Il testamento di al-Kandari
I due ragazzi che sono stati uccisi dopo aver aperto il fuoco contro la base americana di Failaka, in Kuwait
tratto da al-Sha'b (Il popolo, Egitto)
Testamento del mujahid Anas al-Kandari
In nome di Dio, il Clemente, il Misericordioso.
Lode a Dio che disse nel suo Libro Santo: «Non considerare morti coloro che sono stati uccisi sul sentiero di Dio ché sono vivi e ben provvisti dal loro Signore». La preghiera e la pace sia sul Profeta, il Prescelto, che ha detto «Sono stato mandato non molto lontano dall'ora del Giudizio con la spada affinché fosse creduto Dio solo e le mie provviste sono state poste all'ombra della mia lancia», sulla sua Famiglia, sui Compagni e su coloro i quali seguiranno a loro fino al giorno del Giudizio.
Questo è il mio testamento spirituale. Scrivo queste parole nell'epoca della disperazione, dell'inerzia e dell'indifferenza, in cui il sangue del musulmano è divenuta la cosa più a buon mercato su questa terra in cui è violato l'inviolabile. In quest'epoca in cui musulmani non hanno né chi li difende né chi li protegge. Ho preso coscienza, in questo clima, che il Jihad è la strada per riscattarli da questa vergogna, sì è il Jihad che Dio, il Potente il Maestoso, ci indica nel suo Libro Sacro, così dicendo: «O voi che credete, [volete che] vi indichi una transazione che vi salverà da un doloroso castigo? Credete in Dio e nel Suo Inviato e lottate con i vostri beni e le vostre persone sulla Via di Dio. Ciò è meglio per voi, se lo sapeste».
Questa è la strada e questa la soluzione per poter liberare i luoghi santi e salvare l'onore dall’essere violato. Per Dio, e ancora per Dio, non dormo più e il mio letto m'infastidisce. Come possiamo vivere e decidere quando i mujahidin e i fedeli sono in prigione presso i più vili ebrei e cristiani creati da Dio? Come possiamo vivere quando la Terra è colma di ingiustizia e di oppressione? Come possiamo vivere quando la terra non è governata con la Legge di Dio, il Creatore, l’Eccelso. Per Dio, la parte intima della terra è meglio per noi di quella visibile. Per Dio, i nemici dell’Islam sapranno che c’è un prezzo da pagare per tutto ciò, il loro sangue, loro stessi e i loro averi, ché i musulmani sono come il corpo umano che non può smembrarsi.
Per Dio, non deluderò i miei fratelli, combatterò gli infedeli fossi anche da solo e chiederò a Dio, Signore del trono, di aprire davanti a me la strada con la luce della fede e che questa operazione sia pura agli occhi di Dio. Amen.
Ecco le mie ultime volontà:
Tutte le mie cose e i miei averi vanno ai mujahidin, anche se fra un po’ di tempo. A loro va tutto, i miei abiti, i miei libri e tutte le mie cose.
Se sarò ucciso durante questa operazione, se vuole Dio l’Eccelso, che io sia seppellito con i miei abiti e ricoperto del mio sangue. Non voglio essere né lavato né avvolto in un sudario né voglio che si preghi per me fino a quando non avrò incontrato Dio, a Lui la lode, che sarà soddisfatto di me.
Vi chiedo di perdonarmi. Tutti coloro che leggeranno il mio testamento mi perdonino per tutte le parole scritte casualmente. O mio Dio, perdona i credenti e le credenti, vivi e morti.
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Anas al-Kandari breve biografia
Anas al-Kandari è nato il 23/9/1981. Aveva un carattere difficile, ribelle. Non si faceva guidare facilmente. Amava i pericoli sin da piccolo, l’amore per sfida e per l’avventura erano due caratteristiche fondamentali della sua personalità. Era un bambino rissoso, ostinato fino ai 13 anni. A quest’età il ragazzo attaccabrighe si trasformò in uno mite, che pregava con costanza e amava la religione. Si unì al gruppo di coetanei della moschea locale.
M.H.
Dai documenti di ALJAZIRA.it