Parigi, aggredita famiglia di ebrei
In pieno centro di Parigi una banda di ragazzini arabi assale una famiglia di ebrei: "Vi uccideremo tutti". Tra venerdì e sabato si erano registrati due omicidi di giovani maghrebini.
PARIGI - L'odio razziale colpisce in pieno centro a Parigi. Quattro ragazzini arabi hanno aggredito e picchiato selvaggiamente con una spranga di ferro una famiglia di ebrei al grido di "sporchi ebrei, vi ammazzeremo tutti".
L'episodio si è verificato in un piccolo giardino, dove Sacha G., un professore di filosofia di origine ebraica si stava rilassando con la moglie Yaelle, il figlio di tre mesi e i suoceri. Una ragazzina è sbucata da una cabina telefonica e ha urlato 'Youpi', un classico insulto che gli arabi rivolgono agli ebrei. Quando la famiglia ha risposto per le rime, l'araba ha rincarato la dose:"Sul Corano, vi uccideremo tutti". E a quel punto sono spuntati tre ragazzi tra i 15 e i 18 anni, che si sono scagliati contro il professore.
"Mi hanno riempito di calci, di pugni, finché da uno zaino è spuntata una barra di ferro. Mi hanno colpito in testa, c'era sangue dappertutto, ho perso conoscenza per alcuni minuti". L'intervento della polizia ha evitato il peggio: la banda è però riuscita a fuggire.
Sacha è stato ricoverato al pronto soccorso, poi ha sporto denuncia per "ferite e ingiurie razziste". Lo stesso professore si è detto sorpreso dell'accaduto, visto che il quartiere dove la famiglia vive è sempre stato tranquillo. In più, gli ebrei non portavano segni che li potesse identificare come tali: niente kippa in testa, niente cappelli neri o barba.
Ma la Francia in questi giorni è stata scossa anche da altri due episodi di violenza a sfondo razziale, conslusisi in maniera più cruenta dell'assalto alla famigliola: a Dunkerque un uomo ha fatto fuoco per vendetta contro due bar di maghrebini, uccidendo un ragazzo di 17 anni e ferendone altri tre. A Parigi, invece, una ragazzina marocchina di 17 anni è stata bruciata viva e abbandonata tra i cassonetti della spazzatura.
(7 OTTOBRE 2002, ORE 16:03)