IlMondo, sabato , 16 marzo 1996
VARIE
Economia e societa' Fisco 1. Tremonti accusa
Questo Stato e' crominogeno
Bagnoli Roberto
Dopo i provvedimenti del governo Dini le praterie dell'evasione sono sprofondate come la mitica terra di Atlantide nell'Oceano del condono del ministro Fantozzi. Il ministro delle Finanze del governo Dini non solo ha trasformato quello che doveva essere un concordato in un condono ma lo ha esteso al biennio 1994-95. E' la prima volta nella storia di un paese civile che viene attuato un condono fiscale nell'esercizio in corso. I contribuenti nel maggio prossimo faranno una dichiarazione dei redditi sapendo che verra' condonata>>. Tremonti 2, la vendetta. L'ex titolare del dicastero delle Finanze sotto il governo Berlusconi, 48 anni, docente di diritto tributario all'Universita' di Pavia attacca. Ha gia' deciso di scendere in campo nelle file di Forza Italia e per lui la campagna elettorale sara' particolarmente pesante: la serrata dei commercianti di Torino, la manifestazione milanese del 10 marzo e le polemiche che seguiranno sono un segnale chiarissimo. La battaglia sull'infido terreno elettorale dei lavoratori autonomi, quasi 5 milioni di contribuenti, si giochera' a botte di promesse fiscali.
Allora professore, cosa ha combinato il suo successore al dicastero di viale Europa?Un disastro totale. Forse non tutti si sono accorti che con la politica fiscale del governo dei tecnici, l'evasione resta un problema morale e che non e' piu' una terra di recupero. Vale a dire che tutti quelli che hanno evaso o stanno per evadere hanno la possibilita' di condonare. Non solo: per come e' concepito il condono, chi piu' ha evaso meno paga. Le possibilita' di recuperare l'evasione sono dunque azzerate. Ha fatto i conti almeno di quanto lo Stato ha incassato con questi condoni? Poche migliaia di miliardi. In cambio di questo gruzzolo ci siamo giocati la possibilita' di forti recuperi. Che potremo fare solo tra qualche anno, sempre che non resti Fantozzi con i suoi condoni. Voglio ribadire ancora una volta questo concetto: tutto lo stock dell'evasione, come Atlantide, e' sprofondato nel mare dei condoni. Il concordato e' stato trasformato in un condono. Il condono e' stato esteso al futuro. Mai successa una cosa simile. Con questo ragionamento l'evasione fiscale in Italia non esiste piu... Esattamente cosi. Se si ipotizza, come dato oramai da tutti riconosciuto, un'evasione di circa 100 mila miliardi l'anno, con la politica dei condoni ci siamo giocati per sempre la possibilita' di un recupero. Un colpo di spugna sul passato e, ripeto, anche sul futuro. La logica e' questa: chi ha condonato non e' piu' evasore. Ma forse ci sono evasori che non hanno condonato? Secondo me e' impossibile per almeno due ragioni. Primo, perche' chi ha evaso e' il primo che condona. Secondo, perche' il condono e' stato studiato per agevolare chi aveva evaso. Perche' non si e' partiti dalla logica che chi ha pagato di piu' ha evaso di meno, ma da quella opposta.
Ma perche' ce l'ha tanto con Fantozzi? Perche' ha varato la logica dei condoni nonostante abbia sempre sostenuto di non farlo. E infatti durante il suo mandato ha previsto ben quattro condoni. Ha esordito col condono sul bollo auto, ha proseguito con quello sulle elusioni societarie, sulle riserve bancarie, ha sostituito col condono i redditi in natura e ha condonato le rimanenze di magazzino delle imprese commerciali. Secondo lei che cosa si dovrebbe fare per evitare questa riproduzione?
Il Mondo, lunedi , 14 agosto 1989
Fisco. i piani di Formica
Prometto meno tasse
Ricordy Giorgio
Di tornare a fare il ministro delle Finanze, Rino Formica non aveva nessuna voglia. A coloro con cui e' in maggior confidenza lo aveva detto esplicitamente: " Nessuna persona sensata accetta di fare il ministro delle finanze un anno prima delle elezioni ". Se questa battuta preludesse a elezioni anticipare e fosse riferita alle amministrative del 1990, non e' chiaro. Una volta superata la riserva, pero', Formica si e' messo subito al lavoro. E di gran lena.
Le regole alle quali il ministro e il suo staff hanno deciso di attenersi sono essenzialmente tre: non aumentare le imposte che gravano sui contribuenti, semplificare il sistema e le procedure fiscali, impugnare saldamente la bandiera della lotta all' evasione . Al terzo piano della palazzina. A del ministero delle finanze gia' si susseguono a getto continuo le riunioni di quello che sara' una sorta di Comitato antievasione, composto di esperti esterni e interni al ministero, alcuni a tempo pieno, altri destinati ad avere incarichi finalizzati a singoli temi. Del gruppo faranno parte economisti come Antonio Pedone, Franco Gallo, Nicola Scalzini, Antonio di Majo, il superispettore del Secit Enrico de Lellis e l' ex superispettore Vincenzo Russo. Il ruolo di consigliere ombra sara' affidato a Giulio Tremonti, esperto di diritto tributario, da sempre vicino a Formica che tra l' altro lo nomino', ai tempi del governo Spadolini, vicepresidente della Sogel, la societa' dell' Iri che gestisce l' anagrafe tributaria.