Uccide la moglie durante la causa di divorzio
E' accaduto a Varese dove un ex carabiniere di 62 anni ha sparato alla consorte di 13 anni più giovane, nell'aula del Tribunale che doveva sancire la loro separazione definitiva. L'omicida voleva tornare con la moglie.
VARESE - Ha sparato alla moglie, nell'aula del Tribunale che doveva sancire il loro divorzio. E' accaduto a Varese, l'uomo, Rosolino Daiello, 62 anni, ex carabiniere, originario di Palermo, ha estratto una pistola e ha sparato 4 colpi su Cosima Granata, 49 anni, uccidendola, proprio mentre era davanti al giudice.
L'uomo era tornato in Sicilia dopo essere andato in pensione e dopo essersi separato, di fatto, dalla moglie. Cosima Granata, invece, aveva continuato ad abitare a Varese, insieme alla sorella e al cognato. La separazione della coppia - che ha due figli - è stata piuttosto contrastata per ragioni patrimoniali. Daiello, subito bloccato, è stato interrogato dal pm Ferrazzi nell'aula bunker del palazzo di giustizia varesino.
''Da quando la moglie aveva deciso di separarsi e andare via da Palermo non riusciva a darsi pace, continuava a ripetere che voleva tornare con lei, salvare il suo matrimonio. Invece l' ha chiuso nel peggiore dei modi''. Così ha raccontato Mario D' Aiello, 52 anni, il fratello di Rosolino: ''Rosolino ha fatto una sciocchezza...".
Quello di Rosolino e Cosima era un menage coniugale tormentato: ''tra di noi c' è troppa incompatibilità di carattere'', aveva confidato qualche volta la donna al cognato. Circa quattro anni fa la decisione di separarsi dal marito. Una scelta osteggiata in tutti i modi da Rosolino. Forse anche per questo motivo Cosima aveva deciso di trasferirsi, insieme con il padre rimasto vedovo, a casa della sorella che abita a Varese.
Anche il figlio l' aveva seguita nel capoluogo lombardo, ricostituendo in qualche modo una parte della famiglia. Ma dalla Sicilia l' ex marito continuava a tempestarla di telefonate: ''Ti prego torna a casa, proviamo a ricostruire il nostro rapporto, salviamo il nostro matrimonio''.