La Regione baluardo della fede: supermulte ai bestemmiatori
Dopo la battaglia per bandire il partito islamico, la presidente della commissione cultura del Pirellone, Silvia Ferretto, apre una nuova crociata: multe fino a 5mila euro.
di Filippo Poletti
MILANO - Dal 1999 la bestemmia, in Italia, non è più un reato. Uscita fuori dal codice penale, l'ingiuria contro la divinità potrebbe tornare protagonista, come arma in difesa della religione cattolica, che molti vedono assediata dalle "invasioni" mussulmane. Silvia Ferretto Clementi, presidente della Commissione Cultura della Regione Lombardia in quota ad Alleanza Nazionale, ha infatti proposto di inasprire, e di molto, le sanzioni contro i bestemmiatori.
In base al decreto legislativo n° 507 del ’99 (quello che ha depenalizzato la bestemmia, riducendola a illecito amministrativo) chi inveisce pubblicamente contro Dio è punito con una sanzione che può andare da 50 euro a 300 euro. Tutto ciò, tuttavia, non scoraggia tante persone dal bestemmiare. Per questo la nuova proposta di legge al parlamento, presentata oggi in Consiglio dalla Ferretto Clementi, propone di aumentare la multa. Se la legge passerà, chi sarà colto, ovvero ascoltato, in flagrante a pronunciare il nome di Dio invano la pagherà con una multa tra i 250 euro a un massimo di 5000 euro.
“Credo – dice Silvia Ferretto – che il rispetto debba essere alla base di ogni civile convivenza e le offese contro la divinità o i simboli religiosi di qualsiasi credo sono azioni che alimentano l’odio e l’intolleranza. La libertà e la democrazia non possono essere utilizzati come un ‘passepartout’ per aggredire, insultare o offendere i sentimenti religiosi di nessuno”.
Il pensiero del consigliere corre alle bestemmie proferite da Adel Smith, fondatore del partito Unione Musulmani d’Italia: “Questo personaggio ha definito l’eucarestia ‘un rito satanico, un’ingestione conseguita dalla deiezione di quanto resta della propria divinità’. In merito alla questione del crocifisso ha poi dichiarato: ‘via dagli edifici pubblici la macabra raffigurazione del cadavere in miniatura’”.
“Ritengo doveroso – conclude Silvia Ferretto – che lo Stato tuteli i sentimenti religiosi oggi troppo spesso fortemente e ripetutamente oltraggiati, non solo da messaggi pubblicitari volgari e di pessimo gusto ma anche e soprattutto da quegli esponenti islamici che non dimostrano alcun rispetto nei confronti delle altre religioni e pretendono di imporre il loro credo con la violenza anche verbale”.