L'anomalia da cancellare

Sandro Curzi parla a proposito della manifestazione contro la guerra e contro le politiche economiche del governo promossa da Rifondazione di «informazione sequestrata». Centocinquantamila persone scese in piazza sono state annullate, ridotte da tutti i grandi giornali a pochissime righe o sono stare affogate nei pastoni politici. Tutto vero: ma chiediamoci: perché questo è avvenuto? perché la stampa quotidiana ha mostrato un tale palese disinteresse nei confronti di un avvenimento di attualità (il corteo era contro la guerra imminente e contro la finanziaria che il governo stava varando) e certamente di notevoli dimensioni (nessuno ha negato la partecipazione di oltre centomila persone)?

So bene che c'è una spiegazione "facile" alla quale si può ricorrere immediatamente. La situazione dell'informazione è oggi drammatica. Rai e Mediaset sono in mano allo stesso padrone, i grandi organi di informazioni per vie diverse sono comunque obbligati a tener conto di chi comanda, la censura e l'autocensura, abbondano, le epurazioni anche. In poche parole siamo al "regime". Quel regime che ha cancellato "Sciuscià" e "Il Fatto", che emargina i grandi nomi del giornalismo e che impedisce una informazione, se non libera e autonoma, almeno pluralista. E ammette solo una informazione asservita al governo e, nel nostro caso, ad un governo che "possiede" gran parte dei mezzi di informazione.

Credo che questa spiegazione sia vera solo in parte. Credo che la presenza di Berlusconi, cioè del padrone di Mediaset aggravi la situazione dell'informazione, e che i tentacoli del governo sulla carta stampata siano molti e forti. Ma per quel che riguarda la nostra manifestazione e più in generale le iniziative di Rifondazione comunista essa faccia i conti con quella che denominerei «regime dell'alternanza». Regime che comprende il berlusconismo e quello specifico e particolarmente nefando rapporto con l'informazione che il governo di centro destra e il presidente del Consiglio hanno introdotto nel paese, ma che non si esaurisce in esso.

In questo regime non hanno voce e non vengono rappresentati coloro che non si riconoscono nei due Poli, che pretendono di dire la loro fuori dal centro destra e fuori dal centro sinistra. Questi ultimi vengono esclusi non solo in ragione dei loro contenuti, per il fatto, ad esempio, che sulla guerra e sulla finanziaria sono in disaccordo sia con un Polo che con l'altro. Anche questo problema esiste, ma anche questo non è il principale. Essi vengono esclusi perché pretendono (nientedimeno) di rappresentare politicamente, cioè nel paese, nelle istituzioni, coloro che non sono d'accordo né col centro destra né col centro sinistra. Su questi contenuti chiedono il voto e pretendono di contare. Potrei scommettere che una grande manifestazione per la pace organizzata da un movimento (pacifista, Emergency, girotondi, ecc.) sarebbe più facilmente riconosciuta (ed è più facilmente riconosciuto dai massa media) perché la sua rappresentanza politica è comunque delegata ad uno dei due Poli, in questo caso al centro sinistra. Rientra in quella che in un regime di alternanza viene riconosciuta come "l'opposizione", che può diventare maggioranza. E nella quale alla fine anche i più critici, i più disobbedienti, i più contestatori convergono quando dalla piazza si passa alla politica, dal movimento al voto, dalla contestazione alla rappresentanza.

La controprova di quel che dico è molto facile. Rifondazione acquista una facile visibilità quando è in discussione il suo avvicinamento al centro sinistra, prima delle elezioni ad esempio, perché il suo convergere su uno dei due Poli può determinare la vittoria o la sconfitta elettorale. Allora i giornali amici e nemici si scatenano. Non è vero?

Scrivo questo non per aggiungere una lamentela alle tante giustificatissime che provengono dal mondo dell'informazione, ma per aggiungere un elemento di riflessione soffocato dai tanti urli contro il regime, da tante apocalittiche affermazione di mancanza di libertà. E' vero siamo tutti meno liberi. Ma lo saremo ancora meno se un giorno in questo paese dovesse essere chiusa l'esperienza di una presenza e di una rappresentanza politica autonoma dai due Poli. E questa l'anomalia che si vuole cancellare. Anche con il silenzio sulla nostra bella manifestazione.