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    Talking con gerta gente le promesse vanno mantenute...

    Il caro berluscoide preghi iddio che gli faccia fare il deputato a vita perchè voglio proprio vederlo a camminare in giro per strada come una persona qualunque lo stesso discorso vale per i suoi complici ovviamente.Forse questi signori credevano che con cosa nostra si potesse ripetere lo stesso copione di promesse non mantenute, ma i cari siculi non sono nè Bossi nè Fini

    Da "IlNuovo.it"

    "Cosa Nostra vuole colpire Previti e Dell'Utri"


    I due deputati di Forza Italia sarebbero al centro delle strategie mafiose per riprendere l'attacco frontale allo Stato, fallita la trattativa lanciata da Aglieri e le minacce di Leoluca Bagarella.


    ROMA - Cosa Nostra si prepara a colpire in alto, a ritirar fuori la stretgia di aggressione allo Stato messa da parte alla fine della stagione delle stragi di Capaci e via D’Amelio e delle bombe ai monumenti. Nel mirino in particolare, stando a rapporti dei Servizi segreti svelati dal quotidiano La Repubblica, ci sarebbero Marcello Dell'Utri e Cesare Previti. “Gli uomini d'onore lanceranno un attacco allo stato”, avverte una nota del Sisde. E lo Sco conferma: “C'è un progetto di aggressione”, inizierà con “azioni non percettibili all'opinione pubblica”, poi sfocerà in “azioni eclatanti”.

    Falliti i tentativi di trattativa con lo Stato per arrivare a rivedere i processi dei boss in carcere, la proposta venne lanciata da Pietro Aglieri, detto “u signurinu”, andate a vuoto anche le minacce dal tribunale di Leoluca Cagarella, le cosche sarebbero pronte a riprendere la battaglia aperta contro lo Stato. “Le fonti indicano - si legge nei rapporti - che, in vista dell'inefficacia delle proposte di 'pacificazione' i capi di Cosa Nostra in carcere potrebbero aver deciso di reagire con gli strumenti criminali tradizionali colpendo obiettivi ritenuti 'paganti'. Secondo le stesse fonti, avrebbero però affermato l'intenzione 'stavolta di non fare eroi'...Queste informazioni inducono a ritenere - scrivono gli agenti del Sisde – altamente probabile che a breve e a medio termine, Cosa Nostra torni a colpire selettivamente e simbolicamente, evitando ricadute negative di una eventuale eliminazione di personalità assimilabile a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.

    Meglio non colpire uomini che potrebbero diventare nuovi simboli della lotta contro la mafia insomma: “L'obiettivo potrebbe essere quindi una personalità della politica che, indipendentemente dal suo effettivo coinvolgimento in affari di mafia - prosegue il Sisde - venga comunque percepito come 'mascariato', come compromesso con la mafia e quindi non difendibile a livello di opinione pubblica. Questa linea di ragionamento induce a ritenere che l'onorevole Marcello Dell'Utri possa essere percepito da Cosa Nostra come un bersaglio ideale. Analogamente destabilizzante, in questa ottica, - si legge - potrebbe ritenersi un attentato ai danni dell'onorevole Previti, il cui profilo pubblico è molto simile a quello dell'onorevole dell'Utri anche in relazione ai rapporti con il Presidente del Consiglio”.

  2. #2
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    I due deputati di Forza Italia sarebbero al centro delle strategie mafiose per riprendere l'attacco frontale allo Stato, fallita la trattativa lanciata da Aglieri e le minacce di Leoluca Bagarella.


    ROMA - Cosa Nostra si prepara a colpire in alto, a ritirar fuori la stretgia di aggressione allo Stato messa da parte alla fine della stagione delle stragi di Capaci e via D’Amelio e delle bombe ai monumenti. Nel mirino in particolare, stando a rapporti dei Servizi segreti svelati dal quotidiano La Repubblica, ci sarebbero Marcello Dell'Utri e Cesare Previti. “Gli uomini d'onore lanceranno un attacco allo stato”, avverte una nota del Sisde. E lo Sco conferma: “C'è un progetto di aggressione”, inizierà con “azioni non percettibili all'opinione pubblica”, poi sfocerà in “azioni eclatanti”.

    Falliti i tentativi di trattativa con lo Stato per arrivare a rivedere i processi dei boss in carcere, la proposta venne lanciata da Pietro Aglieri, detto “u signurinu”, andate a vuoto anche le minacce dal tribunale di Leoluca Cagarella, le cosche sarebbero pronte a riprendere la battaglia aperta contro lo Stato. “Le fonti indicano - si legge nei rapporti - che, in vista dell'inefficacia delle proposte di 'pacificazione' i capi di Cosa Nostra in carcere potrebbero aver deciso di reagire con gli strumenti criminali tradizionali colpendo obiettivi ritenuti 'paganti'. Secondo le stesse fonti, avrebbero però affermato l'intenzione 'stavolta di non fare eroi'...Queste informazioni inducono a ritenere - scrivono gli agenti del Sisde – altamente probabile che a breve e a medio termine, Cosa Nostra torni a colpire selettivamente e simbolicamente, evitando ricadute negative di una eventuale eliminazione di personalità assimilabile a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”.

    Meglio non colpire uomini che potrebbero diventare nuovi simboli della lotta contro la mafia insomma: “L'obiettivo potrebbe essere quindi una personalità della politica che, indipendentemente dal suo effettivo coinvolgimento in affari di mafia - prosegue il Sisde - venga comunque percepito come 'mascariato', come compromesso con la mafia e quindi non difendibile a livello di opinione pubblica. Questa linea di ragionamento induce a ritenere che l'onorevole Marcello Dell'Utri possa essere percepito da Cosa Nostra come un bersaglio ideale. Analogamente destabilizzante, in questa ottica, - si legge - potrebbe ritenersi un attentato ai danni dell'onorevole Previti, il cui profilo pubblico è molto simile a quello dell'onorevole dell'Utri anche in relazione ai rapporti con il Presidente del Consiglio”.

 

 

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