Ecologia e società nella Germania nazionalsocialista
Richard Walter Darré, ministro nazionalsocialista per l'agricoltura e per l'Alimentazione dal 1939 al 1942 e Presidente della Lega dei contadini tedeschi, non fu solo l'uomo del "Blut und Boden", sangue e suolo. Fu anche l'organizzatore di una ideologia agraria radicale che può essere considerata a tutti gli effetti una sorta di manifesto "verde", una premessa a problemi ecologici che diverranno patrimonio ed appannaggio di partiti moderi e democratici.
Nato a Belgrano, in Argentina, nel 1895, figlio di un commerciante tedesco Darré è convinto che l'ambiente americano risulti mortificante per la formazione della personalità.
Più tardi, a conferma di questa idea, che l'ambiente e la terra esercitino una influenza fondamentale. per lo sviluppo dei carattere scriverà: "In un fanciullo, allevato nello spirito terribilmente freddo degli ambienti americani è impossibile risvegliare la comprensione delle leggende e dei racconti tedeschi. E' una situazione senza via d'uscita, inconcludente. Chiunque è vissuto laggiù sa a quale monotonia e a quale mancanza di colore venga esposta sin dall'origine della sua evoluzione l'anima di un bambino" .
Durante il Reich guglielmino partecipa alla guerra come ufficiale ed intanto unisce alla formazione tecnico - scientifica ,si diploma ingegnere agronomo e coloniale, la lettura dei classici del nazionalismo tedesco: Paul de Lagarde, Treitschke, Houston Stewart Chamberlain.
L'agricoltura concepita in funzione anticapitalista
Nonostante il Darré sia stato definito a più riprese visionario, mistico, romantico o idealista incapace, è certo che seppe infondere alla storia di quegli anni un corso ed un rilievo notevole, a causa di teorie davvero rivoluzionarie e concependo l'agricoltura in funzione anticapitalista.
Con il suo scritto più rappresentativo, Neuadel aus Blut un Boden, auspicava la riorganizzazione della Germania sulla base di corporazioni rurali e celebrava le virtù contadine come baluardo di resistenza di fronte alla desolante desertificazione che l'urbanizzazione e l'industrializzazione, sempre più violentemente, stavano effettuando nei confronti del mondo agricolo. Intrise di tematiche Volkisch e Bundisch queste concezioni diverranno rivendicazione dello stretto legame esistente tra contadino e suolo, tra comunità, stirpe e terra in cui la stessa etnia si sviluppa e trova identità.
Proprio per questo rivoluzionario radicalismo agrario il quale porrà le premesse di un movimento ecologista militante e non avidamente intellettualistico, Darré diventerà il capo della importante Lega degli Agricoltori e della Bauerverein (Lega dei Contadini) e potrà influenzare, attraverso il peso di questi voti, le elezioni del 1932 in cui avranno affermazione i nazionalsocialisti.
Anche se la morte del Darré, avvenuta nel 1953, svelerà un doloroso fallimento, possiamo dire che la Germania nazista fu l'unico paese a tentare di avviare, una seria e profonda politica agraria che fosse svincolata dagli interessi plutocratici e capitalisti.
Già prima del nazismo Feder, ad esempio, o Strasser desideravano un capitale non speculativo ma "creativo e produttivo", un socialismo autoritario che modernizzasse lo stato e avviasse le piccole aziende agricole ad una produttività autonoma e sicura.
La ridistribuzione della terra
Darré rivendica la "contadinità" e il diritto all'autodeterminazione del popolo tedesco senza cui non può esserci libertà.
Nel suo desiderio di ridistribuzione della terra, che avverrà ad esempio col reinsediamento dei coloni tedeschi nei territori polacchi, si ispirava alla figura del piccolo proprietario inglese come aveva fatto lo stesso Von Thunen, economista tedesco, proponendo un latifondo distribuito tra i contadini e riscattato mediante lavoro.
Allo stesso modello si ispireranno Herbert Backe, successore di Darré al ministero dell'Agricoltura, ed il sovietico Chayanov.
Il ruralismo darreiano, insomma, si fondava su elementi piuttosto variegati ma su tutti c'era l'idea di una agricoltura che doveva osservare il rispetto per il suolo concepito come veicolo di trasmissione della vita della comunità, quindi sacro, e che doveva essere indipendente economicamente dalle tendenze centralizzatrici e soffocanti dello stato industriale.
I movimenti ecologisti oggi percorrono le stesse strade.
Dal neonato RNS (Reichnahrstand, Corporazione Alimentare Nazionale) Darré attacco il prussianesimo e lo sfruttamento capitalistico della terra, sostenendo l'utilizzo di impianti a gas metano e di piccoli trattori.
Nel 1934 fece varare una legge per le operazioni di rimboschimento proponendo nuove forestazioni e la formazione di parchi naturali. Inoltre non si dovevano tagliare alberi per favorire la nascita di centri agricoli e veniva chiesto il rispetto delle proporzioni per piante decidue e sempreverdi.
Si pensi che quando alcuni agronomi inglesi visitarono la Germania nel dopoguerra, rimasero stupiti nel constatare il valore innovativo delle tecniche agricole adottate dalla Germania nazista: aratri a disco, spruzzatori, concimi misti di torba e letame, macchinari avanzati per la setacciatura delle sementi.
I movimenti ecologisti oggi percorrono le stesse strade: il pericolo dell'estinzione delle specie animali, la distruttiva urbanizzazione delle terre coltivabili, il dissesto idrogeologico, l'intensa tecnologia che svende l'ambiente al "dio danaro", la carenza di norme sociali di fronte alla esasperazione moderna del concetto di lavoro.
Di questi problemi, sin dal 1934, Darré fece degli slogan politici e dei motivi di lotta. Fino alla morte scrisse ricerche riguardanti l'erosione dei suolo, o a proposito dei pericoli insiti nei fertilizzanti artificiali e sulla necessità di conservare la biomassa per arrivare all'agricoltura organica.
Il "ritorno alla natura" era un esigenza sentita profondamente dai movimenti giovanili tedeschi precedenti il nazismo.
Darré avversava la tecnologia in quanto distruttrice delle antiche tradizioni popolari e sviluppatrice di forme di vita dominate dal mercato e dallo sfruttamento.
L'industrialismo, la città, vista come sede di un nomadismo e di una cultura cosmopolita, erano frutto di una concezione estranea allo spirito del popolo tedesco, che mirava solo all'utilizzo dei popoli e delle materie prime in funzione del danaro.
Il legame indissolubile tra sangue e suolo
Darré ottenne nel settembre 1933 la promulgazione del Reichserbhofgesetz, la legge sull'istituzione del bene agricolo ereditario per i contadini di puro sangue tedesco per sottolineare ancora di più il legarne indissolubile tra sangue e suolo.
Teneva bene a mente l'insegnamento di Gottfried Benn: " ... poiché io sono cresciuto in campagna e accanto ai greggi, so ancora cos'è la patria".
"Metropoli, industrialismo, intellettualismo, tutte le ombre che il secolo ha proiettato sul mio pensiero ... tutto, tutta questa vita angustiata sprofonda in certi momenti, e sola rimane la pianura, la vasta pianura, le stagioni, la terra, parole semplici: popolo".
Darrè era, dunque, per un ritorno alla natura come soluzione alternativa agli effetti negativi della modernizzazione.
Venne destituito da ministro dell'Agricoltura nel 1942. Iniziò allora il periodo più doloroso della sua vita tra problemi di salute, fallimenti personali e processi intentati dalla "giustizia dei vincitori".
I suoi temi di ruralizzazione, di autarchia,di decentramento e di razzismo inteso eugeneticamente e come difesa dell'identità culturale lo avevano fatto divenire il "Fuhrer dei contadini tedeschi" .
Ma forse proprio l'antiurbanesimo gli risultò fatale. Il regime nazista, nonostante la forma agricola e tradizionalista che voleva mostrare, si diresse verso una politica imperialista e moderna testimoniata dalla estrema importanza che in esso aveva assunto l'industria bellica.
Nonostante le inimicizie con Bormann, con Goering, con Himmler il Darré riuscì a divenire il capo di un "nazionalsocialismo verde" che vedeva nella riforma agraria la politica di base per una vera indipendenza dal capitalismo e dall'influenza americana e anglosassone.
Il populismo contadino di Darré, la volontà di strutture corporative e sindacalizzate come il Reichnahrstand erano in contrapposizione con lo spirito accentratore del Reich.
Egli era contrario alla politica imperialista del Fuhrer poiché sapeva che essa rischiava di portare alla rovina e alla scomparsa i contadini tedeschi.
Il piano di formare una nuova nobiltà di popolo sarebbe naufragato, sconfitto irrimediabilmente dall'espansionismo hitleriano.
La speranza di una Santa Alleanza tra Contadino, Sangue e Suolo non poteva scaturire da una politica di dominio e di guerra totale.
Ma, coerentemente, preferì allontanarsi dallo Stato troppo industriale che non garantiva la libertà dei contadini piuttosto che lo spirito di "sangue e suolo".
Le parole di P. Schultze Nauynburg, a conclusione, si riagganciano a quella che doveva essere l'etica darreiana di radicalismo agrario come resistenza alle angosce generate dall'estremismo rnodernizzante: " Verrà un giorno in cui si riconoscerà che l'uomo non vive unicamente di tecnica e di cavalli - vapore. Oltre a ciò vi sono altri beni che l'uomo non può né vuole perdere.
Bisognerà imparare a limitarsi e non privarsi di tutto il resto per progredire in questo solo campo. Se l'uomo realizzasse tutto quello che gli permettono le possibilità della sua tecnologia, arriverebbe allora a comprendere che la vita su questa Terra sfigurata, vita resa troppo automatica e troppo impersonale, non varrebbe più la pena di essere vissuta.
Vedrebbe che, sfruttando tutto quello che la Terra può dare, noi la distruggeremmo e questo cataclisma ci distruggerebbe a nostra volta.
Che ciascuno di noi vegli, nei limiti delle proprie forze, affinché il cambiamento di rotta intervenga prima che sia irrimediabilmente troppo tardi!".
Libri di riferimento:
Anna Bramwell-Ecologia e società nella Germania nazista-REVERDITO EDITORE
Andrea D'Onofrio-Ruralismo e storia nel terzo Reich-LIGUORI EDITORE
Walter Darrè-La nuova nobiltà di sangue e suolo-EDIZIONI DI AR
reperibili a http://www.libreriaar.it