Un articolo copioso, esaustivo e un po partigiano, tuttavia interessante. A questo proposito porgo alla vs attenzione il fenomeno nazionalsocialista del "Museo degli orrori", il museo allestito in zona Torre Eifell dai tedeschi subito dopo l'occupazione di Parigi, nel quale venivano esposte al pubblico ludibrio le opere di arte moderna di autori quali Picasso e compagni. Era tutto il frutto di una contestazione fanatica o c'era anche della ragionevolezza classicista nell'intolleranza a certe forme artistiche? Dove possiamo condividere certe reazioni nazionalsocialiste all'avanguardismo artistico e dove invece dobbiamo contestarle apertamente?
Vedo certi forumisti perseverare in modo sordo e diabolico a tentazioni di rivalutazione fascista alla quale è impossibile non accorgersene. Cercherò allora di contestarvi nel merito della pura analisi critica oggettiva della sostanza visto e considerato che dal punto di vista umano (il che sarebbe sufficiente) non ci si muove di una virgola contro un fenomeno (quello fascista) che automaticamente dovrebbe schierare tutti da un'unica e sola parte. Come il rogo dei libri non in linea al credo nazista il museo degli orrori di Hitler è nato dal medesimo bisogno: annichilire l'alternativa, il libero pensare, nientificare l'opposizione intellettuale. La nomenklatura degli artisti e dei pensatori di mezza Europa sa di cosa sto parlando. Picasso è stata una vittima esemplare delle persecuzioni culturali di destra dello scorso secolo. Per questo non posso che abiurare il museo degli orrori di Hitler, altro che fornirgli scusanti. Come si è potuti arrivare al punto di denigrare opere cubiste e astrattiste dell'arte moderna attraverso un grottesco museo del ridicolo?Originally posted by Equilibrio
Un articolo copioso, esaustivo e un po partigiano, tuttavia interessante. A questo proposito porgo alla vs attenzione il fenomeno nazionalsocialista del "Museo degli orrori", il museo allestito in zona Torre Eifell dai tedeschi subito dopo l'occupazione di Parigi, nel quale venivano esposte al pubblico ludibrio le opere di arte moderna di autori quali Picasso e compagni. Era tutto il frutto di una contestazione fanatica o c'era anche della ragionevolezza classicista nell'intolleranza a certe forme artistiche? Dove possiamo condividere certe reazioni nazionalsocialiste all'avanguardismo artistico e dove invece dobbiamo contestarle apertamente?
Originally posted by Lurido
Vedo certi forumisti perseverare in modo sordo e diabolico a tentazioni di rivalutazione fascista alla quale è impossibile non accorgersene. Cercherò allora di contestarvi nel merito della pura analisi critica oggettiva della sostanza visto e considerato che dal punto di vista umano (il che sarebbe sufficiente) non ci si muove di una virgola contro un fenomeno (quello fascista) che automaticamente dovrebbe schierare tutti da un'unica e sola parte.
Dire che ci si dovrebbe AUTOMATICAMENTE schierare TUTTI da un'unica e sola parte rispetto al fenomeno fascista è, primo, una mancanza totale di critica oggettiva (che nessuno ti richiede, ma che tu stesso presumi di utilizzare), secondo, è una esplicita manifestazione d'intolleranza che contraddice il principio di libertà che essa stessa vuole difendere. Terzo, c'è tutto il mondo che la pensa come te, Lurido, vuoi che quattro forumisti sconosciuti mettano in crisi il dogma universale del 'Fascismo = Male'?
Saluti
Mah! L'arte in molti casi è sicuramente degenerata, dietro taluni fenomeni dell'arte contemporanea ci sono mere speculazioni e non certo consenso di pubblico. I nazionalsocialisti avevano intravisto la parabola di questo fenomeno e comparandola con gli aspetti naturali della vita hanno intravisto un pericoloso reazionismo! Come possiamo dare a Hitler tutta la colpa? Indubbiamente c'era della buona fede nella sua condanna tut court, cosa che è mancata invece a molti critici d'arte di questo fine millennio .
Originally posted by Lurido
Vedo certi forumisti perseverare in modo sordo e diabolico a tentazioni di rivalutazione fascista alla quale è impossibile non accorgersene. Cercherò allora di contestarvi nel merito della pura analisi critica oggettiva della sostanza visto e considerato che dal punto di vista umano (il che sarebbe sufficiente) non ci si muove di una virgola contro un fenomeno (quello fascista) che automaticamente dovrebbe schierare tutti da un'unica e sola parte. Come il rogo dei libri non in linea al credo nazista il museo degli orrori di Hitler è nato dal medesimo bisogno: annichilire l'alternativa, il libero pensare, nientificare l'opposizione intellettuale. La nomenklatura degli artisti e dei pensatori di mezza Europa sa di cosa sto parlando. Picasso è stata una vittima esemplare delle persecuzioni culturali di destra dello scorso secolo. Per questo non posso che abiurare il museo degli orrori di Hitler, altro che fornirgli scusanti. Come si è potuti arrivare al punto di denigrare opere cubiste e astrattiste dell'arte moderna attraverso un grottesco museo del ridicolo?
Picasso, o Kandinski non erano amati, in quegli anni, nemmeno a Mosca...