiamano a costruire insieme, per garantire a tutti una “vita buona”!
Nel seguito cercherò di smascherare la faccia nascosta di tale modello, commentando criticamente una serie di parole e frasi significative di questo documento, opportunamente selezionate.
N.B.:
1- Per semplicità e chiarezza le parole e i brani citati sono scritti in questo carattere grassetto (le sottolineature sono nostre).
2- Per un migliore controllo del con/testo da cui sono estratte le citazioni, consiglio chi legge di tenere sotto mano una copia integrale del Libro Bianco di Sacconi (scaricabile, come il Libro Verde, dai siti
lavoro.gov.it - HomePage e
Ministero della Salute - Home Page).
[*]: Hannah Arendt (Linden 1906 – New York 1975). L'opera che delinea in maniera esemplare la sua teoria politica venne pubblicata nel 1958 con il titolo Vita Activa. La Condizione umana in cui la Arendt intende recuperare tutta la portata del politico nella dimensione dell'uomo nel tentativo di restituire "una teoria libertaria dell'azione nell'epoca del conformismo sociale", come rileva Alessandro Dal Lago nella sua introduzione per l'edizione italiana [
]Hannah Arendt - Wikipedia.
[**]: Un impegno comune per la salute: approccio strategico dell’UE per il periodo 2008-2013, Com 2007, 630 def., Bruxelles, 23 ottobre 2007.
[***]: Tale nome, nella sua forma originaria inglese ( welfare), è quello più usato dai media (compreso quello qui esaminato). Chi conosce il romanzo “1984” di George Orwell [la magistrale profezia negativa scritta nel 1948, dove il potere assoluto – impersonato dal Grande Fratello – si forma e si regge non solo sul continuo e sistematico intervento ideologico nella sfera pubblica – fino alla reinvenzione del linguaggio e della storia - ma anche sul controllo diretto delle emozioni e dei sentimenti, con l’obiettivo ultimo di far coincidere la volontà e la libertà individuali con la totale sottomissione al Partito], di fronte al ministero del Benessere non può non ricordare quelli del super stato di Oceania: i ministeri della Verità, della Pace, dell’Amore e così via. In seguito ci saranno altre occasioni di richiamare l’attualità di quel romanzo.
[****]: Pubblicato nel luglio 2008 con lo stesso titolo, “La vita buona nella società attiva”; contiene un rapporto sulla situazione del welfare in Italia e un primo abbozzo di programma, dato da esaminare negli ambienti che contano.
Segue 10-09-09MercatoCaricatevole