User Tag List

Pagina 5 di 5 PrimaPrima ... 45
Risultati da 41 a 49 di 49
  1. #41
    brescianofobo
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Bergamo, Italy
    Messaggi
    138,551
     Likes dati
    3,198
     Like avuti
    12,877
    Mentioned
    2497 Post(s)
    Tagged
    7 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    1

    Predefinito

    Qualcosa mi dice che siamo vicini a una crisi di governo. Le minacce dei malpancisti sono sempre meno velate.
    Dopo il CDU, ora c'è anche AN che comincia ad avere le scatole piene del magico trio Bossi-Berlusca-Tremonti.
    Occhio che quello che parla è un ministro, mica un pirla qualsiasi.


    Corriere, 15.12.02

    LA MAGGIORANZA


    Tremaglia guida i «malpancisti»: certezza della pena anche sulle tasse

    Come possiamo paragonare chi ha rubato una mela a chi ha frodato milioni di euro?


    ROMA - I «maldipancia» attraversano la maggioranza. Riguardano soprattutto An e la Lega, ma potrebbero contagiare anche altri settori del centrodestra. Perchè il maxi condono annunciato è un piatto pesante da digerire anche di fronte ad autorevoli esponenti del governo che lo presentano come «male minore». E così i «contrari» cominciano a uscire allo scoperto anche nella Casa delle Libertà. Primo fra tutti un ministro. Si sfoga il responsabile degli Italiani nel mondo, Mirko Tremaglia : «Bisogna finirla con questa storia dei condoni. Io personalmente sono contrario e spero che il governo non arrivi a chiedere la fiducia. Si tratta di un problema culturale che però ha effetti politici concreti. Se diciamo che An è favorevole alla certezza della pena deve esserlo fino in fondo. È per questo che siamo contrari anche all’indulto. Altrimenti, come potremmo paragonare, in termini di giustizia, chi ha rubato una mela e chi ha frodato il fisco per milioni di euro?». E sono parole che pesano anche perchè dette da un ministro, come Tremaglia, che ha già minacciato di dimettersi se la Finanziaria stralcerà le pensioni per gli italiani all’estero.
    Ma dentro lo stesso partito, Alleanza Nazionale, ci sono altre voci che parlano contro il condono. Una di queste è Teodoro Buontempo : «Il problema è l’impressione che si dà alla gente: siamo partiti affermando che la Casa delle Libertà era diversa dalle altre maggioranze, che avrebbe costruito un Paese più equo e moderno e invece ci siamo ritrovati nelle mani i vecchi trucchetti della Prima Repubblica». E ancora: «Sono d’accordo che a volte, di fronte all’emergenza, possono servire le cure da cavallo. Ma allora si sarebbe dovuto dire subito come stavano le cose senza aspettare un mese e dare l’idea che non si sapeva che pesci prendere. La stessa cosa accade per le riforme: o si ha un progetto oppure è meglio non sbandierare cose che non sono state discusse e vagliate neanche all’interno della maggioranza. Stiamo attenti a non approvare solo le riforme gradite al centrodestra. An su questi temi dovrebbe far sentire di più la sua voce».
    Decisamente contrario al condono sono anche i repubblicani. E lo spiegano attraverso la voce del presidente della commissione Finanze di Montecitorio, Giorgio La Malfa : «Si tratta di una misura miope che avrà effetti distruttivi sul gettito futuro. Il governo ne pagherà le conseguenze». Non solo. Per La Malfa il provvedimento avrà un effetto controproducente perchè «suonerà nella mente dei cittadini come un incentivo» a evadere le tasse: «A questo punto, mi chiedo, chi le pagherà il prossimo anno?».
    Ma il condono, a sorpresa, incassa qualche malumore anche dentro Forza Italia. Maurizio Lupi , responsabile nel partito della tematica che riguarda i lavori pubblici (nonchè ex assessore a Milano) digerisce a malapena il condono fiscale. Tanto che si affretta a mettere subito i paletti di fronte a un altro provvedimento caldeggiato da non pochi esponenti della Casa delle Libertà: «Ora dobbiamo dire un "no" deciso al condono edilizio perchè incide nei rapporti tra i cittadini e l’ambiente: sarebbe un provvedimento sbagliato e controproducente. E, poi, non possiamo passare di condono in condono».

    Roberto Zuccolini

  2. #42
    brescianofobo
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Bergamo, Italy
    Messaggi
    138,551
     Likes dati
    3,198
     Like avuti
    12,877
    Mentioned
    2497 Post(s)
    Tagged
    7 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    1

    Predefinito

    Mah, cosa vorranno mai dire gli UDC quando dicono "no all'asse Tremonti-Bossi", "su questo punto ci giochiamo tutto", "non ci costringano a cercare aiuto nell'opposizione", "La finanziaria non la votiamo" ?

    Ma ste finanziaria gli da proprio sui nervi, ai pollisti.

    Speriamo che mantengano i nervi a posto, che devono restare ancora per un anno intanto che l'Ulivo si sistema e loro continuano a sputtanarsi.


    La Sicilia, 16.12.02

    «No all'asse Bossi-Tremonti»


    Giuseppe Di Fazio
    «La partita non è chiusa, bisogna sfatare l'idea che il governo vittorioso grazie ai voti del Sud e, in particolare della Sicilia, appaia e si comporti come un esecutivo del Nord, sotto il controllo dell'asse Bossi-Tremonti. Su questo punto ci giochiamo tutto».
    Il ministro Rocco Buttiglione ha appena saputo che il suo collega dell'Economia, Giulio Tremonti, ha stravolto l'emendamento presentato da alcuni senatori della Casa delle libertà sui debiti tributari delle aziende della Sicilia orientale colpite dal sisma del '90.
    Buttiglione è contrariato, ma non perde la sua voglia di ragionare. Anche se oggi, venendo a Catania, pensava di portare qualche buona notizia per le popolazioni e le imprese tartassate da una emergenza che rischia di divenire cronica.
    Ministro, il responsabile regionale del suo partito, l'eurodeputato Raffaele Lombardo, invita già i senatori dell'Udc ad astenersi nel voto sulla Finanziaria o addirittura a schierarsi contro.
    «Non diamoci già per sconfitti. La discussione è ancora aperta, cerchiamo piuttosto di portare a casa un risultato onorevole».
    Come? Avevate presentato un emendamento e Tremonti vi ha presi in giro con promesse non mantenute...
    «E noi presentiamo un altro emendamento. Nel momento in cui Catania e la Sicilia orientale sono colpite da un nuovo disastro non è possibile che Tremonti rimanga insensibile a misure di solidarietà. In ogni caso penso che tra i senatori della Casa delle libertà ci sia un ampio consenso su questo punto».
    Ipotizziamo che Tremonti rimanga fermo nelle sue posizioni, che farete?
    «E' un'ipotesi che in questo momento non voglio considerare. Significherebbe affermare che esiste davvero quell'asse privilegiato con Bossi che sarebbe la distruzione dell'attuale maggioranza di governo».
    Scusi, ma è già accaduto una volta che Tremonti non vi abbia ascoltato, può succedere anche con il secondo emendamento.
    «Tremonti sa che non può costringerci a cercare aiuto su questo punto nell'opposizione».

  3. #43
    brescianofobo
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Bergamo, Italy
    Messaggi
    138,551
     Likes dati
    3,198
     Like avuti
    12,877
    Mentioned
    2497 Post(s)
    Tagged
    7 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    1

    Predefinito

    Originally posted by brunik
    Forza, ragazzi, che tra poco si vota la finanziaria.

    Ieri il governo è stato battuto su un suo emendamento.

    Nervi pollisti a fior di pelle. La tensione si taglia col coltello. Di euri per tutti non ce n'è, a qualcuno va bene ma a qualcuno va male. E quelli a cui va male sono tipi incazzosi.


    Mercoledì 18 Dicembre 2002, 11:26


    [size=5]Finanziaria: Moro, Governo Battuto Per Manciata Voti[/size
    Di (Del/Zn/Adnkronos)

    Roma, 18 dic. - (Adnkronos) - Il presidente della Lega Francesco Moro sottolinea che il Governo e' andato sotto in aula ma ''per una manciata di voti''. Moro sottolinea quindi che ''ci sono ancora cose grosse su cui non c'e' tranquillita'. Rischiamo di sfaldare il clima di coesione della maggioranza. Il pericolo -conclude- e' che ognuno adesso si senta libero di emulare''.

  4. #44
    Estremista del Welfare
    Data Registrazione
    06 Mar 2002
    Località
    Cagliari
    Messaggi
    4,314
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Originally posted by brunik
    Ernesto Calindri faceva film porno tra un cynar e l'altro?

  5. #45
    brescianofobo
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Bergamo, Italy
    Messaggi
    138,551
     Likes dati
    3,198
     Like avuti
    12,877
    Mentioned
    2497 Post(s)
    Tagged
    7 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    1

    Predefinito

    Originally posted by brunik


    Forza, ragazzi, che tra poco si vota la finanziaria.

    Ieri il governo è stato battuto su un suo emendamento.

    Nervi pollisti a fior di pelle. La tensione si taglia col coltello. Di euri per tutti non ce n'è, a qualcuno va bene ma a qualcuno va male. E quelli a cui va male sono tipi incazzosi.


    Mercoledì 18 Dicembre 2002, 11:26


    Finanziaria: Moro, Governo Battuto Per Manciata Voti
    Di (Del/Zn/Adnkronos)

    Roma, 18 dic. - (Adnkronos) - Il presidente della Lega Francesco Moro sottolinea che il Governo e' andato sotto in aula ma ''per una manciata di voti''. Moro sottolinea quindi che ''ci sono ancora cose grosse su cui non c'e' tranquillita'. Rischiamo di sfaldare il clima di coesione della maggioranza. Il pericolo -conclude- e' che ognuno adesso si senta libero di emulare''.
    La finanziaria più ignobile della storia della Repubblica è a rischio.

    Tremaglia protesta con il governo perchè limita le pensioni allgli italiani all'esetro nonostante le promesse, , l'opposizione applaude, i pollisti si incazzano e tirano un telefonino che colpisce Manconi.

    Alle 2,30 di notte ancora si presentavano emendamenti.

    C'è la possibilità di un esercizio provvisorio.



    Corriere on line, 21.12.02
    POLITICO
    Legge a rischio, si profila l'esercizio provvisorio
    Finanziaria, rissa nella notte al Senato
    Maconi (Ds) colpito dal lancio di un telefonino, grida e insulti
    Il ministro Tremaglia minaccia le dimissioni


    ROMA - È durata 18 ore filate la giornata più lunga del Senato, durante la quale si è sfiorata la rissa in Aula, il ministro per gli Italiani all'estero si è spinto quasi fino al limite delle dimissioni ed è stata ritirata la norma che metteva fine all'esclusività dei medici nel sistema sanitario pubblico. Alle 3,05 del mattino il presidente Marcello Pera getta la spugna e manda a casa i senatori stremati senza aver concluso l'esame degli articoli della finanziaria, malgrado l'insistenza contraria del ministro Carlo Giovanardi. Nella situazione di stanchezza e confusione dele ultime ore, il presidente si lascia andare ad un commento esasperato, mentre sul suo tavolo continuano ad arrivare nuovi emendamenti. «C'è della follia in giro - dice Pera - alle 2 e 30 del mattino continuano a giungere emendamenti di cui non si capisce il significato».

    LA RISSA - Poco prima delle 23 nell'aula scoppia la bagarre fra maggioranza e opposizione che sfiorano lo scontro fisico, dopo il lancio di un telefonino che colpisce Giuseppe Maconi dei Ds. Causa della tensione è l'emendamento del ministro per gli italiani nel mondo Mirko Tremaglia che innalza la pensione minima per i pensionati italiani all'estero. La nuova formulazione dell'emendamento pone paletti precisi alla platea dei beneficiari, che comunque devono avere alle spalle almeno 10 anni di contributi. Durissima la presa di posizione di Tremaglia che invita il Senato a votare secondo coscienza. «È un'evidente discriminazione ai danni degli italiani all'estero, i quali invece dopo il riconoscimento del diritto di voto hanno gli stessi diritti degli italiani residenti in Italia. Agli italiani all'estero sono stati ridotti fondi senza che il ministro competente ne fosse stato informato. Invito pertanto il Senato a votare secondo coscienza, eventualmente per parti separate. A conclusione dell'esito parlamentare di questa vicenda - dice Tremaglia - informerò il Presidente del Consiglio e il Presidente della Repubblica, anche rispetto alle mie responsabilità personali». L'opposizione applaude, il capogruppo An Nania replica dicendo che «la sinistra fa opera di sciacallaggio politico, visto che l'idea di patria non ha mai fatto parte del bagaglio della sinistra comunista». L'opposizione chiede la verifica del numero legale voto per voto. Nelle proteste che seguono Maconi viene colpito, la seduta sospesa e ripresa, dopo oltre un'ora.

    SEDUTA RIPRESA - Il voto degli articoli è completato e la seduta è ripresa stamattina alle 8,30. Ma i tempi rischiano di saltare. «Nella giornata di oggi il lavoro del Senato sarà concluso - dice Willer Bordon capogruppo della Margherita - ma il problema è della Camera che si vedrà arrivare una finanziaria del tutto cambiata e avrà tempi ridicoli di discussione. A questo punto il rischio del ricorso all'esercizio provvisorio diventa reale». Il capogruppo Ds Gavino Angius commenta: «c'è un'evidente difficoltà politica nella maggioranza. Non solo ci colpisce la confusione, ma l'improvvisazione e le pressioni delle lobby che si combattono in assenza di qualunque presenza autorevole del Governo che in Parlamento venga a difendere le proprie posizioni e anche a garantire la tenuta della propria maggioranza». Nella giornata di ieri c'è da registrare, fra le cose più importanti, il ritiro dell'emendamento del relatore, trasformato in ordine del giorno, che determinava la fine dell'esclusività dei medici nel servizio sanitario pubblico. È inoltre passata la proposta del Governo, sostenuta in Aula dal ministro Roberto Castelli, di prorogare a 75 anni l'età di pensionamento dei giudici di Cassazione.
    21 dicembre 2002

  6. #46
    brescianofobo
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Bergamo, Italy
    Messaggi
    138,551
     Likes dati
    3,198
     Like avuti
    12,877
    Mentioned
    2497 Post(s)
    Tagged
    7 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    1

    Predefinito

    L'astuto Tremonti sa come si fa: si aggiungono tre righe ai disegni di legge e si spera che nessuno se ne accorga. Poi si mente sulle cifre.

    Certe volte ti va bene, certe altre ti va male e fai una figura di merda.


    Corriere, 22.12.02

    Il responsabile per gli Italiani nel mondo (An): dimissioni? Incontro Ciampi e il premier poi decido


    Tremaglia: non so se resto al governo, Tremonti mi ha ingannato

    «Il ministro ha aggiunto tre righe dove si parla delle pensioni dei connazionali all’estero senza dirmelo. E i suoi uomini sulle cifre hanno fatto vero e proprio terrorismo»


    ROMA - «No, Giulio Tremonti si è davvero comportato male: in tutti questi giorni non si è mai fatto vedere in Aula. Poi, di nascosto, mi ha ingannato. Rifletterò sulla mia presenza nel governo». Mirko Tremaglia va alla guerra. Dopo una notte «terribile», quella tra venerdì e sabato al Senato, dopo la battaglia per equiparare le pensioni minime dei connazionali all’estero a quelle dei residenti, il ministro per gli Italiani nel mondo è decisamente in rotta con il responsabile dell’Economia. Ma anche, «se non verranno mantenute le promesse», con tutto l’esecutivo. Ha già chiesto un colloquio con Ciampi e Berlusconi: «Poi deciderò». Perché parla di «inganno»?
    «Perché Tremonti, senza dire niente né a me, né al governo, ha aggiunto tre righe al passaggio della Finanzaria sulle pensioni degli italiani all’estero, limitando l’equiparazione del trattamento a chi ha più di 10 anni di contributi versati».
    Sarebbero tagliati fuori molti nostri connazionali?
    «Troppi. Ed è per questo che ho dato battaglia per quattro giorni di fila. Loro, gli uomini di Tremonti, hanno fatto un vero e proprio terrorismo di cifre. Si figuri che parlavano di oltre 156 mila cittadini. Ma alla fine hanno dovuto ammettere che si tratta solo di 80.700 persone per una spesa di circa 60 milioni di euro».
    Alla fine però è riuscito a strappare proprio questa cifra.
    «Sì, ma con un procedimento tortuosissimo: si dà la precedenza a chi ha più di dieci anni di contributi, poi si scende gradualmente fino a chi non ne ha per niente. E c’è sempre il rischio che qualcuno resti fuori dalla lista».
    In Aula si è promesso che ciò non avverrà.
    «Staremo a vedere. Intanto però io non abbasso le armi: è mai possibile che per vedere soddisfatto un diritto che è già di tutti gli italiani, e cioè la pensione minima di almeno un milione di vecchie lire, si debba fare un braccio di ferro notturno in Parlamento? No, la legge deve comunque cambiare ed eliminare ogni clausola restrittiva: non possono esistere cittadini di serie A e di serie B. Ho lottato trent’anni per questo. Ho ottenuto il voto per gli italiani all’estero, non accetterò compromessi».

    R. Zuc.

  7. #47
    Re del Fondoscala
    Data Registrazione
    06 Mar 2002
    Messaggi
    61,858
     Likes dati
    2
     Like avuti
    8
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Bhè stanotte un diessino voleva fare una telefonata urgente....

  8. #48
    brescianofobo
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Bergamo, Italy
    Messaggi
    138,551
     Likes dati
    3,198
     Like avuti
    12,877
    Mentioned
    2497 Post(s)
    Tagged
    7 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    1

    Predefinito

    Originally posted by echiesa
    Se Sparta piange, Atene non ride...
    Detto mai stato vero come oggi.
    saluti
    echiesa
    Ma Sparta non piange mica soltanto. Urla dal dolore...
    Li voglio proprio vedere sulla devolution, gli UDC e i leghisti quante se ne daranno...

    Oggi Bossi ha detto che la camera deve riconfermare parola dopo parola la legge del senato.
    Ma gli UDC l'avevano votata solo per dargli un contentino, ma non mi sembrano molto d'accordo...


    Sabato 28 Dicembre 2002, 16:12


    Cdl: Tra Lealta' All'Alleanza e Insofferenze
    (ASCA) - Roma, 28 dic - ''Se Sparta piange, Atene non ride''. Questo antico adagio puo' essere tranquillamente traslato alla situazione politica italiana attuale ed agli avvenimenti del 2002. Se infatti l'Ulivo e' alle prese con una serie di problemi che vanno dalla conformazione dell'alleanza alla leadership, dalle regole da darsi ai rapporti da tenere con il variegato mondo dei no-global e dei 'girotondini', dalla linea da adottare sulla politica estera (in particolare ora che soffiano forti venti di guerra) alla dialettica bipartisan con la maggioranza per le riforme, la Casa delle Liberta' ha sua volta problemi non di poco conto, anche se dalla sua ha il collante dello stare al governo che 'obbliga' ad andare d'accordo se si vogliono evitare elezioni anticipate o controproducenti ribaltoni che tutti dicono di aborrire. Il 2002 e' stato quindi vissuto dalle forze che compongono la Casa delle Liberta' tra due diversi stati d'animo: quello della lealta' alle alleanze e delle insofferenze verso questo o quell'alleato. In primo luogo, con il passare dei mesi, e' venuto alla ribalta un certo malessere dei centristi dell'alleanza. Ccd e Cdu, prima ancora di diventare Ucd insieme con Democrazia Europea, gia' sopportavano malvolentieri l'asse che si era formato nella maggioranza (e che ancora resiste) tra il ministro dell'Economia Giulio Tremonti e la Lega di Umberto Bossi. Questo malessere si e' acuito dopo le elezioni amministrative della scorsa primavera, che hanno visto premiate le liste dell'Udc a scapito degli altri alleati, e quest'autunno-inverno con la legge finanziaria e le vicende della Rai. ''Essere leali - ha ribadito piu' volte in questo scorcio d'anno il segretario dell'Udc, Marco Follini - non significa essere servi obbedienti e sciocchi''. E su questa linea i centristi, anche con gli altri leader della formazione, Rocco Buttiglione e Sergio D'Antoni, hanno sostenuto che con il nuovo anno deve anche cambiare la 'cabina di regia' della coalizione, con un maggior peso da assegnare all'Udc.

    Ma anche gli altri componenti la Casa delle Liberta' hanno manifestato in varie occasioni segni di insofferenza. Umberto Bossi ha dovuto alzare di parecchio la voce perche' la sua 'devolution' venisse prima approvata dal Consiglio dei ministri e poi affrontasse e vincesse la prova del voto al Senato. Piu' volte si e' poi sfiorata la 'rissa verbale' sulla legge Bossi-Fini, con leghisti e An che volevano restringere il piu' possibile le regolarizzazioni degli immigrati e l'Udc che invece voleva allargare il novero delle possibilita'. Altro terreno di scontro e' stata ed e' la Rai. Il 'tormentone' continua ancora a dipanarsi, ma non c'e' dubbio che la vicenda ha provocato strascichi che hanno scosso la maggioranza. Con Fi apparentemente disinteressata, lo scontro ha interessato ancora una volta in prima persona Lega ed An da una parte e Udc dall'altra, con i primi a chiedere il reintegro dei tre consiglieri dimissionari (Zanda, Donzelli e Staderini, espressione dell'area centrista della Cdl) ed i secondi a chiedere l'azzeramento dell'intero Cda (cosa peraltro richiesta anche dalle opposizioni). Altro e non trascurabile elemento di frizione, questo ancora tra Lega e Udc, e' stato registrato sul ruolo svolto dal capo dello Stato. Piu' di una volta, infatti, Bossi ha criticato l''interventismo' di Ciampi su temi quali l'Europa, l'unita' nazionale, salvo poi rettificare. L'Udc ha invece sempre sostenuto l'imparzialita' del presidente della Repubblica schierandosi sulle sue posizioni. Come si vede, anche nella maggioranza ci sono state acque agitate.

  9. #49
    brescianofobo
    Data Registrazione
    05 Mar 2002
    Località
    Bergamo, Italy
    Messaggi
    138,551
     Likes dati
    3,198
     Like avuti
    12,877
    Mentioned
    2497 Post(s)
    Tagged
    7 Thread(s)
    Inserzioni Blog
    1

    Predefinito

    Adesso che tocca a loro governare forse capiscono anche loro che decidere se una guerra è da fare o da non fare non è che sia la decisione più semplice del mondo...

    Ennesima bufera nel polo. Mi ricorda qualcosa di già visto e sfruttato abilmente dall'opposizione...

    Selva: "La guerra va fatta". E nel Polo è bufera




    L'intervento contro l'Iraq giusto come lo fu la seconda guerra mondiale? E' bufera nel Polo per le parole dell'esponente di An. Bondi: "Guerra risorsa estrema". Il no di Calderoli (Lega).


    ROMA - Polemiche tra i Poli, e distinguo all'interno della Casa delle Libertà, sull'eventualità di una guerra in Iraq. La miccia delle polemiche l'accende il presidente della Commissione Esteri della Camera, Gustavo Selva, che nel suo consueto commento del sabato sul "Secolo d'Italia" afferma: la guerra in Iraq va fatta, perché "è la terza e non dichiarata guerra mondiale, che vede gli Usa battersi contro il terrorismo internazionale che propaga ideologie fondamentaliste con metodi disumani e criminali".

    "C'è da vincerla" per "il diverso assetto che si delineerebbe per quanto riguarda le libertà democratiche occidentali, le questioni economiche e lo sfruttamento delle immense risorse petrolifere" della regione. L'unico a poter parlare di etica, secondo Selva, è il Papa "che inascoltato si sforza ogni giorno, in ogni campo dello scibile umano, di spronare i politici ad operare per la costruzione di una società umanamente perfettibile".

    Replica Lapo Pistelli, responsabile esteri della Margherita: "L'avvicinarsi della fine dell'anno suggerisce a Selva visioni millenaristiche", quelle di Selva sono dichiarazioni "dissennate e pericolose". Paolo Cento, dei Verdi, rincara la dose: "Si dovrebbe dimettere da presidente della Commissione esteri. Mette in pericolo l'Italia e propugna le crociate".

    "Con la guerra non si sconfigge il terrorismo, un fenomeno che, come ci insegna l'esperienza europea, viene invece battuto solo se isolato sul piano culturale e politico'', dice la responsabile esteri dei Ds, Marina Sereni. ''Per fortuna - osserva Sereni - ci sono diverse prese di distanza da parte di esponenti della maggioranza che mi fanno pensare che le parole di Selva esprimano una posizione personale".

    Ma è dentro la maggioranza che le parole di Selva suscitano polemiche e distinguo. E' la stessa Forza Italia a prendere le distanze, attraverso il suo portavoce Sandro Bondi. "Non sono d'accordo", spiega Bondi, "l'azione militare deve essere considerata la risorsa estrema per fermare un regime che costituisce una minaccia per la pace. Il presidente Berlusconi può svolgere una funzione delicatissima e cruciale per favorire un esito di pace pur nell'osservanza scrupolosa degli impegni internazionali assunti dal nostro Paese".

    Polemico anche il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli. ''La guerra può essere anche necessaria ma è l'ultima strada da percorrere. Usando questo strumento infatti non si sconfigge il terrorismo, anzi talvolta lo si riaccende''. Ma c'è un'altra guerra che evidentemente alla Lega sta assai più a cuore. Quella all'immigrazione clandestina. ''Quanto poi alla necessita' di 'occidentalizzare' con la guerra i paesi del Terzo e del Quarto mondo - aggiunge ironico Calderoli - a me basta evitare di essere 'orientalizzato' a casa mia senza andare a mettere il becco nelle culture degli altri''

    (28 DICEMBRE 2002; ORE 18:48)

 

 
Pagina 5 di 5 PrimaPrima ... 45

Discussioni Simili

  1. Risposte: 19
    Ultimo Messaggio: 23-05-06, 23:24
  2. GAD, ovvero dove l'armonia regna sovrana
    Di UgoDePayens nel forum Centrodestra Italiano
    Risposte: 2
    Ultimo Messaggio: 22-12-04, 11:16
  3. Rauti entra nella Casa delle Libertà
    Di Vassilij nel forum Destra Radicale
    Risposte: 43
    Ultimo Messaggio: 22-09-04, 16:21
  4. Il Riformista affitta una camera nella Casa delle Libertà
    Di Barbera nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 31
    Ultimo Messaggio: 16-05-04, 19:55
  5. Botte da orbi nella Casa delle Libertà
    Di brunik nel forum Politica Nazionale
    Risposte: 10
    Ultimo Messaggio: 09-11-02, 18:35

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito