Ciampi rinvia alle Camere la "ciramina"


Il presidente della Repubblica boccia il testo sulle incompatibilità dei consiglieri regionali, approvato il 9 ottobre. Pecoraro Scanio applaude: "Era una legge ad personam".


ROMA - Quella legge non s'ha da promulgare. Il presidente della Repubblica, per la terza volta nei tre anni e mezzo della sua presidenza, ha rinviato alle Camere un provvedimento, quello sulle incompatibilità dei consiglieri regionali, approvato dal Parlamento il 9 ottobre 2002.

Nel caso della legge che estende ai consiglieri regionali le incompatibilità già previste per sindaci, presidenti di province e circoscrizioni, consiglieri comunali e provinciali (numero 75 del 24 aprile di quest'anno, la cosiddetta "ciramina") Ciampi indica il contrasto con il nuovo testo dell'articolo 122 della Costituzione, che demanda la materia alla potestà legislativa delle Regioni e invita il Parlamento ad esprimersi sul ddl presentato dal governo (atto Senato 1.094) che intende fissare i principi fondamentali in materia di incompatibilità.

Ora le Camere dovranno riesaminare la legge e si dovrà decidere se, come usualmente avviene, essa dovrà ritornare anche in commissione. "A mia memoria - ha detto il capogruppo di An Ignazio La Russa - non si è mai verificato che le Camere riapprovassero le leggi rinviate senza modifiche".

Il presidente dei Verdi, Pecoraro Scanio commenta con soddisfazione: "E' il primo stop a una legge ad personam. Questa legge, meglio nota come Ciramina - aggiunge il leader del Sole che ride - consente di sanare a posteriori l'incompatibilità di un consigliere regionale della Campania ed è stata promossa da un deputato suo avvocato che si è vantato di aver così risolto il problema.''.

(5 NOVEMBRE 2002, ORE: 200, aggiornato