L'ideologia di Casarini è piuttosto confusa. Non si capisce mai bene con chi ce l'abbia, con chi stia, o contro chi protesti. Quel che conta è protestare. La protesta non è un mezzo dell'ideologia, infatti, ma, come dire, uno dei suoi fini, che ne sostanzia il senso. La pratica della "disobbedienza" acquisisce un valore in sè, indipendentemente dalle motivazioni che si adducono per essa; anzi, a volte si ha l'impressione che le motivazioni altro non siano che degli elementi accessori, meramente funzionali all'organizzazione e alla giustificazione della protesta.

Dietro a questo modo di vedere le cose, oltre che al semplicesmo, si nasconde una sorta di "pessimismo sociale cosmico", corredato di un manicheismo disarmante. Se non negli effetti pratici, quantomeno negli atteggiamenti di fondo, non si può non notare una qualche prentela ideologica tra i casariniani e i blac blok: la rinuncia quasi totale all'analisi per l'asserzione apodittica e la riduzione della prassi politca alla "azione dimostrativa".

Nei BB, certamente, prevale un nichilismo devastante, nochè una forte dose di egoismo comunitario, anzi, un "egoismo da branco" che forse nei casariniani non è presente, ma certe similitudini non si possono negare.