Perchè a Brescia il 26 Ottobre

Un convegno che vuole dare il via ad una campagna di ricerca e di approfondimenti che possa,infine, ristabilire la verità sugli anni detti "di piombo" ed in particolare sulle stragi che tra il 1969 ed il 1980 hanno insanguinato con cadenze terrorifiche la Colonia Italia.

Un incontro di uomini liberi non impastoiati dalle e nelle logiche sistemiche, che non accettano le imposizioni di quel Pensiero Unico cui rispondono tutte le forze politiche che - a destra come a sinistra - insistono nel difendere i comportamenti che storicamente hanno consentito e la gestione affaristica del potere e la realizzazione della via giudiziaria al potere.

Ed è per la libertà del Popolo che pretendiamo che venga senza più indugi rimosso quel "Segreto di Stato", comodo paravento dietro il quale si vogliono ancora oggi coprire le infamie di una classe politica asservita al potere supernazionale che le ha consentito - e le consente - di soddisfare i propri meschini interessi di bottega.

Il Popolo dice no ai vecchi "compagni di merende"; ed a quelli nuovi che si accingono ad aggredire in nome di un'incomprensibile democrazia - ma per comprensibili e noti motivi di dominio delle cosche del malaffare mondialista - altri Popoli.

Anche per questo è indispensabile e non più differibile procedere sulla via della chiarezza e della conoscenza di fatti che - a ben vedere - sono riferibili a strategie e a tecniche importate ed imposte.

La revisione della Storia compiuta in nome della Verità e della Libertà è un dovere civile e politico e non un reato. L'opposizione a qualsiasi tentativo di ristabilire ciò che è stato a fronte di ciò che si vuole sia stato, costituisce un'impostura non più consentita.

Non è pensabile uscire dalle logiche perverse che hanno caratterizzato la Storia Italiana degli anni '70 per restituire alla gente la sua dignità di Popolo ed il suo senso di appartenenza, se non si rimuovono i segreti e non si svelano i tanti misteri che continuano ancora a coprire la "Stagione delle stragi".

Insomma il "chi è STATO" pretende risposte puntuali sino ad ora eluse in nome della "ragion di Stato": e con il ricorso a costruzioni teorematiche messe a punto da inquisitori preoccupati non dalla ricerca della Verità, ma dall'affermazione di "quella" verità funzionale ad un disegno di potere.

Certamente il terrorismo - nelle sue diverse espressioni - ha dilaniato il tessuto sociale. Eppure l'esperienza italiana degli anni '70 ha dimostrato come il regime abbia largamente usato i suoi organismi paralleli - e occulti - al fine di piegare le opposizioni e di dirottare le attenzioni della pubblica opinione da pericolose tensioni (crisi economica,instabilità governativa, scollamento sociale, conservazione delle "rendite di posizione") verso altri bersagli esterni oppure interni che di volta in volta hanno assunto la funzione di "valvole di sicurezza".

Si è detto che le stragi sono "fasciste". Noi riteniamo che esse siano state "stragi di Stato", nel senso che va attribuita a certe operazioni una "regia" funzionale alla stabilizzazione del sistema di potere supernazionale e nazionale.

A Brescia è stata fatta una strage di Popolo. Una strage di cui non si conoscono mandanti ed esecutori, nonostante l'insistenza di una serie di processi monstre che hanno visto come imputati i "fascisti".

Da Brescia noi lanciamo la sfida agli impostori laici e togati che hanno criminalizzato - e continuano a criminalizzare - una parte politica sulla base dell'apodittica affermazione che "lo stragismo è l'espressione di concepire la propria presenza" di quella parte.

Noi non siamo "parte". Siamo uomini liberi che vogliono prepotentemente che sia fatta Verità e Giustizia.

PAOLO SIGNORELLI