Un intervento a favore del Ponte:
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Report è un'eccellente trasmissione di Rai3 e Milena
Gabanelli che la conduce è una brava giornalista.
Anche «Sciuscià» e Michele Santoro erano a loro modo
interessanti, solo che avevano un vizio d'origine: la
partigianeria. La Gabanelli ha dato formalmente spazio
e voce ai due schieramenti pro e contro, ma
sostanzialmente ha fatto anch'essa una trasmissione
faziosa. I tanti intervistati che si sono dichiarati
contro il Ponte hanno portato avanti a volte tesi
datate, ma a volte anche nuove: c'è poco traffico,
costa troppo, con quei soldi si potrebbe risolvere la
persistente crisi idrica (che c'entra l'acqua?), il
Ponte è anche pericoloso perché nelle giornate di
vento oscilla, è in zona sismica. E poi il pugno in
faccia: c'è la mafia che punta ai subappalti e c'è il
terrorismo internazionale che mira ai grandi simboli.
Insomma la paura della mafia legata a quella di Al
Qaida è una bella accoppiata che può mettere i
brividi. Sagace.
La trasmissione non ha precisato che l'opera al
massimo costerà allo Stato 5 mila miliardi di lire
(l'altra metà la mettono i privati) spalmati su 6-8
anni (quasi nulla rispetto al costo dei trafori), che
sulla fattibilità tecnica si sono pronunciati
positivamente studiosi nazionali e internazionali, che
i treni attualmente per traghettare impiegano un'ora e
tre quarti, e non ha aggiunto altre due cose: la prima
è che il Giappone, «terra ballerina», è pieno di ponti
che resistono benissimo a terremoti e venti
uraganeschi, la seconda è che il Ponte sullo Stretto
sarà un grande volano per lo sviluppo delle Regioni
più povere di infrastrutture, se è vero che il ponte
di 16 chilometri tra Danimarca e Svezia che ha creato
l'area dell' Oresund ha già portato ad un incremento
del 30% di industrie nella zona. E questo senza
contare l'attrazione esercitata sul turismo.
A questo punto, siccome il Ponte sullo Stretto è stato
voluto dal Centrodestra, ma faceva parte - sia pure a
denti stretti - anche del programma del
Centrosinistra, non si comprende la ragione per cui si
debba tornare a metterlo in dubbio a cicli ricorrenti
con un pressing mediatico. E poi, come dice, il
presidente d'onore della società «Stretto di Messina»
Nino Calarco, «qualcuno ha mai parlato alla Gabanelli
del Corridoio 8 che attraverso la multimodalità unirà
i Balcani a Mazara del Vallo?».
La 'ndrangheta c'è, Cosa Nostra pure e Al Qaida anche.
E allora che facciamo, ci fermiamo? Rinunciamo a tutto
quello che il Ponte si porta dietro, e cioé la
ristrutturazione dei sistemi autostradali e
ferroviari, e domani anche l'Alta velocità dei treni?
Certo mantenere tutto com'è tra Scilla e Cariddi può
avere anche un suo fascino, ma il progresso ha il suo
prezzo e lasciare Sicilia e Calabria nelle condizioni
di arretratezza strutturale in cui sono sarebbe una
penalizzazione intollerabile, l'eutanasia di due
Regioni. Non può essere questo il futuro della
Sicilia.
Tony Zermo
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ROMA – Quelli che il ponte ce l'hanno. Poteva essere
il titolo della conferenza-stampa di ieri mattina
all'Accademia di Danimarca in Roma, per illustrare un
nuovo progetto turistico per le due regioni collegate
dal ponte Copenhagen-Oeresund. Poiché il ponte è in
funzione da due anni, non era questa la notizia. La
grande struttura ha modificato il paesaggio.
Costruito in quattro anni, secondo le tecnologie più
avanzate, è lungo sedici chilometri e collega
Danimarca e Svezia: per ferrovia e strada. E' stato
realizzato da imprese private che godevano di garanzia
dello Stato per il finanziamento. Adesso il ponte
unisce non solo due Paesi, ma due regioni e quel
braccio di mare, un tempo solcato dai traghetti, è
diventato autostrada e linea ferroviaria. Di qui un
altro progetto, turistico, del valore di tredici
milioni di euro, finanziato in parte dal Fondo europeo
di sviluppo regionale che vede con favore i progetti
diretti a integrare le economie delle aree confinanti
di due Paesi.
Danimarca e Svezia puntano sulle due città (Copenhagen
e Malmoe), ricche di attrattive e sul loro
«hinterland» per una grande area turistica, in grado
di offrire attrazioni di ogni tipo: dal Castello di
Kronborg, immortalato da Shakespeare come sfondo
dell'«Amleto», al famoso Tivoli, il parco dei
divertimenti di Copenhagen; dalla cattedrale medievale
di Lund ai locali notturni di Malmoe.
La regione svedese dello Skane ha il maggiore tasso di
crescita del Paese, dovuto non solo all'industria
automobilistica Saab, ma alla presenza di una antica
università (Lund) e alla dinamicità dei suoi
cittadini.
Il ponte sull'Oeresund rende conveniente a chi lavora
all'aeroporto di Copenhagen (il quinto in Europa) di
risiedere a Malmoe, raggiungibile in soli venti minuti
di metropolitana (sta per essere inaugurata e porta
due firme italiane: Giugiaro e Ansaldo). Danesi e
svedesi invitano anche gli italiani a gustare la
gastronomia, il paesaggio, la tradizione e
l'innovazione di due Paesi.
P. R. Andreoli
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