Per anni ci hanno illuso che il friulano dovesse essere solamente una lingua familiare e orale, che solo qualche illuminato intelletuale potesse usare scritta, dal momento che e’ ben noto il fatto che gli intelletuali sono persone alquanto bizzarre alle quali bisogna fare qualche concessione in nome dell’Arte.
Ma gli stessi intellettuali sono li’ a insegnarci che la storia inizia con la scrittura.
Prima di essa e’ la preistoria, gli avanzi della memoria abbandonati a pochi resti di manufattisui quali l’irosa consunzione del tempo si e’ divertitre chiunque puo’ giocare ad interpretare.
E’ la scrittura che con il suo peso giace e resiste al tempo(scripta manent) mentre le parole volano via leggere, troppo leggere perche’ ne rimanga memoria e questa sia corretta( i giudici lo sanno bene quando richiedono prove scritte o piu’ testimoni……)
Amare la propria lingua- prodotto esemplare di una cultura e di una umanita’- vule dire anche poterla usare. Soprattutto in una societa’ come la nostra dove la scrittura e’ sempre un veicolo di personalita’, tanto da diventare modo artistico o commerciale

Per questo apprezzo molto la iniziativa del Messaggero Veneto di offrire ai cittadini del Friuli una grammatica che li aiuti ad apprendere a scrivere bene LA LORO LINGUA.
Lo so che a molti parlare di grammatica fa storcere il naso: a scuola, le ore di grammatica sono sempre le piu’ tediose ed impegnative. Sono un poco come gli sciroppi per la tosse: per quanto dolcificati sono sempre difficili a mandare giu’.
SOLO POI CI SI ACCORGE CHE SERVONO.

Questa grammatica ha anche un altro scopo: quello di dare a tutti la possibilita’ di avere una scrittura comune, codificata, facilmente utilizzabile. Come una brutta parola, NORMALIZZATA.
Perche’ una gafia deve essere mormalizzata?
Prima di tutto perche’ possedere delle regole convenzionali che valgono per molti-quando non riescono a valere per tutti- e codificarle e’ una norma che appartiene alle societa’ civili. Le regole linguistiche non sfuggono a queste necessita’: a scuola e nella editoria non esiste una lingua italiana diversa da quella insegnata. Le diffrenze si annotano come tali ma su uno STANDARD di comprensione che deve esserte comune a tutti. E’ una regola della democrazia. Perche’ il friulano dovrebbe sfuggire a questa regola di buon senso pratico?
Inoltre, scrivere vul dire anche poter scrivere e, al giorno d’oggi, farlo con una grafia che risponda non solo alle esigenze culturali ma anche tecnologiche.

Democrazia vule dire dare maggiore accesso possibile alla informazione, non solamente differenziare le possibilita’ di grafia della informazione
Avere una codificazione uguale per tutti e conoscerla e’ importante per la crescita culturale e sociale della nostra lingua.
Ritengo che questa grammatica sara’ uno strumento essenziale per la scuoale, che, celermente, si sta movendo affinche’ questa lingua acquisti dignita’ istituzionale( e di questo sono grata ai tanti docenti impegnati nell’insegnamenti) ma che spesso manca di supporti didattici appropriati.

Invito pertanto i lettori del Messaggero Veneto a raccoglirla gelosamente questa grammatica.
Ma non a conservarla: solo le cose che non si usano si conservano!!

Voi no!usatela, strausatela e continuate a usarla perche’ la nostra lingua ha bisogno di gente caparbia, come lo sono gli abitanti di questa terra, che si impegni a conservare questo frammento di storia umana che e’ la lingua FRIULANA.

Alessandra guerra
Vice presidente dlla giunta regionale, assessore regionale all’istruzione, cultura e volontariato