I Comuni: "Nel 2003 saliranno le imposte sulla casa"

La Finanziaria farà mancare all'appello 1.340 milioni di euro

Stangata occulta sui cittadini a rischio Ici, trasporti e gas

Formigoni: "Dovremo incidere sulla carne viva"

Dominici (Anci): "Meno sicurezza e qualità di vita dei cittadini"


di LUISA GRION (da repubblica.it)


ROMA - Dicono Finanziaria è già pensano all'Ici. Piange il piatto dei trasferimenti, scompare l'asso dell'addizionale Irpef: gli enti pubblici fanno i conti e cominciano a pensare a come far quadrare i bilanci del 2003. Una delle carte che resta da giocare, almeno per i comuni, è di sicuro quella dell'imposta sugli immobili. Lo dice chiaro e tondo il presidente dell'Anci Leonardo Domenici (sindaco di Firenze): "Per l'anno prossimo mi aspetto una lunga serie di rialzi".

L'Associazione dei Comuni, infatti, si è messa al tavolino per valutare l'impatto della manovra Berlusconi sui bilanci dei municipi d'Italia e ha scoperto che - secondo le prime stime - la perdita secca in minori risorse sarà di oltre 1.340 milioni di euro. Un taglio di cui tenere conto anche nella valutazione del disavanzo finanziario del prossimo anno (che sempre secondo la manovra non potrà essere superare del 3,6 per cento a quello del 2001).

Non che per le Regioni le cose vadano meglio, se non altro per la difficoltà a tagliare posti-letto negli ospedali per rispettare il rapporto di 5 ogni mille abitanti . Una valutazione del peso della manovra sui loro bilanci ancora non c'è (la Conferenza dei presidenti è fissata per domani), ma certo le prospettive - fra minori trasferimenti e blocco dell'addizionale Irpef - non sembrano buone. "Non potremmo sopportare tagli - dice Roberto Formigoni, governatore della Lombardia - una diminuzione dei trasferimenti inciderebbe sulla carne viva". Gli enti locali, insomma, sembra stiano preparando le trincee per difendere un fronte comune: "Quello dei rapporti con i cittadini - dice Dominici - vogliamo spiegare loro quale sarà il reale impatto della Finanziaria sui bilanci familiari. Vogliamo chiarire come il governo abbia scaricato su di noi il peso di quel minimo vantaggio offerto dalla riforma sulle aliquote fiscali".

Il sindaco di Firenze prevede come la maggioranza dei comuni possa pensare ad un rialzo dell'Ici, ma anche come - per alcune amministrazioni del Sud - il blocco delle assunzioni possa creare scompigli sociali. "Penso, per esempio, al rinnovo dei contratti per i Lavoratori socialmente utili. D'altro canto il Municipio non è come un ministero dove i tagli alle spese possono tradursi in stretta sui rifornimenti: "i comuni se vogliono risparmiare devono per forza tagliare servizi di forte impatto sulla qualità della vita e sulla sicurezza dei cittadini". La Consulta-casa dell'Anci fa tra l'altro notare come le prime indicazioni della manovra 2003 "non parlino di sostegni e fondi per le locazioni". Ciò vorrebbe dire che i comuni rischierebbero di dover affrontare da soli, senza coperture finanziarie da parte dello Stato, i problemi delle emergenze abitative.