CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO


SETTIMA LEGISLATURA




PROPOSTA DI REVISIONE DELLO STATUTO REGIONALE N. 4




PROPOSTA DI REVISIONE DELLO STATUTO REGIONALE d'iniziativa dei Consiglieri Manzato, Cavaliere, Bizzotto, Caner, Conte, Stival e Flavio Tosi













STATUTO DELLA REGIONE DEL VENETO














Presentato alla Presidenza del Consiglio il 9 settembre 2002.

Trasmesso alla Commissione per lo Statuto e per il Regolamento del Consiglio e ai Consiglieri regionali il 12 settembre 2002.

CONSIDERAZIONI DI PREMESSA




La presente proposta di Statuto, oltre che in italiano, è stata redatta anche in veneziano, che come è noto è una delle varietà linguistiche in cui si esprime oggi la complessa e dinamica comunità veneta.

È stata una scelta arbitraria, ma motivata dall'essere la parlata di un territorio che storicamente ha rappresentato il cuore istituzionale della Repubblica.

Lo scopo che ci si è proposti non è, allo stato, di natura istituzionale, ponendo in questa sede, il problema del riconoscimento formale di una lingua veneta codificata, bensì di natura comunicazionale per consentire a milioni di parlanti di vedere utilizzato, anche nel momento in cui si definiscono le regole fondamentali della comunità regionale, lo strumento linguistico che essi quotidianamente usano nella loro vita sociale e che è parte essenziale del loro patrimonio storico culturale.

Certamente, però, si è consapevoli della necessità di avviare, al più presto, un serio confronto politico, scientifico e sociale che ponga in modo esplicito la questione della lingua veneta come uno degli aspetti più peculiari dell'identità storica del popolo veneto.

Riteniamo che il mondo universitario veneto possa offrire in questo campo un ricco patrimonio di studi.

Probabilmente su questo tema, che consideriamo culturalmente strategico, l'apporto degli studiosi dovrà essere in futuro richiesto in modo più sistematico e posto in sedi istituzionalmente qualificate.

Il nostro, in questa sede, è, semplicemente, un inizio e un invito.



STATUTO DELLA REGIONE DEL VENETO

R e l a z i o n e:


1. Premessa

La stagione per approntare il nuovo assetto istituzionale delle Regioni è ormai abbondantemente iniziata e la società e i media, attenti alla evoluzione delle nostre istituzioni, attendono ormai con impazienza il varo del nuovo statuto regionale imposto dalla riforma costituzionale di tre anni fa.

A esso dovrà poi seguire, non solo l'adozione del nuovo regolamento consiliare attuativo dei principi statutari, fondamentale strumento di regolazione dell'organizzazione e delle funzioni del Parlamento veneto, ma soprattutto il varo della legge elettorale regionale, che disciplinerà le elezioni regionali secondo la sensibilità politica e le peculiarità presenti in ogni singola regione.

Qualora la regione non pervenisse all'approvazione dei menzionati documenti fondamentali, le nuove elezioni dovranno svolgersi con la supplenza dello Stato sulla base della pregressa e vigente legislazione statale.

Ciò minerebbe seriamente la credibilità di quelle regioni, che notoriamente hanno sempre reclamato la devoluzione di poteri statali, dimostrando così di non essere ancora mature per svolgere un ruolo da protagoniste nell'ordinamento repubblicano del nostro Paese.

Peraltro, già nel passato nel Veneto era maturata l'esigenza di proporre l'adozione di un nuovo statuto regionale in relazione a esigenze maturatesi nel corso delle legislature regionali, particolarmente nella Quarta e nella Quinta, su iniziativa di singoli consiglieri regionali e della Giunta regionale.

È del tutto evidente, quindi, che il momento per procedere alle riforme regionali è improcrastinabile, non solo per conformarsi alle modifiche costituzionali, ma soprattutto per innovare l'assetto istituzionale e valorizzare la peculiarità della nostra Regione.


2. Fonti normative

La nuova carta statutaria, che andrà a sostituire lo Statuto adottato dal Consiglio regionale nel 1970, trova il suo fondamento giuridico nell'ordinamento innovato dalle leggi costituzionali 22 novembre 1999, n. 1 e 18 ottobre 2001, n. 3, oltre che in una improcrastinabile necessità di adeguarsi alla evoluzione normativa intervenuta nel nostro Paese dopo il 1990 (legge n. 241/1990, decreto legislativo n. 29/1993, ora n. 165/2001, leggi nn. 59 e 127 del 1997, decreto legislativo n. 112/1998, ecc.), che obbligano a una rivisitazione del ruolo e delle funzioni degli organi di direzione politica e dell'apparato dirigenziale della Regione.

Per quanto attiene la potestà legislativa riconosciuta alle regioni dalla Costituzione, nel testo sostituito dalla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, si ricorda che essa è suddivisa nelle due seguenti tipologie:

- legislazione concorrente (articolo 117, terzo comma, Costituzione) sulle seguenti materie, per le quali la legislazione dello Stato determina i principi fondamentali:

- rapporti internazionali e con l'Unione europea delle regioni;

- commercio con l'estero;

- tutela e sicurezza del lavoro;

- istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale;

- professioni;

- ricerca scientifica e tecnologica e sostegno dell'innovazione per i settori produttivi;

- tutela della salute;

- alimentazione;

- ordinamento sportivo;

- protezione civile;

- governo del territorio;

- porti e aeroporti civili;

- grandi reti di trasporto e di navigazione;

- ordinamento della comunicazione;

- produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia;

- previdenza complementare e integrativa;

- armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;

- valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali;

- casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale;

- enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale;

- legislazione esclusiva (articolo 117, quarto comma, Costituzione) su ogni altra materia non riservata espressamente alla legislazione dello Stato e indicata nel secondo comma dell'articolo 117 della Costituzione.

Nello schema di Statuto che si propone, ovviamente, non sono reiterate le materie sulle quali è conferita la potestà legislativa alla Regione.


3. Principali contenuti dell'attuale statuto e della nuova proposta

L'attuale Statuto veneto, nonostante sia vigente da oltre trent'anni (approvato dal Consiglio regionale con deliberazione 4 dicembre 1970, n. 23 e con legge statale 22 maggio 1971, n. 340), contiene disposizioni innovative fra le quali si ricordano:

- il Veneto è Regione autonoma nell'unità della Repubblica italiana (articolo 1, Statuto);

- l'autogoverno del popolo veneto (articolo 2, Statuto);

- la Regione ha per fine l'affermazione della persona umana (articolo 3, Statuto);

- l'assunzione della programmazione come metodo di intervento (articolo 5, primo comma, Statuto);

- la partecipazione democratica e l'effettivo concorso degli enti locali, dei sindacati e di altre organizzazioni sociali nella formazione e nell'attuazione dei piani e dei programmi di sviluppo (articolo 5, terzo comma, Statuto);

- la realizzazione del più ampio decentramento con la delega delle funzioni amministrative agli enti locali (articolo 5, quarto comma, Statuto);

- il divieto di attribuzione alle commissioni consiliari di poteri deliberativi di leggi e di regolamenti o di altri provvedimenti spettanti al Consiglio (articolo 22, ultimo comma, Statuto);

- il divieto di adozione di decreti legislativi e di decreti legge (articolo 37, Statuto);

- l'esercizio delle funzioni amministrative regionali attraverso la delega alle province, ai comuni o ad altri enti locali o valendosi dei loro uffici (articolo 48; primo comma, Statuto);

- l'istituzione di enti o aziende per attività e servizi nel settore economico e sociale che non potessero essere delegati agli enti locali o espletati avvalendosi dei loro uffici (articolo 50, primo comma, Statuto);

- determinazione degli indirizzi e nomina degli amministratori degli enti, aziende e agenzie regionali da parte del Consiglio regionale (articolo 50, secondo comma, Statuto);

- la previsione dello “spoils system” per la dirigenza apicale (articolo 52, primo comma, Statuto);

- la disciplina del procedimento amministrativo (articolo 53, Statuto).

Disposizioni che costituiscono principi ancora attuali, per cui sembra debbano essere mantenuti nella formulazione del nuovo Statuto, anche se probabilmente con una terminologia giuridica più aggiornata.

D'altra parte per conformare lo Statuto vigente alle prescrizioni della norma costituzionale basterebbe riapprovare lo Statuto attuale modificando le seguenti disposizioni:

- riesame degli atti amministrativi regionali rinviati dall'organo statale di controllo, ora abrogato (articolo 9, lettera f), Statuto);

- adempimenti del Presidente del Consiglio per l'elezione del Presidente della Giunta (articolo 11, secondo comma, Statuto);

- sistema di elezione del Presidente e della Giunta regionale (articolo 26, Statuto);

- quorum dei consiglieri occorrenti per la presentazione della mozione di sfiducia (articolo 28, Statuto);

- modalità di presentazione delle dimissioni da parte del presidente della regione e della giunta regionale (articolo 29, Statuto);

- adempimenti relativi alla entrata in vigore delle leggi regionali e dei regolamenti (articoli 42, 43 e 44, Statuto);

- esercizio del controllo sugli atti degli enti locali (articolo 56, Statuto).

Ma l'elemento sostanzialmente nuovo (tralasciando per ora altri istituti pur previsti dalle modifiche costituzionali), che costituisce il nodo fondamentale che inciderà pesantemente sull'evoluzione dell'ente regionale, è rappresentato dal vincolo istituzionale che si vorrà disegnare per gli organi regionali e, in particolare, quello che fisserà il rapporto tra il Parlamento e il Presidente della Regione.

Tale rapporto, che nel pregresso ordinamento aveva carattere fiduciario in quanto il Presidente era espressione dello stesso Parlamento, oggi è esclusivamente di tipo elettorale, con la conseguenza che all'eventuale caduta di fiducia non si possa porvi rimedio senza gravi conseguenze per lo stesso Consiglio.

La norma costituzionale del 1999 ha introdotto nel nostro Paese, infatti, caso probabilmente unico nel mondo delle istituzioni legislative, un legame indissolubile tra il Parlamento e il Presidente della Regione. La cessazione o la decadenza dalla carica di quest'ultimo (derivante anche dalla ironica previsione di una mozione di sfiducia al Presidente votata dallo stesso Consiglio) comporta lo scioglimento del Parlamento stesso e l'indizione di nuove elezioni.

Questo legame biunivoco tra gli Organi, slegato da un reale rapporto fiduciario, pone il Parlamento regionale in una condizione di sostanziale impossibilità di esprimere degli atti di indirizzo alla politica svolta dall'esecutivo, oltre che di controllo della sua attuazione, tenuto anche conto che la stragrande maggioranza della iniziativa legislativa, per prassi consolidata, nasce dallo stesso organo esecutivo.

Già oggi, infatti, il Parlamento è confinato (anche se con qualche saltuaria possibilità da parte dei consiglieri di avanzare proposte di legge o di introdurre emendamenti ai disegni di legge approvati dalla Giunta) a un ruolo prevalentemente formale delle proprie funzioni (legislativa e programmatoria), poiché raramente si assiste a un ruolo del Consiglio autenticamente creativo dell'ordinamento regionale. In altri termini. Il Consiglio appare spogliato dell'iniziativa politica legislativa, di indirizzo e di controllo dell'attività regionale, divenendo sempre più un organo prevalentemente strumentale degli organi esecutivi.

Lo Statuto che si propone, quindi, vuole rendere sostanziale e non solo formale il ruolo del Parlamento regionale, con l'obiettivo che lo stesso Parlamento diventi nuovamente il luogo istituzionale della massima responsabilità politica e della suprema tutela degli interessi dei veneti.

Il linguaggio adottato, specie nella descrizione dei principi, dei diritti e dell'attività prevalente della Regione, è improntato a norme generali che si ritiene debbano essere il connotato sostanziale di una carta statutaria regionale.

L'articolazione del testo, quindi, non indulge a eccessive specificazioni demandate non solo al regolamento attuativo, ma anche ai contenuti - obiettivo delle leggi ordinamentali che saranno approvate dal Parlamento regionale nelle materie costituzionalmente attribuite.

La sua impostazione è permeata dalla volontà di far nascere uno statuto non solo formale (in quanto richiesto e adottato secondo le forme previste dalla legge), ma suscettibile di concreta applicazione, grazie anche all'introduzione di un apposito organismo di garanzia denominato “Corte statutaria regionale”.

Dei seguenti istituti che il nuovo Statuto deve contenere sulla base delle nuove norme costituzionali, solo la “forma di governo” costituisce realmente una novità per le Regioni, mentre i restanti erano già previsti o nello Statuto vigente o nella legislazione regionale:

- elezione del Presidente della Giunta regionale (articolo 122, ultimo comma, Costituzione);

- la forma di governo (articolo 123, Costituzione);

- i principi fondamentali di organizzazione e di funzionamento;

- la disciplina dell'esercizio del diritto dell'iniziativa e di referendum su leggi e provvedimenti amministrativi regionali;

- la pubblicazione delle leggi e dei regolamenti regionali;

- l'attribuzione delle funzioni amministrative ai comuni salvo che, per assicurarne l'esercizio unitario, siano conferite alle province o alle città metropolitane, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza (articolo 118, primo comma, Costituzione);

- istituzione del consiglio delle autonomie locali (articolo123, ultimo comma, Costituzione).


4. Struttura complessiva della proposta statutaria

Lo Statuto è articolato in quattro titoli, parte dei quali ripartiti in capi, a sua volta suddivisi in complessivi 43 articoli.

L'impianto dello Statuto proposto contiene, quindi, 21 articoli in meno rispetto allo Statuto approvato nel 1970, anche perché si è evitato, per quanto possibile, di scendere in norme di dettaglio, privilegiando perciò un contenuto normativo generale.

Il Titolo I contiene i “Principi generali” ed è suddiviso nel Capo I “Natura, poteri e diritti”, con sette articoli e nel Capo II “Forma di governo e sistema elettorale” con gli articoli 8 e 9.

Il Titolo II disciplina gli “Organi della Regione” ed è articolato in due Capi, il 1° relativo all'“Organo legislativo e di indirizzo” con gli articoli dal 10 al 24 e il 2° riguardante gli “Organi esecutivi”, con l'articolo 25 “Il Presidente della Regione”, l'articolo 26 “Governo regionale” e l'articolo 27 ”Attività del Governo regionale”.

Le “Funzioni, l'organizzazione amministrativa, l'autonomia finanziaria e i rapporti con gli enti” sono contenuti nel Titolo III, a sua volta suddiviso nel Capo I “Funzione legislativa”, nel Capo II “Funzione amministrativa e organizzazione”, nel Capo III “Autonomia finanziaria e ordinamento contabile” e nel Capo IV “Rapporti con enti operanti nel Veneto”, ripartiti in sei e cinque articoli, per i primi due capi e rispettivamente in due e un articolo per i restanti due capi. L'approvazione e la modifica dello Statuto, nonché le norme transitorie e finali sono contenute negli ultimi due articoli (42 e 43) dell'elaborato che costituisce il Titolo IV “Norme finali”.


5. Analisi della proposta statutaria

5.1. Principi generali e finalità

I principi generali e le finalità che esprimono l'architettura di fondo del progetto statutario sono raccolti nei primi nove articoli suddivisi in due Capi.

5.1.1. Natura poteri e diritti (articoli 1 - 7)

In questo gruppo di sette articoli sono disciplinate le seguenti tematiche:

- l'individuazione delle ragioni dell'esistenza dell'istituzione regionale, sostanzialmente inespresse dalla Costituzione, definita come pubblica autorità in cui si organizza e si esprime politicamente il popolo veneto (articolo 1, comma 1);

- la definizione che il Veneto è Regione autonoma istituita nell'esclusivo interesse e per fornire servizi di reale utilità ai veneti e alle loro organizzazioni sociali, culturali ed economiche (articolo 1, comma 2);

- l'autonomia del Veneto finalizzata alla tutela, al sostegno e allo sviluppo dei diritti e degli interessi del popolo veneto in tutti i settori della società, alla conservazione del patrimonio culturale, linguistico storico e artistico (articolo 1, comma 3);

- l'autogoverno del popolo veneto (articolo 1, comma 4);

- la fonte del potere regionale individuata nella Costituzione, nello statuto e nel popolo veneto (articolo 2, comma 1);

- gli obiettivi e le modalità di esercizio dei poteri regionali fra cui si evidenziano (articolo 2, comma 3):

- l'esercizio delle funzioni regionali secondo principi di imparzialità, trasparenza ed economicità avuto riguardo al contenimento della spesa e della pressione fiscale;

- la rimozione degli ostacoli che impediscono lo sviluppo del cittadino e la sua eguaglianza nei confronti delle pubbliche autorità legislative, giudiziarie e amministrative;

- la tutela, la promozione dello sviluppo e la difesa della famiglia;

- la tutela dei principi di solidarietà sociale;

- il sostegno e la valorizzazione dei veneti emigrati nel mondo, prevedendo una loro rappresentanza nel Parlamento veneto;

- la realizzazione di un sistema radiotelevisivo regionale;

- l'introduzione dello status di veneto e le modalità dell'esercizio della sovranità popolare (articolo 3);

- la dichiarazione dei diritti che i cittadini veneti hanno nei confronti dell'Amministrazione regionale, degli enti, aziende e agenzie regionali, fra cui si ricordano (articolo 4):

- il diritto che le determinazioni regionali siano motivate, imparziali, eque e adottate entro un termine ragionevole;

- il diritto di essere informati, di essere ascoltati e di vedere esaminate e controdedotte le loro osservazioni prima che nei loro confronti venga adottato un provvedimento individuale che rechi loro pregiudizio;

- il diritto di difendere i loro interessi, che ritengano lesi dall'attività dell'Amministrazione, anche senza ricorrere all'assistenza legale;

- il diritto di ricorrere, senza oneri, al difensore civico e al tutore dei minori o altre autorità istituite dalla Regione per la tutela e difesa dei diritti;

- il diritto elettorale (attivo e passivo) sulla base della residenza in uno dei Comuni del Veneto da almeno tre anni;

- il diritto di far pervenire al Parlamento veneto osservazioni e proposte sui progetti di legge;

- la previsione dei diritti delle forze di opposizione che completano la rappresentanza politica della comunità regionale e costituiscono una delle componenti essenziali del sistema democratico presente nel Parlamento veneto (articolo 5);

- il sostegno dell'uso della lingua veneta quale idioma del popolo veneto accompagnato da misure idonee ad assicurarne la diffusione in tutto il territorio regionale (articolo 6, comma 1);

- la tutela delle lingue minoritarie diffuse fra le comunità etniche storicamente presenti nel Veneto (articolo 6, comma 2);

- la conferma dei simboli identificativi della nostra regione accompagnati dalla previsione dell'inno regionale da eseguire, con quello nazionale, nelle manifestazioni solenni e ufficiali (articolo 6, commi 3 e 4);

- la conferma del profilo istituzionale di “amministrazione indiretta”, cioè di una amministrazione regionale che assume la legislazione, la programmazione e la pianificazione quali strumenti base del proprio intervento, attribuendo agli enti locali la funzione amministrativa attuativa che non richieda l'unitario esercizio regionale (articolo 7).

5.1.2. Forma di governo e sistema elettorale (articoli 8 - 9)

Per la prima volta l'ordinamento costituzionale prevede che lo Statuto disciplini la forma di governo della Regione, senza peraltro definire che cosa si intenda con tale espressione.

Per pervenire a un tentativo di definizione di tale istituto e avvalendoci dei relativi studi della dottrina giuridica, possiamo affermare che la “forma” rappresenta la sintesi dei principi costitutivi essenziali di un ente che si manifestano esternamente, mentre il “governo” è l'insieme dei poteri (elemento statico) e delle attività (aspetto dinamico) in cui si accentra la direzione politica di uno Stato o, in senso lato, di un'amministrazione o di un ente.

L'abbinamento di questi due termini porta quindi a esprimere un concetto complesso, per cui si può definire “forma di governo” l'insieme dei poteri e delle attività di indirizzo, di direzione e di controllo posti in essere dagli organi di vertice di uno Stato o di un ente secondo prefissate modalità nel rispetto dei rispettivi ruoli e competenze.

La funzione di governo di un ente si distingue perciò da ogni altra funzione svolta dai pubblici poteri, in quanto è caratterizzata, sostanzialmente, dalla emanazione di atti politici nei quali si estrinseca l'attività di indirizzo, di direzione e di controllo dell'attività istituzionale di un ente.

Sotto questo profilo, la funzione politica più elevata posta in essere da un organo di governo è l'esercizio del potere legislativo, di programmazione e di controllo, mentre la funzione attuativa della politica regionale, cioè la funzione di direzione organizzativa e amministrativa, pur graduata nei vari livelli di competenza (livello politico e livello dirigenziale), si può collocare in un livello immediatamente inferiore.

Solo gli organi dotati di autonomia politica sono depositari della funzione di governo, cioè del potere di emanare atti politici.

Sostanzialmente, quindi, per dare seguito alla disposizione costituzionale che attribuisce allo statuto regionale il compito di disciplinare la “forma di governo”, si dovrà disporre circa l'individuazione degli organi, la distribuzione e i modi di esercizio delle funzioni legislativa e amministrativa.

Con la modifica costituzionale che ha dato l'avvio alla settima legislatura regionale e sino all'eventuale diversa statuizione, al Consiglio regionale è stato affiancato il Presidente della Giunta regionale quale soggetto politico di diretta emanazione popolare, dotato perciò di un mandato politico autonomo rispetto al Parlamento.

Al di là delle ordinarie disposizioni generali e particolari che ogni statuto deve contenere, il nodo fondamentale di una carta statutaria regionale è rappresentato dal ruolo istituzionale da attribuire al Consiglio regionale, quale organo plurale che meglio esprime la varietà degli orientamenti politici del corpo elettorale, rispetto a quello riconosciuto al Presidente della Giunta regionale. Tale ruolo è direttamente correlato alla modalità di elezione del Presidente della Giunta regionale, che se effettuata direttamente dal corpo elettorale, lega la sopravvivenza del Consiglio, e quindi la sua effettiva autonomia politica, alla permanenza in carica del Presidente medesimo.

Nell'ipotesi di una sua elezione diretta, il Presidente della Giunta regionale diviene allo stesso tempo rappresentante dei compositi interessi della comunità dei cittadini; organo primario di impulso dell'iniziativa legislativa e dell'indirizzo politico regionale, nonché massimo organo esecutivo attuativo delle politiche regionali.

L'autonomia e l'indipendenza dell'organo legislativo regionale e, quindi, il ruolo istituzionale disegnato dal primo legislatore costituzionale, sono ora fortemente ridimensionate dal vincolo esistenziale posto dalla nuova norma costituzionale (articolo 126, terzo comma, Costituzione) che lega la sopravvivenza del Parlamento alla permanenza in carica del Presidente della Regione, istituto sinora estraneo agli enti dotati di potere legislativo.

Lo Statuto è l'unica sede in cui, a meno di ulteriori modifiche costituzionali operate da parte del Parlamento nazionale, si può stabilire una elezione del Presidente della Giunta diversa da quella a suffragio universale e diretto (articolo 122, quinto comma, Costituzione), per far venir meno l'insolito legame “cessazione carica presidente dell'esecutivo - scioglimento del Parlamento” (articolo 126, terzo comma, Costituzione).

La forma di governo prefigurata nello schema dello Statuto (articolo 8) è improntata alla cooperazione e alla collaborazione tra gli organi regionali per la realizzazione unitaria delle finalità istituzionali. Nell'articolo 8 sono definiti organi di governo della Regione: il Consiglio regionale, denominato Parlamento veneto, il Governo regionale e il Presidente della Regione. Per l'esercizio delle funzioni attribuite loro dallo Statuto e dalle leggi, in relazione alla gestione e organizzazione autonoma del Parlamento veneto, rientrano in tale fattispecie anche l'Ufficio di Presidenza e il Presidente del Parlamento veneto.

Il rapporto tra gli organi di governo della Regione assume un aspetto fiduciario ed è improntato alla permanente cooperazione e collaborazione finalizzate al perseguimento unitario delle finalità istituzionali.

In questa proposta si è ritenuta percorribile l'ipotesi di denominare il Consiglio regionale Parlamento veneto, che costituisce la denominazione più appropriata per un organo a cui è attribuito il potere legislativo. Di conseguenza sono denominati deputati regionali i consiglieri regionali e Governo regionale la Giunta regionale.

Per il sistema elettorale (articolo 9), che come è noto è fortemente correlato alla forma di governo, la proposta statutaria prevede che il capolista della lista regionale che ha conseguito la maggior cifra elettorale sia proposto all'elezione a Presidente della Giunta regionale da parte del Parlamento veneto sulla base di un documento programmatico di legislatura.

Ciò consente non solo di superare il legame politico - elettorale esistente tra il capolista della lista regionale e i consiglieri eletti, ma anche di introdurre un autentico legame fiduciario di legislatura tra il Parlamento e l'organo esecutivo, che allinea la nostra Regione alle istituzioni democratiche mature.

Contemporaneamente con l'approvazione di una mozione di sfiducia al Presidente della Regione, il Parlamento veneto dovrà procedere alla elezione di un nuovo Presidente sulla base di un nuovo documento programmatico, sottoscritto dalla maggioranza assoluta dei deputati che rappresentino la maggioranza politica espressa dal corpo elettorale in quella data legislatura (mozione costruttiva).

Entro trenta giorni dalle dimissioni del Presidente o dalla cessazione per qualsiasi causa dalla carica, il Parlamento veneto elegge un nuovo Presidente sulla base di un nuovo documento programmatico, sottoscritto dalla maggioranza assoluta dei deputati che rappresentino la maggioranza politica espressa dal corpo elettorale in quella data legislatura.

In caso di inosservanza delle procedure previste per l'elezione di un nuovo Presidente della Giunta regionale, il Presidente del Parlamento veneto effettua la necessaria constatazione e dichiara sciolta l'Assemblea regionale.

Lo stesso articolo prevede altresì il vincolo del divieto di ricoprire la carica di Presidente della Regione per più di due legislature consecutive, indipendentemente dalle modalità di elezione e dalla durata della legislatura.

5.2. Gli organi della Regione

Gli organi regionali, che come si è descritto in precedenza costituiscono il profilo soggettivo sostanziale della forma di governo, sono stati prefigurati sinteticamente nel precedente articolo 8.

5.2.1. Organo legislativo e di indirizzo (articoli 10 - 24)

All'organo legislativo e di indirizzo la proposta statutaria dedica 15 articoli (dall'articolo 10 all'articolo 24).

Come si è già illustrato, il massimo organo politico della Regione è il Consiglio regionale o Parlamento veneto che rappresenta e sintetizza la variegata articolazione politica del popolo veneto ed è il primario organo di governo a cui è attribuito il potere legislativo di programmazione, di pianificazione, di indirizzo politico e di controllo della Regione.

Il Parlamento veneto ha sede nella città di Venezia e può riunirsi e istituire uffici in altre località del Veneto. È dotato di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile con proprio personale e uffici.

Questo capo della proposta statutaria, all'articolo 11 disciplina la composizione e le attribuzioni del Parlamento veneto, fra cui pare utile evidenziare:

- l'aumento a 65 dei suoi componenti, di cui 3 eletti in rappresentanza dei veneti nel mondo;

- la ratifica di trattati, intese, convenzioni e accordi di cooperazione o di interscambio nelle materie di competenza regionale con altri Paesi o regioni;

- la ratifica di intese con altre regioni per l'ottimizzazione delle funzioni regionali anche con l'individuazione di organi comuni, ex articolo 117, penultimo comma Costituzione;

- la designazione del rappresentante regionale in seno alla Commissione parlamentare per le questioni regionali prevista dall'articolo 11 della legge costituzionale n. 3/2001;

- la richiesta allo Stato del trasferimento o della delega di ulteriori poteri legislativi, con relative risorse finanziarie, nonché forme e condizioni di particolare autonomia, ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione.

Fra i compiti attribuiti al Presidente del Parlamento veneto (articolo 12), oltre alle consuete funzioni, si ritiene di evidenziare:

- la rappresentanza esterna e legale del Parlamento;

- l'affidamento degli incarichi delle strutture amministrative di livello dirigenziale del Parlamento.

All'Ufficio di Presidenza (articolo 13), fra gli altri, sono attribuiti i seguenti compiti:

- l'emanazione delle direttive generali per l'organizzazione e la gestione del Parlamento veneto;

- la promozione di iniziative legislative relative all'ordinamento del Parlamento regionale;

- l'impugnazione di leggi e la promozione dei conflitti di attribuzione avanti la Corte costituzionale, prima attribuiti alla Giunta regionale;

I consiglieri regionali, denominati deputati regionali, trovano la loro disciplina nell'articolo 14 della proposta statutaria, mentre i gruppi parlamentari sono previsti nell'articolo 15.

Alle Commissioni parlamentari (articolo16), delle quali si evidenzia la previsione dell'autonomia organizzativa e funzionale, fra gli altri compiti, sono attribuite:

- l'iniziativa legislativa nei settori di rispettiva competenza;

- funzioni amministrative deliberanti su singoli argomenti, su specifica delega del Parlamento veneto.

Una novità è rappresentata dall'istituzione di tre commissioni speciali (articolo 17):

- la Commissione per la legislazione europea, con il compito di contribuire al processo di formazione delle norme europee;

- la Consulta per le riforme, con la “missione” della predisposizione di proposte legislative di attuazione dell'ordinamento costituzionale, incluse le proposte di “legge cornice” da sottoporre all'esame del Parlamento nazionale;

- la Commissione di vigilanza sul servizio radiotelevisivo regionale.

Gli articoli dal 18 al 21 contengono norme sull'attività delle Commissioni parlamentari (articolo 18), sugli adempimenti di inizio legislatura (articolo 19), sulla convocazione del Parlamento (articolo 20), sulle sedute del Parlamento (articolo 21), sulla immunità delle sedi del Parlamento (articolo 22), sulla durata della legislatura (articolo 23) e sugli organi di garanzia (articolo 24).

Fra queste ultime norme, quelle che sembra debbano evidenziarsi sono le seguenti:

- immunità delle sedi del Parlamento (articolo 22), in quanto quest'ultima, tramite il suo Presidente, è titolare del potere del mantenimento dell'ordine pubblico e dell'accesso della forza pubblica nelle proprie sedi;

- organi di garanzia (articolo 24), rappresentati dalle tre autorità indipendenti “Corte statutaria regionale”, il “Difensore civico” e il “Tutore dei minori e degli anziani”.

5.2.2. Organi esecutivi (articoli 25 - 27)

Agli organi esecutivi la proposta statutaria dedica 3 articoli (dall'articolo 25 all'articolo 27).

Il ruolo del Presidente della Giunta regionale o Presidente della Regione viene disciplinato dall'articolo 25, che ne stabilisce i compiti, fra i quali di rilievo appare la designazione del Vice Presidente fra i membri del Governo regionale componenti del Parlamento veneto.

La Giunta regionale o Governo regionale, composta dal Presidente e da non più di 12 membri, è disciplinata dagli articoli 26 e 27. Significativa sembra la previsione che la carica di componente del Governo regionale non è incompatibile con quella di membro del Parlamento veneto.

5.3 Funzioni, organizzazione, autonomia finanziaria e rapporti con gli enti.

5.3.1. Funzione legislativa e regolamentare (articoli 28 - 33)

L'attività legislativa e regolamentare e l'istituto del referendum sono disciplinati negli articoli dal 28 al 33.

Di particolare significato appare la previsione che i progetti di legge contengano criteri per la limitazione della pressione fiscale e della spesa pubblica e siano corredati di alcuni documenti e requisiti indicati nel comma 6 dell'articolo 28.

Nel procedimento di approvazione dei progetti di legge (articolo 29) si evidenzia:

- l'esame del progetto di legge in via preliminare sul quale, in caso di violazione dei commi 4, 5 e 6 dell'articolo 28, la Corte statutaria regionale emette la dichiarazione di improcedibilità;

- la dichiarazione di non conformità di una deliberazione legislativa da parte della medesima Corte con il conseguente rinvio a nuovo esame da parte del Parlamento veneto.

I regolamenti regionali (articolo 32) sono attribuiti anche al governo regionale nel caso in cui la legge regionale ne attribuisca la specifica competenza, sempre che il regolamento sia attuativo della norma e limitato a disposizioni di carattere tecnico, procedimentale od organizzativo.

Sono previsti degli ulteriori limiti all'emanazione dei regolamenti regionali.

L'articolo 33 disciplina l'istituto del referendum che, all'attuale impianto statutario, aggiunge l'esame della proposta di referendum da parte dalla Corte statutaria regionale.

5.3.2. Funzione amministrativa e organizzazione.

La funzione amministrativa della Regione, che non attenga alla gestione della propria organizzazione, alla programmazione, alla pianificazione o all'attività di direttiva e indirizzo o volta a garantire l'esercizio unitario delle proprie funzioni nel territorio regionale, viene esercitata dagli enti locali, attraverso la delega o l'istituto dell'avvalimento (articolo 34).

L'organizzazione e il personale sono disciplinati rispettivamente dagli articoli 35 e 36.

Nell'ambito dell'organizzazione e della funzione amministrativa, sembra importante sottolineare l'autonomia riconosciuta a ciascuno degli organi regionali, Parlamento e Governo regionale, che si conforma per ciascun organo al principio di separazione dell'attività degli organi di direzione politica da quella della dirigenza.

Per la dirigenza regionale di livello apicale e per il personale preposto alle strutture di diretta collaborazione degli organi di direzione politica vale il principio dello “spoils system” e il relativo incarico ha durata non eccedente il terzo mese successivo al termine della legislatura. Il personale regionale è inserito in due ruoli distinti e separati, a seconda che presti servizio presso il Parlamento veneto o presso il Governo regionale. Il personale di ciascun ruolo organico è dotato di specifica autonomia contrattuale. Ai fini dello svolgimento delle procedure concorsuali e della nomina dei dirigenti, il personale regionale di entrambi i ruoli è equiparato a tutti gli effetti.

Il procedimento di formazione degli atti amministrativi (articolo 37) riprende la disciplina presente nell'attuale Statuto (articolo 53), che aveva introdotto con molto anticipo in Veneto la legge 7 agosto 1990, n. 241.

Gli enti, aziende e agenzie regionali (articolo 38) sono istituiti con legge regionale per attività inerenti allo sviluppo economico e sociale che non possano essere delegate agli enti locali o espletate tramite i loro uffici, analogamente a quanto recato dall'articolo 50 dell'attuale Statuto.

5.3.3. Autonomia finanziaria e ordinamento contabile (articoli 39 - 40)

L'autonomia finanziaria costituisce l'elementare strumento affinché una istituzione possa operare, per cui nel primo articolo (articolo 39) sono affermati i principi di attingimento delle risorse finanziarie previste dall'ordinamento per la copertura della spesa regionale.

Di particolare significato, sempre nell'articolo 39, appare (comma 3) l'incameramento diretto da parte della Regione della compartecipazione dei tributi erariali, previo accordo con lo Stato, resa possibile dalla esazione nel territorio regionale degli stessi tributi e la previsione (comma 4) che le somme assegnate a qualsiasi titolo dallo Stato siano iscritte nel bilancio regionale senza vincolo destinazione, a eccezione delle assegnazioni disposte previa intesa con la Regione o vincolate da calamità naturali.

La seconda norma (articolo 40), nel fissare la disciplina dell'ordinamento contabile e le disposizioni in materia di bilancio, sancisce che il Parlamento veneto e il Governo regionale siano dotati ciascuno e separatamente di autonomia patrimoniale, finanziaria e contabile, nonché di un proprio distinto bilancio di previsione e conto consuntivo. Ciascun organo, inoltre, si avvale di un proprio servizio di tesoreria.

5.3.4. Rapporti con enti operanti nel Veneto (articolo 41)

Per quanto attiene ai rapporti con le amministrazioni venete la norma (articolo 41) istituisce la “Camera delle comunità venete”, che è organo indipendente, composto da rappresentanti degli enti locali e di altre amministrazioni, avente sede nell'ambito del Parlamento veneto, con funzioni di proposta e di consultazione nell'attività legislativa e programmatoria concernente i rapporti fra la Regione e gli enti e le altre amministrazioni che operano nel territorio veneto.


5.4 Norme finali (articoli 42 e 43)

La proposta statutaria termina con le disposizioni dedicate alla approvazione e modifica dello Statuto (articolo 42), che si conforma sostanzialmente alle previsioni costituzionali, nonché con le norme transitorie e finali (articolo 43).

6. Provvedimenti attuativi

Come si è esposto sopra, dopo l'approvazione dello Statuto dovrà essere approntato il regolamento consiliare o regolamento del Parlamento veneto, contenente le disposizioni attuative dei principi e dei contenuti della carta statutaria, oltre che la legge elettorale che regolerà lo svolgimento delle prossime elezioni regionali.


Conclusioni

Un'architettura normativa, quindi, che vede la Regione non solo come articolazione dei poteri legislativi della Repubblica italiana, quali sono stati ridisegnati dalla recente modifica costituzionale (legge costituzionale n. 3/2001), ma specialmente come soggetto istituzionale fortemente orientato a servire la comunità dei cittadini.

Lo schema di carta statutaria costituisce un progetto aperto alla lettura, alle riflessioni e alla discussione dei consiglieri regionali, dei cittadini veneti, delle loro organizzazioni sociali ed economiche, nonché degli enti locali, consentendo così di avviare quel dialogo indispensabile per raggiungere in questa settima legislatura il traguardo dell'approvazione del nuovo statuto regionale.


STATUTO DELLA REGIONE DEL VENETO

TITOLO I - Principi fondamentali

CAPO I - Natura, poteri e diritti

Art. 1 - Natura e costituzione.
1. La Regione è l'istituzione pubblica in cui si organizza e si esprime politicamente il popolo veneto secondo i principi stabiliti nel presente Statuto che costituisce fonte normativa primaria nell'ambito dell'ordinamento costituzionale ed europeo.

2. Il Veneto è Regione autonoma, in conformità ai principi della Costituzione e del proprio ordinamento, viene istituita nell'esclusivo interesse e per fornire servizi di reale utilità ai veneti che risiedono nei territori che compongono le province di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza, nonché alle loro istituzioni, associazioni e organizzazioni culturali, economiche e sociali.

3. L'autonomia del Veneto si esprime nel potere legislativo, esclusivo concorrente o delegato e negli atti attuativi ed è finalizzata:

- alla tutela, al sostegno e allo sviluppo dei diritti e degli interessi del popolo veneto nella società, nell'economia, nell'istruzione, nella identità delle proprie origini;

- nella conservazione del patrimonio, culturale, linguistico, storico e artistico.

4. L'autogoverno del popolo veneto si realizza attraverso l'elezione dei consiglieri regionali, la presentazione di petizioni e la partecipazione alla formazione degli atti regionali nei modi stabiliti dalla legge secondo le modalità rispondenti alle caratteristiche e alle tradizioni della propria storia.


Art. 2 - Poteri e funzioni della Regione.
1. I poteri della Regione derivano dalla Costituzione, dal presente Statuto e dal popolo veneto.

2. La Regione acquisisce le competenze esclusive nelle materie previste dalla Costituzione e adotta ulteriori provvedimenti finalizzati alla devoluzione dei poteri esclusivi nelle altre materie.

3. La Regione del Veneto:

a) esercita i propri poteri e funzioni secondo principi di imparzialità, trasparenza ed economicità, avuto riguardo al contenimento della spesa e della pressione fiscale;

b) rimuove gli ostacoli che impediscono lo sviluppo del cittadino e la sua eguaglianza nei confronti delle pubbliche autorità legislative, giudiziarie e amministrative;

c) tutela e promuove lo sviluppo e la difesa della famiglia;

d) garantisce la sicurezza dei cittadini nel territorio veneto;

e) tutela e promuove lo sviluppo della persona secondo principi di solidarietà sociale, in collaborazione con le organizzazioni di volontariato;

f) promuove una politica di superamento di ogni discriminazione tra i propri cittadini e tra i sessi, inclusa la parità di accesso alle cariche elettive, in conformità ai principi dell'ordinamento statale e comunitario;

g) promuove la partecipazione dei cittadini, delle associazioni e delle forze sociali ed economiche all'attività regionale;

h) adotta politiche di prevenzione e di riscatto dal disagio sociale ed economico, in tutte le sue forme, dei cittadini veneti;

i) favorisce l'accesso ai più alti gradi di istruzione dei propri cittadini sulla base del merito senza alcuna discriminazione sociale, economica o religiosa;

j) recupera, tutela e valorizza le risorse naturali, ambientali, storiche, culturali e delle tradizioni del popolo veneto;

k) sostiene e valorizza i veneti emigrati nel mondo, prevedendo una loro rappresentanza democraticamente eletta nel Parlamento veneto;

l) emana corpi organici di disposizioni legislative e di indirizzo amministrativo nelle materie attribuite dall'ordinamento in via esclusiva con il vincolo dell'osservanza delle norme costituzionali e comunitarie e degli obblighi internazionali e, nelle materie a competenza concorrente, conformandosi anche ai principi fondamentali stabiliti dalla legislazione statale;

m) favorisce, persegue e promuove l'eliminazione di ogni vincolo normativo che impedisca l'inserimento o il reinserimento volontario dei cittadini nel mondo produttivo;

n) promuove e favorisce la cooperazione e la collaborazione, finalizzate all'interscambio culturale economico e sociale, con altre Regioni, con enti e amministrazioni operanti nel territorio regionale, nazionale, europeo e internazionale;

o) favorisce la realizzazione di un sistema radiotelevisivo regionale, anche attraverso la collaborazione con soggetti privati.

4. Le funzioni regionali sono esercitate secondo principi di leale cooperazione, di sussidiarietà, di specificità e di economicità tra le pubbliche autorità, garantendo ai veneti i diritti di libertà, uguaglianza, pari opportunità e non discriminazione, indipendentemente dal credo religioso e dal livello sociale ed economico.


Art. 3 - Status di veneto e sovranità popolare.
1. Agli effetti del presente Statuto, godono della condizione politica di veneti i cittadini italiani che, in conformità alle leggi dello Stato, hanno la residenza in un comune del Veneto da almeno tre anni.

2. Della condizione politica di veneti sono titolari anche i cittadini italiani residenti all'estero, unitamente ai loro discendenti che lo richiedessero, che hanno avuto nel Veneto prima dell'espatrio la residenza per almeno tre anni. L'attestazione della residenza in Veneto può essere fatta tramite il comune, il Consolato o l'Ambasciata d'Italia.

3. La sovranità popolare viene esercitata tramite elezioni a suffragio universale e con voto libero, uguale, diretto e segreto, secondo le modalità stabilite da apposita legge elettorale regionale. Si esercita, altresì, tramite referendum consultivi e abrogativi, nonché proposte di atti legislativi e amministrativi.

4. I cittadini del Veneto sono titolari di diritti e soggetti ai doveri fondamentali stabiliti nella Costituzione, nel presente Statuto e nelle leggi regionali.


Art. 4 - Diritti del cittadino veneto.
1. Per quanto attiene all'attività posta in essere dall'amministrazione regionale e dagli enti, aziende e agenzie regionali, ogni cittadino veneto:

a) ha diritto che le determinazioni amministrative che lo riguardano siano motivate, imparziali, eque e adottate entro un termine ragionevole;

b) ha diritto di essere informato, di essere ascoltato e di vedere esaminate e controdedotte le proprie osservazioni prima che nei suoi confronti venga adottato un provvedimento individuale che gli rechi pregiudizio;

c) ha diritto di difendere i propri interessi, che ritenga lesi dall'attività dell'Amministrazione, anche senza ricorrere all'assistenza legale;

d) ha diritto di ricorrere, senza oneri, al Difensore civico e al Tutore dei minori o altre autorità istituite dalla Regione per la tutela e difesa dei diritti;

e) ha diritto di accedere agli uffici e agli atti della Regione secondo le modalità stabilite dalla legge regionale;

f) ha diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni regionali sulla base della residenza in un Comune del Veneto da almeno tre anni, fatto salvo lo specifico requisito richiesto per i veneti nel mondo dal comma 2 dell'articolo 3;

g) ha diritto di indirizzare petizioni agli organi e agli uffici regionali per chiedere l'intervento o per sollecitare l'adozione di atti o provvedimenti di interesse generale;

h) ha diritto di essere informato sull'attività legislativa e amministrativa della Regione;

i) ha diritto di essere sentito e di far pervenire al Parlamento veneto, nei termini stabiliti dal regolamento, osservazioni e proposte sui progetti di legge in discussione.


Art. 5 - Diritti dell'opposizione.
1. Le forze dell'opposizione completano la rappresentanza politica della comunità regionale e costituiscono una delle componenti essenziali del sistema democratico presente nel Parlamento.

2. L'opposizione ha diritto:

a) di rappresentare pubblicamente la critica nei confronti dell'operato della maggioranza e degli organi esecutivi regionali;

b) che venga rispettato il principio dell'alternanza di governo;

c) di avere un proprio portavoce.

3. Il regolamento del Parlamento veneto disciplina le prerogative delle opposizioni, prevede gli strumenti e le procedure informative e di controllo e attribuisce specificità al ruolo del portavoce dell'opposizione.


Art. 6 - Lingua, bandiera e inno.
1. La Regione del Veneto favorisce l'uso della lingua veneta quale idioma del popolo veneto e adotta le misure necessarie per assicurarne la conoscenza e la diffusione in tutto il territorio regionale.

2. La Regione garantisce e tutela, altresì, le lingue minoritarie diffuse fra le comunità etniche storicamente presenti nel Veneto.

3. La Regione del Veneto ha come simboli identificativi una bandiera, raffigurante il “Leone di San Marco, uno stemma, un gonfalone e un sigillo, le cui forme, colori, tipologie e uso sono stabiliti con legge regionale.

4. Il Parlamento regionale individua l'inno della Regione del Veneto, che viene suonato, unitamente all'inno della Repubblica italiana, in occasione di manifestazioni solenni e ufficiali.


Art. 7 - Programmazione regionale.
1. La Regione del Veneto esercita, di norma, le sole funzioni legislativa, programmatoria, di pianificazione, di indirizzo e di controllo, demandando con propria legge regionale agli enti locali o agli enti amministrativi regionali o ad altri organismi pubblici o privati l'esercizio della conseguente funzione amministrativa, che non richieda l'unitario esercizio regionale.

2. La Regione del Veneto assume la programmazione come metodo di intervento e la partecipazione degli enti pubblici territoriali, delle organizzazioni sociali, sindacali ed economiche e degli altri organismi, anche privati esistenti nel proprio territorio, come adempimento ineludibile e qualificante nel procedimento di formazione degli atti regionali di legislazione, di programmazione e di pianificazione.


CAPO II - Forma di governo e sistema elettorale

Art. 8 - Forma di governo.
1. La Regione assume come forma di governo la cooperazione e la collaborazione tra i propri organi volta alla realizzazione unitaria delle finalità istituzionali.

2. Gli organi di governo della Regione sono il Consiglio regionale, di seguito denominato Parlamento veneto, la Giunta regionale o Governo regionale e il Presidente della Giunta regionale o Presidente della Regione e, per l'esercizio delle funzioni attribuite loro dallo Statuto e dalle leggi, il Presidente e l'Ufficio di Presidenza del Parlamento veneto.

3. Il governo della Regione del Veneto si basa sul rapporto fiduciario tra l'organo legislativo e gli organi esecutivi realizzato attraverso la distinzione del potere legislativo, programmatorio e di indirizzo politico attribuiti al Parlamento veneto e la funzione attuativa o esecutiva attribuita al Governo regionale e al suo Presidente.


Art. 9 - Sistema elettorale regionale.
1. I consiglieri regionali, di seguito denominati deputati regionali, sono eletti a suffragio universale, con voto diretto personale, eguale, libero e segreto, in modo che sia rappresentata ogni provincia della Regione, secondo le modalità e i principi stabiliti dallo Statuto, dalla legge elettorale regionale e dall'ordinamento statale.

2. Il capolista della lista regionale che ha conseguito la maggiore cifra elettorale è proposto all'elezione a Presidente della Regione da parte del Parlamento veneto nella sua prima seduta. L'elezione avviene sulla base di un documento programmatico di legislatura. In caso di mancata elezione il Parlamento veneto viene sciolto.

3. Qualora venga meno il rapporto fiduciario con il Presidente della Giunta regionale, il Parlamento veneto, con l'approvazione della mozione di sfiducia, procede alla elezione di un nuovo Presidente sulla base di un nuovo documento programmatico, sottoscritto dalla maggioranza assoluta dei deputati che rappresentino la maggioranza politica espressa dal corpo elettorale in quella data legislatura.

4. Qualora il Presidente cessi per qualsiasi causa o si dimetta dalla carica , il Parlamento veneto, entro trenta giorni dall'evento, elegge un nuovo Presidente sulla base di un nuovo documento programmatico, sottoscritto dalla maggioranza assoluta dei deputati che rappresentino la maggioranza politica espressa dal corpo elettorale in quella data legislatura.

5. In caso di inosservanza della procedura di cui al comma 3 o del termine di cui al comma 4, il Presidente del Consiglio dichiara l'impossibilità di procedere all'elezione di un nuovo Presidente della Giunta e dichiara sciolto il Parlamento veneto.

6. Le elezioni regionali sono indette con decreto del Presidente del Parlamento veneto, sentito l'Ufficio di Presidenza e d'intesa con i presidenti delle Corti d'appello nelle cui circoscrizioni sono compresi i comuni della Regione.

7. Il Presidente della Regione può essere rieletto consecutivamente una sola volta, indipendentemente dalle modalità di elezione e dalla durata della legislatura.

8. La presentazione delle candidature, il sistema di elezione, l'ineleggibilità, l'incompatibilità e la durata in carica dei consiglieri regionali sono disciplinati dalla legge elettorale regionale.

9. L'elezione dei deputati regionali è convalidata dal Parlamento veneto su proposta della Giunta delle elezioni.


TITOLO II - Organi della Regione

CAPO I - Organo legislativo e di indirizzo

Art. 10 - Parlamento veneto.
1. Il Parlamento regionale rappresenta il popolo del veneto ed è il primario organo di direzione politica che esercita il potere legislativo, di programmazione, di pianificazione, di indirizzo politico e di controllo della Regione.

2. Il Parlamento veneto ha sede nella città di Venezia e può riunirsi e istituire propri uffici in altre località del Veneto nei modi e nei termini stabiliti dall'Ufficio di Presidenza e dal regolamento del Parlamento.

3. Il Parlamento ha un proprio Presidente e un Ufficio di Presidenza ed è dotato di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile con proprio personale e uffici.


Art. 11 - Composizione e attribuzioni del Parlamento veneto.
1. Il Parlamento veneto è composto da non meno di 65 membri, di cui tre eletti in rappresentanza dei veneti nel mondo, con le modalità stabilite dalla legge elettorale regionale.

2. Il Parlamento esercita il potere legislativo, programmatorio, di indirizzo politico e amministrativo e di controllo dell'attività del governo regionale e, in particolare:

a) esercita le funzioni conferitegli dalla Costituzione, dallo Statuto e dalle leggi;

b) elegge il Presidente della Giunta regionale;

c) convalida la elezione dei deputati regionali;

d) istituisce gli enti, le aziende e le agenzie regionali e ne approva gli statuti;

e) nomina gli amministratori e i dirigenti generali degli enti, aziende e agenzie regionali;

f) delega le funzioni amministrative agli enti locali e dispone di avvalersi dei loro uffici;

g) dispone l'assunzione e la cessione delle partecipazioni regionali;

h) autorizza l'emissione di prestiti e la contrazione di mutui, concede fidejussioni e altre garanzie regionali;

i) approva la “legge finanziaria”, il bilancio di previsione, le sue variazioni e il conto consuntivo;

j) istituisce e disciplina i tributi regionali;

k) adotta il proprio regolamento;

l) ratifica i trattati, le intese, le convenzioni, gli accordi di cooperazione o di interscambio nelle materie di propria competenza con altri Paesi, regioni o altre analoghe istituzioni;

m) ratifica di intese con altre regioni, con apposita legge regionale, per il miglior esercizio delle funzioni regionali, anche con l'individuazione di organi comuni, ex articolo 117, penultimo comma Costituzione;

n) elegge i delegati della Regione per l'elezione del Presidente della Repubblica;

o) designa il rappresentante regionale in seno alla Commissione parlamentare per questioni regionali (articolo 11, legge costituzionale n. 3/2001).

3. Il Parlamento veneto può chiedere allo Stato il trasferimento e la delega di ulteriori poteri legislativi e relative risorse finanziarie, nonché forme e condizioni di particolare autonomia.

4. Le leggi regionali non possono attribuire ad altri organi i poteri e le funzioni indicate nel comma 2.


Art. 12 - Presidente del Parlamento veneto.
1. Il Presidente del Parlamento veneto:

a) convoca e presiede il Parlamento regionale, la conferenza organizzativa delle sedute e la conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari;

b) ha la rappresentanza esterna e legale del Parlamento veneto;

c) tutela, cura e promuove le prerogative e l'immagine esterna del Parlamento veneto;

d) convoca e presiede l'Ufficio di Presidenza ai cui componenti affida funzioni istruttorie per gruppi di materie affini;

e) affida gli incarichi di direzione delle Strutture amministrative del Parlamento veneto di livello dirigenziale.


Art. 13 - Ufficio di Presidenza.
1. L'Ufficio di Presidenza, è presieduto dal Presidente del Parlamento veneto e la sua composizione è stabilita dal regolamento parlamentare.

2. L'Ufficio di Presidenza del Parlamento veneto:

a) garantisce e tutela le prerogative e i diritti dei deputati regionali;

b) predispone il bilancio di previsione e il conto consuntivo per la successiva approvazione dea parte del Parlamento veneto;

c) definisce gli obiettivi, le priorità, i piani, i programmi e le direttive generali per l'organizzazione e la gestione del Parlamento veneto;

d) promuove iniziative legislative relative all'ordinamento del Parlamento veneto;

e) tiene i rapporti con i gruppi parlamentari regionali;

f) delibera, sentito il Parlamento veneto, sulla impugnazione di leggi e sulla promozione dei conflitti di attribuzione avanti la Corte costituzionale; in caso di urgenza provvede direttamente dandone comunicazione al Parlamento veneto nella prima seduta;

g) propone al Presidente del Parlamento veneto la tutela in giudizio dell'insindacabilità dei deputati regionali;

h) garantisce il diritto all'informazione dei deputati regionali fornendo per la parte di propria competenza o chiedendo alla Giunta regionale di fornire ogni documento predisposto dagli uffici regionali. L'Ufficio di Presidenza e la Giunta regionale non possono opporre alcun divieto all'accesso ai documenti predetti, utilizzati per l'esercizio del controllo sull'attività amministrativa regionale e nel rispetto della normativa sulla privacy;

i) esercita le altre funzioni attribuitegli dallo Statuto e dal regolamento del Parlamento veneto.

3. Per l'esercizio delle proprie funzioni, l'Ufficio di Presidenza è dotato di una autonoma struttura amministrativa.


Art. 14 - Deputati regionali.
1. I deputati regionali rappresentano il popolo veneto ed esercitano le loro funzioni senza vincolo di mandato.

2. I deputati regionali:

a) non possono essere perseguiti o chiamati a rispondere per le opinioni espresse e i voti dati durante l'esercizio delle loro funzioni ovunque svolte;

b) presentano proposte di legge, interrogazioni, interpellanze e mozioni;

c) hanno diritto di ottenere informazioni e dati, di esaminare gli atti e i documenti, concernenti l'attività degli organi, degli uffici, degli enti, aziende e agenzie regionali, con le modalità e garanzie previste nell'articolo 13, lettera i);

d) hanno diritto a un'indennità, non inferiore a quella corrisposta ai deputati nazionali, correlata alle funzioni svolte e stabilita con legge regionale.


Art. 15 - Gruppi parlamentari.
1. I gruppi parlamentari sono organismi formati dai deputati regionali presenti nel Parlamento veneto che appartengono a partiti o movimenti politici espressi dal corpo elettorale regionale.

2. Il regolamento del Parlamento veneto determina un numero minimo necessario per la formazione dei gruppi parlamentari, il loro intervento nel processo legislativo e le funzioni della Conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari.

3. I gruppi parlamentari partecipano a tutte le commissioni permanenti in proporzione al numero dei loro membri.

4. Per l'esercizio delle relative funzioni, l'Ufficio di Presidenza assegna ai gruppi parlamentari il personale e una dotazione finanziaria nella misura e con le modalità stabilite dalla legge regionale.


Art. 16 - Commissioni parlamentari.
1. Il Parlamento veneto istituisce proprie Commissioni, competenti in via permanente per gruppi di materie affini, garantendo la presenza dei gruppi parlamentari.

2. Le Commissioni parlamentari sono dotate di personale e autonomia organizzativa e funzionale a supporto delle funzioni svolte.

3. Le Commissioni parlamentari svolgono le seguenti funzioni:

a) iniziativa legislativa nei settori di rispettiva competenza;

b) esame dei progetti, proposte e disegni di legge e di regolamento;

c) espressione di pareri previsti dall'ordinamento su provvedimenti amministrativi a contenuto programmatorio o generale;

d) organizzazione di convegni e di iniziative di approfondimento legislativo nei settori di specifica competenza;

e) ogni altra attività di supporto dei lavori del Parlamento veneto.

4. Il Parlamento veneto, a maggioranza assoluta, può attribuire alle Commissioni funzioni amministrative deliberanti su singoli argomenti.


Art. 17 - Commissioni speciali e temporanee.
1. Sono istituite le seguenti commissioni speciali, ciascuna composta da non più di cinque membri eletti dal Parlamento veneto, di cui due riservati alla minoranza:

a) la Commissione per la legislazione europea, con il compito di contribuire e partecipare alla formazione delle norme europee;

b) la Consulta per le riforme avente il compito di elaborare le proposte legislative regionali di attuazione dell'ordinamento costituzionale, incluse le proposte di “legge cornice” che il Parlamento veneto può proporre al Parlamento nazionale;

c) la Commissione di vigilanza sul servizio pubblico radiotelevisivo regionale, con il compito di vigilare sull'attività svolta dal sistema radiotelevisivo veneto.

2. Il Parlamento veneto può istituire commissioni temporanee di indagine su specifici argomenti di competenza regionale.


Art. 18 - Attività delle Commissioni.
1. Al fine di garantire la più ampia partecipazione popolare alla formazione dei provvedimenti della Regione e di acquisire tutti gli elementi utili al proprio funzionamento, le Commissioni previste negli articoli 16 e 17 possono riunirsi anche in sede diversa dal capoluogo regionale e procedere alla consultazione dei rappresentanti degli enti locali, di cittadini, di organizzazioni sindacali, sociali, economiche e professionali.

2. Nell'ambito delle materie di rispettiva competenza, le Commissioni parlamentari possono disporre lo svolgimento di indagini conoscitive e ordinare l'esibizione di atti e documenti, nonché convocare amministratori e dirigenti regionali, inclusi quelli di enti, aziende e agenzie regionali o di società in cui la Regione abbia la partecipazione maggioritaria. I convocati sono tenuti a fornire alle Commissioni tutti i dati e le informazioni da esse richiesti e relativi all'esercizio delle loro funzioni. Alle richieste delle Commissioni non può essere opposto il segreto d'ufficio.

3. Per lo svolgimento dei propri compiti, le commissioni possono svolgere missioni, anche all'estero, studi, ricerche e indagini conoscitive.

4. I componenti le Commissioni non possono diffondere i dati e le notizie ricevuti e sono tenuti alla riservatezza delle relative informazioni e all'osservanza delle norme sulla tutela della privacy.

5. Le Commissioni sono dotate di autonomia organizzativa e finanziaria secondo modalità stabilite dal regolamento adottato dall'Ufficio di Presidenza.

6. Entro il mese di febbraio di ogni anno, ciascuna Commissione distribuisce ai deputati regionali una relazione sull'attività svolta nell'anno precedente, con eventuali proposte correttive, modificative o innovative delle disposizioni di rispettiva competenza da sottoporre al Parlamento veneto, al Presidente o all'Ufficio di Presidenza.

7. La composizione, l'attività, la pubblicità dell'ordine del giorno e dei lavori delle Commissioni di cui agli articoli 16 e 17 sono disciplinati dal regolamento del Parlamento veneto.


Art. 19 - Adempimenti di inizio legislatura.
1. Il Parlamento veneto si riunisce in prima seduta entro i venti giorni successivi alla data della proclamazione degli eletti, su convocazione del Presidente del Parlamento veneto della precedente legislatura. In caso di omissione, il Parlamento veneto è convocato dal consigliere - deputato regionale - che ha ricevuto il più alto numero di voti.

2. La presidenza provvisoria del Parlamento veneto è assunta dal deputato regionale eletto con il più alto numero di voti con l'assistenza dei due deputati più giovani di età che con funzioni di segretario.

3. Nella prima seduta il Parlamento veneto:

a) elegge il proprio Presidente e quattro componenti dell'Ufficio di Presidenza in modo che venga assicurata la presenza della minoranza;

b) elegge la Giunta delle elezioni nella quale sono proporzionalmente rappresentati i gruppi parlamentari.

4. Il Presidente del Parlamento veneto è eletto a scrutinio segreto e a maggioranza dei deputati assegnati alla Regione. I quattro componenti dell'Ufficio di Presidenza sono eletti a scrutinio segreto e a maggioranza relativa con due separate votazioni, votando ogni deputato per un solo nome. Nella prima votazione sono eletti i due vice presidenti e nella seconda i deputati - segretari. Un Vicepresidente e un segretario appartengono alla minoranza.

5. Il Presidente del Parlamento e l'Ufficio di Presidenza sono organi di governo del Parlamento veneto ai sensi dell'articolo 8, comma 2.


Art. 20 - Convocazione del Parlamento veneto.
1. Il Parlamento veneto è convocato, di norma, nei mesi di febbraio, giugno e ottobre di ogni anno su iniziativa del suo Presidente o del Presidente della Regione o di un quarto dei deputati regionali.

2. L'avviso di convocazione, con allegato l'ordine del giorno, è trasmesso con almeno tre giorni di preavviso per le sedute ordinarie o almeno 48 ore per le sedute straordinarie o d'urgenza.

3. Quando la convocazione sia richiesta dai soggetti di cui al comma 1, il Parlamento veneto viene convocato nei dieci giorni successivi dal Presidente o, in caso di impedimento od omissione, dal Vicepresidente.


Art. 21 - Sedute del Parlamento veneto.
1. Il Parlamento veneto si riunisce in seduta pubblica e, nei casi previsti dal regolamento, in seduta segreta.

2. Il Parlamento veneto adotta le proprie deliberazioni in sedute regolarmente convocate e con la presenza in aula della maggioranza dei deputati regionali assegnati alla Regione che non abbiano ottenuto congedo e il voto favorevole della maggioranza dei presenti, salvo diversa disposizione dello Statuto.

3. Agli effetti di cui al comma precedente, i deputati regionali sono considerati in congedo entro il numero massimo di un quinto, con le modalità stabilite dal regolamento.

4. Le deliberazioni del Parlamento veneto sono adottate, di norma, a scrutinio palese per appello nominale. Le votazioni concernenti persone, salva diversa disposizione dello Statuto, sono effettuate a scrutinio segreto.


Art. 22 - Immunità delle sedi del Parlamento veneto.
1. Il Parlamento veneto è titolare del potere di mantenimento dell'ordine pubblico che viene esercitato dal suo Presidente con l'utilizzo della forza pubblica preposta alla sicurezza del Parlamento.

2. La forza pubblica, compresa la polizia giudiziaria, non può accedere alla sede, alle aule e ai locali assegnati agli organi e agli uffici del Parlamento veneto senza l'assenso del Presidente.

3. Il Parlamento veneto è dotato di un proprio servizio d'ordine istituito dall'Ufficio di Presidenza del Parlamento.


Art. 23 - Durata della legislatura regionale.
1. Il Parlamento veneto, salvo diversa determinazione stabilita dalla legge statale, dura in carica cinque anni ed esercita le sue funzioni sino al quarantaseiesimo giorno antecedente la data delle elezioni per il suo rinnovo.

2. Il quinquennio decorre dalla data delle elezioni regionali.

3. Le elezioni sono indette dal Presidente del Parlamento veneto che provvede anche alla convocazione dei comizi elettorali.

4. Il Parlamento veneto viene sciolta nei seguenti casi:

a) contemporanee dimissioni della metà più uno dei deputati regionali;

b) impossibilità di funzionare;

c) mancata elezione del nuovo Presidente della Regione a seguito dell'approvazione di una mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta regionale secondo quanto stabilito dall'articolo 9, comma 3;

d) mancata elezione di un nuovo Presidente entro trenta giorni dalla morte, cessazione o dalle dimissioni per qualsiasi causa del Presidente della Giunta regionale;

e) situazioni indicate nel primo comma dell'articolo 126 della Costituzione.


Art. 24 - Organi di garanzia.
1. Presso la Presidenza del Parlamento veneto sono istituite le seguenti autorità indipendenti:

- la Corte statutaria regionale, formata da non più di cinque membri, con il compito di dirimere i conflitti tra gli organi nell'esercizio dei poteri e delle funzioni e per verificare l'attuazione e il rispetto delle norme statutarie;

- il Difensore civico preposto alla tutela del cittadino nei confronti della pubblica amministrazione rivolto alla promozione della legittimità e del buon andamento secondo criteri di pubblicità, trasparenza, efficacia, imparzialità e speditezza dell'azione amministrativa;

- il Tutore dei minori e degli anziani preposto alla tutela dei diritti di tali categorie di cittadini nell'ambito delle strutture pubbliche e private e alla loro integrazione sociale.

2. La legge regionale, tenuto conto anche di quanto recato dall'articolo 8, comma 4, disciplina l'elezione, i compiti e il funzionamento delle autorità indipendenti di cui al comma 1.


CAPO II - Organi esecutivi

Art. 25 - Presidente della Regione.
1. Il Presidente della Regione viene eletto con le modalità stabilite nello Statuto e nella legge elettorale regionale.

2. Il Presidente esprime il più alto livello del potere esecutivo della Regione, dirige e coordina l'attività del Governo regionale ed è responsabile politicamente nei confronti del Parlamento veneto; promulga le leggi ed emana i regolamenti regionali e provvede alla loro pubblicazione; dirige le funzioni delegate dallo Stato alla Regione; sovrintende agli uffici e ai servizi regionali; nomina i dirigenti delle strutture amministrative del Governo regionale; esercita ogni altra attribuzione conferitagli dalla Costituzione, dallo Statuto e dalle leggi.

3. Il Presidente nomina e revoca i componenti del Governo regionale e designa un vice presidente, scelto tra i membri della Giunta regionale appartenenti al Parlamento veneto, che lo sostituisce in caso di assenza e impedimento.

4. Il Presidente può affidare compiti permanenti di istruzione per gruppi di materie affini e, per affari determinati, incarichi temporanei, a singoli o più membri del Governo.

5. Il Presidente può proporre al Parlamento veneto la mozione di fiducia su determinati argomenti ritenuti di particolare interesse per la politica regionale. La mancata approvazione della mozione comporta le dimissioni del Presidente, lo scioglimento della Giunta e l'attivazione della procedura per l'elezione di un nuovo Presidente secondo le modalità stabilite dall'articolo 9, comma 4.


Art. 26 - Governo regionale.
1. La Giunta regionale o Governo regionale è l'organo esecutivo della Regione, formata dal Presidente e da non più di dodici membri.

2. La carica di componente del Governo regionale, fatti salvi gli altri casi di ineleggibilità e di incompatibilità stabiliti dalla Costituzione e dalla legge regionale, è incompatibile con quella di amministratore, dirigente o componente di organi di direzione di ente pubblico economico, territoriale, di servizi, che operi o abbia sede nel territorio regionale o di società in cui la Regione contribuisca o partecipi finanziariamente.

3. La carica di componente del Governo non è incompatibile con quella di deputato regionale.

4. Il Governo regionale ha sede nella città di Venezia e può riunirsi e istituire propri uffici in altre località del Veneto nei modi e nei termini stabiliti dal proprio regolamento.


Art. 27 - Attività del Governo regionale.
1. Il Governo regionale esercita collegialmente le sue funzioni e delibera in sedute regolarmente convocate e con l'intervento della maggioranza dei suoi membri e a maggioranza dei voti validamente espressi.

2. Il Governo regionale, in conformità con gli indirizzi politici e amministrativi determinati dal Parlamento veneto, esercita le seguenti funzioni:

a) provvede all'attuazione delle leggi regionali e del bilancio regionale;

b) esegue le deliberazioni del Parlamento veneto;

c) adotta i documenti preliminari e finali dei programmi e dei piani, generali e particolari, economici e territoriali, da sottoporre all'approvazione del Parlamento veneto;

d) adotta i disegni di legge relativi al bilancio di previsione e al conto consuntivo da sottoporre all'approvazione al Parlamento veneto nei termini previsti dallo Statuto;

e) amministra il demanio e il patrimonio nei modi stabiliti dalla legge regionale;

f) dispone in materia di liti attive e passive e di transazioni;

g) redige annualmente una relazione sull'attività dell'amministrazione regionale;

h) esercita ogni altra funzione a esso demandata dalla Costituzione, dal presente Statuto e dalle leggi.


TITOLO III - Funzioni, organizzazione amministrativa, autonomia finanziaria e rapporti con gli enti

CAPO I - Funzione legislativa e regolamentare

Art. 28 - Iniziativa legislativa.
1. L'iniziativa delle leggi regionali, nelle materie costituzionalmente attribuite o in quelle delegate o trasferite dalla legge statale, spetta a ogni deputato regionale, alle Commissioni parlamentari, all'Ufficio di Presidenza del Parlamento veneto, a ogni consiglio provinciale, a ogni consiglio di comune capoluogo di provincia, agli altri consigli comunali in numero non inferiore a cinque e al Governo regionale.

2. Il popolo veneto esercita l'iniziativa legislativa e regolamentare mediante presentazione di proposte di legge redatte in articoli e sottoscritte da almeno cinquemila elettori.

3. La legge regionale e il regolamento attuativo disciplinano le modalità di esercizio del potere di iniziativa legislativa e regolamentare e contengono criteri per la limitazione della pressione fiscale e della spesa pubblica.

4. Ogni legge regionale che disponga l'attribuzione di funzioni agli organi regionali deve conformarsi ai criteri di riparto stabiliti dallo Statuto e, qualora preveda spesa o minori entrate, deve indicare contestualmente i mezzi per farvi fronte.

5. I progetti di legge devono contenere le clausole e le modalità per la valutazione “ex post”.

6. Ogni progetto di legge deve:

- avere allegata la documentazione legislativa e amministrativa citata nel progetto;

- essere corredato di una dichiarazione di coordinamento formale con la legislazione vigente, che andrà rifatta qualora l'approvazione della deliberazione legislativa sia effettuata dopo l'inserimento di emendamenti;

- trattare una sola materia, fatta eccezione per le leggi finanziarie e per il “collegato” al bilancio di previsione;

- essere corredato della nuova configurazione del testo legislativo che si intende modificare;

- essere corredato della scheda di analisi economico finanziaria o, qualora non comporti spesa, della dichiarazione del primo firmatario che la proposta o il disegno non comporta spesa.

7. Il Parlamento veneto assicura l'assistenza legislativa ai soggetti legittimati a presentare proposte di legge o di regolamento.

8. Le proposte di legge e di regolamento di iniziativa popolare non decadono con la fine della legislatura.

9. Non è ammessa l'adozione di decreti legislativi o di decreti-legge.


Art. 29 - Approvazione dei progetti di legge.
1. I progetti di legge vengono istruiti dalla competente Commissione che li sottopone al Parlamento veneto per l'approvazione articolo per articolo e con votazione finale.

2. La Corte statutaria regionale, su richiesta, esamina in via preliminare il progetto di legge ed emette, in caso di violazione dei commi 4, 5 e 6 dell'articolo 28, la dichiarazione di improcedibilità dell'iniziativa legislativa.

3. La dichiarazione di non conformità allo Statuto o ai principi statutari di una deliberazione legislativa da parte della Corte statutaria regionale comporta la sospensione della promulgazione della legge e il suo rinvio in Parlamento veneto per il riesame e l'eventuale nuova approvazione a maggioranza qualificata.

4. Il regolamento del Parlamento veneto disciplina i tempi per l'esame dei progetti di legge e ne stabilisce le modalità di votazione e approvazione.

5. I deputati regionali possono chiedere l'esame del progetto di legge con procedura d'urgenza sulla quale decide il Parlamento veneto.


Art. 30 - Promulgazione ed entrata in vigore delle leggi regionali.
1. Il Presidente del Parlamento veneto trasmette le leggi regionali al Presidente della Regione che, entro dieci giorni, provvede alla loro promulgazione ed entro i successivi cinque giorni alla pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

2. Il testo è preceduto dalla formula: "In nome del popolo veneto il Parlamento regionale ha approvato. Il Presidente della Regione promulga la seguente legge regionale”.

3. Al testo della legge segue la formula: "La presente legge regionale viene pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare quale legge della Regione del Veneto".

4. Le leggi regionali entrano in vigore, salvo termine diverso stabilito nelle leggi stesse, il quindicesimo giorno successivo alla loro pubblicazione nel Bollettino ufficiale.


Art. 31 - Comunicazione delle leggi regionali.
1. Il Presidente della Regione comunica al Governo della Repubblica le leggi regionali approvate dal Parlamento veneto, unitamente agli estremi della loro pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione, per consentire l'adempimento di quanto disposto dall'articolo 127 della Costituzione.

2. Qualora il Governo sollevi la questione di legittimità costituzionale di cui all'articolo 127, primo comma, della Costituzione, il Presidente della Regione ne dà avviso nel Bollettino ufficiale comunicando la sospensione dell'applicazione della legge regionale sino alla sentenza della Corte Costituzionale.

3. La sentenza di cui al comma 2 viene pubblicata nel Bollettino ufficiale e, nel caso di esito favorevole per la Regione, viene pubblicato l'atto di revoca della sospensione e comunicata la sua completa operatività.

4. L'esito positivo del controllo costituzionale comporta il dispiegarsi dell'efficacia della legge regionale con riferimento alla sua originaria pubblicazione nel Bollettino ufficiale.


Art. 32 - Regolamenti regionali.
1. I regolamenti regionali sono atti attuativi di leggi regionali espressamente previsti dalle leggi medesime.

2. La potestà regolamentare è esercitata, di norma, dal Parlamento veneto, nel rispetto dei principi stabiliti dalla legge regionale e del presente Statuto.

3. La Giunta o Governo regionale può emanare regolamenti nel caso in cui:

- la legge regionale attribuisca al Governo regionale la facoltà di adottare lo specifico regolamento;

- il regolamento sia attuativo della legge regionale e limitato a disposizioni di carattere tecnico, procedimentale od organizzativo occorrenti per lo svolgimento dell'attività gestionale.

4. Non è consentita l'emanazione:

- di regolamenti autonomi o indipendenti, non previsti cioè dalla legge regionale, fatta eccezione per i regolamenti organizzativi interni demandati alla competenza dei rispettivi organi (Parlamento veneto e Governo regionale);

- di regolamenti attuativi di leggi statali o di regolamenti delegati dallo Stato, riservati al Parlamento veneto;

- di regolamenti attuativi di norme o direttive comunitarie, che devono formare oggetto di recepimento legislativo;

- di regolamenti che coordinino più norme di legge (testi unici) per i quali deve essere presentato apposito progetto di legge.


Art. 33 - Referendum.
1. Su richiesta di trentamila elettori e in conformità alle modalità attuative stabilite dalla legge regionale, il Presidente della Regione indice "referendum" popolare per l'abrogazione totale o parziale di una legge regionale o di un provvedimento amministrativo regionale.

2. Sono sottoposte a "referendum" consultivo delle popolazioni interessate le proposte di legge concernenti la istituzione di nuovi Comuni e i mutamenti delle circoscrizioni o delle denominazioni comunali.

3. Il Parlamento veneto può deliberare l'indizione di "referendum" consultivi delle popolazioni interessate a provvedimenti determinanti.

4. Non è ammesso "referendum" per l'abrogazione di leggi di bilancio, di leggi tributarie e relativi provvedimenti attuativi. Sull'esistenza di motivi di inammissibilità decide il Parlamento veneto.

5. Il referendum è valido se vi partecipa la maggioranza degli aventi diritto e la proposta referendaria è approvata se è conseguita la maggioranza dei voti validamente espressi.

6. La Corte statutaria regionale esamina la proposta di referendum, anche con riferimento ai principi statutari e ai vincoli costituzionali e ne dichiara l'ammissibilità.


CAPO II - Funzione amministrativa e organizzazione

Art. 34 - Funzione amministrativa.
1. La Regione esercita normalmente le funzioni amministrative delegandole alle Province, ai Comuni o ad altri enti o avvalendosi dei loro uffici sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza.

2. In conformità ai principi recati dall'articolo 118, quarto comma, della Costituzione, la Regione del Veneto favorisce l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base di principi di sussidiarietà.

3. La legge regionale di conferimento delle funzioni amministrative alle province, ai comuni e agli altri enti operanti nel territorio veneto, stabilisce altresì le modalità e i criteri per l'esercizio delle funzioni medesime, nonché le risorse strumentali e finanziarie.

4. Il Governo regionale esercita i poteri di iniziativa e di vigilanza in ordine all'esercizio delle funzioni di cui al comma 3 e sottopone al Parlamento regionale veneto i provvedimenti conseguenti agli inadempimenti accertati.

5. La funzione amministrativa della Regione, oltre che per la gestione della propria organizzazione, viene esercitata, di norma, per l'adozione degli atti di programmazione e di pianificazione, per l'emanazione degli atti di indirizzo e di direttiva e per garantire l'esercizio unitario delle funzioni nel territorio regionale.


Art. 35 - Organizzazione amministrativa.
1. L'organizzazione amministrativa della Regione è disciplinata da legge regionale e si articola in Strutture apicali di livello generale che coordinano l'attività di strutture amministrative sottoordinate dotate di autonomia funzionale e gestionale.

2. Le Strutture apicali di livello generale sovraintendono ai servizi regionali e alle funzioni amministrative esercitate direttamente dalla Regione e assistono gli organi regionali nell'esercizio delle funzioni di rispettive competenza.

3. L'organizzazione e la funzione amministrativa del Parlamento veneto e del Governo regionale sono disciplinate da legge regionale che, nell'ambito della rispettiva autonomia, con propri specifici ruoli, si conformano al principio di separazione dell'attività degli organi di direzione politica da quella attribuita alla dirigenza.


Art. 36 - Personale regionale.
1. Il personale è assunto per concorso e, per le strutture di diretta collaborazione con gli organi di direzione politica, per nomina diretta con incarico di durata non eccedente il terzo mese successivo al termine della legislatura.

2. Il Presidente della Regione e il Presidente del Parlamento veneto conferiscono l'incarico di dirigente delle Strutture dirigenziali apicali, rispettivamente del Governo e del Parlamento veneto, a persone provenienti dagli organici regionali o dall'esterno con rapporto a tempo determinato, risolto di diritto non oltre i tre mesi successivi alla fine della legislatura.

3. Ogni nuovo incarico dirigenziale viene conferito provvisoriamente in prova per sei mesi, decorsi i quali con risultato positivo, viene assegnato definitivamente per la durata della legislatura. I dirigenti possono essere revocati anche prima della scadenza del termine stabilito nell'atto di incarico.

4. Il trattamento economico dei dirigenti è determinato con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del Parlamento veneto o del Governo regionale, in relazione al ruolo di appartenenza dei rispettivi dirigenti.

5. Il dirigente apicale di ciascun ente, azienda e agenzia regionale è nominato secondo i principi desumibili dal presente articolo.

6. Il personale regionale è inserito in ruoli distinti e separati, in relazione al servizio svolto presso il Parlamento veneto o presso il Governo regionale, ciascuno dotato di specifica autonomia contrattuale.

7. Lo stato giuridico ed economico degli impiegati e dei funzionari del Parlamento veneto e del Governo regionale, in ogni caso non inferiore a quello del personale dello Stato, è disciplinato con legge regionale in conformità ai principi dello Statuto.

8. Nelle procedure concorsuali e in quelle relative alla nomina dei dirigenti effettuate dagli organi del Parlamento veneto o del Governo regionale, il personale di entrambi i ruoli viene considerato personale interno equiparato a tutti gli effetti.


Art. 37 - Procedimento di formazione degli atti amministrativi.
1. La legge regionale disciplina, al fine del buon andamento e dell'imparzialità dell'azione amministrativa, il procedimento di formazione degli atti amministrativi della Regione.

2. La Regione promuove la partecipazione effettiva dei cittadini e dei gruppi alla formazione dei provvedimenti amministrativi di interesse generale e garantisce il contraddittorio dei soggetti direttamente interessati in tutte le fasi dei procedimenti amministrativi.

3. L'inizio del procedimento è comunicato agli interessati, i quali possono prendere visione degli atti del procedimento anche nella fase istruttoria, salvi i casi previsti dalla legge.

4. Gli atti amministrativi della Regione devono riportare la motivazione della decisione contenuta nell'atto in relazione alle risultanze della istruttoria e delle eventuali osservazioni o memorie presentate.

5. I provvedimenti adottati dagli organi e dai dirigenti regionali sono definitivi.


Art. 38 - Enti, agenzie e aziende regionali.
1. La Regione, per attività e servizi inerenti allo sviluppo economico e sociale che, per loro natura, non possono essere delegati a enti locali o essere espletati avvalendosi dei loro uffici, può con legge istituire enti, aziende o agenzie o partecipare a consorzi di enti pubblici o a società.

2. Il Parlamento veneto determina gli indirizzi generali dell'attività gestionale e nomina gli amministratori o i dirigenti apicali degli enti, aziende e agenzie regionali.

3. Il Parlamento veneto, mediante l'apposita Commissione, verifica l'attività e l'efficacia degli enti, aziende e agenzie e la conformità della loro gestione alle direttive impartite.

4. Nella nomina degli amministratori degli enti e aziende dipendenti dalla Regione, nonché dei rappresentanti della Regione in enti e organi statali, regionali e locali, è assicurata, nei modi stabiliti dalla legge, la rappresentanza delle forze politiche di minoranza presenti nel Parlamento veneto.

5. La legge istitutiva determina le modalità di partecipazione dei soggetti direttamente interessati all'attività svolta dagli enti, aziende e agenzie regionali.


CAPO III - Autonomia finanziaria e ordinamento contabile

Art. 39 - Autonomia finanziaria.
1. Nell'ambito della propria autonomia finanziaria di entrata e di spesa e al fine di assicurare il finanziamento integrale delle proprie funzioni, la Regione del Veneto:

a) dispone di risorse autonome derivanti da canoni e proventi del patrimonio e di altri beni e servizi regionali;

b) stabilisce e applica tributi ed entrate proprie, in armonia con la Costituzione e secondo i principi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;

c) dispone di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibili al suo territorio;

d) accede al fondo perequativo previsto dalla legge statale per i territori con minore capacità fiscale per abitante;

e) accede alle risorse aggiuntive, al fine di promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, nonché per rimuovere gli squilibri economici e sociali e per favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona;

f) accede ai trasferimenti di fondi disposti dall'Unione europea.

2. La Regione:

a) ha un proprio patrimonio, attribuito secondo i principi generali determinati dalla legge statale;

b) può ricorrere all'indebitamento, anche tramite l'emissione di titoli pubblici regionali, solo per finanziare spese di investimento, esclusa ogni garanzia dello Stato sui prestiti dalla stessa contratti.

3. La compartecipazione della Regione del Veneto ai tributi erariali è effettuata tramite incameramento diretto della propria quota consentita dalla esazione nel territorio regionale dei tributi medesimi, previo accordo con lo Stato.

4. Le somme assegnate alla Regione dallo Stato a qualsiasi titolo confluiscono nel bilancio regionale senza vincolo di destinazione, a eccezione delle assegnazioni disposte previa intesa con la Regione o vincolate per calamità naturali.

5. La Regione svolge le funzioni trasferite o delegate dallo Stato subordinatamente al tempestivo e adeguato trasferimento dei beni e delle risorse finanziarie.

6. La Regione negozia con lo Stato la congruità dei trasferimenti finanziari al fine di svolgere in modo ottimale le funzioni istituzionali.


Art. 40 - Ordinamento contabile.
1. L'ordinamento contabile, unitamente alle procedure di formazione del bilancio di previsione e del rendiconto o conto consuntivo della Regione, è disciplinato con legge regionale.

2. Il Parlamento veneto e il Governo regionale sono dotati ciascuno e separatamente di autonomia patrimoniale, finanziaria e contabile, di un bilancio di previsione e di un conto consuntivo.

3. Entro il 30 settembre di ogni anno, il Governo presenta al Parlamento veneto il disegno di legge relativo al Bilancio di previsione per l'esercizio finanziario dell'anno successivo.

4. Il Parlamento veneto può approvare, con legge regionale, l'esercizio provvisorio del bilancio per un periodo non superiore a quattro mesi.

5. Entro il 30 giugno di ogni anno, il Governo regionale presenta al Parlamento veneto il disegno di legge per l'approvazione del rendiconto generale della Regione, comprensivo di quello del conto degli enti, aziende e agenzie regionali.

6. Per la riscossione delle entrate e per il pagamento delle spese, il Parlamento veneto e il Governo si avvalgono ciascuno di un proprio servizio di tesoreria.


CAPO IV - Rapporti con enti operanti nel Veneto

Art. 41 - Camera delle comunità venete.
1. È istituita la “Camera delle comunità venete”, quale organo indipendente avente sede nell'ambito del Parlamento veneto, con funzioni di proposta e di consultazione, nell'attività legislativa e programmatoria concernente i rapporti fra la Regione e gli enti locali e le altre amministrazioni operanti nel territorio veneto.

2. La Camera è composta dai rappresentanti degli enti locali e delle altre amministrazioni, dotate di rappresentanza democratica, operanti nel Veneto in conformità a quanto stabilito con legge regionale che ne disciplina altresì le modalità costitutive e di funzionamento.


TITOLO IV - Norme finali

Art. 42 - Approvazione e modifica dello Statuto.
1. Lo Statuto è approvato o modificato con legge regionale adottata a maggioranza assoluta dei deputati con due deliberazioni successive assunte con un intervallo non minore di due mesi.

2. La legge di approvazione o modifica dello Statuto è pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione entro dieci giorni dalla sua adozione. In conformità con quanto previsto dall'articolo 123, terzo comma, della Costituzione, lo Statuto è sottoposto a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione ne faccia richiesta un cinquantesimo degli elettori della Regione o un quinto dei componenti del Parlamento veneto. Lo Statuto sottoposto a referendum non è promulgato se non è approvato dalla maggioranza dei voti validi.


Art. 43 - Norme transitorie e finali.
1. Il Parlamento veneto, entro tre mesi dall'entrata in vigore dello Statuto, adotta il regolamento attuativo.

2. Gli organi della Regione, costituiti alla data di entrata in vigore del presente Statuto, rimangono in carica sino allo scioglimento del Parlamento veneto o al compimento della legislatura regionale.

3. Il presente Statuto entra in vigore il quindicesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

INDICE



CONSIGLIO REGIÒNAL DEL VENETO


SETIMA LEGISLATURA




PROPOSTA DE STATUTO REGIÒNAL N.




PROPOSTA DE STATUTO REGIÒNAL de inisiativa de i Consilieri Manzato, Cavaliere, Bizzotto, Caner, Conte, Stival, F. Tosi














STATUTO DE LA REGION DEL VENETO















Presentada a la Presidensa del Consiglio el 9.9.2002.

Trasmesso a la Comisiòn consiliar e a tute le altre e ai Consilieri dea regiòn el.

STATUTO DE LA REGION DEL VENETO

R e l a s i ò n


1. Premesa

Ea stagion par aprontar el novo asseto istitusional de le Regiòn xe oramai abondantemente inisiada e la società e i media, atenti a la evolusiòn de le nostre istitusiòn, atende oramai co impazienza el varo del novo statuto regiònal imposto da la riforma costitusional de tre ani fa.

A eso dovarà seguir, no solo l'adosiòn del novo regolamento consiliar atuativo de i prinsipi statutari, fondamental strumento de regolasiòn de l'organisasiòn e de le funsiòn del Parlamento veneto, ma sopratuto el varo de la lege eletoràl regiònal, che disiplinerà le elesion regiònali secondo la sensibilità politica e le peculiarità presenti in ogni singola Regiòn.

Qualora la Regiòn no pervenisse a l'aprovasiòn de i mensionai documenti fondamentali, le nove elesiòn le dovarà svolgerse co la suplenza de lo Stato su la base de la vecia e vigente legislasiòn statal.

Questo minaria seriamente la credibilità de quele Regiòn, che notoriamente ga sempre reclamà la devolusiòn de poteri statali, dimostrando cussì de non eser ancora mature par svolger un ruolo da protagoniste ne l'ordinamento republican del nostro Paese.

Paraltro, za in passà in Veneto sera maturada l'esigensa de propor l'adosiòn de un novo statuto regiònal in relasiòn a esigenze maturae nel corso de le legislature regiònali, particolarmente ne la 4° e ne la 5°, su inisiativa de singoli consilieri regiònali e de la Giunta Regiònal.

Xe del tuto evidente, quindi, che el momento par proseder a le riforme regiònali xe improcrastinabile, no solo par conformarse a le modifiche costitusionali, ma sopratuto par inovar l'asseto istitusional e valorisar la peculiarità de la nostra Regiòn.


2. Fonti normative

La nova carta statutaria, che andarà a sostituir el Statuto adotà dal Consiglio regiònal nel 1970, trova el so fondamento giuridico ne l'ordinamento inovà da le legi costitusionali 22 novembre 1999, n.1 e 18 ottobre 2001, n. 3, oltre che in na improcrastinabile necesità de adeguarse a la evolusiòn normativa intervegnua nel nostro Paese dopo el 1990 (lege n. 241/1990, decreto legislativo n. 29/1993, ora n. 165/2001, legi nn. 59 e 127 del 1997, decreto legislativo n. 112/1998, ecc.), che obliga a na rivisitasiòn del ruolo e de le funsiòn de i organi de diresiòn politica e de l'aparato dirigensiàl de la Regiòn.

Par quanto atien la podestà legislativa riconosua a le Regiòn da la Costitusiòn, nel testo sostituio da la lege costitusionàl 18 otobre 2001, n. 3, se ricorda che la xe sudivisa ne i do seguenti tipi:

- legislasiòn concorente (art. 117, coma 3°, Cost.) su le seguenti materie, par le quali la legislasiòn de lo Stato determina i prinsipi fondamentai:

- raporti internasionali e co l'Union europea de le Regiòn;

- comercio co l'estero;

- tutela e sicuressa del lavoro;

- istrusiòn, salva l'autonomia de le istitusiòn scolastiche e co esclusiòn de la istrusiòn e de la formasiòn profesional;

- profesiòn;

- ricerca sientifica e tecnologica e sostegno de l'inovasiòn par i setori produtivi;

- tutela de la salute;

- alimentasiòn;

- ordinamento sportivo;

- protesiòn civil;

- governo del teritorio;

- porti e aeroporti civili;

- grandi reti de trasporto e de navigasiòn;

- ordinamento de la comunicasiòn;

- produziòn, trasporto e distribusiòn nasionàl de l'energia;

- previdensa complementar e integrativa;

- armonizasiòn de i bilanci publici e coordinamento de la finansa publica e del sistema tributario;

- valorizasiòn de i beni culturali e ambientali e promosiòn e organisasiòn de atività culturali;

- casse de risparmio, casse rurali, asiende de credito a carater regionàl;

- enti de credito fondiario e agrario a carater regiònal;

- legislasiòn esclusiva (articolo 117, coma 4°, Cost.) su ogni altra materia che no xe riservada espresamente a la legislaziòn del Stato e indicada nel coma 2° de l'art. 117 de la Costitusiòn.

Nel schema de Statuto che se propone, oviamente, no xe ripetue le materie su le quali xe conferia la podestà legislativa a la Regiòn.


3. Principali contenui de l'atual statuto e de la nova proposta

L'atual Statuto veneto, nonostante xe vigente da oltre trenta ani (aprovà dal Consiglio regiònal co deliberasiòn 4 dicembre 1970, n. 23 e co lege statal 22 magio 1971, n. 340), contien disposisiòn inovative fra le quali se ricorda:

- el Veneto xe Regiòn autonoma ne l'unità de la Republica italiana (articolo 1, Statuto);

- l'autogoverno del popolo veneto (articolo 2, Statuto);

- la Regiòn ga par fine l'afermasiòn de la persona umana (articolo 3, Statuto);

- l'asunsiòn de la programasiòn come metodo de intervento (articolo 5, coma 1°, Statuto);

- la partecipasiòn democratica e l'efetivo concorso de i enti locali, de i sindacati e de altre organisasiòn sociali ne la formasiòn e ne l'atuasiòn de i piani e de i programi de svilupo (articolo 5, coma 3°, Statuto);

- la realisasiòn del più ampio decentramento co la delega de le funsiòn aministrative ai enti locali (articolo 5, coma 4°, Statuto);

- el divieto de atribusiòn a le comisiòn consiliari de poteri deliberativi de legi e de regolamenti o de altri provedimenti che ghe speta al Consiglio (articolo 22, ult. coma, Statuto)

- el divieto de adosiòn de decreti legislativi e de decreti lege (articolo 37, Statuto);

- el esercisio de le funsiòn aministrative regiònali atraverso la delega a le province, ai comuni o a altri enti locali o valendose de i so ufici (articolo 48; coma 1°, Statuto);

- la istitusiòn de enti o asiende par atività e servisi nel settor economico e sociàl che no poe eser delegai ai enti locali o espletai avalendose de i so ufici (articolo 50, coma 1°, Statuto);

- determinasiòn de i indirissi e nomina de i aministratori de i enti, asiende e agensie regiònali da parte del Consiglio regiònal (art. 50, coma 2°, Statuto);

- la previsiòn del “spoils system” par la dirigensa apical (articolo 52, coma 1°, Statuto);

- la disiplina del procedimento aministrativo (articolo 53, Statuto).

Disposisiòn che costituise prinsipi ancora atuali, par cui sembra gabia da eser mantegnui ne la formulaziòn del novo Statuto, anca se probabilmente co una terminologia giuridica d'ancuo.

D'altra parte par conformar el Statuto vigente a le prescrisiòn de la norma costitusionàl bastaria riaprovar el Statuto atual modificando le seguenti disposisiòn:

- riesame de i ati aministrativi regiònali rinviati da l'organo statal de controlo, ora abrogà (art. 9, letera f, Statuto);

- adempimenti del Presidente del Consiglio par l'elesiòn del Presidente de la Giunta (art. 11, coma 2°, Statuto);

- sistema de elesiòn del Presidente e de la Giunta regiònal (art.26, Statuto);

- quorum de i consilieri ocorenti par la presentasiòn de la mosiòn de sfiducia (art. 28, Statuto);

- modalità de presentasiòn de le dimisiòn da parte del Presidente de la Regiòn e de la Giunta regiònal (art. 29, Statuto);

- adempimenti relativi a la entrada in vigor de le legi regiònali e de i regolamenti (artt. 42, 43 e 44, Statuto);

- esercisio del controlo sui ati de i enti locali (art. 56, Statuto).

Ma l'elemento sostansiàl novo (tralasando par ora altri istituti pur previsti da le modifiche costitusionali), che costituise el nodo fondamental che incidarà pesantemente su l'evolusiòn de l'ente regiònal, xe rapresentà dal vincolo istitusionàl che se vorà disegnar par i organi regiònali e, in particolar, quelo che fisarà el raporto tra el Parlamento e el Presidente de la Regiòn.

Sto raporto, che nel ordinamento de prima gaveva carater fiduciario in quanto el Presidente sera espresiòn de lo steso Parlamento, ancuo xe esclusivamente de tipo eletoral, co la conseguensa che a l'eventuàl cascada de fiducia no se possa porve remedio sensa gravi conseguense par el steso Consiglio.

Sto legame dopio tra i Organi, slegà da un real raporto fiduciario, mette el Parlamento regiònal in na condisiòn de sostansiàl imposibilità de esprimer dei ati de indiriso a la politica svolta da l'esecutivo, oltre che de controlo de la sua atuasiòn, tegnuo anca conto che la stragranda magioransa de la inisiativa legislativa, par prassi consolidada, nasse dal steso organo esecutivo.

La norma costitusionàl del 1999 ga introdoto nel nostro Paese, infati, caso probabilmente unico nel mondo de le istitusiòn legislative, un legame indisolubile tra el Parlamento e el Presidente de la Regiòn. La cesasiòn o la decadensa da la carica de sto ultimo (derivante anche da la ironica previsiòn de na mosiòn de sfiducia al Presidente votada dal steso Consiglio) comporta el sioimento del Parlamento steso e l'indisiòn de nove elesiòn.

Za oggi, infati, el Parlamento xe confinà (anca se co qualche saltuaria posibilità da parte de i consilieri de avanzar proposte de lege o de introdur emendamenti ai disegni de lege aprovai da la Giunta) a un ruolo prevalentemente formal de le proprie funsiòn (legislativa e programatoria), visto che raramente se asiste a un ruolo del Consiglio autenticamente creativo de l'ordinamento regiònal. In altri termini, el Consiglio apar spogià de l'inisiativa politica legislativa, de indiriso e de controlo de l'atività regiònal, deventando sempre più un organo prevalentemente strumental de i organi esecutivi.

El Statuto che se propone, quindi, vol render sostansiàl e no solo formàl el ruolo del Parlamento regiònal, co l'obietivo che lo steso Parlamento diventi novamente el logo istitusionàl de la masima responsabilità politica e de la suprema tutela de i interesi de i veneti.

El linguaggio adotà, specie ne la descrisiòn de i prinsipi, de i diriti e de l'atività prevalente de la Regiòn, xe improntà a norme generali che se ritien gabia da eser la sostansiàl de na carta statutaria regiònal.

L'articolasiòn del testo, quindi, no indulge a ecesive specificasiòn demandae no solo al regolamento atuativo, ma anca ai contegnui - obietivo de le legi ordinamentali che sarà aprovae dal parlamento regiònal ne le materie costitusionalmente atribuie.

La so impostasiòn xe permeada da la volontà de far nasser un statuto no solo formàl (in quanto domandà e adotà secondo le forme previste da la lege), ma susetibile de concreta aplicasiòn, grasie anca a l'introdusiòn de un aposito organismo de garansia denominà “Corte statutaria regiònal”.

De i seguenti istituti che el novo Statuto deve contegnir su la base de le nove norme costitusionali, solo la “forma de governo” costituise realmente na novità par le Regiòn, mentre i restanti gera za previsti o nel Statuto vigente o ne la legislasiòn regiònal:

- elesiòn del Presidente de la Giunta regiònal (articolo 122, ult. coma, Cost.);

- la forma de governo (articolo 123, Cost.)

- i prinsipi fondamentali de organisasiòn e de funsionamento;

- la disiplina de l'esercisio del dirito de l'inisiativa e de referendum su legi e provedimenti aministrativi regiònali;

- la publicasiòn de le legi e de i regolamenti regiònali;

- l'atribusiòn de le funsiòn aministrative ai comuni salvo che, par asicurarne l'esercisio unitario, le sia conferite a le province o a le cità metropolitane, sula base de i prinsipi de susidiarietà, diferenziasion e adeguatessa (articolo 118, coma 1°, Cost.).

- istitusiòn del Consiglio de le autonomie locali (articolo123, ultimo coma, Cost.);


4. Strutura complessiva de la proposta statutaria

El Statuto xe articolà in quatro titoli, parte de i quali ripartii in capi, a so volta sudivisi in complesivi 43 articoli.

El impianto del Statuto proposto contien, quindi, 21 articoli in manco rispeto al Statuto aprovà nel 1970, anca parché se ga evità, par quanto posibile, de sender in norme de detagio, privilegiando cussì un contegnuo normativo generàl.

El Titolo 1° contien i “Prinsipi generali” e el xe sudiviso nel Capo 1° “Natura, poteri e diriti”, co sete articoli e nel capo 2° “Forma de governo e sistema eletoràl” coi articoli 8 e 9.

El Titolo 2° disiplina i “Organi de la Regiòn” e el xe articolà in do Capi, el 1° relativo a l' “Organo legislativo e de indiriso” coi articoli dal 10 al 24 e il 2° riguardante i “Organi esecutivi”, co l'articolo 25 “El Presidente de la Regiòn”, l'articolo. 26 “Governo regiònal” e l'articolo 27 ”Atività del Governo regiònal”.

Le “Funsiòn, l'organisasiòn aministrativa, l'autonomia finansiaria e i raporti con i enti” xe contegnui nel Titolo 3°, a so volta sudiviso nel capo 1° “Funsiòn legislativa”, nel capo 2° “Funsiòn aministrativa e organisasiòn”, nel capo 3° “Autonomia finansiaria e ordinamento contabile” e nel capo 4° “Raporti co enti operanti nel Veneto”, ripartii in sinque articoli, par ciaschedun de i primi do capi e rispetivamente in do e un articolo par i restanti do capi. L'aprovasiòn e la modifica del Statuto, nonché le norme transitorie e finali xe contegnue nei ultimi do articoli (42 e 43) del titolo 4° “Norme finali”.


5. Analisi de la proposta statutaria

5.1. Prinsipi generali e finalità

I prinsipi generali e le finalità che esprime l'architetura de fondo del progeto statutario xe racolti nei primi nove articoli sudivisi in do Capi.

5.1.1. Natura poteri e diriti (articoli 1 - 7)

In sto grupo de sete articoli xe disiplinate le seguenti tematiche:

- l'individuasiòn de le ragion de l'esistenza de l'istitusion regiònal, sostansialmente inespresse da la Costitusiòn, definia come publica autorità in cui se organisa e se esprime politicamente el popolo veneto (articolo 1, coma 1);

- la definisiòn che el Veneto xe Regiòn autonoma istituia par l'esclusivo interesse e par fornir servisi de real utilità ai veneti e a le so organisasiòn sociali, culturali ed economiche (articolo 1, coma 2);

- l'autonomia del Veneto finalisada a la tutela, al sostegno e al svilupo de i diriti e de i interesi del popolo veneto in tuti i setori de la società, a la conservasiòn del patrimonio cultural, linguistico, storico e artistico (articolo 1, coma 3);

- l'autogoverno del popolo veneto (articolo 1, coma 4);

- la fonte del poter regiònal individuada ne la Costitusiòn, nel statuto e nel popolo veneto (articolo 2, coma 1);

- i obietivi e le modalità de esercisio de i poteri regiònali fra cui se evidensia (articolo 2, coma 3):

- l'esercisio de le funsiòn regiònali secondo prinsipi de imparsialità, trasparensa e economicità co riguardo al contegnimento de la spesa e de la pressiòn fiscàl;

- la rimosiòn de i ostacoli che impedisse el svilupo del citadin e la so eguagliansa nei confronti de le publiche autorità legislative, giudisiarie e aministrative;

- la tutela, la promosiòn del svilupo e la difesa de la famegia;

- la tutela de i prinsipi de solidarietà sociàl;

- el sostegno e la valorizasiòn de i veneti emigrai nel mondo, prevedendo la so rapresentansa nel Parlamento veneto;

- la realisasiòn de un sistema radiotelevisivo regiònal;

- l'introdusiòn del status de veneto e le modalità de l'esercisio de la sovranità popolar (articolo 3);

- la dichiarasiòn de i diriti che i citadini veneti ga nei confronti de l'Aministrasiòn regiònal, de i enti, asiende e agensie regiònali, fra le quali se ricorda (articolo 4):

- el dirito che le determinasiòn regiònali gabia da eser motivae, imparsiali, eque e adotae entro un termine rasonevole;

- el dirito de eser informai, de eser ascoltati e de veder esaminae e controdedote le so oservasiòn prima che nei so confronti vegna adotà un provedimento individuàl che ghe possa recar pregiudisio;

- el dirito de difender i so interesi, che i ritien lesi da l'atività de l'Aministrasiòn, anca sensa ricorer a l'asistensa legal;

- el dirito de ricorer, sensa oneri, al difensor civico e al tutor de i minori o altre autorità istituie da la Regiòn par la tutela e difesa de i diriti;

- el dirito eletoral (ativo e pasivo) su la base de la residensa in uno de i Comuni del Veneto da almeno tre ani;

- el dirito de far pervegnir al Parlamento regiònal oservasiòn e proposte sui progeti de lege;

- la previsiòn de i diriti de le forse de oposisiòn che le completa la rapresentansa politica de la comunità regiònal e costituise una de le componenti esensiali del sistema democratico presente nel Parlamento veneto (articolo 5);

- el sostegno de l'uso de la lingua veneta come idioma del popolo veneto acompagnà da misure idonee che gabia da asicurar la difusiòn in tuto el teritorio regiònal (articolo 6, coma 1);

- la tutela de le lingue minoritarie difuse fra le comunità etniche storicamente presenti nel Veneto (articolo 6, comma 2);

- la conferma de i simboli identificativi de la nostra regiòn acompagnai da la previsiòn de l'ino regiònal da eseguir, co quelo nasionàl, ne le manifestasiòn soleni e uficiali (articolo 6, comi 3 e 4);

- la conferma del profilo istitusionàl de “aministrasiòn indireta”, cioè de na aministrasiòn regiònal che asume la legislasiòn, la programasiòn e la pianificasiòn quali strumenti base del proprio intervento, atribuendo ai enti locali la funsiòn aministrativa atuativa che no domanda el unitario esercisio regiònal (articolo 7).

5.1.2. Forma de governo e sistema eletoràl (articoli 8 - 9)

Par la prima volta el ordinamento costitusionàl prevede che el Statuto disiplini la forma de governo de la Regiòn, sensa paraltro definir cossa se intenda co tal espresiòn.

Par pervegnir a un tentativo de definisiòn de tal istituto e tenendo conto de i studi de la dotrina giuridica, podemo afermar che la “forma” rapresenta la sintesi de i prinsipi costitutivi esensiali de un ente che i se manifesta esternamente, mentre el “governo” xe l'insieme de i poteri (elemento statico) e de le atività (aspeto dinamico) dove se acentra la diresiòn politica de un Stato o, in senso lato, de un'aministrasiòn o de un ente.

El abinamento de sti do termini porta quindi a esprimer un conceto complesso, par cui se pol definir “forma de governo” l'insieme de i poteri e de le atività de indiriso, de diresiòn e de controlo posti in eser da i organi de vertice de un Stato o de un ente secondo prefissae modalità nel rispeto de i rispetivi ruoli e competense.

La funsiòn de governo de un ente se distingue perciò da ogni altra funsiòn svolta da i publici poteri, in quanto la xe caraterisada, sostansialmente, da la emanasiòn de ati politici nei quali se manifesta l'atività de indiriso, de diresiòn e de controlo de l'atività istitusionàl de un ente.

Soto sto profilo, la funsiòn politica più elevada posta in eser da un organo de governo xe l'esercisio del poter legislativo, de programasiòn e de controlo, mentre la funsiòn atuativa de la politica regiònal, cioè la funsiòn de diresiòn organisativa e aministrativa, pur graduada nei vari liveli de competensa (livelo politico e livelo dirigensiàl), se pol colocar in un livelo imediatamente inferior.

Solo i organi dotai de autonomia politica xe depositari de la funsiòn de governo, cioè del poter de emanar ati politici.

Sostansialmente, quindi, par dar seguito a la disposisiòn costitusionàl che atribuise al statuto regiònal el compito de disiplinar la “forma de governo”, se dovarà dispor circa l'individuasiòn de i organi, la distribusiòn e i modi de esercisio de le funsion legislativa e aministrativa.

Co la modifica costitusional che ga dà l'avvio a la setima legislatura regiònal e sin a l'eventual diversa statuisiòn, al Consiglio regiònal xe sta afiancà el Presidente de la Giunta regiònal qual sogeto politico de direta emanasiòn popolar, dotà perciò de un mandà politico autonomo rispeto a el Parlamento.

Al de là de le ordinarie disposision generali e particolari che ogni statuto ga da contegnir, el nodo fondamental de na carta statutaria regiònal xe rapresentà dal ruolo istitusional de atribuir al Consiglio regiònal, come organo plural che megio esprime la varietà de i orientamenti politici del corpo eletoral, rispeto a quelo riconosuo al Presidente de la Giunta regiònal. Tal ruolo xe diretamente atacà a la modalità de elesiòn del Presidente de la Giunta regiònal, che xe efetuada diretamente dal corpo eletoral, liga la sopravivensa del Consiglio, e quindi la so efetiva autonomia politica, a la permanensa in carica del Presidente steso.

Ne la ipotesi de na so elesiòn direta, el Presidente de la Giunta regiònal deventa al steso tempo rapresentante de i diversi interesi de la comunità de i citadini; organo primario de impulso de l'inisiativa legislativa e de l'indiriso politico regiònal, e masimo organo esecutivo atuativo de le politiche regiònali.

L'autonomia e l'indipendensa de l'organo legislativo regiònal e, quindi, el ruolo istitusional disegnà dal primo legislator costitusional, xe adesso fortemente ridimensionate dal vincolo esistenzial posto da la nova norma costitusional (art. 126, coma 3°, Cost.) che liga la sopravivensa del Parlamento a la permanensa in carica del Presidente de la Regiòn, istituto par ora estraneo ai enti dotai de poter legislativo.

El Statuto xe l'unica sede nel qual, a manco de ulteriori modifiche costitusionali operae da parte del Parlamento, se pol stabilir una elesiòn del Presidente de la Giunta diversa da quela a sufragio universal e direto (articolo 122, coma 5°, Costitusiòn), par far vegnir manco l'insolito ligame “cesasiòn carica Presidente de l'esecutivo - sioimento de el Parlamento” (articolo 126, coma 3°, Costitusiòn).

La forma de governo prefigurada nel schema del Statuto (articolo 8) xe improntada a la cooperasiòn e a la colaborasiòn tra i organi regiònali par la realisasiòn unitaria de le finalità istitusionali. Ne l'articolo 8 xe definii organi de governo de la Regiòn: el Consiglio regiònal denominà Parlamento veneto, el Governo regiònal e el Presidente de la Regiòn. Par l'esercisio de le funsiòn atribuie dal Statuto e da le legi, in relasiòn a la gestiòn e organisasiòn autonoma del Parlamento veneto, rientra in quea fatispecie anca l'Uficio de Presidensa e el Presidente del Parlamento veneto.

El raporto tra i organi de governo de la Regiòn asume un aspeto fiduciario e xe improntà a la permanente cooperasiòn e colaborasiòn finalisae al perseguimento unitario de le finalità istitusionali.

In sta proposta se ga ritegnuo percoribile l'ipotesi de denominar el Consiglio regiònal Parlamento veneto che costituise la denominasiòn più apropriada par un organo che ghe vien atribuio el poter legislativo. De conseguensa xe denominai deputati regiònali i consilieri regiònali e Governo regiònal la Giunta regiònal.

Par el sistema eletoral (articolo 9), che come xe noto xe fortemente atacà a la forma de governo, la proposta statutaria prevede che el capolista de la lista regiònal che ga conseguio la magior cifra eletoral vegna proposto a l'elesiòn a Presidente de la Giunta regiònal da parte del Parlamento veneto su la base de un documento programatico de legislatura.

Questo consente no solo de superar el legame politico - eletoral esistente tra el capolista de la lista regiònal e i consilieri eleti, ma anca de introdur un autentico legame fiduciario de legislatura tra el Parlamento e l'organo esecutivo, che mete in paregio la nostra Regiòn a le istitusiòn democratiche mature.

Contemporaneamente co l'aprovasiòn de na mosiòn de sfiducia al Presidente de la Regiòn, el Parlamento veneto dovarà proseder a la elesiòn de un novo Presidente su la base de un novo documento programatico, sotoscrito da la magioransa asoluta de i deputati che rapresenta la magioransa politica espressa dal corpo eletoral in quela data legislatura (mosiòn costrutiva).

Entro 30 giorni da le dimisiòn del Presidente o da la cesasiòn par qualsiasi causa da la carica, el Parlamento veneto elege un novo Presidente su la base de un novo documento programatico, sotoscrito da la magioransa asoluta de i deputati che rapresenta la magioransa politica espresa dal corpo eletoral in quela data legislatura.

In caso de inoservansa de le procedure previste par l'elesiòn de un novo Presidente de la Giunta regiònal, el Presidente del Parlamento veneto efetua la necesaria constatasiòn e sioie del Parlamento regiònal.

El steso articolo prevede anca el vincolo del divieto de ricoprir la carica de Presidente de la Regiòn par più de do legislature consecutive, indipendentemente da le modalità de elesiòn e da la durata de la legislatura.

5.2. Organi de la Regiòn

I organi regiònali, che come se ga descrito in precedenza costituise el profilo sogetivo sostansial de la forma de governo, xe stati disegnai sinteticamente nel precedente articolo 8.

5.2.1. Organo legislativo e de indiriso (articoli 10 - 24)

A l'organo legislativo e de indiriso la proposta statutaria dedica 15 articoli (da l'articolo 10 a l'articolo 23).

Come se ga za ilustrà, el masimo organo politico de la Regiòn xe el Consiglio regiònal o Parlamento veneto che rapresenta e sintetisa le diverse articolasiòn politiche del popolo veneto, primario organo de governo a cui xe atribuio el poter legislativo de programasiòn, de pianificasiòn, de indiriso politico e de controlo de la Regiòn.

El Parlamento veneto ga sede ne la cità de Venexia e pol riunirse e istituir ufici in altre località del Veneto. La xe dotada de autonomia organisativa, aministrativa e contabile col proprio personal e ufici.

Stò capo de la proposta statutaria, a l'art.11 disiplina la composisiòn e le atribusiòn del Parlamento veneto, fra cui par utile evidensiar:

- l'aumento a 65 de i so componenti, de cui 3 eleti in rapresentansa de i veneti nel mondo;

- la ratifica de tratati, intese, convenziòn e acordi de cooperasiòn o de interscambio ne le materie de competensa regiònal co altri Paesi o region;

- la ratifica de intese co altre region par l'otimisaziòn de le funsion regiònali anca co l'individuasiòn de organi comuni, ex art. 117, penultimo coma Costitusiòn;

- la designasiòn del rapresentante regiònal in seno a la Comisiòn parlamentar par le question regiònali prevista da l'articolo 11 de la lege costitusional n. 3/2001;

- la richiesta al Stato del trasferimento o de la delega de ulteriori poteri legislativi, co le relative risorse finansiarie, forme e condisiòn de particolar autonomia, ai sensi de l'articolo 116, coma 3°, de la Costitusiòn.

Fra i compiti atribuii al Presidente del Parlamento veneto (articolo 12), oltre a le consuete funsiòn, se ritien de evidensiar:

- la rapresentansa esterna e legal del Parlamento;

- el afidamento de i incarichi de le struture aministrative de livelo dirigensial del Parlamento.

A l'Uficio de Presidensa (articolo 13), fra i altri, xe atribuii sti compiti:

- l'emanasiòn de le diretive generali par l'organisasiòn e la gestiòn del Parlamento veneto;

- la promosiòn de inisiative legislative relative a l'ordinamento del Parlamento regiònal;

- l'impugnasiòn de legi e la promosiòn de i confliti de atribusiòn avanti la Corte costitusional, prima atribuii a la Giunta regiònal;

I consilieri regiònali, denominai deputati regiònali, i trova la so disiplina ne l'articolo 14 de la proposta statutaria, mentre i grupi Parlamentari xe previsti ne l'articolo 15.

A le Comisiòn parlamenari (articolo16), de le quali se evidensia la previsiòn de l'autonomia organisativa e funsional, fra i altri compiti e atribuie:

- l'inisiativa legislativa nei setori de rispetiva competensa;

- funsiòn aministrative deliberanti su singoli argomenti, su specifica delega del Parlamento veneto.

Una novità xe rapresentada da l'istitusiòn de tre comisiòn speciali (art.17):

- la Comisiòn par la legislasiòn europea, col compito de contribuir al processo de formasiòn de le norme europee;

- la Consulta par le riforme, co la “missiòn” de la predisposisiòn de proposte legislative de atuasiòn de l'ordinamento costitusional, incluse proposte de “lege cornise” da sotopor a l'esame del Parlamento nasional;

- la Comisiòn de vigilansa sul servisio radiotelevisivo regiònal.

I articoli dal 18 al 21 contien norme de detagio su le atività de le Comisiòn parlamentari (articolo 18), sui adempimenti de inisio legislatura (articolo 19), su la convocasiòn del Parlamento (articolo 20), su le sedute del Parlamento (articolo 21), sula imunità de le sedi del Parlamento (articolo 22), su la durada de la legislatura (articolo 23) e sui organi de garansia (articolo 24).

Fra ste ultime norme, quele che sembra che le gabia da eser evidensiae xe le seguenti:

- imunità de le sedi del Parlamento (articolo 22), in quanto sta ultima, tramite el so Presidente, xe titolar del poter del mantegnimento de l'ordine publico e de l'entrada de la forsa publica ne le so sedi;

- organi de garansia (articolo 24), rapresentai da le tre autorità indipendenti “Corte statutaria regiònal”, el “Difensor civico” e el “Tutor de i minori e de i ansiani”.

5.2.2. Organi esecutivi (articoli 25 - 27)

Ai organi esecutivi la proposta statutaria dedica 3 articoli (da l'articolo 25 a l'articolo 27).

El ruolo del Presidente de la Giunta regiònal o Presidente de la Regiòn vien disiplinà da l'articolo 25, che stabilise i compiti, fra i quali de rilievo par la designasiòn del Vice Presidente fra i membri del Governo regiònal componenti del Parlamento veneto.

La Giunta regiònal o Governo regiònal, composta dal Presidente e da no più de 12 membri, xe disiplinada da i articoli 26 e 27. Significativa sembra la previsiòn che la carica de componente del Governo regiònal no xe incompatibile con quela de membro del Parlamento veneto.

5.3. Funsiòn, organisasiòn, autonomia finansiaria e raporti coi enti.

5.3.1. Funsiòn legislativa e regolamentar (articoli 28 - 33)

L'atività legislativa e regolamentar e l'istituto del referendum xe disiplinai nei articoli dal 28 al 33.

De particolar senso apar la previsiòn che i progeti de lege i contien criteri par la limitaziòn de la pressiòn fiscal e de la spesa publica e i sia acompagnai de alcuni documenti e requisiti indicati nel coma 6 de l'articolo 28.

Nel procedimento de aprovasiòn de i progeti de lege (articolo 29) se evidensia:

- l'esame del progeto de lege in via preliminar sul qual in caso de violasiòn de i comi 4, 5 e 6 de l'articolo 28, la Corte statutaria regiònal emete la dichiarasiòn de improcedibilità;

- la dichiarasiòn de no conformità de na deliberasiòn legislativa da parte de la medesima Corte co el conseguente rinvio a novo esame da parte del Parlamento veneto.

I regolamenti regiònali (articolo 32) xe atribuii anca al governo regiònal nel caso che la lege regiònal ne atribuisa la specifica competensa, sempre che el regolamento sia atuativo de la norma e limità a disposisiòn de carater tecnico, procedimental od organisativo.

Xe previsti de i ulteriori limiti a l'emanasiòn de i regolamenti regiònali.

L'art. 33 disiplina l'istituto del referendum che, a l'atual impianto statutario, zonta l'esame de la proposta de referendum da parte de la Corte statutaria regiònal.

5.3.2. Funsiòn aministrativa e organisasiòn.

La funsiòn aministrativa de la Regiòn, che no xe direta a la gestiòn de la propria organisasiòn, a la programasiòn, a la pianificasiòn o a l'atività de diretiva e indiriso o volta a garantir l'esercisio unitario de le proprie funsiòn nel teritorio regiònal, vien esercitada da i enti locali, atraverso la delega o l'istituto de l'avalimento (articolo 34).

L'organisasiòn e el personal xe disiplinai rispetivamente da i articoli 35 e 36.

Ne l'ambito de l'organisasiòn e de la funsiòn aministrativa, sembra importante sotolinear l'autonomia riconosua a ciaschedun de i organi regiònali, Parlamento e Governo regiònal, che se conforma par ciaschedun organo al prinsipio de separasiòn de l'atività de i organi de diresiòn politica da quela de la dirigensa.

Par la dirigensa regiònal de livelo apical e par el personal preposto a le struture de direta colaborasiòn de i organi de diresiòn politica val el prinsipio de lo “spoils system” e el relativo incarico ga na durada che no ecede el terso mese sucesivo al termine de la legislatura. El personal regiònal xe inserio in do ruoli distinti e separai, a seconda ch'el presta servisio presso el Parlamento veneto o presso el Governo regiònal. El personal de ciaschedun ruolo organico xe dotà de specifica autonomia contratual. Ai fini del svolgimento de le procedure de concorso e de la nomina de i dirigenti, el personal regiònal de tutti e do i ruoli xe equiparà a tuti i efeti.

El procedimento de formasiòn de i ati aministrativi (articolo 37) riprende la disiplina presente ne l'atual Statuto (articolo 53), che gaveva introdoto co tanto anticipo in Veneto la lege 7 agosto 1990, n. 241.

I enti, asiende e agensie regiònali (articolo 38) xe istituiti co lege regiònal par atività che riguarda el svilupo economico e social che no pol eser delegai ai enti locali o espletai tramite i so ufici, analogamente a quanto dito da l'articolo 50 de l'atual Statuto.

5.3.3. Autonomia finansiaria e ordinamento contabile (articoli 39 - 40)

L'autonomia finansiaria costituise l'elementar strumento afinché na istitusiòn possa operar, par cui nel primo articolo (articolo 39) xe afermai i prinsipi de atingimento de le risorse finansiarie previste da l'ordinamento par la copertura de la spesa regiònal.

De particolar significato, sempre ne l'articolo 40, apar (comma 3) l'incameramento direto da parte de la Regiòn de la compartecipasiòn de i tributi erariali, previo acordo col Stato, resa posibile da la esasiòn nel teritorio regiònal de i stessi tributi e la previsiòn (comma 4) che le some asegnae a qualsiasi titolo dal Stato le sia scrite nel bilancio regiònal sensa vincolo de destinasiòn, a ecesiòn de le asegnasiòn disposte previa intesa co la Regiòn o vincolae da calamità naturali.

La seconda norma (articolo 40), nel fisar la disiplina de l'ordinamento contabile e le disposisiòn in materia de bilancio, stabilise che el Parlamento veneto e el Governo regiònal sia dotai ciaschedun e separatamente de autonomia patrimonial, finansiaria e contabile, nonché de un proprio distinto bilancio de previsiòn e conto final. Ciaschedun organo, inoltre, se aval de un proprio servisio de tesoreria.

5.3.4. Rapporti co enti operanti in Veneto (articolo 41)

Par quanto atien ai raporti co le aministrasiòn venete la norma (articolo 41) istituise la “Camera de le comunità venete”, che xe organo indipendente, composto da rapresentanti de i enti locali e de altre aministrasiòn, che ga sede ne l'ambito del Parlamento veneto, co funsiòn de proposta e de consultasiòn ne l'atività legislativa e programatoria concernente i raporti fra la Regiòn e i enti e le altre aministrasiòn che opera nel teritorio veneto.

5.4. Norme finali (articoli 42 e 43)

La proposta statutaria termina co le disposisiòn dedicate a la aprovasiòn e modifica del Statuto (articolo 42), che se conforma sostansialmente a le previsiòn costitusionali, nonché co le norme transitorie e finali (articolo 43).


6. Provedimenti atuativi

Come se ga esposto sora, dopo l'aprovasiòn del Statuto dovarà eser fatto el regolamento consiliar o regolamento del Parlamento veneto, contenente le disposisiòn atuative de i prinsipi e de i contenui de la carta statutaria, oltre che la lege eletoral che regolarà el svolgimento de le prosime elesiòn regiònali.


7. Conclusiòn

Na architetura normativa, quindi, che vede la Regiòn no solo come articolasiòn de i poteri legislativi de la Republica italiana, quali xe stati ridisagnai da la recente modifica costitusional (lege costitusional n. 3/2001), ma specialmente come sogeto istitusional fortemente orientà a servir la comunità de i citadini.

El schema de carta statutaria, costituise un progeto verto a la letura, a le riflesiòn e a la discusiòn de i consilieri regiònali, de i citadini veneti, de le so organisasiòn sociali ed economiche, nonché de i enti locali, consentendo cussì de aviar quel dialogo indispensabile par ativar in sta setima legislatura al traguardo de l'aprovasiòn del novo statuto regiònal.

STATUTO DE LA REGION DEL VENETO

TITOLO I - Prinsipi fondamentali


CAPO I - Natura, poteri e diriti


Articolo 1 - Natura e Costitusiòn

1. La Regiòn xe l'istitusiòn publica dove se organisa e se esprime politicamente el popolo veneto secondo i prinsipi stabilii nel presente Statuto che costituise fonte normativa primaria ne l'ambito de l'ordinamento costitusional e europeo.

2. El Veneto xe Regiòn autonoma, in conformità ai prinsipi de la Costitusiòn e del proprio ordinamento; vien istituia ne l'esclusivo interesse e par fornir servisi de real utilità ai veneti che risiede nei teritori che forma le province de Belun, Padova, Rovigo, Treviso, Venexia, Verona e Vicenza, nonché a le so istitusiòn, associsiòn e organisasiòn culturali, economiche e sociali.

3. L'autonomia del Veneto se esprime nel poter legislativo, esclusivo, concorente o delegà e nei ati atuativi e la xe finalisada:

- A la tutela, al sostegno e al svilupo de i diriti e de i interesi del popolo veneto ne la società, ne l'economia, ne l'istrusiòn, ne l'identità de le proprie origini;

- Ne la conservasiòn del patrimonio, cultural, linguistico, storico e artistico.

4. L'autogoverno del popolo veneto se realiza atraverso l'elesiòn de i consilieri regiònali, de seguito deputati, la presentasiòn de referendum e de petisiòn e la partecipasiòn a la formasiòn de i ati regiònali nei modi stabilii da la lege e secondo le modalità che risponde a le carateristiche e a le tradisiòn de la propria storia.


Articolo 2 - Poteri funsiòn de la Regiòn

1. I poteri de la Regiòn deriva da la Costitusiòn, dal presente Statuto e dal popolo veneto.

2. La Regiòn fa sue le competense esclusive ne le materie che ghe xe ne la Costitusiòn e ciapa i provedimenti direti a la devolusion de i poteri esclusivi ne le altre materie.

3. La Regiòn del Veneto:

a) esercita i propri poteri e funsiòn secondo prinsipi de imparsialità, trasparensa ed economia, co riguardo al contegnimento de la spesa e de la pressiòn fiscal;

b) rimove li ostacoli che impedisse el svilupo del citadin e la so eguagliansa nei confronti de le publiche autorità legislative, giudisiarie e aministrative;

c) tutela e promove el svilupo e la difesa de la famegia;

d) garantise la sicuressa de i citadini nel teritorio veneto;

e) tutela e promove el svilupo de la persona secondo prinsipi desolidarietà social, in colaborasiòn co e organisasiòn de volontariato;

f) promove na politica de superamento de ogni discriminasiòn tra i propri citadini e tra omeni e done, inclusa la parità de entrada a le cariche eletive, in conformità ai prinsipi de l'ordinamento statal e comunitario;

g) promove la partecipasiòn de i citadini, de le asociasiòn e de le forse sociali ed economiche a l'atività regiònal;

h) adota politiche de prevensiòn e de riscato dal disagio social ed economico, in tute le so forme, de i citadini veneti;

i) favorise el aceso ai più alti gradi de istrusiòn de i propri citadini su la base del merito sensa alcuna discriminasiòn social, economica o religiosa;

j) recupera, tutela e valorisa le risorse naturali, ambientali, storiche, culturali e de le tradisiòn del popolo veneto;

k) sostien e valorisa i veneti emigrai nel mondo, prevedendo na so rapresentansa democraticamente eleta nel Parlamento veneto;

l) adota corpi organici de disposisiòn legislative e de indiriso aministrativo ne le materie atribuie da l'ordinamento in via esclusiva colvincolo de l'oservansa de le norme costitusionali e comunitarie e de i oblighi internasionali e, ne le materie a competensa concorente, conformandose anca ai prinsipi fondamentali stabilii da la legislasiòn statal;

m) favorise, persegue e promove l'eliminasiòn de ogni vincolo de lege che impedissa l'inserimento o el reinserimento volontario de i citadini nel mondo produtivo;

n) promove e favorise la cooperasiòn e la colaborasiòn, finalisae a l'interscambio cultural economico e social, co altre Regiòn, co enti e aministrasiòn che opera nel teritorio regiònal, nasional, europeo e internasional;

o) favorise la realisasiòn de un sistema radiotelevisivo regiònal, anca atraverso la colaborasiòn co sogeti privati.

3. Le funsiòn regiònali xe esercitae secondo prinsipi de leal cooperasiòn, de susidiarietà, de specificità e de economicità tra le publiche autorità, garantendo ai veneti i diriti de libertà, uguaianza, pari oportunità e no discriminasiòn, indipendentemente da el credo religioso e dal livelo social ed economico.


Articolo 3 - Status de Veneto e sovranità popolar

1. Ai efeti del precente Statuto, gode de la condisiòn politica de veneti i citadini italiani che, in conformità a le legi del Stato, i ga la residensa in un comun del Veneto da almanco tre ani.

2. De la condisiòn politica de veneti xe titolari anca i citadini italiani residenti a l'estero, unitamente ai so dissendenti che i lo richiedesse, che i ga avuo nel Veneto prima de l'espatrio la residensa par almanco tre ani. L'atestaziòn de la residensa in Veneto pol eser fata tramite el comun, el Consolato o l'Ambasada d'Italia.

3. La sovranità popolar vien esercitada tramite elesiòn a sufragio universal e co voto libero, ugual, direto e secreto, secondo le modalità stabilie da aposita lege eletoral regiònal. Se esercita, anca, tramite referendum dee consultasion e abrogasion, e co proposte de ati legislativi e aministrativi.

4. I citadini del Veneto xe titolari de diriti e sogeti ai doveri fondamentali stabilii ne la Costitusiòn, nel presente Statuto e ne le legi regiònali.


Articolo 4 - Diriti del citadin veneto

1. Su l'atività posta in eser da l'aministrasiòn regiònal e da i enti, asiende e agensie regiònali, ogni citadin veneto:

a) ga dirito che le determinasiòn aministrative che lo riguarda e sia motivae, imparsiali, eque e adotae entro un termine rasonevole;

b) ga dirito de eser informà, de eser ascoltà e de veder esaminae e controdedote le proprie oservasiòn prima che nei so confronti vegna adotà un provedimento individual che ghe reca pregiudisio;

c) ga dirito de difender i propri interesi, cheritien lesi da l'atività de l'Aministrasiòn, anca sensa ricorer a l'asistensa legal;

d) ga dirito de ricorer, sensa oneri, al Difensor civico e al Tutor de i minori o altre autorità istituie da la Regiòn par la tutela e difesa de i diriti;

e) ga dirito de andar ai ufici e de veder i ati de la Regiòn secondo le modalità stabilie da la lege regiònal;

f) ga dirito de voto e de elegibilità a le elesiòn regiònali su la base de la residensa in un Comun del Veneto da almanco tre ani, fato salvo el specifico requisito richiesto par i veneti nel mondo dal coma 2 de l'art. 3;

g) ga dirito de indirisar petisiòn ai organi e ai ufici regiònali par domandar l'intervento o par solecitar l'adosiòn de ati o provedimenti de interesse zeneral;

h) ga dirito de eser informà su l'atività legislativa e aministrativa de la Regiòn;

i) ga dirito de eser sentio e de far pervegnir al Parlamento veneto, nei termini stabilii dal regolamento, oservasiòn e proposte sui progeti de lege in discussiòn.


Articolo 5 - Diriti de l'oposiziòn

1. Le forse de l'oposisiòn e completa la rapresentansa politica de la comunità regiònal e costituise una de le componenti esensiali del sistema democratico presente nel Parlamento veneto.

2. L'oposisiòn ga dirito:

a) De rapresentar publicamente la critica nei confronti de quanto fato da la magioransa e de i organi esecutivi regiònali;

b) che vegna rispettà el prinsipio de l'alternansa de governo;

c) de aver un so portavose.

3. El regolamento del Parlamento veneto disiplina le prerogative de le oposisiòn, prevede i strumenti e le procedure informative e de controlo e atribuise specificità al ruolo del portavose de l'oposisiòn.


Articolo 6 - Lingua, bandiera e inno

1. La Regiòn del Veneto favorise l'uso de la lingua veneta come idioma del popolo veneto e adota le misure necesarie par asicurar la conosensa e la difusiòn in tuto el teritorio regiònal.

2. La Regiòn garantise e tutela, anca, le lingue minoritarie difuse fra le comunità etniche storicamente presenti in Veneto.

3. La Regiòn del Veneto gà come simboli identificativi na bandiera, rafigurante el “Leon de San Marco”, un stema, un gonfalon e un sigilo, co le forme, colori, tipologie el cui uso xe stabilii co na lege regiònal.

4. El Parlamento regiònal individua el ino de la Regiòn del Veneto, che vien sonà, unitamente co el ino de la Republica italiana, in ocasiòn de manifestasiòn soleni e uficiali.


Articolo 7 - Programasiòn regiònal

1. La Regiòn del Veneto esercita, de norma, le sole funsiòn legislativa, programatoria, de pianificasiòn, de indiriso e de controlo, demandando co na propria lege regiònal ai enti locali o ai enti aministrativi regiònali o a altri organismi publici o privati el esercisio de la conseguente funsiòn aministrativa, che no domanda el unitario esercisio regiònal.

2. La Regiòn del Veneto asume la programasiòn come metodo de intervento e la partecipasiòn de i enti publici teritoriali, de le organisasiòn sociali, sindacali ed economiche e de i altri organismi, anca privati esistenti nel so teritorio, come adempimento al qual no la se pol sotrar e che qualifica el procedimento de formasiòn de i ati regiònali de legislaziòn, de programasiòn e de pianificasiòn.


CAPO II - Forma de governo e sistema eletoral


Articolo 8 - Forma de governo

1. La Regiòn asume come forma de governo la cooperasiòn e la colaborasiòn tra i propri organi direta a la realisasiòn unitaria de le finalità istitusionali.

2. I organi de governo de la Regiòn xe el Consiglio regiònal, de seguito denominà Parlamentoveneto , la Giunta regiònal o Governo regiònal e el Presidente de la Giunta regiònal o Presidente de la Regiòn e, par l'esercisio de le funsiòn che ghe vien atribuie dal Statuto e da le legi, el Presidente e l'Uficio de Presidensa del Parlamento veneto.

3. El governo de la Regiòn del Veneto se basa sul raporto fiduciario tra l'organo legislativo e i organi esecutivi realizà atraverso la distinsiòn del poter legislativo, programatorio e de indiriso politico atribuii al Parlamento veneto e la funsiòn atuativa o esecutiva atribuia al Governo regiònal e al so Presidente.


Articolo 9 - Sistema eletoral regiònal

1. I Consilieri regiònali, de seguito denominai deputati regiònali, xe eleti a sufragio universal, co voto direto personal, egual, libero e secreto, in modo che sia rappresentada ogni provincia de la Regiòn, secondo le modalità e i prinsipi stabilii dal Statuto, da la lege eletoral regiònal e da l'ordinamento statal.

2. El capolista de la lista regiònal che ga conseguio la magior cifraeletoralxe candidà a l'elesiòn a Presidente de la Regiòn da parte del Parlamento veneto ne la so prima seduta. L'elesiòn avvien su la base de un documento programatico de legislatura. In caso de mancada elesion el Parlamento veneto xe sciolto.

3. Qualora vegna men el raporto fiduciario co el Presidente de la Giunta regiònal, el Parlamento veneto, co l'aprovasiòn de la mosiòn de sfiducia procede a la elesiòn de un novo Presidente su la base de un novo documento programatico, sotoscrito da la magioransa asoluta de i deputati che i rapresenta la magioransa politica espresa dal corpo eletoral in quela data legislatura.

4. Qualora el Presidente cessa par qualsiasi causa o se dimeta da la carica, el Parlamento veneto, entro 30 giorni da l'evento, elege un novo Presidente sula base de un novo documento programatico, sotoscrito da la magioransa asoluta de i deputati che rapresenta la magioransa politica espresa dal corpo eletoral in quela data legislatura.

5. In caso de inoservansa de la procedura del coma 3 o del termine del coma 4, el Presidente del Consiglio dichiara l'imposibilià de proseder a l'elezione de un novo Presidente de la Giunta e dichiara sciolto el Parlamento veneto.

6. Le elesiòn regiònali xe indette co decreto del Presidente del Parlamento veneto, sentio l'Uficio de Presidenza e de intesa co i presidenti de le Corti d'apelo ne la cui circoscrisiòn xe compresi i comuni de la Regiòn.

7. El Presidente de la Regiòn pol eser rieleto consecutivamente na sola volta, indipendentemente da le modalità de elesiòn e da la durada de la legislatura.

8. La presentasiòn de le candidadure, el sistema de elesiòn, la inelegibilità, la incompatibilità e la durada in carica de i consilieri regiònali xe disiplinai da la lege eletoral regiònal.

9. L'elesiòn de i deputati regiònali xe convalidada dal Parlamento veneto su proposta de la Giunta de le elesiòn.


TITOLO II - Organi de la Regiòn


CAPO I - Organo legislativo e de indiriso


Articolo 10 - Parlamento veneto

1. El Parlamento regiònal rapresenta el popolo del Veneto e xe el primario organo de diresiòn politica che esercita el poter legislativo, de programasiòn, de pianificasiòn, de indirisso politico e de controlo de la Regiòn.

2. El Parlamento veneto ga sede ne la cità de Venexia e se pol riunir e istituir propri ufici in altre località del Veneto nei modi e nei termini stabilii da l'Uficio de Presidensa e dal regolamento del Parlamento.

3. El Parlamento ga un proprio Presidente e un Uficio de Presidensa e xe dotada de autonomia organisativa, aministrativa e contabile col proprio personal e ufici.


Articolo 11 - Composisiòn e atribusiòn del Parlamento veneto

1. El Parlamento veneto xe composta da almanco 65 membri, de cui tre eleti in rapresentansa de i veneti nel mondo, co le modalità stabilie da la lege eletoral regiònal.

2. El Parlamento esercita el poter legislativo, programatorio, de indiriso politico e aministrativo e de controlo de l'atività del governo regiònal e, in particolar:

a) esercita le funsiòn che la Costitusiòn, el Statuto e le legi ghe conferisse;

b) elege el Presidente de la Giunta regiònal;

c) convalida la elesiòn de i deputati regiònali;

d) istituise i enti, le asiende e le agensie regiònali e ne aprova i statuti;

e) nomina i aministratori e i dirigenti generali de i enti, asiende e agensie regiònali;

f) delega le funsiòn aministrative ai enti locali e dispone de avalerse de i so ufici;

g) dispone l'asunsiòn e la cesiòn de le partecipasiòn regiònali;

h) autoriza l'emisiòn de prestiti e la contrasiòn de mutui, concede fidejussioni e altre garansie regiònali;

i) aprova la “lege finansiaria”, el bilancio de previsiòn, le so variaziòn e el conto final;

j) istituise e disiplina i tributi regiònali;

k) adota el so regolamento;

l) ratifica i tratati, le intese, le convenziòn, i acordi de cooperasiòn o de interscambio ne le materie de so competensa co altri Paesi, regioni o altre analoghe istitusiòn;

m) ratifica le intese co altre regiòn, co na aposita lege regiònal, par el miglior esercisio de le funsiòn regiònali, anca co l'individuasiòn de organi comuni, come da l'art. 117, penultimo coma Cost.;

n) elege i delegai de la Regiòn par l'elesiòn del Presidente de la Republica;

o) designa el rapresentante regiònal in seno a la Comisiòn parlamentar par le questiòn regiònali (art.11, l. cost. n. 3/2001).

3. El Parlamento veneto pol domandar al Stato el trasferimento e la delega de ulteriori poteri legislativi e relative risorse finansiarie, nonché forme e condisiòn de particolar autonomia.

4. Le legi regiònali no pol atribuir a altri organi i poteri e le funsiòn indicae nel coma 2.


Articolo 12 - Presidente del Parlamento veneto

1. El Presidente del Parlamento veneto:

a) convoca e presiede el Parlamento regiònal, la conferensa organisativa de le sedute e la conferensa de i presidenti de i grupi Parlamentari;

b) ga la rapresentansa esterna e legal del Parlamento regiònal;

c) tutela, cura e promove le prerogative e l'imagine esterna del Parlamentoveneto;

d) convoca e presiede l'Uficio de Presidensa ai so componenti afida funsiòn istrutorie par grupi de materie afini;

e) afida i incarichi de diresiòn de le Struture aministrative del Parlamento veneto de livelo dirigensial.


Articolo 13 - Uficio de Presidensa

1. L'Uficio de Presidensa, xe presieduo dal Presidente del Parlamento veneto e da quatro deputati, dura in carica par l'intera legislaturae la sua composision xe stabilita da el Regolamento parlamentar.

2. L'Ufficio de Presidensa del Parlamento veneto:

a) garantise e tutela le prerogative e i diriti de i deputati regiònali;

b) predispone el bilancio de previsiòn e el conto final par la sucesiva aprovasiòn da parte del Parlamento veneto;

c) definisse i obietivi, le priorità, i piani, i programi e le diretive generali par l'organisasiòn e la gestiòn del Parlamento veneto;

d) promove inisiative legislative relative a l'ordinamento del Parlamento veneto;

e) tien i raporti co i grupi Parlamentari regiònali;

f) delibera, sentio el Parlamento veneto, su la impugnasiòn de legi e su la promosiòn de i confliti de atribusiòn davanti la Corte costitusional; in caso de urgensa provede diretamente dando comunicasiòn al Parlamento veneto ne la prima seduta;

g) propone al Presidente del Parlamento veneto la tutela in giudizio de l'insindacabilità de i deputati regiònali;

h) garantise el dirito a l'informasiòn de i deputati regiònali fornendo par la parte de so competensa, o domandando a la Giunta regiònal de fornir, ogni documento predisposto da i ufici regiònali. L'Uficio de Presidensa e la Giunta regiònal no polrifiutar l'aceso ai documenti predeti, utilisai par l'esercisio del controlo su l'atività aministrativa regiònal e nel rispeto de la normativa su la riservatessa;

i) esercita le altre funsiòn che el Statuto e el regolamento del Parlamento veneto ghe atribuise.

3. Par l'esercisio de le so funsiòn, l'Uficio de Presidensa xe dotà de na so autonoma strutura aministrativa.


Articolo 14 - Deputati regiònali

1. I Deputati regiònali rapresenta el popolo veneto e i esercita le sofunsiòn sensa vincolo de mandato.

2. I Deputati regiònali:

a) no pol eser perseguii o ciamai a risponder par le opiniòn espresse e i voti dai durante l'esercissio de le so funsiòn ovunque svolte;

b) i presenta proposte de lege, interogasiòn, interpelanse e mosiòn;

c) i ga dirito de otegnir informasiòn e dati, de esaminar i ati e i documenti, concernenti l'atività de i organi, de i ufici, de i enti, asiende e agensie regiònali, co le modalità e garansie previste ne l'art.13, coma 2, letera i;

d) i ga dirito a un'indenità che no xe inferior a quela corisposta ai deputati nasionali, tenuo conto ad le funsiòn svolte e stabilia co na lege regiònal.


Articolo 15 - Grupi Parlamentari

1. I grupi Parlamentari xe organismi formai da i deputati regiònali presenti nel Parlamento veneto che apartien a partiti o movimenti politici espresi dal corpo eletoral regiònal.

2. El regolamento del Parlamento veneto determina un numero minimo necesario par la formasiòn de i grupi Parlamentari, el so intervento nel proceso legislativo e le funsiòn de la Conferensa de i presidenti de i grupi Parlamentari.

3. I grupi Parlamentari partecipa a tute le comisiòn permanenti in proporsiòn al numero de i so membri.

4. Par l'esercisio de le relative funsiòn, l'Uficio de Presidensa asegna ai grupi Parlamentari el personal e na dotaziòn finansiaria ne la misura e co le modalità stabilie da la lege regiònal.


Articolo 16 - Comisiòn Parlamentari

1. El Parlamento veneto istituise Comisiòn, competenti in via permanente par grupi de materie afini, garantendo la presensa de i grupi Parlamentari.

2. Le Comisiòn parlamentari xe dotae de personal e autonomia organisativa e funsional a suporto de le funsiòn svolte.

3. Le Comisiòn parlamentari svolge ste funsiòn:

a) Inisiativa legislativa nei setori de rispetiva competensa;

b) Esame de i progeti, proposte e disegni de lege e de regolamento;

c) Espresiòn de i pareri previsti da l'ordinamento su provedimenti aministrativi a conteguo programatorio o general;

d) Organisasiòn de convegni e de iniziative de aprofondimento legislativo nei setori de specifica competensa;

e) Ogni altra atività de suporto de i lavori del Parlamento veneto.

4. El Parlamento veneto, a magioransa asoluta, pol atribuir a le Comisiònfunsiòn aministrative che delibera su singoli argomenti.


Articolo 17 - Comisiòn speciali e temporanee

1. Xe istituie le seguenti comisiòn speciali, ciascuna composta da no più de sinque membri eleti dal Parlamento veneto, de cui do riservai a la minoransa:

a) la Comisiòn par la legislasiòn europea, col compito de contribuir e partecipar a la formasiòn de le norme europee;

b) la Consulta par le riforme avente el compito de elaborar le proposte legislative regiònali de atuasiòn de l'ordinamento costitusional, incluse le proposte de “lege cornise” che el Parlamento veneto pol propor al Parlamento nasional;

c) la Comisiòn de vigilansa sul servisio publico radiotelevisivo regiònal, col compito de vigilar su l'atività svolta dal sistema radiotelevisivo veneto.

2. El Parlamento veneto pol istituir comisiòn temporanee de indagine su specifici argomenti de competensa regiònal.


Articolo 18 - Atività de le Comisiòn

1. Par garantir la più ampia partecipasiòn popolar a la formasiòn de i provedimenti de la Regiòn e de acquisir tuti i elementi utili al so funsionamento, le Comisiòn de i articoli 16 e 17 pol riunirse anca in sede diversa dal capoluogo regiònal e proseder a la consultasiòn de i rapresentanti de i enti locali, de citadini, de organisasiòn sindacali, sociali, economiche e profesionali.

2. Ne l'ambito de le materie de rispetiva competensa, le Comisiòn Parlamentari pol dispor el svolgimento de indagini conositive e ordinar l'esibisiòn de ati e documenti, nonché convocar aministratori e dirigenti regiònali, inclusi queli de enti, asiende e agensie regiònali o de società dove la Regiòn gabia la partecipasiòn magioritaria. I convocati xe tegnui a fornir a le Comisiòn tuti i dati e le informasiòn da queste richiesti e relativi a l'esercisio de le so funsiòn. A le richieste de le Comisiòn no pol eser oposto el secreto d'uficio.

3. Par el svolgimento de i so compiti, le comisiòn pol svolger missiòn, anca a l'estero, studi, ricerche e indagini conositive.

4. I componenti le Comisiòn no pol difonder i dati e le notizie ricevui e xe tegnui a la riservatessa de le relative informasiòn e a l'oservansa de le norme su la tutela de la riservatessa.

5. Le Comisiòn xe dotae de autonomia organisativa e finansiaria secondo modalità stabilie dal regolamento adotà da l'Uficio de Presidensa.

6. Entro el mese de febraro de ogni ano, ogni Comisiòn distribuise ai deputati regiònali na relasiòn su l'atività svolta ne l'ano precedente, co eventuali proposte coretive, modificative o inovative de le disposisiòn de rispetiva competensa da sotopor al Parlamento veneto, al Presidente o a l'Uficio de Presidensa.

7. La composisiòn, l'atività, la publicità de l'ordine del giorno e de i lavori de le Comisiòn de cui ai articoli 16 e 17 xe disiplinai dal regolamento del Parlamento veneto.


Articolo 19 - Adempimenti de inisio legislatura

1. El Parlamento veneto se riunisse in prima seduta nei 20 giorni sucesivi a la data de la proclamasiòn de i eleti, su convocasiòn del Presidente del Parlamento veneto de la precedente legislatura. In caso de omisiòn, el Parlamento veneto xe convocada dal consiglier - deputato regiònal - che ga ricevuo el più alto numero de voti.

2. La Presidensa provisoria del Parlamento veneto xe assunta dal deputà regiònal eleto col più alto numero de voti co l'asistensa de i do deputati più zovani de età co funsiòn de secretario.

3. Ne la prima seduta e el Parlamento veneto:

a) elege el so Presidente e quatro componenti de l'Uficio de Presidensa in modo che vegna asicurada la presensa de la minoransa;

b) elege la Giunta de le elesiòn dove xe proporsionalmente rapresentai i grupi Parlamentari.

4. El Presidente del Parlamentoveneto xe eleto a scrutinio secreto e a magioransa de i deputati asegnai a la Regiòn. I quatro componenti de l'Uficio de Presidensa xe eleti a scrutinio secreto e a magioransa relativa co do separae votasiòn, votando ogni deputato par un solo nome. Ne la prima votasiòn xe eleti i do vice presidenti e ne la seconda i deputati - secretari. Un vice Presidente e un secretario apartien a la minoransa.

5. El Presidente del Parlamento e l'Uficio de Presidensa xe organi de governo del Parlamento veneto ai sensi de l'art. 8, coma 2.


Articolo 20 - Convocasiòn del Parlamento veneto

1. El Parlamento veneto xe convocada, de norma, nei mesi de febraro, giugno e otobre de ogni ano su inisiativa del so Presidente o del Presidente de la Regiòn o de un quarto de i deputati regiònali.

2. El aviso de convocasiòn, co alegà l'ordine del zorno, xe trasmeso co almanco 3 zorni de preaviso par le sedute ordinarie o almanco 48 ore par le sedute straordinarie o de urgensa.

3. Quando la convocasiòn xe domandada da i sogeti del coma 1, el Parlamento veneto vien convocato nei diese giorni sucesivi dal Presidente o, in caso de impedimento o omisiòn, dal Vice Presidente.


Articolo 21 - Sedute del Parlamento veneto

1. El Parlamento veneto se riunisse in seduta publica e, nei casi previsti dal regolamento, in seduta secreta.

2. El Parlamento veneto adota le so deliberasiòn in sedute regolarmente convocae e co la presensa in aula de la magioransa de i deputati regiònali asegnai a la Regiòn che no li gabia otegnuo congedo e el voto favorevole de la magioransa de i presenti, salvo diversa disposisiòn del Statuto.

3. Ai efeti del coma precedente, i deputati regiònali xe considerai in congedo entro el numero masimo de un quinto, co le modalità stabilie dal regolamento.

4. Le deliberasiòn del Parlamento xe adotae, de norma, a scrutinio palese par apelo nominal. Le votasiòn concernenti persone, salva diversa disposisiòn del Statuto, xe efetuae a scrutinio secreto.


Articolo 22 - Imunità de le sedi del Parlamento veneto

1. El Parlamento veneto xe titolar del poter de mantegnimento de l'ordine publico che vien esercità dal so Presidente co l'utilizo de la forsa publica sora a la sicuressa de lo steso Parlamento.

2. La forsa publica, compresa la polisia giudisiaria, no pol entrar nela sede, ne le aule e nei locali asegnai ai organi e ai ufici del Parlamento veneto sensa l'asenso del Presidente.

3. El Parlamento veneto xe dotada de un so servisio d'ordine istituio da l'Uficio de Presidensa del Parlamento.


Articolo 23 - Durada de la legislatura regiònal

1. El Parlamento veneto, salvo diversa determinasiòn stabilia da la lege statal, dura in carica sinque ani ed esercita le so funsiòn sin al 46° zorno antecedente la data de le elesiòn par el so rinovo.

2. El quinquenio decore da la data de le elesiòn regiònali.

3. Le elesiòn xe indete dal Presidente del Parlamento veneto che provede anca a la convocasiòn de i comisi eletorali.

4. El Parlamento veneto vien sciolta in sti casi:

a) contemporanee dimisiòn de la metà più uno de i deputati regiònali;

b) imposibilià de funsionar;

c) mancada elesiòn del novo Presidente de la Regiòn a seguito de l'aprovasiòn de na mosiòn de sfiducia nei confronti del Presidente de la Giunta regiònal secondo quanto stabilio da l'articolo 9, comma 3;

d) mancada elesiòn de un novo Presidente entro 30 zorni da la morte, cesasiòn o da le dimisiòn par qualsiasi causa del Presidente de la Giunta regiònal;

e) situaziòn indicae nel coma 1° de l'articolo 126 de la Costitusiòn.


Articolo 24 - Organi de garansia

1. Presso la Presidensa del Consiglio regiònal xe istituie le seguenti autorità indipendenti:

a) la Corte statutaria regiònal, formada da non più de sinque membri, col compito de dirimer i confliti tra i organi ne l'esercisio de i poteri e de le funsiòn e par verificar l'atuasiòn e el rispetto de le norme statutarie;

b) el Difensor civico preposto a la tutela del citadin nei confronti de la publica aministrasiòn rivolto a la promosiòn de la legitimità e del bon andamento secondo criteri de publicità, trasparensa, eficacia, imparsialità e speditesa de l'aziòn aministrativa;

c) el Tutor de i minori e de i ansiani preposto a la tutela de i diriti de ste categorie de citadini ne l'ambito de le struture publiche e private e a la so integrasiòn social.

2. La lege regiònal, tegnuo conto anca de quanto dito da l'art. 8, coma 4, disiplina l'elesiòn, i compiti e el funsionamento de le autorità indipendenti del coma 1.


CAPO II - Organi esecutivi


Articolo 25 - Presidente de la Regiòn

1. El Presidente de la Regiòn vien eleto co le modalità stabilie nel Statuto e ne la lege eletoral regiònal.

2. El Presidente esprime el più alto livelo del poter esecutivo de la Regiòn, dirige e coordina l'atività del Governo regiònal e xe responsabile politicamente nei confronti del Parlamento veneto; promulga le legi e emana i regolamenti regiònali e provede a la so publicasiòn; dirige le funsiòn delegae dal Stato a la Regiòn; sovrintende ai ufici e ai servisi regiònali; nomina i dirigenti de le struture aministrative del Governo regiònal; esercita ogni altra atribusiòn che ghe vien conferia da la Costitusiòn, dal Statuto e da le legi.

3. El Presidente nomina e revoca i componenti del Governo regiònal e designa un vice Presidente, scelto tra i membri de la Giunta regiònal apartenenti al Parlamento veneto, che lo sostituisse in caso de asensa e impedimento.

4. El Presidente pol afidar compiti permanenti de istrusiòn par grupi de materie che se somegia e, par afari determinai, incarichi temporanei, a singoli o più membri del Governo.

5. El Presidente pol propor al Parlamento veneto la mosiòn de fiducia su determinai argomenti ritegnui de particolar interesse par la politica regiònal. La mancada aprovasiòn de la mosiòn comporta le dimisiòn del Presidente, el sioimento de la Giunta e l'ativasiòn de la procedura par l'elesiòn de un novo Presidente secondo le modalità stabilie da l'art. 9, coma 4.


Articolo 26 - Governo regiònal

1. La Giunta regiònal o governo regiònal xe l'organo esecutivo de la Regiòn, formada dal Presidente e da no più de 12 membri.

2. La carica de componente del Governo regiònal, fati salvi i altri casi de inelegibilità e de incompatibilità stabilii da la Costitusiòn e da la lege regiònal, xe incompatibile co quela de aministrator, dirigente o componente de organi de diresiòn de ente publico economico, teritorial, de servisi, che operi o gabia sede nel teritorio regiònal o de società dove la Regiòn contribuisse o partecipa finansiariamente.

3. La carica de componente del Governo no xe incompatibile co quela de deputato regiònal.

4. El Governo regiònal ga sede ne la cità de Venexia e pol riunirse e istituir i so ufici in altre località del Veneto nei modi e nei termini stabilii dal so regolamento.


Articolo 27 - Atività del Governo regiònal

1. El Governo regiònal esercita colegialmente le so funsiòn e delibera in sedute regolarmente convocae e co l'intervento de la magioransa de i so membri e la magioransa de i voti validamente espressi.

2. El Governo regiònal, secondo i indirissi politici e aministrativi determinai dal Parlamento veneto, esercita ste funsiòn:

a) provede a l'atuasiòn de le legi regiònali e del bilancio regiònal;

b) esegue le deliberasiòn del Parlamento veneto;

c) adota i documenti preliminari e finali de i programi e de i piani, generali e particolari, economici e teritoriali, da sotopor a l'aprovasiòn del Parlamento veneto;

d) adota i disegni de lege relativi al bilancio de previsiòn e al conto final da sotopor a l'aprovasiòn al Parlamento veneto nei termini previsti dal Statuto;

e) aministra el demanio e el patrimonio nei modi stabilii da la lege regiònal;

f) dispone in materia de liti ative e pasive e de transasiòn;

g) redige anualmente na relasiòn su l'atività de l'aministrasiòn regiònal;

h) esercita ogni altra funsiòn che ghe vien demandada da la Costitusiòn, dal presente Statuto e da le legi.


TITOLO III - Funsiòn, organisasiòn aministrativa, autonomia finansiaria e raporti coi enti


CAPO I - Funsiòn legislativa e regolamentar


Articolo 28 - Inisiativa legislativa

1. L'inisiativa de le legi regiònali, ne le materie costitusionalmente atribuie o in quele delegae o trasferie da la lege statal, speta a ogni deputato regiònal, a le Comisiòn Parlamentari, a l'Uficio de Presidensa del Parlamento veneto, a ogni Consiglio provincial, a ogni Consiglio de comun capoluogo de provincia, ai altri consii comunali in numero che no xe inferior a sinque e al Governo regiònal.

2. El popolo veneto esercita l'inisiativa legislativa e regolamentar mediante presentasiòn de proposte redate in articoli e sotoscrite da almanco sinquemila eletori.

3. La lege regiònal e el regolamento atuativo disiplina le modalità de esercisio del poter de inisiativa legislativa e regolamentar e contien criteri par la limitasiòn de la pressiòn fiscal e de la spesa publica.

4. Ogni lege regiònal che dispone l'atribusiòn de funsiòn ai organi regiònali deve conformarse ai criteri de riparto stabilii da lo Statuto e, quando prevede spese o minori entrate, deve indicar insieme i mezi par farve fronte.

5. I progeti de lege deve contegnir le clausole e le modalità par la valutasiòn ex post “de la so bontà”.

6. Ogni progeto de lege deve:

- aver alegada la documentaziòn legislativa e aministrativa citada nel progeto;

- eser coredà de na dichiarasiòn de coordinamento formal co la legislasiòn vigente, che andarà rifata qualora l'aprovàsiòn de la deliberasiòn legislativa sia efetuada dopo l'inserimento de emendamenti;

- tratar na sola materia, fata ecesiòn par le leggi finansiarie e par el “colegato” al bilancio de previsiòn;

- eser coredà de la nova configurasiòn del testo legislativo che se intende modificar;

- eser coredà de la scheda de analisi economico finansiaria o, qualora no comporta spesa, de la dichiarasiòn del primo firmatario che la proposta o el disegno no comporta spesa.

7. ElParlamento veneto assicura l'asistensa legislativa ai sogeti legitimai a presentar proposte de lege o de regolamento.

8. Le proposte de lege e de regolamento de inisiativa popolar no le decade co la fine de la legislatura.

9. Non xe amesa l'adosiòn de decreti legislativi o de decreti - lege.


Articolo 29 - Aprovàsiòn de i progeti de lege

1. I progeti de lege vien istruii da la competente Comisiòn che li sotopone al Parlamento veneto par l'aprovasiòn articolo par articolo e co votasiòn final.

2. La Corte statutaria regiònal, su richiesta, esamina in via preliminar el progeto de lege e emete, in caso de violasiòn de i comi 4, 5 e 6 de l'articolo 28, la dichiarasiòn de improcedibilità de l'inisiativa legislativa.

3. La dichiarasiòn de no conformità al Statuto o ai prinsipi statutari de na deliberasiòn legislativa da parte de la Corte statutaria regiònal comporta la sospensiòn de la promulgasiòn de la lege e el so rinvio in Parlamento veneto par el riesame e l'eventual nova aprovasiòn a magioransa qualificada.

4. El regolamento del Parlamento veneto disiplina i tempi par l'esame de i progeti de lege e ne stabilise le modalità de votasiòn e aprovasiòn.

5. I deputati regiònali pol domandar l'esame del progeto de lege d'urgensa su la qual decidel Parlamento veneto.


Articolo 30 - Promulgasiòn e entrada in vigor de le legi regiònali

1. El Presidente del Parlamento veneto trasmete le legi regiònali al Presidente de la Regiòn che, entro diese zorni, provede a la so promulgasiòn ed entro i sucesivi sinque zorni a la publicasiòn nel Boletin Uficial de la Regiòn.

2. El testo xe preceduo da la formula: "En nome del popolo veneto el Parlamento veneto ga aprovà. El Presidente de la Regiòn promulga la seguente lege regiònal”.

3. Al testo de la lege segue la formula: "La presente lege regiònal vien publicada nel Boletin uficial de la Regiòn. Xe fato obligo a tuti quei che ghe speta de oservarla e de farla osservar qual lege de la Regiòn del Veneto".

4. Le legi regiònali entra in vigor, salvo termine diverso stabilio ne le legi stesse, el quindicesimo zorno sucesivo a la so publicasiòn nel Boletin uficial.


Articolo 31 - Comunicasiòn de le legi regiònali

1. El Presidente de la Regiòn comunica al Governo de la Republica le legi regiònali aprovae dal Parlamento veneto, unitamente ai estremi de la so publicasiòn nel Boletin uficial de la Regiòn, par consentir l'adempimento de quanto disposto da l'art. 127 de la Costitusiòn.

2. Qualora el Governo solevi la questiòn de legitimità costitusional de l'art. 127, coma 1°, de la Costitusiòn, el Presidente de la Regiòn dà aviso nel Boletin uficial comunicando la sospensiòn de l'aplicasiòn de la lege regiònal sin a la sentenza de la Corte Costitusional.

3. La sentenza del coma 2 vien publicada nel Boletin uficial e, nel caso che sia favorevole par la Regiòn, vien publicà l'ato de revoca de la sospensiòn e comunicada la so completa operatività.

4. L'esito positivo del controlo costitusional comporta el dispiegarse de l'eficacia de la lege regiònal co riferimento a la so originaria publicasiòn nel Boletin uficial.


Articolo 32 - Regolamenti regiònali

1. I regolamenti regiònali xe ati atuativi de legi regiònali espresamente previsti da le legi medesime.

2. La podestà regolamentar xe esercitada, de norma, dal Parlamento regiònal, nel rispeto de i prinsipi stabilii da la lege regiònal e del presente Statuto.

3. La Giunta o governo regiònale pol emanar regolamenti nel caso in cui:

- la lege regiònal atribuise al Governo regiònal la facoltà de adotar el specifico regolamento;

- el regolamento sia atuativo de la lege regiònal e limità a disposisiòn de carater tecnico, procedimental o organisativo ocorenti par el svolgimento de l'atività gestional.

4. No xe consentia l'emanasiòn:

- de regolamenti autonomi o indipendenti, che no xe previsti cioè da la lege regiònal, fata ecesiòn par i regolamenti organisativi interni demandai a la competensa de i rispetivi organi (Parlamento veneto e Governo regiònal);

- de regolamenti atuativi de legi statali o de regolamenti delegai da lo Stato, riservai al Parlamento veneto;

- de regolamenti atuativi de norme o diretive comunitarie, che li ga da formar ogeto de recepimento legislativo;

- de regolamenti che gabia da coordinar più norme de lege (testi unici) par i quali deve eser presentà aposito progeto de lege.


Articolo 33 - Referendum

1. Su richiesta de trentamila eletori e in conformità a le modalità atuative stabilie da la lege regiònal, el Presidente de la Regiòn indise "referendum" popolar par l'abrogasiòn total o parsial de na lege regiònal o de un provedimento aministrativo regiònal.

2. Xe sotoposte a "referendum" consultivo de le popolasiòn interesae le proposte de lege che riguarda la istitusiòn de novi Comuni e i mutamenti de le circoscrisiòn o de le denominasiòn comunali.

3. El Parlamentoveneto pol deliberar l'indisiòn de "referendum" consultivi de le popolasiòn interesae a provedimenti determinai.

4. No xe ameso "referendum" par l'abrogaziòn de legi de bilancio, de legi tributarie e relativi provedimenti atuativi. Su l'esistenza de motivi de inamisibilità decide el Parlamento veneto.

5. El referendum xe valido se ve partecipa la magioransa de i aventi dirito e la proposta referendaria xe aprovada se xe conseguia la magioransa de i voti validamente espresi.

6. La Corte statutaria regiònal esamina la proposta de referendum, anca co riferimento ai prinsipi statutari e ai vincoli costitusionali e ne dichiara l'amisibilità.


CAPO II - Funsiòn aministrativa e organisasiòn


Articolo 34 - Funsion aministrativa

1. La Regiòn esercita normalmente le funsion aministrative delegandole a le Province, ai Comuni o ad altri enti o avalendose de i so ufici su la base de i prinsipi de susidiarietà, diferenziasion e adeguatessa.

2. Secondo i prinsipi de l'art. 118, coma 4°, de la Costitusiòn, la Regiòn del Veneto favorise l'autonoma inisiativa de i citadini, singoli e asociai, par el svolgimento de atività de interesse general, su la base de prinsipi de susidiarietà.

3. La lege regiònal de conferimento de le funsiòn aministrative a le province, ai comuni e ai altri enti operanti nel teritorio veneto, stabilise anca le modalità e i criteri par l'esercisio de le funsiòn medesime, nonché le risorse strumentali e finansiarie.

4. El Governo regiònal esercita i poteri de inisiativa e de vigilansa in ordine a l'esercisio de le funsiòn de cui al coma 3 e sotopon al Parlamento veneto i provedimenti conseguenti ai inadempimenti acertai.

5. La funsiòn aministrativa de la Regiòn, oltre che par la gestiòn de la propria organisasiòn, vien esercitada, de norma, par l'adosiòn de i ati de programasiòn e de pianificasiòn, par l'emanasiòn de i ati de indiriso e de diretiva e par garantir l'esercisio unitario de le funsiòn nel teritorio regiònal.


Articolo 35 - Organisasiòn aministrativa

1. L'organisasiòn aministrativa de la Regiòn xe disiplinada da lege regiònal e se articola in struture apicali de livelo general che le coordina l'atività de struture aministrative sotoordinae dotae de autonomia funsional e gestional.

2. Le Struture apicali de livelo general sovraintende ai servisi regiònali e a le funsiòn aministrative esercitae diretamente da la Regiòn e asiste i organi regiònali ne l'esercisio de le funsiòn de rispetiva competensa.

3. L'organisasiòn e la funsiòn aministrativa del Parlamento veneto e del Governo regiònal xe disiplinae da lege regiònal che, ne l'ambito de la rispetiva autonomia, co propri specifici ruoli, se conforma al prinsipio de separasiòn de l'atività de i organi de diresiòn politica da quela de la dirigensa.


Articolo 36 - Personal regiònal

1. El personal xe asunto par concorso e, par le struture de direta colaborasiòn coi organi de diresiòn politica, par nomina direta co incarico de durata che nol pol superar el 3° mese sucesivo al termine de la legislatura.

2. El Presidente de la Regiòn e el Presidente del Parlamento conferise l'incarico de dirigente de le Struture dirigensiali apicali, rispetivamente del Governo e del Parlamento veneto, a persone che provienda i organici regiònali o da l'esterno co raporto a tempo determina, risolto de dirito no oltre i tre mesi sucesivi a la fine de la legislatura.

3. Ogni novo incarico dirigensial vien conferio provisoriamente in prova par sie mesi, pasai i quali co risultato positivo, vien assegnà definitivamente par la durata de la legislatura. I dirigenti pol eser revocai anca prima de la scadenza del termine stabilio ne l'ato de incarico.

4. El tratamento economico de i dirigenti xe determinà co deliberasiòn de l'Uficio de Presidensa del Parlamento veneto o del Governo regiònal, in relasiòn al ruolo de apartenensa de i rispetivi dirigenti.

5. El dirigente apical de ciaschedun ente, azienda e agenzia regiònal xe nominà secondo i prinsipi desumibili da sto articolo.

6. El personal regiònal xe inserio in ruoli distinti e separai, in relasiòn al servisio svolto presso el Parlamento veneto o presso el Governo regiònal, ciascun dotà de specifica autonomia contratual.

7. El stato giuridico ed economico de i impiegai e de i funsionari del Parlamento veneto e del Governo regiònal, in ogni caso no inferior a quelo del personal de lo Stato, xe disciplinà co lege regiònal in conformità ai prinsipi de lo Statuto.

8. Ne le procedure de concorso e in quele relative a la nomina de i dirigenti efetuate da i organi del Parlamento o del Governo regiònal, el personal de tuti do i ruoli vien considerà personal interno equiparà a tuti i efeti.


Articolo 37 - Procedimento de formasiòn de i ati aministrativi

1. La lege regiònal disiplina, al fine del bon andamento e de l'imparsialità de l'aziòn aministrativa, el procedimento de formasiòn de i ati aministrativi de la Regiòn.

2. La Regiòn promove la partecipasiòn efetiva de i citadini e de i grupi a la formasiòn de i provedimenti aministrativi de interesse general e garantise el contraditorio de i sogeti diretamente interesai in tute le fasi de i procedimenti aministrativi.

3. L'inisio del procedimento xe comunicà ai interesai, che li pol tor visiòn de i ati del procedimento anca ne la fase istrutoria, salvi i casi previsti da la lege.

4. I ati aministrativi de la Regiòn deve riportar la motivasiòn de la decisiòn contegnua ne l'ato in relasiòn a le risultanse de la istrutoria e de le eventuali oservasiòn o memorie presentae.

5. I provedimenti adotai da i organi e da i dirigenti regiònali xe definitivi.


Articolo 38 - Enti, agensie e asiende regiònali

1. La Regiòn, par atività e servisi inerenti al svilupo economico e social che, par so natura, no pol eser delegai a enti locali o eser espletai avalendose de i so ufici, pol co lege istituir enti, asiende o agensie o partecipar a consorsi de enti publici o a società.

2. El Parlamento veneto determina i indirissi generali de l'atività gestional e nomina i aministratori o i dirigenti apicali de i enti, asiende e agensie regiònali.

3. El Parlamento veneto, mediante l'aposita Comisiòn, verifica l'atività e l'eficacia de i enti, asiende e agensie e la conformità de la so gestiòn a le diretive impartie.

4. Ne la nomina de i aministratori de i enti e asiende dipendenti da la Regiòn, nonché de i rapresentanti de la Regiòn in enti e organi statali, regiònali e locali, xe asicurada, ne i modi stabilii da la lege, la rapresentansa de le forse politiche de minoransa presenti nel Parlamento veneto.

5. La lege istitutiva determina le modalità de partecipasiòn de i sogeti diretamente interesai a l'atività svolta da i enti, asiende e agensie regiònali.


CAPO III - Autonomia finansiaria


Articolo 39 - Autonomia finansiaria

1. Ne l'ambito de la propria autonomia finansiaria de entrada e de spesa e par asicurar el finansiamento integral de le proprie funsiòn, la Regiòn del Veneto:

a) dispon de risorse autonome derivanti da canoni e proventi del patrimonio e de altri beni e servisi regiònali;

b) stabilise e aplica tributi ed entrate propri, in armonia co la Costitusiòn e secondo i prinsipi de coordinamento de la finansa publica e del sistema tributario;

c) dispon de compartecipasiòn al getito de tributi erariali riferibili al so teritorio;

d) acede al fondo perequativo previsto da la lege statal par i teritori co minor capacità fiscal par abitante;

e) acede a le risorse agiuntive, par promover el svilupo economico, la coesion e la solidarietà social, nonché par rimover i squilibri economici e sociali e par favorir l'efetivo esercisio de i diriti de la persona;

f) acede ai trasferimenti de fondi disposti da l'Union europea.

2. La Regiòn:

a) ga un proprio patrimonio, atribuio secondo i prinsipi generali determinai da la lege statal;

b) pol ricorer a l'indebitamento, anca tramite l'emision de titoli publici regiònali, solo par finansiar spese de investimento, esclusa ogni garansia de lo Stato sui prestiti da la stesa contrati.

3. La compartecipasiòn de la Regiòn del Veneto ai tributi erariali xe efetuada tramite incameramento direto de la propria quota consentia da la esasiòn nel teritorio regiònal de i tributi medesimi, previo acordo col Stato.

4. Le some asegnae a la Regiòn da lo Stato a qualsiasi titolo confluise nel bilancio regiònal sensa vincolo de destinasiòn, a ecesiòn de le asegnasiòn disposte previa intesa co la Regiòn o vincolae par calamità naturali.

5. La Regiòn svolge le funsiòn trasferie o delegae da lo Stato subordinatamente al tempestivo e adeguà trasferimento de i beni e de le risorse finansiarie.

6. La Regiòn negossia co lo Stato la congruità de i trasferimenti finansiari par svolger in modo otimal le funsiòn istitusionali.


Articolo 40 - Ordinamento contabile

1. L'ordinamento contabile, co le procedure de formasiòn del bilancio de previsiòn e del rendiconto o conto final de la Regiòn, xe disciplinà co na lege regiònal.

2. El Parlamento veneto e el Governo regiònal xe dotai ciascun e separatamente de autonomia patrimonial, finansiaria e contabile, de un bilancio de previsiòn e de un conto final.

3. Entro el 30 setembre de ogni ano, el Governo presenta al Parlamento veneto el disegno de lege relativo al Bilancio de previsiòn par l'esercisio fiansiario de l'ano sucesivo.

4. El Parlamento veneto pol aprovar, co na lege regiònal, l'esercisio provisorio del bilancio par un periodo no superior a quatro mesi.

5. Entro el 30 giugno de ogni ano, el Governo regiònal presenta al Parlamento veneto el disegno de lege par l'aprovasiòn del conto general de la Regiòn, comprensivo de quelo del conto de i enti, asiende e agensie regiònali.

6. Par la riscosiòn de le entrate e par el pagamento de le spese, el Parlamento veneto e el Governo ga un proprio servisio de tesoreria.


CAPO IV - Raporti co enti operanti nel Veneto


Articolo 41 - Camera de le comunità venete

1. Xe istituia la “Camera de le comunità venete”, qual organo indipendente che ga sede ne l'ambito del Parlamento veneto, co funsiòn de proposta e de consultasiòn, ne l'atività legislativa e programatoria concernente i raporti fra la Regiòn e i enti locali e le altre aministrasiòn operanti nel teritorio veneto.

2. La Camera xe composta da i rapresentanti de i enti locali e de le altre aministrasiòn, dotae de rapresentansa democratica, operanti nel Veneto, in conformità a quanto stabilio co lege regiònal che disiplina anca le modalità costitutive e de funsionamento.


TITOLO IV - Norme finali


Articolo 42 - Aprovasiòn e modifica de lo Statuto

1. El Statuto xe aprovà o modificà co lege regiònal adotada a magioransa asoluta de i deputati regiònali, co do deliberasiòn sucesive asunte co un intervalo no inferior ai do mesi.

2. La lege de aprovasiòn o modifica del Statuto xe publicada nel Boletin uficial de la Regiòn entro 10 zorni da la so adosiòn. In conformità co quanto previsto da l'articolo 123, coma 3°, de la Costitusiòn, el Statuto xe sotoposto a referendum popolar qualora entro tre mesi da la so publicasiòn ne fassa richiesta un sinquantesimo de i eletori de la Regiòn o un quinto de i componenti al Parlamento veneto. El Statuto sotoposto a referendum no xe promulgà se nol xe aprovà da la magioransa de i voti validi.


Articolo 43 - Norme transitorie e finali

1. El Parlamento veneto, entro tre mesi da l'entrata in vigor del Statuto, adota el regolamento atuativo.

2. I organi de la Regiòn, costituii a la data de entrada in vigor del presente Statuto, resta in carica fin al sioimento del Parlamento veneto o al compimento de la legislatura regiònal.

3. El presente Statuto entra in vigor el quindicesimo zorno sucesivo a quelo de la so publicasiòn nel Boletin uficial de la Regiòn.