Puoi far tutte le leggi che vuoi se poi è gentaglia simile ad applicarle, interpretarle, rivoltarle...
"Respingimenti ingiusti e inefficaci"
Magistratura democratica, Movimento per la Giustizia e Medel a Lampedusa per una due giorni sull'immigrazione
"Respingimenti ingiusti e inefficaci" - LASTAMPA.it
ROMA- A Lampedusa per parlare di accoglienza e di legalità. Per essere vicini «alle vittime che in quei mari hanno perso la vita», per denunciare «l’incompatibilità della politica dei respingimenti con l’universale diritto di asilo; per riportare all’attenzione generale i doveri che allo Stato italiano derivano dall’appartenere all’Unione Europea». Con questo spirito Magistratura democratica, Movimento per la Giustizia-art.3 e Medel hanno organizzato sull’isola siciliana il convegno "La frontiera dei diritti, il diritto della frontiera". Due giorni di dibattito (oggi e domani), di confronto e di proposta.
Più di cento i magistrati che saranno presenti insieme alle associazioni del mondo dell’accoglienza e di quello cattolico. Ai lavori interverranno, oltre a Valerio Fracassi di Movimento per la giustizia e a Vito Monetti di Medel e a tanti magistrati, anche Laura Boldrini (portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati) e il regista Marco Tullio Giordana (autore del film ’Quando sei nato non puoi più nascondertì). «L’introduzione del reato di immigrazione clandestina - spiega Rita Sanlorenzo di MD -, oltre ad essere sostanzialmente priva di ogni fondamento giustificativo dal momento che la sua sfera applicativa è destinata a sovrapporsi integralmente a quella dell’espulsione quale misura amministrativa, vale a far passare nell’immaginario collettivo l’equazione immigrato-delinquente».
Per i magistrati riuniti nelle tre associazioni «le restrizioni nei confronti dell’immigrazione regolare e il rifiuto degli strumenti di assorbimento della clandestinità, non faranno altro che aumentare il numero degli irregolari» destinati ad ingrossare le fila dei lavoratori in nero, senza diritti e garanzie, o del mondo della microcriminalità. Con la norma - aggiungono - non si risolvono le esigenze della sicurezza, e «in ogni caso la sicurezza, la cui importanza è indiscutibile, non può comportare la compressione dei diritti fondamentali, principio alla base di ogni garanzia». Per i magistrati l’introduzione del reato farà ulteriormente rallentare la macchina della giustizia, «sottrarrà risorse delle forze dell’ordine al contrasto della criminalità» e contribuirà «a costruire vieppiù un’identità negativa dello straniero, rappresentato secondo una logica schiettamente e dichiaratamente xenofoba, come un potenziale delinquente».
Altro tema di discussione al convegno sarà la prassi dei respingimenti in mare, che «ha evidenziato come nei fatti in Italia si ponga nel nulla il diritto di asilo, che invece costituisce un perno irrinunciabile di qualsiasi politica sull’immigrazione». «Come giuristi e come magistrati - si legge in una nota congiunta - sentiamo il dovere di denunciare con forza le ricadute della normativa in materia di immigrazione: una normativa ingiusta, perchè contraria ai principi universali sul diritto dell’individuo a condurre un’esistenza libera e dignitosa, ed inefficace, perchè il fenomeno non si contrasta con i respingimenti e i processi, ma con una politica degli ingressi». «Andiamo a Lampedusa - concludo le associazioni - per mettere a disposizione delle formazioni sociali impegnate sul terreno dell’accoglienza dei migranti e della loro integrazione, la nostra competenza di giuristi: per contribuire a costruire insieme una cultura che del rispetto della vita umana e della solidarietà verso l’umile e il bisognoso faccia la propria bandiera, perchè la questione dell’immigrazione è ormai la questione della nostra democrazia».