Intervista a Rosy Bindi (Margherita) che raccoglie l'invito del Forum europeo
«Io a Firenze ci sarò»
Frida Nacinovich
La signora della Margherita sarà a Firenze nei giorni del forum europeo. Rosy Bindi raccoglie l'invito dei movimenti, e sarà protagonista di una delle "finestre sul mondo" dedicata all'economia sociale. Sull'allarme infinito suonato dal governo, lei ha le idee chiare. «Non ha senso istillare paure se poi non si propongono rimedi». Il fiore di Rutelli si apre grazie a Rosy Bindi, che capisce i timori dei suoi colleghi di partito ma non rinuncia al confronto con i movimenti. E visto che a Firenze parlerà di economia, anticipa già quali saranno i temi del suo intervento. Cosa ne pensa delle idee di Baldassari sulla Fiat? «Concepire gli operai come una mercanzia da rottamare e la sanità come luogo della rottamazione è davvero qualcosa che supera le pur cattive politiche del lavoro alle quali questo governo ci ha abituato. Ci sia consentito di chiedere scusa per il viceministro Baldassarri agli operai, agli infermieri, alle famiglie e agli ammalati».
Lei ha deciso di partecipare al social forum di Firenze. Non tutti nell'Ulivo faranno altrettanto, perché?
Sono relatrice di una tavola rotonda. Ho ritenuto opportuno accettare l'invito che mi è stato rivolto. Sicuramente sarà un'occasione di dialogo tra movimento, politica e istituzioni. Spero di avere la possibilità di seguire i lavori del social forum, soprattutto per capire qualcosa in più. Sono molto interessata, e credo che la politica non possa sottrarsi dal dare risposte ai problemi, alle richieste che riceve. Del resto, la politica non può prescindere dal confronto con i movimenti. E questo al di là della condivisione o meno delle idee. Ferma restando la condanna senza appello di qualsiasi forma di violenza.
Ma intanto il governo, per bocca dello stesso premier Berlusconi, spaventa tutti quanti dicendo che a Firenze ci saranno delle devastazioni.
La cosa sorprendente è avere un governo che anziché rassicurare i cittadini e dare delle risposte, alimenta l'allarme. Avvertire degli eventuali pericoli fa parte dell'informazione, e fin qui tutto bene. Ma enfatizzare il pericolo senza offrire rimedi è controproducente. Dovrebbero dirci piuttosto come garantire Firenze, i suoi cittadini e chi partecipa al social forum. Il diritto a riunirsi e manifestare deve essere assicurato rispetto alla violenza. Il governo invece fomenta la tensione.
Il presidente regionale toscano Claudio Martini e il sindaco di Firenze Leonardo Domenici sono stai descritti via via come pericolosi no-global, nella migliore delle ipotesi imprudenti e irresponsabili. Solo folklore o dietro c'è qualcosa di più pericoloso?
Ci sono l'uno e l'altro aspetto: sono state dette cose folkloristiche ma anche pericolose. Prima di tutto chi conosce bene Claudio Martini e Leonardo Domenici sa che tutto al più oscillano fra l'essere uomini d'ordine e la mitezza dei loro caratteri. Politicamente invece questo attacco è un fatto grave, un tentativo di screditare persone delle istituzioni (un sindaco e un presidente regionale). E' uno strano concetto di federalismo quello che ha in mente la destra, che provoca conflitti tra le istituzioni e non aiuta la collaborazione.
Ma nel suo partito non tutti la pensano come lei. Anzi, c'è chi preferirebbe che il forum europeo si svolgesse a mille miglia da qua.
Dentro la Margherita ci sono biografie di moderati, riconosciuti e accreditati come tali a Firenze. E il loro atteggiamento rientra nella tradizione democristiana. Mi sento di rispettare timori e punti di vista diversi. Una seconda Genova sarebbe quanto di peggio possibile, e quindi bisogna avere comprensione per chi vive con angoscia l'appuntamento fiorentino. Mi pare però che la posizione regionale e nazionale della Margherita sia da un lato la condanna di ogni violenza e di qualsiasi atteggiamento di tolleranza nei confronti della violenza. Ma anche di grande attenzione al movimento, nel quale fra l'altro la presenza cattolica è molto forte.
Come sta l'Ulivo? Da qualche tempo a questa parte sembra che siate divisi tutto. Crisi in vista?
Non ci dividiamo. La nostra è una crisi dal significato etimologico: una crescita. E mi sembra in questo senso che siano arrivati segnali positivi sia dalla riunione dei Ds a Firenze, sia dal nostro esecutivo visto che abbiamo risposto picche alle avances del ministro del lavoro. Si sono create le condizioni per una riflessione sui nodi culturali che vanno risolti, nella ricerca dell'unità e di aperture a tutte le opposizioni.
Un giudizio sul ministro dell'Interno Beppe Pisanu.
Per dare un giudizio complessivo su Pisanu è ancora presto. Per ora apprezzo il fatto che il ministro sia poco loquace.
Fra una settimana, a Firenze, inizierà il social forum. E ora c'è chi dice che la scelta della città è sbagliata, che sarebbe stato meglio trovare un altro posto.
Appunto, il social forum è fra una settimana. Anche nel caso del G8 di Genova si scopriva improvvisamente che la città non era adatta ad ospitare l'evento, a pochi giorni dall'appuntamento. E così Firenze diventa città non adatta alla vigilia del social forum. Di città adatte a far rompere vetrine, imbrattare monumenti non penso che ce ne siano in Italia. E neppure un albero, nessuna cosa è adatta ad essere distrutta da atti violenti. Ci vorrebbe uno stadio in mezzo alla campagna, forse sarebbe più adatto anche per ospitare le riunioni di Forza Italia.