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    Predefinito Il Crocifisso torni nei luoghi pubblici

    Bricolo: subito il pdl in agenda
    di Paolo Bassi

    Oggi, a Montecitorio verrà presentata alla stampa, una proposta di legge che intende reintrodurre l’esposizione del Crocifisso in tutte le scuole, nelle università, negli uffici pubblici, nelle amministrazioni locali e in tutti gli enti pubblici.
    «In questa conferenza stampa - anticipa a la Padania l’onorevole Bricolo - chiederemo al presidente Casini di mettere subito in calendario la nostra proposta, in maniera che possa essere esaminata e votata a breve dalla Camera. I tempi sono più che maturi, viste anche le parole del Papa di settimana scorsa. Il Santo padre nel corso dell’Angelus - ricorda Bricolo - ha chiesto a gran voce che il Crocifisso rimanga esposto nelle scuole in quanto non è solo il simbolo della cristianità, ma è anche segno di libertà e speranza per tutti». Proprio recentemente l’Unione Musulmani d’Italia si è detta assolutamente contraria a un provvedimento di questo tipo, minacciando al proposito, il ricorso alla legge per impedire il ritorno del simbolo cristiano nei luoghi pubblici. «Le parole di questa associazione sono state di una gravità inaudita - ribatte Bricolo - . Non solo hanno parlato del Papa come di “un extracomunitario a cui non spetta dire, cosa fare o non fare in Italia”. Ma sono arrivati a dire, che bisognerebbe togliere da tutti i luoghi pubblici “la macabra riproduzione del cadavere in miniatura di Gesù”. Non accettiamo che persone del genere si permettano provocatoriamente di denigrare un simbolo della nostra cultura. Un’offesa al Crocifisso, è un’offesa a tutta la nostra identità.
    L’Ucoii (Unione comunità islamiche in Italia), invece, ha scelto una linea più sfumata e ha condannato le parole di fuoco dell’Umi sostenendo, che “non rappresentano nessuno”.
    «Ho paura che si tratti di un gioco delle parti - commenta Bricolo - . Gli integralisti attaccano con violenza e i cosiddetti moderati, frenano. La realtà quotidiana però, dimostra in maniera inequivocabile come da parte dei musulmani ci sia il tentativo di delegittimare in tutti i modi le nostre tradizioni nel tentativo di riuscire ad imporre le loro. Noi andremo avanti per la nostra strada e presto il parlamento si esprimerà sulla nostra proposta».
    IL TESTO DEL PROGETTO DI LEGGE

    Art. 1.
    (Princìpi)
    1. Il Crocifisso, emblema di valore universale della civiltà e della cultura cristiana, è riconosciuto quale elemento essenziale e costitutivo e perciò irrinunciabile del patrimonio storico e civico-culturale dell'Italia, indipendentemente da una specifica confessione religiosa.
    Art. 2.
    (Finalità)
    1. Nel rispetto degli articoli 7, 8 e 19 della Costituzione la presente legge regolamenta l'esposizione del Crocifisso in tutti gli uffici della pubblica amministrazione secondo le modalità di cui agli articoli 3 e seguenti, al fine di testimoniare, facendone conoscere i simboli, il permanente richiamo dell'Italia al proprio patrimonio storico-culturale che affonda le sue radici nella civiltà e nella tradizione cristiana.
    Art. 3.
    (Esposizione del Crocifisso)
    1. In tutte le aule delle scuole di ogni ordine e grado e in tutte le università e accademie del sistema pubblico integrato di istruzione, negli uffici della pubblica amministrazione considerata in ogni sua branca e degli enti locali territoriali, in tutte le aule nelle quali sono convocati i consigli regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali e delle comunità montane, in tutti i seggi elettorali, in tutti gli stabilimenti di detenzione e pena, negli uffici giudiziari e nei reparti delle aziende sanitarie e ospedaliere, in tutte le stazioni e le autostazioni, i porti e gli aeroporti, in tutte le sedi diplomatiche e consolari italiane e in tutti gli uffici pubblici italiani all'estero, è fatto obbligo di esporre in luogo elevato e ben visibile a tutti l'immagine del Crocifisso.
    2. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le rispettive amministrazioni sono tenute a emanare la disciplina di attuazione della disposizione di cui al comma 1.
    3. Gli organi costituzionali danno attuazione alle disposizioni della presente legge ai sensi dei rispettivi regolamenti.
    Art. 4.
    (Sanzioni)
    1. Chiunque rimuove in odio ad esso l'emblema della Croce o del Crocifisso dal pubblico ufficio nel quale sia esposto o lo vilipende, è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda da 500 a 1.000 euro.
    2. Alla medesima sanzione di cui al comma 1 soggiace il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che rifiuti di esporre nel luogo d'ufficio l'emblema della Croce o del Crocifisso o chiunque, investito di responsabilità nella pubblica amministrazione, ometta di ottemperare all'obbligo di provvedere alla collocazione dell'emblema della Croce o del Crocifisso o all'obbligo di vigilare affinché il predetto emblema sia esposto nei luoghi d'ufficio dei suoi sottoposti, ai sensi della presente legge.
    Art. 5.
    (Copertura finanziaria)
    1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, valutato in 51.646 euro, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2002-2004, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2002, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.
    2. Il Ministro dell'Economia e delle Finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

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    Dopo la polemica dell'Unione musulmani d'Italia
    Moratti: i crocefissi torneranno nelle scuole
    «Testimonianza delle profonde radici cristiane di Italia ed Europa». La Lega propone il simbolo tutti i luoghi pubblici
    ROMA - «Ritengo sia doveroso assicurare che il crocefisso venga esposto nelle aule scolastiche come ha affermato anche il Consiglio di Stato ribadendo un Regio decreto del 1928 mai abrogato». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti. Il crocefisso, ha detto Moratti, va esposto «a testimonianza delle

    Il crocefisso in aula è al centro delle polemiche
    profonde radici cristiane del nostro Paese e di tutta l’Europa», nel rispetto «della pari dignità con le altre confessioni religiose». Il ministro ha aggiunto che le procedure per garantire il rispetto della normativa «sono in via di definizione, e gli verrà data attuazione nei prossimi mesi». Sempre citando il Consiglio di Stato, il ministro ha affermato che «l'esposizione del crocefisso non contrasta con i principi costituzionali che assicurano pari libertà a tutte le confessioni, ciò in quanto il crocefisso rappresenta un simbolo della cristianità, ed è patrimonio storico e culturale del nostro Paese».

    UNIONE MUSULMANI: «VIA IL CROCEFISSO» - Alcuni giorni fa, Abdel Smith, capo dell'Unione musulmani d'Italia, una tra le meno importanti organizzazioni islamiche in Italia, aveva chiesto la rimozione del crocefisso dai pubblici uffici. «Le istituzioni politiche - si leggeva in una nota - sono di tutti i cittadini italiani, non appartengono solamente ai cattolici. Se la nostra richiesta non sarà accettata, ci rivolgeremo ai tribunali della Repubblica italiana. Se crocifissi e simili non verranno rimossi, accanto a ognuno di questi simboli dovranno essere affissi i simboli religiosi di tutte le religioni professate dai cittadini italiani. Per quanto ci riguarda la scritta Allah Akbar». Le stesse cose erano state dette da Smith il 5 novembre 2001 a «Porta a porta».

    IL PAPA: IMPORTANTE IN SCUOLE E OSPEDALI - La polemica di Smith era sorta dopo l'intervento del Papa di domenica scorsa. Giovanni Paolo II aveva ribadito l'importanza, in un mondo sempre più «secolarizzato», del crocefisso come simbolo del cristianesimo nelle scuole, nelle case, negli ospedali, oltre che nelle chiese e nei cimiteri.
    «Non spetta certamente a questo extracomunitario dire cosa o meno si deve fare nel nostro Paese», aveva detto Smith. «Né compete alla Chiesa di avere voce in capitolo, pensino piuttosto a fermare l'esercito di pedofili, di omosessuali e stupratori di monache che pullulano nelle loro file».

    LEGA: «CROCEFISSI OVUNQUE» - La Lega nord ha presentato una proposta di legge, sottoscritta da una settantina di parlamentari fra cui anche alcuni dell'opposizione, per esporre «in tutti i pubblici uffici e le pubbliche amministrazioni della Repubblica» il crocifisso in quanto «simbolo della civiltà e della cultura cristiana, ma anche elemento essenziale e costitutivo, e perciò irrinunciabile, del patrimonio storico e civico-culturale dell'Italia, indipendentemente da una specifica confessione religiosa». Sono elencati i luoghi in cui si chiede l'obbligatorietà dell'esposizione «in luogo elevato e ben visibile a tutti»: aule delle scuole di ogni ordine e grado, università e accademie pubbliche, uffici della Pubblica amministrazione, consigli regionali, provinciali, comunali, circoscrizionali e comunità montane, seggi elettorali, carceri, uffici giudiziari, ospedali, stazioni, autostazioni, porti e aeroporti, sedi diplomatiche e consolari, uffici italiani all'estero. Mancano solo le aule parlamentari: la decisione spetta a ogni singola Camera.
    «La Lega - ha spiegato il capogruppo alla Camera Alessandro Cè - è un movimento laico ma ci piace parlar chiaro. C'è una Chiesa buona, che punta alla salvezza dello spirito e alla difesa del principio di sussidiarietà; ma ce n'è un'altra che punta alla mondializzazione e alla globalizzazione delle persone, di fatto sposando le posizioni della sinistra. Siamo molto lontani da chi mette in secondo piano i diritti della persona, come quelli che hanno difeso la legge Turco-Napolitano sull'immigrazione».
    18 settembre 2002 DALL'ARCHIVIO DI CORRIERE.IT


    La Lega: «Crocefisso obbligatorio in ufficio» (14 maggio 2002)
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  3. #3
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    Presentata una proposta di legge a difesa dei "simboli identitari"
    che vorrebbe esporre la croce in uffici pubblici, stazioni e tribunali
    Crocefissi contro l'Islam
    la Lega li vuole dovunque


    ROMA - Crocefissi dappertutto, è la Lega che lo chiede, in funzione anti-Islam. L'immagine sacra - secondo una proposta di legge del Carroccio - dovrebbe essere affissa in tutte le scuole (di ogni ordine e grado), università, uffici pubblici, carceri, ospedali, uffici giudiziari, stazioni, solo per citare alcuni dei luoghi più diffusi. Per non far dimenticare agli "islamici pericolosi e insolenti" che si trovano in un Paese cristiano.

    In questi locali "è fatto obbligo di esporre, in luogo elevato e ben visibile a tutti, l'immagine del crocifisso" prevede l'articolo tre di una proposta di legge presentata dalla Lega (ma sottoscritta anche dalle altre forze della maggioranza e da alcuni deputati della Margherita). Per estensione - hanno spiegato il capogruppo del Carroccio a Montecitorio Cè e il suo vice Bricolo - si deve intendere che il crocefisso andrebbe esposto anche alla Camera e al Senato: "Se lo chiediamo per tutti i luoghi, per gli tutti gli uffici pubblici - dice il deputato Federico Bricolo - è evidente che sarebbe bene che anche qui vennisse affisso il crocefisso" che è un "simbolo identitario".

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    Una maniera per far dimenticare la recente polemica innescata da Bossi che ha tuonato contro i "vescovoni"? Alessandro Cè, lo nega: "Il nostro agire concreto, le nostre battaglie in aula, per esempio contro la maternità surrogata, testimoniano che siamo schierati a difesa dei principi religiosi. E non si può confondere questa realtà con il fervore di un comizio".

    Aggiunge Bricolo: "Per la verità, questa proposta è nata tempo fa, ma abbiamo accelerato perché domenica scorsa il Papa, durante l'Angelus, l'ha chiesto". E poi, comunque, "il crocefisso è sì un simbolo religioso, ma rappresenta anche un simbolo identitario di civiltà. Chiediamo al presidente Casini di calendarizzare la proposta di legge in tempi stretti. Ma bisogna agire immediatamente contro il vergognoso attacco dell'unione musulmana italiana che ha da eccepire sui simboli cristiani. Basta tolleranza con gli intolleranti e denigratori, basta con questi islamici pericolosi e insolenti".

    Ma questa proposta non è, qualcuno chiede in aula, ugualmente intollerante? "Quando l'integralismo islamico - risponde Cè - attacca il simbolo della croce, potremmo controbattere per le rime. Non lo facciamo perchè siamo tolleranti, come dimostra la legge Bossi-Fini sull'immigrazione. E comunque, la legge ha un approccio laico" e certi simboli sottolineano "l'appartenenza a una determinata civiltà" e devono funzionare da "monito forte verso chi entra come ospite e il giorno dopo vuole farla da padrone".

    Finita la conferenza stampa della Lega, per singolare coincidenza, nell'aula di Montecitorio il ministro dell'Istruzione Letizia Moratti ha sostenuto la necessità di mantenere il crocefisso nelle scuole e si è impegnata a fare di tutto perché ciò avvenga.

    (18 settembre 2002)
    "Sarà qualcun'altro a ballare, ma sono io che ho scritto la musica. Io avrò influenzato la storia del XXI secolo più di qualunque altro europeo".

    Der Wehrwolf

  4. #4
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    Predefinito VV e islam

    I VOLONTARI VERDI SEMPRE A DIFESA DELL’IDENTITA’ CRISTIANA

    “Non possiamo che appoggiare la “battaglia” che a Milano sta conducendo Davide Boni in Regione Lombardia per la chiusura del Centro Culturale Islamico di V.le Jenner e quella di Federico Bricolo a Roma per l’esposizione del Crocefisso nei luoghi pubblici.
    Queste non sono imposizioni, ma solo e semplicemente dei modi per difendere la nostra cultura, la nostra identità e le strade delle nostre città. L’Unione Musulmana d’Italia ha definito il Crocefisso “una macabra riproduzione del cadavere in miniatura di Gesù”: evidentemente i personaggi che appartengono a questa Associazione, oltre a non voler comprendere il vero significato di questo simbolo, hanno un solo pensiero nella testa: morte, cadaveri e kamikaze....!

    Ribadiamo che uno dei prossimi venerdì i Volontari Verdi organizzeranno un presidio in V.le Jenner in prossimità del Centro Culturale Islamico: invitiamo già da ora chi volesse partecipare a procurarsi croci e crocefissi da tenere bene in evidenza.
    Siamo a casa nostra, nessun estraneo può dirci quello che dobbiamo o non dobbiamo fare. Non abbiamo nulla da nascondere e di cui aver paura.... ”.

    Barbara Mazzotti
    Responsabile Volontari Verdi Milano

    Milano, 18 settembre 2002

  5. #5
    agaragar
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    nei cessi pubblici ad esempio..............

  6. #6
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    Originally posted by agaragar
    nei cessi pubblici ad esempio..............

    Nei cessi non serve basti già tu e tutta la puzza che ti trascini dietro perfettamente percepibile anche attraverso il monitor.
    L'agar è perfetto come inerte per coltivare i batteri, anche quelli fecali.
    Gundam

 

 

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