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Sardi centenari Il segreto è nella malaria


RIMINI Una particolare selezione genetica probabilmente causata dalla malaria e che consiste anche nella carenza di un segnale chimico, è tra gli elementi che contribuiscono a creare l’eccezionale fenomeno di longevità tipico della Sardegna, dove si concentra un’altissima percentuale di centenari. Sono queste le novità scientifiche più rilevanti presentate al congresso di Medicina di Laboratorio a Rimini. Ne hanno parlato i ricercatori del gruppo Akea, l’ormai famosa equipe di scienziati italiani che dal ’97 studia il processo di invecchiamento umano partendo proprio dal particolarissimo ceppo sardo, un fenomeno unico e noto in tutto il mondo. Fanno parte di Akea (dall’augurio sardo akent’annos, «che tu possa campare cent’anni») il responsabile Luca Deiana, Giovanni Pes e Ciriaco Carru, tutti dell’Università di Sassari, Claudio Franceschi dell’Università di Bologna e Giovannella Baggio, primario geriatra a Padova. Ecco la novità della ricerca, nei centenari: l’enzima G6PD è carente in misura doppia rispetto alla popolazione normale. Questo deficit può provocare la distruzione dei globuli rossi ad opera di farmaci o di particolari cibi come le fave (da qui il nome della malattia, favismo). Ma, per assurdo, sembra essere questo uno dei fattori che favoriscono il processo di invecchiamento.




tziu antoni todde, su sardu ki fìat s'òmini prus beçu de su mundu