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  1. #1
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    Arrow Nel nome di Stalin e del Duce. Ma almeno senza incidenti

    Da Tifonet:

    22/09/2002 - di tintobrass ; Fonte: Il Piccolo

    Nello stadio toscano la storia sembra essersi fermata al 1945. Ancora provocazioni odiose anche se più subdole di quelle dell’anno scorso. E la polizia evita il peggio


    LIVORNO È di nuovo provocazione. Più subdola, più furba ma sempre provocazione è. La curva livornese, che lo scorso febbraio aveva esibito il censuratissimo striscione sulle foibe («Tito ce l'ha insegnato, la foiba non è reato»), stavolta ha cambiato tattica. Ha «stuzzicato» i nemici triestini con una serie di striscioni solo apparentemente più innocenti. Un esempio? «Onore alle vittime delle fobie», hanno scritto su un lenzuolo bianco. C'erano anche altri slogan, ma ci voleva un interprete perché vergati in carattere cirillico. Ha destato più di un sospetto pure una bandiera slovena sul cui sfondo azzurro si leggeva appena una scritta: «Trst fans» oppure il più provocatorio «Trst je nas»? Di sicuro i livornesi hanno preso spunto dagli ultras sloveni, in occasione della partita dell'Italia al Rocco. Pochi l'hanno notata e non l'hanno esposta certo per salutare Berko. Lo scontro tra labronici e triestini come al solito è stato ideologico e, per fortuna, solo verbale.
    Al seguito della Triestina erano stati più di cento ultras fatti entrare all'ultimo momento. Anche loro in qualche modo provocatori, con magliette tutte nere. Il primo tifoso alabardato che ha preso posto in curva si è esibito in un plateale saluto romano; poi è seguita una piccola scaramuccia con i supporters locali che erano al di là della recinzione. È intervenuta subito la polizia per creare una solida barriera. C'erano circa 300 uomini in divisa, tra poliziotti e carabinieri, a presidiare lo stadio di una città tutta rossa. Sembrano scritte completamente fuori dal tempo, ma a Livorno ci credono ancora. Le vie che portano allo stadio, sui muri sono contrassegnate dal simbolo della falce e martello e dallo slogan «In B per Stalin». Nella città labronica è come se il muro di Berlino non fosse mai caduto, qui se ne fanno un baffo della storia. La maglietta rossa con il vecchio logo del partito comunista sovietico è quasi di rigore. Per i tifosi più estremisti della curva è una sorta di divisa da esibire con orgoglio. Tuttavia l'odioso episodio dello scorso anno non ha fatto altro che aumentare l'acredine tra le due tifoserie, rivali soprattutto sotto il profilo ideologico. Lo dimostrano alcune minacciose e-mail inviati nei giorni scorsi dai tifosi livornesi al sito internet della Triestina. La Digos li ha subito passati al vaglio, ed è stato dato l'ordine di rafforzare ulteriormente la vigilanza.
    Il «Picchi» era tutto pieno già un'ora prima della partita. Il violento nubifragio ha raffreddato ogni bollore e alla fine non ci sono stati incidenti: la polizia ha evitato infatti il contatto ravvicinato che un centinaio di ultras locali, incappucciati, cercavano col pullam degli ultras alabardati in una viuzza del centro storico. Un agguato sventato.
    Cat.

  2. #2
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    Predefinito I commenti all'articolo.

    [26332] Scritto da ICOM-PLIMENTI!!! il 22/09/2002
    IN 3000 A LUCCA
    IN 100 A LIVORNO...
    SIETE PIETOSI

    [26333] Scritto da Picoltry il 22/09/2002
    "C'erano anche altri slogan, ma ci voleva un interprete perché vergati in carattere cirillico".
    Per la cronaca tre striscioni esposti in successione:
    1) in finto cirillico con zero significato...
    2) "Potevamo stupirvi con striscioni speciali ma..."
    3) "Tranquilli, vi stiamo soltanto prendendo per il culo!"
    Visto l'articolo del Piccolo, s'è preso per il culo anche il giornalista...
    A proposito: trasferta a prezzi popolari (15 euro) e triestini al seguito 100-150, un pò pochi per la prima trasferta di serie B dopo anni di C.

    [26334] Scritto da ringhio-li il 22/09/2002
    La notizia sopra riportata non è del tutto corretta:quando si parla di striscione con caratteri indecifrabili in cirillico,si fa un errore,perchè su quello striscione c'era scritto:"sbredcfggjyurom...tranquilli,potevamo stupirvi con effetti speciali invece vi stiamo solo prendendo per il culo".
    Il significato di questo striscione sta nel fatto che,viste tutte le polemiche dello scorso anno sulle foibe,tutti si aspettavano altri striscioni provocatori e polemici,invece i tifosi del livorno hanno semplicemente preso in giro tutti quelli che si aspettavano da quelle parole un significato politico nei confronti di TITO,le FOIBE o qualsiasi altro motivo di scontro ideologico...quelle parole non erano in cirillico erano solo lettere messe a caso per prenjdere in giro persone che speculano sul male del livorno.Evidentemente la mente che ha scritto l'articolo qua sopra non ha capito nulla...prima di parlare sarebbe meglio informarsi e ragionare!

    [26337] Scritto da Armata Amaranto il 22/09/2002
    A parte il fatto che il giornalista del Piccolo ogni anno scrive sempre le stesse cose usando sempre le stesse parole (leggere articolo dell'altr'anno circa la trasferta triestina a Livorno nell'archivio del giornale per credere).
    Poi mi chiedo se nessuno ha mai sentito parlare di satira, caratteristica che dovrebbe sempre garantire un buon effetto ad ogni striscione esposto in curva.
    Qui non si parla di buona fede o di innocenza, ma semplicemente di goliardia.
    Come già detto negli altri commenti qui sotto, il primo striscione non era scritto in cirillico, addirittura era un'accozzaglia di lettere senza significato.
    ne saranno rimasti delusi quelli che l'altr'anno montarono un caso internazionale su quello di cui tutti sappiamo e che quest'anno si sarebbero divertiti a sparlare ancora di noi, vero bersaglio dello striscione sopra citato.
    L'altro, "onore alle vittime delle fobie", gioca sull'anagramma della parola impronunciabile e mette in risalto in maniera piuttosto sarcastica la malattia psichiatrica che colpì tutta la pubblica opinione(specialmente quella livornese) dopo il nostro striscione dell'anno scorso.
    Peccato che non sia stato riportato l'unico striscione realmente esposto contro i triestini: "Trasferta a prezzi scontati....guardate in quanti siete venuti", riferito alla riduzione da 35 a 20 euro del prezzo dei pulmann per venire a Livorno,visto che non riuscivano a trovare persone per riempirli.
    Per la cronaca i triestini erano poco più di un centinaio.

  3. #3
    Diabolik
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    Lo striscione 'onore ai martiri delle fobie' mi pare una grandissima presa per il culo ai triestini, senza che possa risultare offensivo per nessuno...


    Davvero ridicolo poi il giornalisto triestino, che scambia lettere messe a caso con l'alfabeto cirillico..

  4. #4
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    Magari ogni tanto esagerano " in B per Stalin...", ma massimo rispetto per i livornesi.
    Morte al fascio.

  5. #5
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    La politica non si fa negli stadi: ne risente l'armonia in curva e ne risentono quele stesse idee in cui si crede, che vengono ridotte a moda, esibizione, scarna ideologia.

  6. #6
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    Io invece sto ancora aspettando una curva indipendentista.
    Padania libera fino all'indipendenza

  7. #7
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    Originally posted by Alfredo72
    Io invece sto ancora aspettando una curva indipendentista.
    aspetta e spera........
    cmq se la cosa ti puo' consolare all'interno della tifoseria atalantina e in quella bresciana ci sono alcune frange ...per cosi' dire ...padaniste .
    poca roba .
    "... e ciascuno morendo scagli l'asta per l'ultima volta,
    ché degno d'onore e magnifico è per un uomo combattere
    per la sua terra e i figli e la sposa legittima
    contro i nemici "
    Tirteo


    http://www.webgif.com/flags_ani/italia.gif

  8. #8
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    Originally posted by AIACE TELAMONIO


    aspetta e spera........
    cmq se la cosa ti puo' consolare all'interno della tifoseria atalantina e in quella bresciana ci sono alcune frange ...per cosi' dire ...padaniste .
    poca roba .
    Nella nord Bresciana proprio poca, pochissima gente apertamente leghista, grazie al cielo.

  9. #9
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    Originally posted by ZENA
    La politica non si fa negli stadi: ne risente l'armonia in curva e ne risentono quele stesse idee in cui si crede, che vengono ridotte a moda, esibizione, scarna ideologia.
    Secondo me la politica non si fa negli stadi, o meglio non si ffa solo negli stadi.
    L'armonia in curva, in una curva come quella livornese, non diminuisce, aumenta.
    Il "pericolo moda" ci puo' anche stare, ma le mode passano, le idee restano, quindi se uno crede in cio' che fa e dice tirera' dritto per la sua strada quando la moda passera'.
    La curva del Milan è in linea di massima apolitica, anzi, è apolitica, ma tendenzialmente la gente che la compone è di sinistra, specialmente i piu' anziani ( Commandos Tigre esclusi ). Cmq è molto molto variegata. Alle volte capita di vedere quelche fascistello da strapazzo che va in giro con celtiche e svastiche, ma sono per lo piu' bambinetti ( 16/18 anni) che spero non sappiano cio' che fanno. Allo stesso modo puoi trovare qualcuno con magliette del Che o simili, di piu', ma allo stesso modo non tantissimi.
    Io sono per le curve apolitiche, ma non completamente, forse le Bal esagerano ( e in linea di massima hanno, politicamente parlando, idee diverse dalle mie che mai mi metterei ad inneggiare a Stalin ), ma curve come quella perugina, quella ternana o quella empolese o veneziana hanno tutto il mio respetto ed ammirazione.

  10. #10
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    Originally posted by Il_Siso


    Secondo me la politica non si fa negli stadi, o meglio non si ffa solo negli stadi.
    L'armonia in curva, in una curva come quella livornese, non diminuisce, aumenta.
    Il "pericolo moda" ci puo' anche stare, ma le mode passano, le idee restano, quindi se uno crede in cio' che fa e dice tirera' dritto per la sua strada quando la moda passera'.
    La curva del Milan è in linea di massima apolitica, anzi, è apolitica, ma tendenzialmente la gente che la compone è di sinistra, specialmente i piu' anziani ( Commandos Tigre esclusi ). Cmq è molto molto variegata. Alle volte capita di vedere quelche fascistello da strapazzo che va in giro con celtiche e svastiche, ma sono per lo piu' bambinetti ( 16/18 anni) che spero non sappiano cio' che fanno. Allo stesso modo puoi trovare qualcuno con magliette del Che o simili, di piu', ma allo stesso modo non tantissimi.
    Io sono per le curve apolitiche, ma non completamente, forse le Bal esagerano ( e in linea di massima hanno, politicamente parlando, idee diverse dalle mie che mai mi metterei ad inneggiare a Stalin ), ma curve come quella perugina, quella ternana o quella empolese o veneziana hanno tutto il mio respetto ed ammirazione.
    Le curve non sono una sezione di partito, dove entri e hai diritti se sei uniformato al pensiero del gruppo dominante. Lasciando stare poi l'assurdità dell'estremismo politico (perchè negli stadi si scelgono sempre soluzioni estreme, o meglio sono quelle che hanno voce e visibilità?), credi che toppe, magliette, esibizioni siano un buon modo di far politica, ossia di confrontarsi dialetticamente e di esprimere valori? Il mondo ultras, è vero, c'ha abituato a lodevoli iniziative solidali extra-sportive, ma tutto ciò è avvenuto generalmente al di fuori della politica in senso stretto. Chi usa la curva come megafono dei propri slogan non rende alcun omaggio alle proprie idee e alle proprie convinzioni, ma le consegna alla volgarizzazione e alla sottocultura. Cioè alle mode, che saran pure passeggere, ma che corrompono dall'interno tutto ciò che sfiorano. Chi non si conforma per moda tirerà dritto per la propria strada, è vero, ma al prezzo di aver creato dei simulacri pacchiani intorno a ciò in cui crede, che non ha nello stadio alcun luogo possibile e legittimo d'azione, e al prezzo di aver creato spaccature latenti o esplicite all'interno di chi dovrebbe accomunarsi per la passione verso colori sportivi.
    E poi, rispondi a questa domanda: cosa c'entra il tifo con la politica? Quale legame interno, beninteso, e quindi profondo, li può contraddistinguere? Allo stadio si tifa per una squadra, per una maglia che da occasione di orgoglio, di emozioni, di gioie, per i colori della propria città che non sono né il rosso né il nero. Cosa c'entrano Rauti, Fiore, Tilgher, Bertinotti e Casarini in tutto ciò? Il mondo del tifo ha già tanti problemi, evitiamo di crearne altri intorno.

 

 
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