Processo Borghezio, ridotto il reato

[AIACE TELAMONIO]

Del 13/10/2002 Sezione: Torino cronaca Pag. 14)


L´ESPONENTE LEGHISTA COINVOLTO CON ALTRI SETTE MILITANTI NEL ROGO SOTTO IL PONTE DEL BALON
Retromarcia della Procura nel processo contro l´europarlamentare Mario Borghezio. L´esponente leghista e altri sette militanti del Carroccio erano accusati di incendio doloso per il rogo del 1° luglio di due anni fa sotto il ponte Principessa Clotilde, al Balon, divampato al termine di una fiaccolata della Lega Nord contro lo spaccio di droga a Porta Palazzo. Nel corso del procedimento con rito abbreviato di fronte al Gup Piera Caprioglio, il pm Onelio Dodero ha ridimensionato la contestazione nei confronti degli imputati, chiedendo condanne fra 5 e 7 mesi per il reato - assai meno grave - di «danneggiamento seguito da incendio». E´ la seconda volta in dieci mesi che Borghezio e le «camicie verdi» compaiono di fronte al giudice per lo stesso episodio. Il 12 gennaio scorso gli imputati vennero rinviati a giudizio con l´accusa di «danneggiamento seguito da incendio», già contestata in un primo tempo dal pm Dodero. Ma il giudice Giovanni Macchioni, davanti al quale si sarebbe dovuto celebrare il processo, si disse del parere che il reato contestato fosse troppo lieve e rispedì gli atti in Procura, ordinando di procedere per incendio volontario con l´aggravante (per alcuni indagati) dell´odio razziale. La Procura si è così vista costretta a riformulare il capo d´imputazione, ma ieri - di fronte a un nuovo giudice - è ritornata alla sua impostazione iniziale. Il pm Dodero ha chiesto al Gup 6 mesi e 5 giorni di reclusione per Borghezio, 5 mesi e 20 giorni per altre sei persone e 7 mesi e 15 giorni per un ottavo militante, che deve rispondere anche di tentate lesioni ai danni di un romeno. Praticamente le stesse richieste già avanzate al giudice Macchioni nel gennaio scorso. «Il ridimensionamento dell´accusa è sicuramente un passo avanti - commentano i legali degli otto imputati, gli avvocati Antonio Forchino, Giacomo Gribaudi, Paolo Forno e Luca Procacci - ma la ricostruzione dei fatti presenta ancora molti lati oscuri: ad esempio nessuno ha chiaramente identificato la presenza degli imputati al momento dell´incendio». I difensori di Borghezio replicheranno all´accusa nell´udienza di sabato prossimo, al termine della quale il Gup dovrà emettere la sentenza. Alla manifestazione leghista del 1° luglio 2000 presero parte una settantina di persone e le fiamme divamparono alla fine del corteo, quando un gruppetto di leghisti è sceso sulle sponde della Dora e sotto il ponte Pincipessa Clotilde per cercare eventuali dosi di stupefacente nascoste dagli spacciatori nordafricani. A rafforzare la tesi del pm vi sarebbe la testimonianza di un immigrato romeno, che ha raccontato di aver visto un militante scagliare una torcia accesa sulle masserizie accatastate sotto il ponte.

g. bal.

[AIACE TELAMONIO]

tratto dal sito della "busiarda"...