STORIA DI UN POPOLO CHE CHIEDE DI ESISTERE
Dalla dominazione turca al sogno dell'indipendenza
GJAKOVA. Storia travagliata quella del Kosovo, da secoli un sogno di indipendenza mai realizzato. Per capire come si è arrivati all'attuale situazione e alla presenza della forza multinazione di pace è necessario ripercorrere alcune tappe fondamentali della sua storia.
La regione, stretta tra Serbia, Albania, Montenegro e Macedonia, è stata convertita all'Islam durante la dominazione turco-ottomana (dal 1390 al 1830). Al termine delle due guerre balcaniche (1912-1918) il Kosovo ritorna ad essere parte della Serbia. Dopo la prima guerra mondiale, con l'annessione della Croazia e della Slovenia alla Serbia viene costituito il nuovo stato di Jugoslavia. Nel 1945 viene proclamata la Repubblica socialista. Il 1980, con la morte del maresciallo Tito (il dittatore che nel bene e nel mare era riuscito a far convivere per oltre mezzo secolo le diverse etnie), è l'anno della svolta: la Jugoslavia precipita nel caos, i conflitti tra etnie portano all'ennesimo conflitto nei Balcani. Nel 1989 Belgrado (capitale della Serbia) riduce progressivamente l'autonomia del Kosovo fino ad abolirla completamente l'anno successivo. Nel 1991 con la proclamazione dell'indipendenza della Croazia e della Slovenia cominciano i conflitti interetnici. Nel 1992 nasce la nuova Repubblica federata Jugoslava con Serbia e Montenegro. Quello stesso anno i partiti albano-kosovari autoproclamano l'indipendenza del Kosovo ed eleggono il leader della Lega democratica Ibrahim Rugova presidente dello Stato. Nasce il primo governo in esilio.
Nel 1996 la «Kosovo liberation army» rivendica sanguinosi attentati che hanno come obiettivo la comunità serba. Nel 1998 una spaventosa escalation della violenza, la repressione serba voluta da Slobodan Milosevic è feroce: massacri e stupri sono all'ordine del giorno, ancora oggi si scoprono fosse comuni con centinaia di cadaveri di kosovari trucidati. Alla violenza l'Uck risponde con la violenza, i serbi che fino al '98 vivevano in Kosovo sono costretti a scappare, dietro di loro lasciano solo cenere, preferiscono bruciare le loro case, i loro negozi, ogni loro proprietà per evitare che se ne impadroniscano i kosovari. Alla fine del 1998 in Kosovo arrivano gli osservatori Osce, il mediatore Holdbrooke riesce a strappare una tregua. Nel 1999 dopo la campagna aerea della Nato viene raggiunto un accordo tecnico-militare che porta alla risoluzione dell'Onu e all'intervento della forza multinazionale di pace. Ma anche nella risoluzione Onu non viene riconosciuto al Kosovo il diritto di esistere come stato indipendente, gli viene solo restituita l'autonomia da Belgrado.
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