…”una stangata”, l’Ulivo.
Leggiamoli, questi sconfitti urlanti giudicare la finanziaria: Rosy Bindi, la principessina delle bugie la definisce “bugie”.
Mastella, l’eterno politico buono per tutte le stagioni giudica la finanziaria “gioco delle tre carte”.
Invece, probabilmente influenzato da Mastella ecco Vincesco Visco chiamare “giocatori di poker” i ministri finanziari del governo. L’eterno illuso dell’Ulivo, Rutelli, la definisce “illusioni” mentre “una stangata mascherata” è il giudizio di Massimo D’Alema.
E Pecoraio Scanio, noto uomo di governo ulivista e riconosciuto maestro di finanze statali, all’ora di pranzo scavalca tutti, forse perché gasato dai risultati dei verdi tedeschi, proponendo una grande manifestazione di protesta contro la finanziaria.
Probabilmente ha ragione Gianfranco Fini valutando che proprio le reazioni dell’opposizione provano la bontà della Finanziaria. Prendendo atto delle accuse di “demagogia” e “populismo” ha detto: “Io sono stato molto tempo all’opposizione, e so che quando arrivano accuse di demagogia significa che gli oppositori si sono resi conto che in questa legge c’è solo una certezza: la diminuzione delle tasse”.
Decisamente più onesti e realisti i commenti sindacali.
L’Ugl dice:”…sono stati rispettati gli impegni”.
La Cisl giudica positivamente la riduzione fiscale ma si dice preoccupata per i contrasti sulla gestione del Fondo per il Sud, e Savino Pezzotta avverte:”Saremo esattori molto esigenti”.
La Uil dice che “va bene sul fisco, ma bisogna migliorare il capitolo sul Mezzogiorno”.
La Cgil, per bocca di Epifan, naturalmente esprime un giudizio “molto negativo, e accusa:”Questa Finanziaria è senza rigore e non esprime sviluppo”.
Per finire leggiamo Feltri: “Stavolta il premier non ha detto bugie e ha tagliato l’Irpef. Poco? Abbastanza per mandare in bestia la sinistra”.
saluti