A questo punto, dopo la grande vittoria in afghanistan, gli americani dimostrano di stare col Presidente per la GUERRA PREVENTIVA .
Si tratta infatti di una vittoria STORICA, in quanto MAI NESSUN PRESIDENTE nelle elezioni a metà mandato ha ottenuto la matgioranza nelle camere precedentemente controllate dall'opposizione, e questo dà l'idea dell'enorme soddisfazione per la politica FORTE adottata da Bush
Non vedo l'ora che Kofi Annan si becchi il suo bravo travaso di bile
Cari amici dell'Onu, o scegliete di accettare la guerra in Iraq, o il Popolo Americano sceglierà (anzi, ha già scelto) di fare SUBITO le cose che DEVONO essere fatte, SENZA IL VOSTRO PERMESSO, che francamente non è MAI STATO RICHIESTO
Da ilnuovo.it
Elezioni Usa: Bush passa l'esame
Le elezioni di metà mandato si erano trasformate in un test per la politica del presidente in questi primi anni di carica. Bush passa l'esame: strappando la maggioranza alla Camera, al Senato, e tra i governatori
WASHINGTON - Il presidente George W. Bush ce l'ha fatta, e con successo, a passare l'esame di "metà-mandato", le elezioni per rinnovare governatori, Camera e parte del Senato, trasformatesi in un vero e proprio test per l'amministrazione Usa, impegnata nella lotta al terrorismo e tesa ad aprire un nuovo fronte di guerra internazionale.
Quello che emerge dalle urne, di fatto, è una vera e propria promozione per la politica della Casa Bianca. Il partito Repubblicano infatti, quello del presidente, strappa una buona maggioranza di consensi. Vince alla Camera, dove consolida una maggioranza finora un po' troppo risicata, e guadagna 21 governatori dei 36 in lizza in questa elezione. Per di più, ed è il risultato più importante, strappano ai democratici la maggioranza al Senato, sotto controllo democratico dopo che il senatore del Vermont lasciò i repubblicani nel 2001 diventando indipendente. Per la Casa Bianca, significa togliersi una bella spina dal fianco.
Secondo gli ultimi dati, con tre duelli ancora aperti, al Senato i repubblicani hanno 50 seggi, contrio i 46 dei democratici. Alla Camera, con otto duelli ancora da decidere, il partito del presidente ha 225 seggi contro i 201 degli avversari.
Bush ha seguito la vittoriosa notte elettorale a fianco degli altri leader repubblicani. Alla fine, tanta soddisfazione, e una pioggia di chiamate di congratulazioni. ll portavoce della Casa Bianca, Ari Fleischer, ha fatto immediatamente notare come il risultato abbia una portata epocale: "Il presidente Bush e il Partito repubblicano stanotte sono entrati nella storia". E in effetti, la consuetudine vuole che il partito di governo sia di solito sconfitto alle elezioni di metà mandato.
Per Bush, inoltre, le buone notizie arrivano anche dall'ambito familiare. Suo fratello Jeb, infatti, strappa la rielezione con largo margine di consensi alla poltrona di governatore della Florida. Un successo inaspettato visto che, a pochi giorni dal voto, i sondaggi lo davano ormai per perdente, sorpassato dallo sfidante democratico Bill McBride.
E dà soddisfazione, al partito del presidente, anche la vittoria nello stato del Maryland, lo stesso funestato dalla banda di cecchini che ha ucciso almeno nove persone fino a una quindicina di giorni fa. Da sempre democratico, il Maryland ha deciso una vera e propria svolta rispetto al passato.
Di fatto, per Bush, la maggioranza ottenuta in queste elezioni diventa il consenso dell'America alla sua politica. Le "scelte forti" fatte dalla Casa Bianca in questi anni, sembrano aver pagato, e gli Usa consegnano al presidente un "assegno in bianco" per il resto del mandato, che comprende la fiducia per l'eventuale, futura, guerra in Iraq.