Stavo seguendo un dibattito sulla tv svizzera in lingua italiana RSI che mi ha fatto riflettere. Il programma si intitola Democrazia Diretta e mi fa una certa impressione vedere dei politici che dibattono "urbanamente", senza urlare né sovrapporre prepotentemente le proprie voci a quelle degli interlocutori, e soprattutto che discutono della sostanza dei problemi e delle possibili soluzioni, invece di scambiarsi accuse, insulti e parlare di aria fritta.
Mi ha fatto riflettere perché da tempo ormai sono convinto che il nostro paese ha un grave problema: la mancanza di una vera cultura democratica.
Un fattore chiave in una democrazia è la presenza, all'interno di una nazione, di una cultura democratica (una "democrazia politica" senza cultura democratica diffusa nei cittadini non sarebbe una democrazia).
In questo paese il massimo della democrazia consiste nel prostrarsi al cospetto del potente di turno - "la faccia mia sotto i piedi vostri" - nella speranza che l'adulazione sia foriera di qualche privilegio.
Fenomeno più diffuso nel Sud per motivi storici (la tradizione monarchico-assolutista), ma ormai ha iniziato a far presa anche nelle regioni settentrionali in una versione populista, o forse sarebbe meglio dire "da stadio", visto l'atteggiamento da hooligans di un crescente numero di persone.
Parliamoci chiaro: l'Italia è un paese fatto per metà di servi e per l'altra metà di ultrà irrazionali.