Schroeder si è dunque confermato alla guida della Germania con un successo di stretta misura della sua coalizione che è stato dovuto più all’avanzamento dei Verdi che alla tenuta della Spd. Il successo del cancelliere, tuttavia, è stato il frutto di un recupero iniziato nel corso dell’estate e che ha ribaltato le preferenze dei tedeschi che propendevano su Stoiber come risposta alla fallimentare politica socialdemocratica di questi anni. Tra gli elementi che hanno giocato a suo favore rientra il no alla guerra in Iraq che ha trovato largo consenso anche per via di uno strisciante antiamericanismo cronico che il paese si porta dalla sconfitta della seconda guerra mondiale e l’impegno mostrato dal cancelliere in piena emergenza alluvione quando in stivali e guanti si fece ritrarre intento nel dare una mano come tutti i cittadini. Stoiber, invece, forte del suo vantaggio se ne rimase in vacanza e ritardò il rientro. In una campagna elettorale che ha giocato molto sulla spinta emozionale e sulla personalizzazione dei candidati, anche questo ha contato nella scelta dei tedeschi.