Il 6 Ottobre si vota in Veneto per abolire i buoni scuola.
Diffondete la notizia.
- I buoni scuola vanno a persone facoltose, es la figlia del presidente degli industriali di Treviso
- Impedisce di aiutare i ragazzi che vanno la scuola pubblica perche' risarcisce solo l'iscrizione *nella pubblica e' 0* e pone una franchigia di 300.000 Lire sul resto delle spese *libri, attrezzature*. Quindi solo gli alunni delle private ne usufruiscono
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Due interventi alla Costituente, a cura di Cinfrignini Fabiana (IV As)
Ho conosciuto Walter Binni nella sua vera veste, quella di critico letterario, in quanto ho avuto l'occasione di leggere alcune sue critiche sulle satire dell'Ariosto,ma non sapevo che Binni avesse avuto un ruolo importante anche nella Costituente nel biennio 1946-1948.
Il suo intervento; quello riportato nel libro "Tramontana a Porta Sole" ,è relativo a due articoli della Costituzione che mi toccano anzi ci toccano particolarmente! Il primo è relativo alla "possibilità di tutti di entrare a far parte di qualsiasi grado della scuola",il secondo è relativo alla "libertà d'insegnamento". Ambedue sono ritenute dal Nostro elementi fondamentali per la ricostruzione del paese dopo il crollo subito a causa della guerra e della dittatura.
Sul primo punto Binni non si dilunga in quanto trova tutta l'assemblea concorde, anche se, e cito testualmente: "Anche quelli i quali non ammettono questo ingresso delle masse, delle moltitudini sul terreno della cultura e della scuola, non avrebbero certo il coraggio di esprimersi diversamente".
Decisamente più ampio e più passionale il discorso relativo alla libertà d'insegnamento in quanto è un termine usato spesso anche oggi in maniera equivoca, ed è un termine su cui desidera far luce ed a mio parere ci riesce egregiamente. In premessa Binni sostiene che quando si parla di "Libertà d'insegnamento" si finisce col parlare di scuola pubblica e scuola privata, molti pensano che scuola privata sia sinonimo di "Libertà d'insegnamento" mente al contrario la scuola pubblica limiti questa libertà perché monopolistica. Questa idea per Binni è una contraddizione per cui fa sue le parole di un collega dell'opposizione il quale dice: "Non parliamo più di scuola pubblica e scuola privata; parliamo invece di scuola di Stato e scuola libera". E' ovvio che le istituzioni private agiscono in tal modo per scopi economico\sociali, inoltre come è noto anche ai giorni nostri gli studenti che frequentano istituti privati accedono molto più facilmente al diploma, cosa che non succede nella scuola pubblica.
Binni aggiunge che "Libertà d'insegnamento" non significa impedire ad enti privati di insegnare, ed è qui che fissa due punti:
Il diploma deve essere rilasciato da scuole pubbliche dopo un regolare esame di stato ma soprattutto le scuole private non devono essere sovvenzionate, tutto questo per impedire la degradazione delle scuole pubbliche in quanto formatrici di persone libere di scegliere la propria strada.
Un' ultima osservazione personale, rileggendo questo capitolo mi sono venute alla mente le manifestazioni fatte gli anni passati,i volantini letti sui quali spiccava tra gli altri la scritta "Basta con i sovvenzionamenti alle scuole private", oppure "si alla scuola pubblica no alla scuola privata". Ancora oggi dopo 54 anni dal discorso di Binni il problema rappresenta un nodo gordiano o forse uno dei temi di dibattito tra i più accesi.Sono convinta che spetti a noi continuare a lottare per affermare la "Libertà d'insegnamento".