Risultati da 1 a 4 di 4
  1. #1
    email non funzionante
    Data Registrazione
    13 May 2009
    Messaggi
    30,192
     Likes dati
    0
     Like avuti
    11
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Intervento di Bossi a Pontida del 23/07/2002

    Intervento del Segretario Federale on. Umberto Bossi
    Pontida 23 giugno 2002



    Il Discorso di Bossi a Pontida del 23 giugno 2002
    Non si tratta dell’epilogo di una battaglia politica. Siamo qui a Pontida da forza di cambiamento al Governo. Siamo qui perché è come se fosse il primo giorno di lotta. Certo devono esserci gli uomini adatti per rendere operante il cambiamento. E gli uomini li abbiamo e altri dobbiamo crearne con l’apertura delle sedi, vecchie e nuove.
    Siamo qui perché abbiamo bloccato la restaurazione centralistica, aprendo al Paese il grande flusso del Federalismo.
    Nessuno si illuda di fare della Lega un feudo di un qualunque “Palazzo”.
    Noi non siamo un fattore estemporaneo di potere e di bassa cucina politica.
    Siamo una forza della natura, che prima ha frantumato le basi della partitocrazia e oggi si appresta a chiudere la partita storica del Federalismo.
    Ci contrastano, naturalmente, gli eterni feudatari dell’assistenzialismo, dello Stato padrone e del voto di scambio.
    Io sostengo da sempre che nella Casa delle Libertà non ci può essere solo la Lega federalista, ma occorre una intera classe politica, non frammentata e litigiosa, non ispirata dalla conquista delle poltrone.
    La Lega non si interessa al potere come tale. Non pensa solo a conservarlo, ma se ne serve per mettere in pratica certe idee.
    Noi non cerchiamo gli applausi del pubblico. Mai la superficialità ha prevalso sui progetti di lungo impegno, capaci di trasformare la società.
    Questo è il nostro stile, ruvido magari ma onesto. Questa è la nostra fede e naturalmente ha trovato molti ostacoli perché è più facile conservare che cambiare. Stile e fede che non sono piaciuti a volte neppure ai leghisti più frettolosi e superficiali, che chiedono di cedere di più ai media; chiedono di essere più superficiali per piacere di più alla società che è superficiale. Se lo facessimo, se lo avessimo fatto, la Lega non ci sarebbe più. Non si parlerebbe di Libertà e di Federalismo. La nostra terra sarebbe già un’appendice senza più storia propria solcata dalle invasioni barbariche.
    Il problema per un politico non è quello di piacere di più, di essere un buon attore. Ma di avere fede e impegnarsi per gli ideali per cui viene eletto. E’ noto che noi non abbiamo mai accettato il centralismo dello Stato: Roma padrona come simbolo di centralismo e neppure Roma unica ma solo una Roma “Primis (a) inter pares” importante come le altre grandi città del Paese. Siamo cioè federalisti.
    Non abbiamo aspettato che la globalizzazione sottolineasse che le regioni, le macroregioni come la Padania e il Meridione sono luoghi di identità, destinati ad un futuro importante. Lo sapevamo da prima.
    Naturalmente abbiamo attraversato tanti momenti difficili tutti da leggersi come tentativi del centralismo di non cedere, di tenerci soggiogati attraverso le più svariate metamorfosi.
    Dalla vicenda dei 200 milioni con cui venne bloccata nel ’93 la vittoria politica della Lega e soprattutto si tolse il nostro sostegno politico alla proposta dell’azionariato diffuso quale scelta prioritaria per le privatizzazioni dei beni dello Stato imposte da Maastricht, più mille altre vicissitudini sgradevoli. A sostegno del Pool di Mani Pulite si agitavano i grandi imprenditori, che l’accordo con la sinistra l’avevano sperimentato per 20 anni. Lo scambio del passato era stato: pace sociale con l’isolamento del terrorismo di sinistra e Cassa integrazione per le grandi imprese attraverso la CGIL, in cambio di legittimazione sociale e politica alla sinistra da parte dei grandi imprenditori e introduzione del PCI nel sottogoverno fianco a fianco ai democristiani e ai socialisti, fatto che portò al consociativismo e alla spartizione come metodo della politica.
    Colpendo la Lega che sosteneva l’azionariato diffuso si avvantaggiava l’idea che le privatizzazioni dei beni dello Stato potessero avvenire a favore di questi grandi poteri privati e con scarse realizzazioni per lo Stato.
    Devo fare ammenda di una valutazione sbagliata che feci a quei tempi pensando che fosse Berlusconi quello che doveva far vincere l’ideologia della privatizzazione del nostro Paese, cioè attivare il più colossale trasferimento dei beni dallo Stato ai privati.
    Fatti fuori dal Pool di Mani Pulite i vecchi politici che approfittavano dei beni dello Stato e che difficilmente li avrebbero venduti visto che erano la loro vacca da mungere quotidiana, io pensai che Berlusconi non me la raccontava giusta. Berlusconi era un liberale e il pensiero liberale prevede il prevalere della società sullo Stato quindi immaginavo che fosse venuto in politica per lanciare il tatcherismo, il pensiero mercatista estremo, per aprire i forzieri dello Stato alle grandi famiglie del Paese.
    I fatti provvidero a smentirmi e le caselle andarono tutte al posto giusto quando fu chiaro che la sinistra aveva perso l’anima per avere il potere e che dopo aver votato contro Maastricht improvvisamente arrivata al potere si era trasformata nella più zelante esecutrice delle privatizzazioni dei beni dello Stato alle grandi famiglie o di giri finanziari vicini a se stessa con scarso realizzo dello Stato. Dallo Stato padrone al grande monopolio privato altro che miglior distribuzione della ricchezza a vantaggio dei cittadini.
    In generale ondate di critiche si sono sempre abbattute sulla Lega fin dalla nostra nascita, critiche che dal nostro punto di vista, sono sempre state la conferma che il palazzo ha paura del popolo.
    La Lega forte interprete della volontà popolare ha sempre ribadito la necessità di superare l’eredità centralistica di Cavour e di Giolitti, arrivata fino a noi attraverso il susseguirsi delle oligarchie.
    Abbiamo sempre sostenuto che se l’Italia doveva guidare anche il nostro futuro, allora era necessario batterci per un 2° Risorgimento, quello federalista. E che se questo non fosse stato possibile sarebbe diventata inevitabile la secessione.
    Le idee di fondo della Lega sono rimaste sempre le stesse. Denigrazioni. Diffamazioni. Montature. Falsificazioni. Processi. Condanne per reati di opinione ci hanno ulteriormente convinti sulla necessità di un 2° Risorgimento. Il centralismo da vero regime era arrivato addirittura a montare la sceneggiatura degli insulti dei leghisti con relative condanne. In Lombardia il tribunale che si è attivato maggiormente è stato quello di Brescia. Giù condanne a colpi di milioni e di mesi e di anni di carcere. Insomma abbiamo dovuto trascinarci in questa palude vergognosa senza che nessun Presidente della Repubblica, che pure è Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, si preoccupasse del modo in cui veniva gestita la lotta politica.
    I campioni di Monsignor Della Casa comunisti dei salotti buoni condannavano e facevano condannare in difesa del diritto di lesa maestà. Il popolo non deve disturbare il manovratore, cioè loro. Ma la Lega ha resistito e oggi è viva più che mai e ha fretta di fare le riforme. Siamo stanchi degli ostruzionismi anguilleschi attivati dagli ultimi frantumi della partitocrazia.


    FAMIGLIA

    L’ultimo risultato a favore della famiglia è rappresentato dal sì alla fecondazione artificiale, ma secondo modalità che assicurano i diritti di tutti i soggetti coinvolti, nascituro compreso.
    Sono previsti:
    1. Il divieto per la fecondazione eterologa assistita, cioè il ricorso a un donatore esterno alla coppia, cioè i genitori affettivi non saranno diversi da quelli biologici.
    2. L’impossibilità di ricorrere alle tecniche della fecondazione artificiale per single e per coppie omosessuali.

    La legge contempla 4 diritti fondamentali: alla vita, all’identità, alla dignità, alla famiglia naturale.
    Sembrano cose ovvie ma fino a poco tempo fa non lo erano affatto. Fu la Lega 4/5 anni fa a schierarsi, seppure isolata, a difesa della famiglia, quando numerosi parlamentari che si definivano cattolici o in realtà ex democristiani votarono per la fecondazione eterologa assistita, cioè per la fine della famiglia.
    E’ un fatto che la dice lunga sulle confusioni introdottesi nella rappresentanza del mondo cattolico al punto da non riconoscere più quel modello di società utopica, che è sempre lo stesso, con l’aggiunta e la sottrazione di qualche variante, ma che ha sempre lo stesso schema di base:
    1. Governo dei migliori (oggi attraverso i tecnocrati);
    2. Eguaglianza rigorosa degli uomini;
    3. Dipendenza dallo Stato e quindi Stato centralista;
    4. Abolizione della proprietà privata;
    5. Abolizione del matrimonio.

    Purtroppo risulta difficile alla gente capire che il denominatore comune a tutte le variazioni sul tema costituiscono la lotta alla religione. Lotta che in passato era proposta e realizzata in modi decisi come l’annientamento tout court.
    Oggi portata avanti con modi più bonari, come la riduzione della religione dal sovrannaturale all’etica di regime. Speriamo che nessuno abbia dimenticato la Storia.
    Quando l’utopia uscì dai libri e passò alle vie di fatto si produssero due tipi di Movimenti gnostici di massa: uno come eresie in seno alla Chiesa, (Catari, Pataria di Milano, Fra Dolcino a Biella, gli anabattisti), l’altro come movimenti apertamente atei: il giacobinismo, nazismo, fascismo, comunismo, la tecnocrazia oggi.
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  2. #2
    email non funzionante
    Data Registrazione
    13 May 2009
    Messaggi
    30,192
     Likes dati
    0
     Like avuti
    11
    Mentioned
    2 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito Intervento di Bossi a Pontida del 23/07/2002

    Intervento del Segretario Federale on. Umberto Bossi
    Pontida 23 giugno 2002



    Il Discorso di Bossi a Pontida del 23 giugno 2002
    Non si tratta dell’epilogo di una battaglia politica. Siamo qui a Pontida da forza di cambiamento al Governo. Siamo qui perché è come se fosse il primo giorno di lotta. Certo devono esserci gli uomini adatti per rendere operante il cambiamento. E gli uomini li abbiamo e altri dobbiamo crearne con l’apertura delle sedi, vecchie e nuove.
    Siamo qui perché abbiamo bloccato la restaurazione centralistica, aprendo al Paese il grande flusso del Federalismo.
    Nessuno si illuda di fare della Lega un feudo di un qualunque “Palazzo”.
    Noi non siamo un fattore estemporaneo di potere e di bassa cucina politica.
    Siamo una forza della natura, che prima ha frantumato le basi della partitocrazia e oggi si appresta a chiudere la partita storica del Federalismo.
    Ci contrastano, naturalmente, gli eterni feudatari dell’assistenzialismo, dello Stato padrone e del voto di scambio.
    Io sostengo da sempre che nella Casa delle Libertà non ci può essere solo la Lega federalista, ma occorre una intera classe politica, non frammentata e litigiosa, non ispirata dalla conquista delle poltrone.
    La Lega non si interessa al potere come tale. Non pensa solo a conservarlo, ma se ne serve per mettere in pratica certe idee.
    Noi non cerchiamo gli applausi del pubblico. Mai la superficialità ha prevalso sui progetti di lungo impegno, capaci di trasformare la società.
    Questo è il nostro stile, ruvido magari ma onesto. Questa è la nostra fede e naturalmente ha trovato molti ostacoli perché è più facile conservare che cambiare. Stile e fede che non sono piaciuti a volte neppure ai leghisti più frettolosi e superficiali, che chiedono di cedere di più ai media; chiedono di essere più superficiali per piacere di più alla società che è superficiale. Se lo facessimo, se lo avessimo fatto, la Lega non ci sarebbe più. Non si parlerebbe di Libertà e di Federalismo. La nostra terra sarebbe già un’appendice senza più storia propria solcata dalle invasioni barbariche.
    Il problema per un politico non è quello di piacere di più, di essere un buon attore. Ma di avere fede e impegnarsi per gli ideali per cui viene eletto. E’ noto che noi non abbiamo mai accettato il centralismo dello Stato: Roma padrona come simbolo di centralismo e neppure Roma unica ma solo una Roma “Primis (a) inter pares” importante come le altre grandi città del Paese. Siamo cioè federalisti.
    Non abbiamo aspettato che la globalizzazione sottolineasse che le regioni, le macroregioni come la Padania e il Meridione sono luoghi di identità, destinati ad un futuro importante. Lo sapevamo da prima.
    Naturalmente abbiamo attraversato tanti momenti difficili tutti da leggersi come tentativi del centralismo di non cedere, di tenerci soggiogati attraverso le più svariate metamorfosi.
    Dalla vicenda dei 200 milioni con cui venne bloccata nel ’93 la vittoria politica della Lega e soprattutto si tolse il nostro sostegno politico alla proposta dell’azionariato diffuso quale scelta prioritaria per le privatizzazioni dei beni dello Stato imposte da Maastricht, più mille altre vicissitudini sgradevoli. A sostegno del Pool di Mani Pulite si agitavano i grandi imprenditori, che l’accordo con la sinistra l’avevano sperimentato per 20 anni. Lo scambio del passato era stato: pace sociale con l’isolamento del terrorismo di sinistra e Cassa integrazione per le grandi imprese attraverso la CGIL, in cambio di legittimazione sociale e politica alla sinistra da parte dei grandi imprenditori e introduzione del PCI nel sottogoverno fianco a fianco ai democristiani e ai socialisti, fatto che portò al consociativismo e alla spartizione come metodo della politica.
    Colpendo la Lega che sosteneva l’azionariato diffuso si avvantaggiava l’idea che le privatizzazioni dei beni dello Stato potessero avvenire a favore di questi grandi poteri privati e con scarse realizzazioni per lo Stato.
    Devo fare ammenda di una valutazione sbagliata che feci a quei tempi pensando che fosse Berlusconi quello che doveva far vincere l’ideologia della privatizzazione del nostro Paese, cioè attivare il più colossale trasferimento dei beni dallo Stato ai privati.
    Fatti fuori dal Pool di Mani Pulite i vecchi politici che approfittavano dei beni dello Stato e che difficilmente li avrebbero venduti visto che erano la loro vacca da mungere quotidiana, io pensai che Berlusconi non me la raccontava giusta. Berlusconi era un liberale e il pensiero liberale prevede il prevalere della società sullo Stato quindi immaginavo che fosse venuto in politica per lanciare il tatcherismo, il pensiero mercatista estremo, per aprire i forzieri dello Stato alle grandi famiglie del Paese.
    I fatti provvidero a smentirmi e le caselle andarono tutte al posto giusto quando fu chiaro che la sinistra aveva perso l’anima per avere il potere e che dopo aver votato contro Maastricht improvvisamente arrivata al potere si era trasformata nella più zelante esecutrice delle privatizzazioni dei beni dello Stato alle grandi famiglie o di giri finanziari vicini a se stessa con scarso realizzo dello Stato. Dallo Stato padrone al grande monopolio privato altro che miglior distribuzione della ricchezza a vantaggio dei cittadini.
    In generale ondate di critiche si sono sempre abbattute sulla Lega fin dalla nostra nascita, critiche che dal nostro punto di vista, sono sempre state la conferma che il palazzo ha paura del popolo.
    La Lega forte interprete della volontà popolare ha sempre ribadito la necessità di superare l’eredità centralistica di Cavour e di Giolitti, arrivata fino a noi attraverso il susseguirsi delle oligarchie.
    Abbiamo sempre sostenuto che se l’Italia doveva guidare anche il nostro futuro, allora era necessario batterci per un 2° Risorgimento, quello federalista. E che se questo non fosse stato possibile sarebbe diventata inevitabile la secessione.
    Le idee di fondo della Lega sono rimaste sempre le stesse. Denigrazioni. Diffamazioni. Montature. Falsificazioni. Processi. Condanne per reati di opinione ci hanno ulteriormente convinti sulla necessità di un 2° Risorgimento. Il centralismo da vero regime era arrivato addirittura a montare la sceneggiatura degli insulti dei leghisti con relative condanne. In Lombardia il tribunale che si è attivato maggiormente è stato quello di Brescia. Giù condanne a colpi di milioni e di mesi e di anni di carcere. Insomma abbiamo dovuto trascinarci in questa palude vergognosa senza che nessun Presidente della Repubblica, che pure è Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, si preoccupasse del modo in cui veniva gestita la lotta politica.
    I campioni di Monsignor Della Casa comunisti dei salotti buoni condannavano e facevano condannare in difesa del diritto di lesa maestà. Il popolo non deve disturbare il manovratore, cioè loro. Ma la Lega ha resistito e oggi è viva più che mai e ha fretta di fare le riforme. Siamo stanchi degli ostruzionismi anguilleschi attivati dagli ultimi frantumi della partitocrazia.


    FAMIGLIA

    L’ultimo risultato a favore della famiglia è rappresentato dal sì alla fecondazione artificiale, ma secondo modalità che assicurano i diritti di tutti i soggetti coinvolti, nascituro compreso.
    Sono previsti:
    1. Il divieto per la fecondazione eterologa assistita, cioè il ricorso a un donatore esterno alla coppia, cioè i genitori affettivi non saranno diversi da quelli biologici.
    2. L’impossibilità di ricorrere alle tecniche della fecondazione artificiale per single e per coppie omosessuali.

    La legge contempla 4 diritti fondamentali: alla vita, all’identità, alla dignità, alla famiglia naturale.
    Sembrano cose ovvie ma fino a poco tempo fa non lo erano affatto. Fu la Lega 4/5 anni fa a schierarsi, seppure isolata, a difesa della famiglia, quando numerosi parlamentari che si definivano cattolici o in realtà ex democristiani votarono per la fecondazione eterologa assistita, cioè per la fine della famiglia.
    E’ un fatto che la dice lunga sulle confusioni introdottesi nella rappresentanza del mondo cattolico al punto da non riconoscere più quel modello di società utopica, che è sempre lo stesso, con l’aggiunta e la sottrazione di qualche variante, ma che ha sempre lo stesso schema di base:
    1. Governo dei migliori (oggi attraverso i tecnocrati);
    2. Eguaglianza rigorosa degli uomini;
    3. Dipendenza dallo Stato e quindi Stato centralista;
    4. Abolizione della proprietà privata;
    5. Abolizione del matrimonio.

    Purtroppo risulta difficile alla gente capire che il denominatore comune a tutte le variazioni sul tema costituiscono la lotta alla religione. Lotta che in passato era proposta e realizzata in modi decisi come l’annientamento tout court.
    Oggi portata avanti con modi più bonari, come la riduzione della religione dal sovrannaturale all’etica di regime. Speriamo che nessuno abbia dimenticato la Storia.
    Quando l’utopia uscì dai libri e passò alle vie di fatto si produssero due tipi di Movimenti gnostici di massa: uno come eresie in seno alla Chiesa, (Catari, Pataria di Milano, Fra Dolcino a Biella, gli anabattisti), l’altro come movimenti apertamente atei: il giacobinismo, nazismo, fascismo, comunismo, la tecnocrazia oggi.
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  3. #3
    Totila
    Ospite

    Predefinito

    movimenti gnostici di massa rappresentati da catari, dolciniani e anabattisti?
    Non avrà mica letto per caso "No Global" di Blondet?

  4. #4
    Totila
    Ospite

    Predefinito

    movimenti gnostici di massa rappresentati da catari, dolciniani e anabattisti?
    Non avrà mica letto per caso "No Global" di Blondet?

 

 

Discussioni Simili

  1. Pontida? Che biascicherà mai Bossi?
    Di kiba_2010 nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 18
    Ultimo Messaggio: 18-06-11, 14:15
  2. School Day 2002 - Intervento di Letizia Moratti
    Di Österreicher nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 21-09-02, 16:44
  3. Lega Nord: Intervento di Umberto Bossi a Pontida
    Di Der Wehrwolf nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 4
    Ultimo Messaggio: 24-06-02, 15:40
  4. Lega Nord: Intervento di Umberto Bossi a Pontida
    Di Der Wehrwolf nel forum Destra Radicale
    Risposte: 0
    Ultimo Messaggio: 24-06-02, 10:58
  5. Risposte: 13
    Ultimo Messaggio: 14-04-02, 13:40

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito