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    Predefinito Le scappatelle di Berlusconi, segno del ritardo del femminismo italiano

    Les frasques de Berlusconi, signe du retard féministe italien | Rue89

    Non si pensi assolutamente che le italiane non sono indignate dalle serate animate da Berlusconi, dove alcune ragazze devono vestirsi tutte uguali (vestito nero e trucco leggero), mentre altre, travestite da Babbo Natale sexy, si toccano tra loro. Così conciate e grottesche per cantare e ballare con il capo del Governo prima di passare nel suo lettone, ricevendo in cambio di questi incubi delle buste piene di banconote e ottenendo carriere politiche pagate dalla collettività.
    La questione è che non c’è modo di dire e di agire per mostrare il disgusto delle donne italiane, e che è urgente trovare dei mezzi per riuscirci.
    Fino ad ora, la mancanza d’azione e le difficoltà per le reazioni di trovare spazio nei media mostrano un’assenza di astuzia, di comunicazione e d’intelligenza politica.

    Il ritardo della modernità in Italia

    Eppure, il grande ritardo della modernità dell’Italia è dovuto alla condizione delle donne e ad un femminismo andato a male, che ha permesso di arrivare a questa orgia di Stato.
    A ciò si aggiunge un’altra questione più importante, quella dell’egemonia culturale. Berlusconi non è un incidente o una disavventura italiana: egli è l’interprete principale di quello che i suoi media producono. Poco importa se ne è anche il proprietario, l’Italia attuale non è altro che il risultato della sua “Weltanschauung”, la sua visione del mondo.
    Questo è il frutto da una parte di una lucida strategia, iniziata trent’anni fa, e dall’altra di un fenomeno incontrollato favorito dal silenzio degli intellettuali, che ha rosicchiato ogni forma di democrazia, trasformandola in “videocrazia” o “telecrazia”, come l’illuminatissimo filosofo francese, Bernand Stiegler, chiama questa pericolosa forma politica. Un’urgenza evidente in Italia, il paese di Gramsci, sebbene anche la Francia stia prendendo questa strada.
    Per quanto possa sembrare incredibile, nessuno riesce a percepire e ad affrontare con determinazione questa connessione fatale tra la perdita di ogni coscienza civica, politica e morale, la conferma elettorale di Berlusconi, e trent’anni di stupidaggini versate sulla nazione da questo Leviatano mediatico che si nutre della propria spazzatura.
    Le donne, il loro corpo e la loro perdita di dignità ne sono un segno fondamentale, e questi ultimi eventi non sono stato altro che una delle sue conseguenze più tangibili.
    Sotto-rappresentate in Parlamento, quasi inesistenti nei consigli d’amministrazione delle grandi aziende, le italiane fanno sempre meno figli, in mancanza di qualsiasi sostegno, e di fronte alla constatazione che la maternità corrisponde anche alla perdita del loro posto [di lavoro, N.d.T.]

    Una caricatura della mitica bellezza italiana

    Invece, nei media (tutti i media, con l’eccezione delle isole di intelligenza e di informazione corretta su Rai3, ma non si sa fino a quando) [le donne, N.d.T.] si ritrovano iper-rappresentate ma ridotte, con il loro consenso e nella più totale incoscienza, ad una caricatura della mitica bellezza italiana sprovvista della sua ragione artistica e trasformata in simbolo d’oppressione.
    Sempre ed inutilmente svestite, litigano come delle megere, sono incompetenti in tutto, ma hanno un’opinione molto confusa su tutto. E se la scambiano, per di più, su questo mezzo che contemporaneamente è discreditato e fa autorità, che è la televisione.
    La selezione è stata fatta, come si dice, “democraticamente” dopo aver impedito ogni accesso alle legioni di donne professioniste di primo piano, competenti e affidabili, ma che evidentemente non sono né gestibili né disponibili.
    In realtà, un’assenza totale di democrazia, a parte quella del narcisismo, e una profonda ferita al cuore della nazione. Ciò che evidentemente la moglie di Berlusconi, Veronica, colpita dagli effetti di questo inquinamento creato dai media di famiglia (che porta molti soldi), ha dovuto considerare pudico.
    È anche attraverso questi corpi che i media captano “il tempo di cervello disponibile” degli spettatori da vendere alla pubblicità (e alla politica) come diceva Patrick le Lay, l’ex presidente di TF1, a proposito della televisione commerciale.
    La stessa cantilena è ripetuta dagli onnipotenti autori-produttori italiani. Sicuri di aver capito il cinico ma così affascinante mondo degli affari e della comunicazione, ribadiscono gli stessi stereotipi.
    Tuttavia, avendo perso e facendo perdere la percezione della realtà, si rivolgono essenzialmente a delle persone anziane e a “casalinghe”, che guardano la televisione più di due o tre ore al giorno. Sono più precisamente “donne disoccupate” (70% nel sud del paese), a costituire la maggior parte dell’elettorato di Berlusconi.

    Scambio di cortesie con il Vaticano

    Anche il Vaticano, come la politica e il marketing, è molto interessato al corpo delle donne. Ed è persino affascinante quando questi poteri si incontrano sul terreno comune del corpo delle fedeli.
    Cardinali e vescovi, sebbene abbiano recentemente preso una netta distanza nei confronti del Presidente del Consiglio, hanno dovuto trovare del tutto tollerabile, visto l’insolito ritardo delle loro reazioni di fronte alle serate tenute nei palazzi della Repubblica, che questi corpi senza identità abbiano giaciuto sul grande letto presidenziale, pronti ai giochi erotici del capo.
    Uomini di potere e di chiesa possono aiutarsi tra loro, ci sono molte cose di cui occuparsi, come il ruolo della religione, o la pillola RU486.
    E che dire dell’eutanasia? E’ al centro delle dispute dopo la drammatica storia di Eluana Englaro, la ragazza che, dopo diciassette anni di coma, non poteva morire “perché ha ancora il ciclo e può avere dei figli”, come ha potuto dire Berlusconi in una delle sue sparate sulla vita e la sua importanza.
    Mentre l’Italia mostra delle donne nude, svanisce come lo Stregatto, lasciando in cambio morire di sete e di fame gli immigrati in mare, in nome dell’ “identità” della nazione.

    N.d.R: per completare le dichiarazioni di Sabina Ambogi, ecco il trailer del documentario “Videocracy”, dedicato al sistema Berlusconi, che è stato rifiutato da tutti i media audiovisivi italiani, pubblici e privati. Il film sarà presentato alla Mostra di Venezia.

    Le scappatelle di Berlusconi, segno del ritardo del femminismo italiano | ItaliaDall'Estero

  2. #2
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    Predefinito Le scappatelle di Berlusconi, segno del ritardo del femminismo italiano

    Non si pensi assolutamente che le italiane non sono indignate dalle serate animate da Berlusconi, dove alcune ragazze devono vestirsi tutte uguali (vestito nero e trucco leggero), mentre altre, travestite da Babbo Natale sexy, si toccano tra loro. Così conciate e grottesche per cantare e ballare con il capo del Governo prima di passare nel suo lettone, ricevendo in cambio di questi incubi delle buste piene di banconote e ottenendo carriere politiche pagate dalla collettività.
    La questione è che non c’è modo di dire e di agire per mostrare il disgusto delle donne italiane, e che è urgente trovare dei mezzi per riuscirci.
    Fino ad ora, la mancanza d’azione e le difficoltà per le reazioni di trovare spazio nei media mostrano un’assenza di astuzia, di comunicazione e d’intelligenza politica.

    Il ritardo della modernità in Italia

    Eppure, il grande ritardo della modernità dell’Italia è dovuto alla condizione delle donne e ad un femminismo andato a male, che ha permesso di arrivare a questa orgia di Stato.

    A ciò si aggiunge un’altra questione più importante, quella dell’egemonia culturale. Berlusconi non è un incidente o una disavventura italiana: egli è l’interprete principale di quello che i suoi media producono. Poco importa se ne è anche il proprietario, l’Italia attuale non è altro che il risultato della sua “Weltanschauung”, la sua visione del mondo.
    Questo è il frutto da una parte di una lucida strategia, iniziata trent’anni fa, e dall’altra di un fenomeno incontrollato favorito dal silenzio degli intellettuali, che ha rosicchiato ogni forma di democrazia, trasformandola in “videocrazia” o “telecrazia”, come l’illuminatissimo filosofo francese, Bernand Stiegler, chiama questa pericolosa forma politica. Un’urgenza evidente in Italia, il paese di Gramsci, sebbene anche la Francia stia prendendo questa strada.
    Per quanto possa sembrare incredibile, nessuno riesce a percepire e ad affrontare con determinazione questa connessione fatale tra la perdita di ogni coscienza civica, politica e morale, la conferma elettorale di Berlusconi, e trent’anni di stupidaggini versate sulla nazione da questo Leviatano mediatico che si nutre della propria spazzatura.
    Le donne, il loro corpo e la loro perdita di dignità ne sono un segno fondamentale, e questi ultimi eventi non sono stato altro che una delle sue conseguenze più tangibili.
    Sotto-rappresentate in Parlamento, quasi inesistenti nei consigli d’amministrazione delle grandi aziende, le italiane fanno sempre meno figli, in mancanza di qualsiasi sostegno, e di fronte alla constatazione che la maternità corrisponde anche alla perdita del loro posto [di lavoro, N.d.T.]

    Una caricatura della mitica bellezza italiana

    Invece, nei media (tutti i media, con l’eccezione delle isole di intelligenza e di informazione corretta su Rai3, ma non si sa fino a quando) [le donne, N.d.T.] si ritrovano iper-rappresentate ma ridotte, con il loro consenso e nella più totale incoscienza, ad una caricatura della mitica bellezza italiana sprovvista della sua ragione artistica e trasformata in simbolo d’oppressione.
    Sempre ed inutilmente svestite, litigano come delle megere, sono incompetenti in tutto, ma hanno un’opinione molto confusa su tutto. E se la scambiano, per di più, su questo mezzo che contemporaneamente è discreditato e fa autorità, che è la televisione.
    La selezione è stata fatta, come si dice, “democraticamente” dopo aver impedito ogni accesso alle legioni di donne professioniste di primo piano, competenti e affidabili, ma che evidentemente non sono né gestibili né disponibili.
    In realtà, un’assenza totale di democrazia, a parte quella del narcisismo, e una profonda ferita al cuore della nazione. Ciò che evidentemente la moglie di Berlusconi, Veronica, colpita dagli effetti di questo inquinamento creato dai media di famiglia (che porta molti soldi), ha dovuto considerare pudico.
    È anche attraverso questi corpi che i media captano “il tempo di cervello disponibile” degli spettatori da vendere alla pubblicità (e alla politica) come diceva Patrick le Lay, l’ex presidente di TF1, a proposito della televisione commerciale.
    La stessa cantilena è ripetuta dagli onnipotenti autori-produttori italiani. Sicuri di aver capito il cinico ma così affascinante mondo degli affari e della comunicazione, ribadiscono gli stessi stereotipi.
    Tuttavia, avendo perso e facendo perdere la percezione della realtà, si rivolgono essenzialmente a delle persone anziane e a “casalinghe”, che guardano la televisione più di due o tre ore al giorno. Sono più precisamente “donne disoccupate” (70% nel sud del paese), a costituire la maggior parte dell’elettorato di Berlusconi.

    Scambio di cortesie con il Vaticano

    Anche il Vaticano, come la politica e il marketing, è molto interessato al corpo delle donne. Ed è persino affascinante quando questi poteri si incontrano sul terreno comune del corpo delle fedeli.
    Cardinali e vescovi, sebbene abbiano recentemente preso una netta distanza nei confronti del Presidente del Consiglio, hanno dovuto trovare del tutto tollerabile, visto l’insolito ritardo delle loro reazioni di fronte alle serate tenute nei palazzi della Repubblica, che questi corpi senza identità abbiano giaciuto sul grande letto presidenziale, pronti ai giochi erotici del capo.
    Uomini di potere e di chiesa possono aiutarsi tra loro, ci sono molte cose di cui occuparsi, come il ruolo della religione, o la pillola RU486.
    E che dire dell’eutanasia? E’ al centro delle dispute dopo la drammatica storia di Eluana Englaro, la ragazza che, dopo diciassette anni di coma, non poteva morire “perché ha ancora il ciclo e può avere dei figli”, come ha potuto dire Berlusconi in una delle sue sparate sulla vita e la sua importanza.
    Mentre l’Italia mostra delle donne nude, svanisce come lo Stregatto, lasciando in cambio morire di sete e di fame gli immigrati in mare, in nome dell’ “identità” della nazione.

    N.d.R: per completare le dichiarazioni di Sabina Ambogi, ecco il trailer del documentario “Videocracy”, dedicato al sistema Berlusconi, che è stato rifiutato da tutti i media audiovisivi italiani, pubblici e privati. Il film sarà presentato alla Mostra di Venezia.
    Articolo originale
    Articolo di Società cultura e religione, pubblicato sabato 29 agosto 2009 in Francia.

    Le scappatelle di Berlusconi, segno del ritardo del femminismo italiano | ItaliaDall'Estero

    30 anni di tette e culi e nulla più.
    "Odiare i mascalzoni è cosa nobile, onora gli onesti"

 

 

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