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  1. #1
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    Lightbulb Trovato Il Leader Della Sinistra!!!!!

    Sondaggio Politico-Elettorale

    Sondaggio per .com

    Pubblicato il 7/10/2002.
    Autore:
    Directa s.r.l

    Committente/ Acquirente:
    .com

    Criteri seguiti per la formazione del campione:
    campione prestratificato

    Metodo di raccolta delle informazioni:
    interviste telefoniche CATI

    Numero delle persone interpellate e universo di riferimento:
    1.000 individui maggiorenni residenti in italia universo di riferimento: 49.457.054

    Data in cui è stato realizzato il sondaggio:
    Tra il 03/10/2002 ed il 03/10/2002


    QUESTIONARIO


    QUESITO n.1


    Domanda : Se ieri si fossero tenute le elezioni per eleggere il nuovo Capo del Governo, Lei, tra questi due candidati, a quale avrebbe dato la sua preferenza?.




    QUESITO n.2


    Domanda : Se ieri si fossero tenute le elezioni per eleggere il nuovo Capo del Governo, Lei, tra questi due candidati, a quale avrebbe dato la sua preferenza?.


    Risposta: Silvio Berlusconi 53,2% (Casa delle libertà/Centro Destra) Carlo DeBenedetti 40,4% (Ulivo/Centro Sinistra) nessuno dei due 4,5% non dichiara 1,9%


    http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/


  2. #2
    cittadino
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    Predefinito L'ELETTORATO DS

    Sondaggio Politico-Elettorale

    SONDAGGIO ISPO/ACNielsen-Cra "L'ELETTORATO DS"

    Pubblicato il 7/10/2002.
    Autore:
    ISPO LIMITED

    Committente/ Acquirente:
    CORRIERE DELLA SERA

    Criteri seguiti per la formazione del campione:
    CAMPIONE RAPPRESENTATIVO DELLA POPOLAZIONE ITALIANA IN ETA' DI VOTO PER SESSO,ETA', SCOLARITA', PROFESSIONE, AREA GEOGRAFICA, DIMENSIONE DEL COMUNE DI RESIDENZA

    Metodo di raccolta delle informazioni:
    PANEL TELEMATICO - INTERVISTE REGISTRATE A DOMICILIO MEDIANTE COMPUTER - ELABORAZIONE DATI: SPSS

    Numero delle persone interpellate e universo di riferimento:
    N. (subcampioni votanti DS)=592/571/620. UNIVERSO DI RIFERIMENTO: POPOLAZIONE ITALIANA RESIDENTE IN ETA' DI VOTO - FONTE ISTAT

    Data in cui è stato realizzato il sondaggio:
    Tra il 27/09/2002 ed il 29/09/2002


    QUESTIONARIO

    QUESITO n.1
    Domanda : In politica di solito si parla di “sinistra”,”centro”, “destra”. Dove collocherebbe la sua posizione politica?.

    QUESITO n.2

    Domanda : “Se domani ci fossero delle nuove elezioni politiche, quale partito voterebbe?”..


  3. #3
    cittadino
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    Predefinito Il vero Leader dell'Opposizione

    Sondaggio Politico-Elettorale

    Il vero Leader dell'Opposizione

    Pubblicato il 12/7/2002.
    Autore:
    DATAMEDIA

    Committente/ Acquirente:
    Panorama

    Criteri seguiti per la formazione del campione:
    Le interviste sono state realizzate su di un campione di 1.000 casi, stratificato per sesso ed età(18-24 anni, 25-44 anni, 45-64 anni, 65 anni e più)

    Metodo di raccolta delle informazioni:
    Interviste telefoniche - Metodologia C.A.T.I. (Computer Assisted Telephone Interview)

    Numero delle persone interpellate e universo di riferimento:
    1.000 casi 49.457.054 adulti maggiorenni residenti in Italia (Dati forniti dal Ministero degli Interni alle Elezioni Politiche del 2001)

    Data in cui è stato realizzato il sondaggio:
    Tra il 08/07/2002 ed il 08/07/2002

    QUESTIONARIO

    QUESITO n.1
    Domanda : Secondo Lei, chi è il vero Leader dell'Opposizione?.



  4. #4
    agaragar
    Ospite

    Predefinito

    il berlusca sarebbe un ottimo leader per il centro sinistra,
    meglio di dalema e cofferati,
    solo il prodi lo supererebbe.

  5. #5
    email non funzionante
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    Predefinito L'Ulivo è morto...

    ...è in arrivo mister "Ulivetti".

    Risolto il conflitto d'interessi per Berlusconi!

    saluti

  6. #6
    cittadino
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    Predefinito

    C'è un dato interessante nel sondaggio relativo all' "ELETTTORATO DS":
    ad ottobre 2002 fra glie lettori dei Democratici di Sinistra ci sarebbe persino la tendenza a dare il proprio voto al Centro (15%) e, udite udite, al Centro Destra (3%).



    Giorgio

  7. #7
    cittadino
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    Predefinito

    Originally posted by agaragar
    il berlusca sarebbe un ottimo leader per il centro sinistra,
    meglio di dalema e cofferati,
    solo il prodi lo supererebbe.
    Quella del Prodi possibile vincitore nei confronti della CDL è una delle tesi molto care, soprattutto adesso, alla sinistra, la quale afferma che lo stesso in passato è stato in grado di trasmettere meglio le proprste del proprio partito, come adesso Berlusconi nelle ultime elezioni.

    Ma non fa i conti come si deve, perché allora Lega e il resto della ciurma erano divise, e già si vedeva chiaramente che, unite, avrebbero vinto già allora !

    Saluti

    Giorgio

  8. #8
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    controordine compagni! il vero leader della sx è sempre lui...


  9. #9
    brescianofobo
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    Predefinito

    In origine postato da GiorgioB
    Quella del Prodi possibile vincitore nei confronti della CDL è una delle tesi molto care, soprattutto adesso, alla sinistra, la quale afferma che lo stesso in passato è stato in grado di trasmettere meglio le proprste del proprio partito, come adesso Berlusconi nelle ultime elezioni.

    Ma non fa i conti come si deve, perché allora Lega e il resto della ciurma erano divise, e già si vedeva chiaramente che, unite, avrebbero vinto già allora !

    Saluti

    Giorgio
    GIORGETTO, IL PROFETA



    La stampa, 8.8.03
    A COLLOQUIO CON IL MINISTRO DOPO TRE SETTIMANE DI SILENZIO
    Bossi: a settembre senza le riforme ritorniamo sul Po

    «La devolution si è fermata con il “niet” dell’interesse nazionale» «E’ la Seconda Repubblica dei Tentenna, i nostalgici della Prima»


    inviato a PONTE DI LEGNO (Brescia)

    SOTTO l'ombrellone bianco, il mezzo sigaro tra le dita, disegna nelle nuvolette di fumo gli scenari d'autunno. «O dentro o fuori, non c'è alternativa. O le riforme o si torna al 1996». Che per Umberto Bossi è l'anno della Secessione, della Padania libera, del settembre in processione dal Monviso al Po. Il mezzo toscano va di qua e di là. «Aut aut», latineggia. «Aspetto fine agosto per capire come si metterà. Poi, il 21 settembre, quando torniamo a Venezia, cominceremo a decidere». Poco più di un mese, un niente. Una sola preoccupazione, adesso: «Io non ricatto e non minaccio nessuno, sia chiaro. Ragiono...». A Ponte di Legno è arrivato mercoledì sera con la moglie e i tre ragazzini. Cena all'Hotel Mirella, come da tradizione. E il giorno dopo, ieri, quasi a voler aprire e subito chiudere con le seccature, una comparsata sotto l'ombrellone dell'albergo per togliersi di torno domande e curiosità. Maglietta bianca e pantaloni da jogging neri, Bossi dice di avere una gran voglia, un gran bisogno di dormire. L'operazione è andata bene, ma gli hanno messo venti punti e la gamba destra manda ancora fastidiose fitte. «A quell'ernia dovevo pensarci prima, ma non avevo mai tempo. O forse sono gli anni che pesano?».


    La vacanza a Ponte di Legno per lei è sempre stata una gran bella tribuna. Per quest'anno che s'annuncia, ministro Bossi?

    «Dormire, riposare, tacere. Non è il momento di parlare, non ho nessuna intenzione di polemizzare con questo e quello. Sto mettendo assieme i tasselli, sto valutando. Per me con settembre comincia l'anno della politica. E sarà un anno decisivo».

    Lo dice sempre che è decisivo.

    «L'anno scorso la situazione mi sembrava più chiara. Quest'anno meno, anche se non riesco a vedere come Berlusconi non possa imboccare la strada delle riforme».

    Per lei riforme vuol dire devolution.

    «Che si è fermata su un “niet”,la questione dell'”interesse nazionale”. Da un punto di vista giuridico è un niente, ma è un niente che può diventare tutto».

    Se lei dice che il governo Berlusconi deve passare alle riforme vuol dire che finora non se ne sono avute.

    «Siamo nella Seconda Repubblica dei Tentenna, dove in troppi hanno il rimpianto per l'irresistibile fascino della Prima: la partitocrazia di destra e di sinistra, la mancanza di responsabilità, i magistrati amici, le pensioni facili, il debito pubblico che cresce... Uuh, che bello!».

    E come si esce da questa Seconda Repubblica?

    «O si entra nella Terza con una grande riforma federale o si precipita nella Prima. Se Berlusconi cede alle pressioni o non vuol fare le riforme (cosa che ancora mi rifiuto di credere), vuol dire che torneranno al governo tra 20 anni». Nelle nuvolette di fumo Bossi vede un Berlusconi incerto, impacciato, prigioniero di veti e condizionamenti. «Si è impelagato», dice. Vede alleati di governo all'assalto della Lega o sulle pensioni, o sulla giustizia, o su qualsiasi dichiarazione. Non parlava da tre settimane, «e forse è stato meglio così». Silenzio su Castelli quasi processato in Senato per la vicenda rogatorie: «E' stato un paravento e ha retto bene - dice adesso -. Per la prima volta si è vicini alla possibilità di cambiamenti nel settore giustizia, ma quella è una casta che scotta e certa magistratura vuol farla pagare a Castelli e alla Lega». Nella nuvoletta ora entra Matteo Brigandì, l'assessore del Piemonte finito agli arresti domiciliari (ora revocati). Non è un leghista qualsiasi, è stato anche l'avvocato di Bossi. «Se ha sbagliato è giusto che paghi. Ma se le accuse fossero infondate allora mi toccherebbe la dietrologia. Perché su “il Riformista” un mese fa hanno scritto che iniziava la Tangentopoli della Lega? C'entra quella magistratura che ce l'ha con Castelli? Dico solo che una delle accuse è impossibile, nella Lega nessuno può farsi finanziare la campagna elettorale». Ma non sembra appassionarsi all'argomento inchieste e sentenze, né per un Brigandì né per un Previti. Meglio le riforme e l'autunno.

    Senza riforme, dice lei, si potrebbe tornare al '96. Cosa intende?

    «L'unica cosa che fece effetto negli anni dell'uscita dalla Prima Repubblica è stata la nostra iniziativa sul Po. La sinistra allora al governo l'aveva capito, tant'è vero che mossero i magistrati contro di me, si accanirono contro i poveracci del Campanile di Venezia, ma poi misero mano alla riforma del Titolo V della Costituzione».

    Sta riconoscendo alla sinistra un merito.

    «La sinistra è stata brava, non ha forzato la mano, non ha rotto gli equilibri democratici. Però appena mollammo sulla secessione si bloccò anche la riforma del Titolo V. Come succede adesso con la devolution».

    Dunque tornate a Venezia per alzare la voce.

    «La libertà non si conquista con le belle parole. Allora l'ingresso nell'euro fu la via di fuga dalle riforme, ora non saprei. Quello che manca forse è una grandissima manifestazione, o un periodo di sballottaggio del sistema. Finché la gente non s'incazza dicono sempre sì e non cambia niente, resta chiacchiericcio. Venezia può essere una risposta».

    L'accordo con Berlusconi è sempre solido?

    «L'accordo era per cominciare il processo di definizione delle riforme avviate con il Titolo V. In cambio abbiamo dato la vittoria elettorale. Sono passati due anni e mezzo e c'è chi comincia a rompersi le palle...».

    E' lei?

    «Dobbiamo capire se a bloccare le riforme è una contrapposizione di sistema, destra e sinistra assieme, e se è così staremo fuori da tutto; oppure se è ancora possibile arrivare alle riforme restando come adesso nella Casa delle Libertà. Io aggiungo che se stai dentro puoi decidere chi vince le elezioni politiche...».

    C'è chi dice che non sia più così.

    «Se è per questo c'è anche chi dice, come Mario Segni, “lasciamo la Lega fuori dal governo”. Ma se così fosse solo il popolo ci potrebbe mettere una pezza».

    Con il voto?

    «La Lega non è un partito come gli altri, e sa che appena alzi il bandierone del Nord la gente si muove e vota. In molti si sono messi in stand-by dopo l'accordo con Berlusconi...».

    Non è che senza riforme anche la Lega si logora?

    «So che non è una situazione facile, se Berlusconi non avesse la leadership chissà cosa sarebbe già successo. Non è benaugurante quanto accaduto finora, ma ho ancora fiducia in Silvio. Ha la forza, la usi! Non deve aver paura, in politica chi ha paura è fottuto. Io sono prudente e voglio vedere l'ultima possibilità».

    Non la vedesse?

    «Se non si fanno le riforme avremmo le conseguenze. Lo dico senza che si sospettino ricatti, perché continuo a pensare che il primo ad avere interesse per le riforme, se vuol tenere assieme la coalizione, sia Berlusconi».

    Altrimenti?

    «Altrimenti arriva un'altra spallata, con determinazione. Va bene le date, va bene le firme, ma poi vai in piazza e lasci che sia la gente a scandire il tempo. Non è che le cose valgono per sempre, e la determinazione può rompere gli equilibri». Aspettare Venezia, dunque. E prima di Venezia l'incontro di fine mese con Giulio Tremonti, a ragionar su conti, pensioni e finanziaria. Venezia per capire cos'avrà finalmente meditato Bossi. Per la Lega il '96 è stato l'anno della Secessione, per la politica quello delle elezioni vinte dall'Ulivo proprio grazie alla corsa solitaria di Bossi. «E' che il sistema non ha ancora deciso cosa fare: sta lì sulla parete, non va né avanti né indietro. Così prima o poi, senza riforme, cadrà nel vuoto». Bossi spegne il sigaro. Non ha nessuna voglia di precipitare nel burrone. «E adesso lasciatemi qualche giorno in pace, in vacanza». Il suo settembre è già troppo vicino.


    Mercoledì 6 Agosto 2003, 9:15


    Ulivo: Bertinotti, Niente Veti Su Prodi
    Di (Rre/Gs/Adnkronos)

    NON E' QUESTIONE DI LEADER MA DI POLITICA Roma, 6 ago. (Adnkronos) - ''E' cambiato il vento'' tra Rifondazione e l'Ulivo, anche se ''il dialogo e' tutto da fare''. Da Fausto Bertinotti arriva luce verde alla candidatura di Romano Prodi a candidato premier del centrosinistra. ''Un veto? -dice, in una intervista con il ''Messaggero''- non c'e' mai stato. D'altra parte la mia esperienza nel sindacato mi insegna che con gli stessi leader si possono avere esperienze di rottura ed esperienze unitarie. E Rifondazione ha dimostrato che si e' potuto fare l'accordo con Prodi e rompere con Prodi stesso. Quindi non e' questione di leader, ma di politica''.

  10. #10
    Hanno assassinato Calipari
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    il Po, dopo aver sentito Bossi, e' andato in secca.

 

 
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