Interessante articolo del settimanale Panorama sulla disoccupazione in Sicilia.
Si analizza il caso del comune di San Cataldo (Caltanissetta), 24000 abitanti, tasso di disoccupazione del 27% dove, per un lavoro da “operatore ecologico” (13 posti) si sono presentate solo una trentina di persone (pare che si siano trovate solo donne).
Casi simili si sono presentati anche in altri paesi dell’isola, per esempio a Isnello è da un paio di mesi che si cerca un panificatore e a Gela (20000 disoccupati su 80000 persone) c'è un ristorante che è alla disperata ricerca di due camerieri.
Alla fine si passa ad analizzare il dato del tasso di disoccupazione: dietro al dato "gonfiato" risultante dalle indagini ufficiali ci sarebbe un
“esercito di precari (articolisti, lavoratori socialmente utili, impiegati con sussudi vari) tirati su a decenni e decenni di welfare alla siciliana che ha creato generazioni di disoccupati. Prestano la loro opera all’interno dei vari enti locali, percepiscono un contributo pubblico e spesso e volentieri arrotondano andando a lavorare in nero. Alla fine che ci rimette è la pubblica amministrazione: più di 17 milioni di Euro il peso annuo sul bilancio regionale.
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Lo stesso sindaco Torregrossa…ammette :” Il dato del 27% dei disoccupati è gonfiato. Qui appena compi 16 anni, anche se stai ancora studiando, ti iscrivi all’ufficio di collocamento per cominciare a maturare un periodo di disoccupazione e cercare di sfruttare le leggi vigenti”,
Salvatore Vancheri, responsabile dell’ufficio di collocamento va oltre: “Se togli studenti, lavoratori socialmente utili e forestali, allora arrivi ad una percentuale di disoccupati che non supera il 4%, come molte zone del Nord Italia”
Poi l'articolo (totale 2 pagine, autore Carmelo Abbate)
continua con altre interessanti considerazioni sui tassi di disoccupazione giovanile, sul ruolo dei forestali, precari ecc.