Schroeder ha dato idea di sapere come muoversi di fronte ad una situazione d'emergenza, cosa che Stoiber non è stato capace di fare.
Schroeder ha dato idea di sapere come muoversi di fronte ad una situazione d'emergenza, cosa che Stoiber non è stato capace di fare.
Ricapitolando: in Svezia si vota il 15 settembre
in Germania il 22 settembre, in Brasile il 7 ottobre.
Lula è un personaggio tutto da scoprire, non è un populista( a mio modo di vedere) ed è 14 anni che è alla guida della sinistra brasiliana. Nei comizi ci mette tanta passione.....se vince sarà un bene per tutto il Sudamerica
PS: lo scorso novembre Lula ha incontrato a Roma Rutelli, Cofferati e D' Alema e pare che quest' ultimo ne sia rimasto folgorato
Ricapitolando: in Svezia si vota il 15 settembre
in Germania il 22 settembre, in Brasile il 7 ottobre.
Lula è un personaggio tutto da scoprire, non è un populista( a mio modo di vedere) ed è 14 anni che è alla guida della sinistra brasiliana. Nei comizi ci mette tanta passione.....se vince sarà un bene per tutto il Sudamerica
PS: lo scorso novembre Lula ha incontrato a Roma Rutelli, Cofferati e D' Alema e pare che quest' ultimo ne sia rimasto folgorato
Sì, l'avevo sentito...Sicuramente ti fa impressione la convinzione che ci mette in quello che dice...
Sì, l'avevo sentito...Sicuramente ti fa impressione la convinzione che ci mette in quello che dice...
BERLINO - Alla vigilia del secondo e ultimo duello televisivo tra il cancelliere Gerhard Schroeder e il suo sfidante cristiano-sociale Edmund Stoiber la campagna elettorale per il voto del 22 settembre si fa ricca di suspense come mai forse negli ultimi decenni a sole due settimane dalla chiamate alle urne.
Ormai quattro istituti di sondaggio su cinque - l'unico fuori dal coro è l'Allensbach, che usa altri metodi ed è ritenuto vicino alla Cdu - danno un chiaro testa a testa tra i due maggiori partiti. E dire che solo un mese fa il cancelliere sembrava spacciato, mentre Stoiber parlava già di lui come "il mio predecessore".
Così dopo il "pareggio" indicato dall'istituto "Forsa"; anche la "Forschungsgruppe Wahlen" (letteralmente "gruppo di ricerca elezioni") vede Cdu e Spd entrambi al 38%. A meno che non abbia, a sorpresa, ragione l'isolato istituto Allensbach (che vede la Cdu al 39,1% contro il 34,2% dell'Spd) i socialdemocratici proseguono dunque la loro clamorosa rimonta, e ormai non più soltanto grazie al tempismo e all'efficienza dimostrata dal cancelliere nell'affrontare l'emergenza alluvioni.
E comincia a tornare possibile anche quel che fino a poche settimane sembrava del tutto irrealistico: la riedizione dell'attuale coalizione rosso-verde. In un sondaggio pubblicato dal settimanale "Bildwoche" il 34% dei tedeschi si aspetta proprio questo scenario, solo il 33% una coalizione tra Cdu e Liberali. "Il vento è cambiato - esulta la grande figura carismatica dei Verdi, il ministro degli Esteri Joschka Fischer - la gente comincia a capire la posta in gioco".
Tuttavia, se i numeri reali del voto dovessero esser quelli fotografati da questi ultimi sondaggi, piuttosto che una coalizione rosso-verde sarebbe possibile una Cdu-Liberali oppure Spd-Liberali. Ma l'incertezza è anche qui: queste due coalizioni dipendono a loro volta dal vero ago della bilancia di queste elezioni, gli ex comunisti della Pds. Se questi riusciranno a entrare in Parlamento (superando la soglia di sbarramento del 5%, oppure ottenendo almeno tre mandati diretti), allora, almeno con i sondaggi attuali, mancherebbero i numeri per le ultime due coalizioni ipotizzate. Resterebbe possibile quel che pochi desiderano: una grande coalizione Cdu-Spd, oppure una "semaforo" (per i rispettivi colori) Spd-Liberali-Verdi.
Insomma, la su suspense è davvero alta, grandi attese per il secondo e ultimo duello televisivo tra Stoiber e Schroeder, questa domenica 8 settembre. Il primo è stato positivo per lo sfidante, il cancelliere è apparso meno brillante del suo solito e troppo sulle difensive. Adesso tutti si aspettano un cambiamento al secondo "duello", con uno Schroeder decisamente più aggressivo. Da vedere, tuttavia, se questo davvero influenzerà gli elettori, ma, vista la situazione, potrebbero bastare pochi indecisi convinti dalla prestazione dell'uno o dell'altro contendente a pesare sui risultati. Ma vi sono anche altre componenti: in questi giorni torna sempre più alla ribalta della cronaca la crisi occupazione (oltre 4 milioni di senzalavoro anche in agosto) e il ristagno dell'economia, proprio i terreni su cui Schroeder aveva più puntato nel 1998. E se il cancelliere gode di maggior simpatia (56% contro il 35% di Stoiber), proprio il centro-destra gli elettori vedono come più adatto a diminuire il numero di senzalavoro e rilanciare l'economia.
da www.ilnuovo.it
BERLINO - Alla vigilia del secondo e ultimo duello televisivo tra il cancelliere Gerhard Schroeder e il suo sfidante cristiano-sociale Edmund Stoiber la campagna elettorale per il voto del 22 settembre si fa ricca di suspense come mai forse negli ultimi decenni a sole due settimane dalla chiamate alle urne.
Ormai quattro istituti di sondaggio su cinque - l'unico fuori dal coro è l'Allensbach, che usa altri metodi ed è ritenuto vicino alla Cdu - danno un chiaro testa a testa tra i due maggiori partiti. E dire che solo un mese fa il cancelliere sembrava spacciato, mentre Stoiber parlava già di lui come "il mio predecessore".
Così dopo il "pareggio" indicato dall'istituto "Forsa"; anche la "Forschungsgruppe Wahlen" (letteralmente "gruppo di ricerca elezioni") vede Cdu e Spd entrambi al 38%. A meno che non abbia, a sorpresa, ragione l'isolato istituto Allensbach (che vede la Cdu al 39,1% contro il 34,2% dell'Spd) i socialdemocratici proseguono dunque la loro clamorosa rimonta, e ormai non più soltanto grazie al tempismo e all'efficienza dimostrata dal cancelliere nell'affrontare l'emergenza alluvioni.
E comincia a tornare possibile anche quel che fino a poche settimane sembrava del tutto irrealistico: la riedizione dell'attuale coalizione rosso-verde. In un sondaggio pubblicato dal settimanale "Bildwoche" il 34% dei tedeschi si aspetta proprio questo scenario, solo il 33% una coalizione tra Cdu e Liberali. "Il vento è cambiato - esulta la grande figura carismatica dei Verdi, il ministro degli Esteri Joschka Fischer - la gente comincia a capire la posta in gioco".
Tuttavia, se i numeri reali del voto dovessero esser quelli fotografati da questi ultimi sondaggi, piuttosto che una coalizione rosso-verde sarebbe possibile una Cdu-Liberali oppure Spd-Liberali. Ma l'incertezza è anche qui: queste due coalizioni dipendono a loro volta dal vero ago della bilancia di queste elezioni, gli ex comunisti della Pds. Se questi riusciranno a entrare in Parlamento (superando la soglia di sbarramento del 5%, oppure ottenendo almeno tre mandati diretti), allora, almeno con i sondaggi attuali, mancherebbero i numeri per le ultime due coalizioni ipotizzate. Resterebbe possibile quel che pochi desiderano: una grande coalizione Cdu-Spd, oppure una "semaforo" (per i rispettivi colori) Spd-Liberali-Verdi.
Insomma, la su suspense è davvero alta, grandi attese per il secondo e ultimo duello televisivo tra Stoiber e Schroeder, questa domenica 8 settembre. Il primo è stato positivo per lo sfidante, il cancelliere è apparso meno brillante del suo solito e troppo sulle difensive. Adesso tutti si aspettano un cambiamento al secondo "duello", con uno Schroeder decisamente più aggressivo. Da vedere, tuttavia, se questo davvero influenzerà gli elettori, ma, vista la situazione, potrebbero bastare pochi indecisi convinti dalla prestazione dell'uno o dell'altro contendente a pesare sui risultati. Ma vi sono anche altre componenti: in questi giorni torna sempre più alla ribalta della cronaca la crisi occupazione (oltre 4 milioni di senzalavoro anche in agosto) e il ristagno dell'economia, proprio i terreni su cui Schroeder aveva più puntato nel 1998. E se il cancelliere gode di maggior simpatia (56% contro il 35% di Stoiber), proprio il centro-destra gli elettori vedono come più adatto a diminuire il numero di senzalavoro e rilanciare l'economia.
da www.ilnuovo.it