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  1. #1
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    Talking Opps...per il Corriere della Sera l'antico romano...

    ...era nordico.

    Dal Corriere della Sera di oggi:

    Il benessere sta cambiando gli europei

    Dalla preistoria le condizioni di vita hanno modificato la testa, il peso e la statura


    Negli ultimi vent'anni l'obesità si è diffusa come un'epidemia, al punto da aver modificato sensibilmente le fattezze del corpo umano. Lo dice Andrew Prentice, esperto di nutrizione della School of Hygiene di Londra, secondo cui il peso medio degli inglesi nel 1980 era di 73,7 chili per l'uomo e 62,2 per la donna; mentre oggi è balzato rispettivamente a 81,6 e a 68,8. L'inflazione di grasso non riguarda però solo statunitensi e britannici. Emanuele Sanna, docente di Antropologia dell’Università di Cagliari conferma che l'aumento di massa corporea riguarda tutti gli europei, italiani compresi: nell'ultimo secolo si registra infatti un aumento di 2 chili ogni dieci anni. Parallela alla crescita di peso si osserva anche una crescita di altezza, che nell'ultimo secolo è stato di 1 centimetro ogni dieci anni. Una crescita che lascia sostanzialmente inalterato il tronco e che si concentra nelle gambe. Nei secoli il corpo ha cambiato forma. Peso e altezza sono solo due tra i numerosi parametri considerati dagli antropometristi. Il guaio è che dati storici omogenei e attendibili - basati sui coscritti - si hanno solo per gli ultimi 150 anni. Ciononostante è possibile azzardare una storia delle misure e della forma del corpo mettendo insieme scheletri delle varie epoche, pittura e altri documenti.

    Preistoria - Una prima sorpresa si ha analizzando gli scheletri dei nostri progenitori del Paleolitico superiore (35000-8500 a.C.): erano più alti non solo dei loro discendenti del Neolitico, ma addirittura degli europei fino al secolo scorso. «Con il passaggio dalla caccia all'agricoltura non si ottiene un gran vantaggio, perché si adotta uno stile di vita più energivoro e con un'alimentazione meno sostanziosa» spiega l'antropologo americano Stanley Ulijaszek. Diecimila anni fa l'altezza media sfiorava già i 170 centimetri. Alcuni millenni dopo, invece, si ha un primo abbassamento: Oetzi, per esempio, il cacciatore di circa 5300 anni fa trovato perfettamente conservato nel ghiacciaio tirolese, era alto 165 centimetri, e pesava circa 40 chili. Quanto alla forma della testa, per certo si può dire che con il passar del tempo il cranio si è via via arrotondato.

    Romani - Il maschio adulto medio di epoca greco-romana ha un'altezza compresa tra i 165 e i 170 centimetri. Giulio Cesare, secondo Svetonio e altri storici dell'epoca, era abbastanza alto e asciutto. Fino al primo secolo dopo Cristo nell'élite romana sembra prevalere il tipo nordico: molti sono biondi e relativamente slanciati nel fisico. Tuttavia già alla metà del secondo secolo, il numero di schiavi siri, greci ed ebrei eguaglia quello degli italici: la statura media si abbassa, tanto che l'altezza minima per essere ammessi nell'Esercito imperiale scende a 148 centimetri, e la «Romanorum brevitas» viene contrapposta da molti autori alla «Germanorum proceritas». Con le invasioni barbariche le carte - e i geni delle popolazioni - si mischiano per l'ennesima volta.

    Medioevo - Le tracce sono poche ma in periodi caratterizzati da guerre ed epidemie devastanti, statura e massa corporea diminuiscono. Anche perché, come spiega Emanuele Sanna, «le condizioni ambientali negative incidono soprattutto sugli individui di statura più alta». Analizzando gli elmetti dei soldati si deduce che anche la testa fosse di dimensioni minori rispetto all’attuale. Tuttavia, se dalla massa ci rivolgiamo alle élite, le misure cambiano. Carlo Magno per esempio, ci viene tramandato come una sorta di gigante che, come scrive il suo biografo Eginardo «era di taglia grossa e robusta». Nel 1861, quando venne aperta la sua tomba e analizzato lo scheletro, questo ritratto trova una conferma nell'impressionante statura dell'imperatore: 191 centimetri.

    Età moderna - La storia scientifica delle misure corporee si spinge non più indietro del XVII secolo. I primi dati omogenei che ci consentono di avere davvero l'altezza media di una popolazione sono stati raccolti in Francia in una gigantesca ricerca che ha setacciato 80 archivi per un totale di 38.700 maschi in età di leva censiti sotto i regni di Luigi XV e XVI. I risultati fanno capire quanto l'altezza delle persone sia da mettere in relazione alle condizioni di vita. Nel Seicento, infatti, i francesi toccano il punto più basso con una statura media di 161,7 centimetri. Nel Settecento, invece, nel volgere di appena 12 anni, aumentano di quasi 4 centimetri, per poi crescere gradatamente nel corso del secolo successivo. Le molte guerre, le epidemie, ma soprattutto il freddo intenso che ha interessato la Francia nel XVII secolo spiegano questo tracollo di centimetri. Più il freddo è intenso, infatti, meno è produttiva l'agricoltura e maggiore è la quantità di calorie che dovevano essere bruciate per fronteggiare quella piccola glaciazione europea.

    Il Novecento - Scorrendo le tabelle di accrescimento degli italiani si ha l'impressione di un progresso tumultuoso: se nel 1894 l'altezza media era di 163,7 centimetri, nel 1996 è di 174,4, con un massimo dei friulani (177,9) e un minimo dei sardi (171,3). Emanuele Sanna mette in luce anche altri parametri fisici che mutano rapidamente: la corpulenza, per esempio, che viene misurata come peso in relazione all'altezza e che attualmente attesta il diffondersi anche in Italia di sovrappeso e obesità. Se fino agli inizi del Novecento il cranio si è andato arrotondando, negli ultimi cent'anni si assiste in Europa a un processo di riallungamento. Non dappertutto, però: in Polonia, così come in Sardegna, le misure medie dell'indice cefalico continuano a crescere, indicando così che il processo di arrotondamento è ancora in atto in queste regioni. Generalizzato è invece il fenomeno della sempre maggiore precocità della maturazione sessuale: se duecento anni fa le prime mestruazioni comparivano in media a 17 anni, oggi esordiscono a 12 anni. Negli ultimi decenni il ritmo di crescita e di sviluppo sempre più precoce sta rallentando, ma le prossime generazioni dovremmo ancora guardarle dal basso in alto.

    Luca Carra

    Pag.27 Corriere di oggi:

    Epoca romana

    L'altezza media al tempo dell'Impero Romano era intorno a 165 cm.Spesso erano chiari di carnagione e di capelli.Poi l'altezza dimunisce e il minimo per accedere nell'esercito imperiale era di 148 cm.Piu' alto della media eras Giulio Cesare.


    Mah insomma...Corriere,si contenga!Non vorrà mica far venire un colpo ad Orazio Coclite?
    Bisognerebbe metterli in galera per falsità e razzismo questi del Corriere!

  2. #2
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    Predefinito Re: Opps...per il Corriere della Sera l'antico romano...

    Originally posted by Dragonball
    Mah insomma...Corriere,si contenga!Non vorrà mica far venire un colpo ad Orazio Coclite?
    Bisognerebbe metterli in galera per falsità e razzismo questi del Corriere!
    l'unico che rischia la galera è orazio clitoride e i suoi amici del forum degli animali che mi hanno pubblicamente minacciato di morte.

  3. #3
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    Predefinito Re: Re: Opps...per il Corriere della Sera l'antico romano...

    Originally posted by asburgico


    l'unico che rischia la galera è orazio clitoride e i suoi amici del forum degli animali che mi hanno pubblicamente minacciato di morte.

    ahahaha come il gran visir di tut i terun schillaci....
    ti fanno sparare....


    MA CHE TERRONI !!!!!!!!
    via tutti i terroni dalla Padania !!!

  4. #4
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    Predefinito Re: Opps...per il Corriere della Sera l'antico romano...

    Originally posted by Dragonball
    ...era nordico.

    Dal Corriere della Sera di oggi:

    [

    (...) Fino al primo secolo dopo Cristo nell'élite romana sembra prevalere il tipo nordico: molti sono biondi e relativamente slanciati nel fisico.

    di sicuro catone era rosso e ottaviano biondo ...E sarebbe bene disporre di riferimenti bibliografici precisi ( che adesso non ho piu' .. roba letta tanti anni fa ..)

    .. e comunque il lato divertente e che se queste cose invece del quotidiano massonico l' avesse scritte la padania il massone che dirige l' ex-quotidiano dei fu--comunisti ci avrebbe fatto per tre mesi una polemica ' razzista' antileghista da 8 pagine al giorno ...

  5. #5
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    Poi io quando parlo dico le cazzate ehh, meno male che un autorevole giornale conferma, il mio pensiero (che poi non è mio), è specifico quello che intendo vero Orazio?.
    Comunkue non offendete per favore

  6. #6
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    Quanto ai riferimenti bibliografici, che effettivamente confermano quei dati, me ne ricordo due:
    A. Romualdi, Gli Indoeuropei (Ar, Padova 1978)
    dove è citato il libro (di cui in questo momento non riesco a ricordare il nome dell'autore, forse era Siegin)
    Die blonden Haaren bei den hellenischen- und romischen Voelker
    (o bei den Indogermanen...).

  7. #7
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    Originally posted by runen
    Quanto ai riferimenti bibliografici, che effettivamente confermano quei dati, me ne ricordo due:
    A. Romualdi, Gli Indoeuropei (Ar, Padova 1978)
    dove è citato il libro (di cui in questo momento non riesco a ricordare il nome dell'autore, forse era Siegin)
    Die blonden Haaren bei den hellenischen- und romischen Voelker
    (o bei den Indogermanen...).
    caro amico sono sicuro che A. Romuladi e' una persona competente come Herr Siegen .. ma quando dico ' riferimenti bibligrafici ' mi riferisco alle fonti dirette antiche ( Svetonio , cesare , cicerone ,livio , tacito ect..) gli unici che sicuramente i giornali massonici ( compreso quello dei fu-comunisti a gestione FIAT .) .non potranno attaccare di nazismo .....

  8. #8
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    Il riferimento preciso è:
    Wilhelm Sieglin, Die blonden Haare der Indogermanischen Voelker des Altertums, Muenchen 1935.
    Lì si trovano certamente i dati utili.

  9. #9
    Totila
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    Be' se si pensa che "flavus" significa biondo e "celsus" azzurro (nel senso di colore degli occhi), immaginate la Gens Flavia e Celsa...
    Certo, questi erano Romani...poi sono venuti i romaneschi...embe', come direbbe Costanzo...

  10. #10
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    il Corriere non mi pare una fonte scientificamente attendibile. Non credo alla fola dei romani nordici. I Flavii e i Celsi prendevano questi nomi proprio perchè biondi e occhiazzurri erano un'eccezione tra bruni e occhicastani, e pertanto il carattere era segnalato in un nomignolo divenuto patronimico. I romani erano e sono ancor oggi prevalentemente mediterranei.

    Tra i dati positivi segnalati dall'articolo (da confermare però) ci sono la statura in aumento e l'indice cefalico in diminuzione. Molto bene. Se i dati si confermano gli europei saranno più alti e dolicocefali. Le razze superiori nordica e mediterranea trionferanno sulle inferiori alpina e baltica.
    Speriamo che la presenza allogena non alteri il quadro. Gli allogeni vanno espulsi tutti prima che provochino infezioni razziali degenerative serie.

    saluti

 

 
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