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  1. #11
    Viva la piadina!!!
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    Veramente l' Arabia saudita ha gia' cpaito l' aria che tire, ed e' di du e o tre giorni fa un articolo che ho postato qui sul foro dove indica che in Arabia vi e' quasi un regolamente diocnti fra chi vorebbe continuare afinanziare estremismi islamici (indirettamente) Oppure fare di tuto per dare uno stop a cio' e tornare quindi sotto il buon occhio degl' USA.

  2. #12
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il PENTAGONO affila le armi. Ciao ciao, SADDHAM!

    Originally posted by damps


    i miei scarabocchi hanno qualche estimatore
    i tuoi posts fanno solo la felicità degli psichiatri.
    Non credo che un articolo tratto dalla più prestigiosa e celebre televisione del mondo (la CNN, di cui ho fatto un semplice copia e incolla) sia sta gran fonte di lavoro per gli psichiatri.
    Per vedere chi è più apprezzato basta vedere il numero di accessi al tuo sito e a cnn.com. Vediamo

  3. #13
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    Originally posted by Vassilij





    splendida
    Bravi ! Sfogatevi adesso ! Dopo 4 giorni di tensione psicologica, aspettando qualche scontro, vedendo le bandiere rosse, il volto di Che Guevara e quasi 1 milione di "comunisti" a firenze, il miglior antidoto è la risata !

  4. #14
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    Originally posted by Amati75
    Veramente l' Arabia saudita ha gia' cpaito l' aria che tire, ed e' di du e o tre giorni fa un articolo che ho postato qui sul foro dove indica che in Arabia vi e' quasi un regolamente diocnti fra chi vorebbe continuare afinanziare estremismi islamici (indirettamente) Oppure fare di tuto per dare uno stop a cio' e tornare quindi sotto il buon occhio degl' USA.
    Spero che vinca chi sta dalla parte dei terroristi.
    Così una masnada di bombe sulle loro città ingrassate con le decisioni dell'OPEC non gliela toglie nessuno

  5. #15
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il PENTAGONO affila le armi. Ciao ciao, SADDHAM!

    Originally posted by damps


    e io non credo che questo lo abbia scritto la CNN:

    Se mi dai un paio di giorni, appena ho tempo riporto le notizie sia in merito ai disinvestimenti per 200 miliardi di dollari dell'arabia negli Usa, sia quella della Rand Corporation. Suppongo che entrambe siano state riportate anche dalla CNN, ma io le avevo lette sul Corsera.
    Non credo che il tuo sito sia più visto di quello di qualche quotidiano italiano

  6. #16
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    Originally posted by EMPEROR DOLLAR $
    Spero che vinca chi sta dalla parte dei terroristi.
    Così una masnada di bombe sulle loro città ingrassate con le decisioni dell'OPEC non gliela toglie nessuno

    Cioè, saresti contento se vincono gli integralisti?
    Così vengono anche a mettere le auto bombe anche qui, oltre che a Bali?
    Beh, speriamo la mettano sotto casa tua allora (scusaci, eh, ma faccio abbondanti corna scaramantiche...)

  7. #17
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    Predefinito Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Il PENTAGONO affila le armi. Ciao ciao, SADDHAM!

    Originally posted by damps




    rileggiti:
    "potrebbero finalmente dare il pretesto per non considerare più alleati i sauditi.
    E' ciò che Rumsfield, Bush e la Cia aspettano da tempo. "
    Ovvio che io gioisca. Salterebbero tutti gli accordi per l'acquisto di petrolio dall'arabia (che ha tra l'altro impedito molte attività estrattive nella stessa basilicata), nonchè la parziale dipendenza energetica dell'occidente dall'arabia.
    I vari enti ed aziende energetiche, liberate da OBBLIGHI di acquisto dall'arabia, investirebbero il più possibile anche nella ricerca di fonti energetiche alternative.
    Tra l'altro, meno petrolio vuol dire euro più forte, visto che il dollaro ha sempre avuto valori medio-alti proprio per il suo sostanziale "ancoraggio" al mercato petrolifero.
    Tutti interessi economici per l'occidente e per gli Usa.
    Poi l eprove di legami tra arabia e terrorismo sono puntualmente descritte dalla Rand Corporation, primaria consulente privata della Cia. Non le ho inventate io

  8. #18
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    A bush, come a molti frequentatori di pol, poco importa dei presunti (e finora non dimostrati) legami di saddam con al-qaeda. E' la solita vecchia storia. We're only in it for money !!!! Un controllo militare su quella zona mediorientale darebbe modo agli states di controllare meglio il loro "motore" : il petrolio. So già che molti mi risponderanno " E non ti pare un buon motivo per ataccare l'Iraq e , pian pianino, estendere il controllo sui paesi arabi confinanti? " E allora discutiamo di questa ipotesi, lasciando da parte armi chimiche nascoste e complicità con bin laden.....a proposito...ma lo sapete che sembra sia ancora vivo ?

  9. #19
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    Originally posted by marcejap



    Cioè, saresti contento se vincono gli integralisti?
    Così vengono anche a mettere le auto bombe anche qui, oltre che a Bali?
    Beh, speriamo la mettano sotto casa tua allora (scusaci, eh, ma faccio abbondanti corna scaramantiche...)
    A dir la verità, se la Rand Corporation ha ragione, GIA' ORA l'arabia DA ANNI finanzia il terrorismo. Quindi se volevano venire con le autobombe qui l'avrebbero già fatto.
    Se ci fosse una propensione ad appoggiare pubblicamente i terroristi, nessuno oserebbe più batter ciglio davanti all'inizio di una lunga campagna militare americana contro l'arabia, e finalmente si potrebbe sconfiggere in via definitiva il terrorismo islamico

  10. #20
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    hmmm.....

    noto bene che la (solita) tolla guerrafondaia tende a riemergere, sempre e comunque.....

    bon.... tanto per ri-guadagnare un minimo di riequilibrio:








    Interview With Noam Chomsky about US Warplans
    by Michael Albert
    - Traduzione italiana di Giancarlo Jovine




    Saddam Hussein è stato così malvagio come dicono i principali mezzi di comunicazione? In patria? Sul piano internazionale?


    E' tanto malvagio quanto hanno lasciato che diventasse, come Suharto e altri mostri dell'epoca moderna. Nessuno vorrebbe essere alla sua portata. Ma per fortuna la sua portata non è molto ampia. Sul piano internazionale Saddam (col sostegno dell'Occidente) ha invaso l'Iran e, quando, quella guerra ha cominciato ad andargli male ha fatto ricorso (sempre col sostegno dell'Occidente) alle armi chimiche. Ha invaso il Kuwait ed è stato subito sbattuto fuori. Una delle maggiori preoccupazioni di Washington subito dopo l'invasione era che Saddam si ritirasse rapidamente, lasciando "un suo fantoccio, [e] che tutto il mondo arabo sarebbe stato contento" (Colin Powell, allora Capo di Stato Maggiore). Il presidente Bush era preoccupato che, se gli USA non avessero prevenuto il ritiro irakeno, all'ultimo momento l'Arabia Saudita "si potesse scocciare e accettasse un regime fantoccio nel Kuwait". In breve la preoccupazione era che Saddam replicasse alla grande quello che gli USA avevano appena fatto a Panama (salvo il fatto che i latinoamericani erano tutto fuorché contenti). In un primo momento gli USA cercarono di evitare questo "scenario da incubo". Una storia che dovrebbe essere esaminata con un po' d'attenzione.



    I crimini di gran lunga peggiori di Saddam sono stati quelli perpetrati all'interno e comprendono l'uso di armi chimiche contro i kurdi alla fine degli anni '80, l'uso barbaro della tortura e ogni altro turpe crimine che si possa immaginare. Questi sono in cima alla lista, per i quali oggi è giustamente condannato. E' utile chiedersi quanto spesso le denunce appassionate e le eloquenti espressioni di risentimento sono accompagnate da tre piccole parole: "col nostro aiuto".


    I crimini sono stati subito ben noti a tutti, ma non hanno preoccupato granché l'Occidente. Saddam ha ricevuto qualche leggero rimprovero: la dura condanna del Congresso da illustri commentatori è stata ritenuta eccessiva. I reaganiani e Bush I hanno continuato ad accogliere il mostro come un alleato e l'hanno ritenuto un partner commerciale proprio mentre si macchiava delle peggiori atrocità e anche oltre. Bush ha autorizzato l'avallo di prestiti e la vendita di alta tecnologia con le sue evidenti applicazioni per la fabbricazione di ordigni di distruzione di massa (WMD) fino al giorno dell'invasione del Kuwait, talvolta ignorando gli sforzi del Congresso di impedire quello che stava facendo. La Gran Bretagna ha autorizzato l'esportazione di equipaggiamento militare e di materiali radioattivi anche pochi giorni dopo l'invasione. Quando l'allora corrispondente dell'ABC, oggi commentatore di Znet, Charles Glass scoprì (per mezzo dei satelliti commerciali e la testimonianza dei disertori) gli impianti per la fabbricazione di ordigni biologici, le sue rivelazioni furono immediatamente smentite dal Pentagono e sulla storia cadde il sipario. Tornò alla luce quando Saddam si macchiò del suo primo vero crimine, disobbedendo (o forse interpretando male) agli ordini degli USA e invadendo il Kuwait, e da amico si mutò all'improvviso nell'incarnazione di Attila, re degli Unni. Gli stessi impianti sono stati allora usati per dimostrare la sua innata natura malvagia. Quando nel dicembre del 1989 Bush I annunciò nuovi regali al suo amico (che peraltro erano regali anche per l'agrobusiness e l'industria USA), la cosa fu ritenuta troppo poco significativa persino per darne notizia, benché si possa leggere di questo su "Z magazine" dell'epoca e, forse, non altrove. Pochi mesi dopo, poco prima che invadesse il Kuwait, una delegazione di altissimo livello del senato, condotta da quello che sarebbe stato più tardi il candidato alla Presidenza, Bob Dole, ha fatto visita a Saddam, trasmettendogli i saluti del Presidente e assicurando il brutale assassino di massa che non avrebbe dovuto preoccuparsi delle critiche da parte dei giornalisti alternativi di qui di cui aveva avuto notizia. Saddam è persino potuto andare ad attaccare una nave da guerra USA, l'USS Stark, uccidendo diverse dozzine di uomini d'equipaggio. Ciò è segno di autentica stima. L'unico altro paese, a cui sia stato garantito questo privilegio, è stato Israele nel 1967. Per riguardo a Saddam il Dipartimento di Stato vietò ogni contatto con l'opposizione democratica irakena, mantenendo questa politica anche dopo la guerra del Golfo, tanto che Washington autorizzò di fatto Saddam a schiacciare una ribellione sciita che avrebbe potuto rovesciarlo: tutto questo nell'interesse della conservazione della "stabilità", come ha spigato la stampa, che saggiamente è rimasta a sonnecchiare.

    Non c'è dubbio che è un grande criminale. Ciò non è cambiato dal fatto che gli USA e la Gran Bretagna abbiano considerato le sue più grandi atrocità come prive di rilevanza di fronte alle superiori "ragioni di stato": fatti, questi, del tutto dimenticati.



    Dando uno sguardo al futuro, Saddam Hussein è così pericoloso come sostengono i principali media?


    Il mondo starebbe senza dubbio meglio se non ci fosse. Senza dubbio starebbero meglio gli irakeni. Ma non può essere tanto pericoloso come lo era quando gli USA e la Gran Bretagna lo sostenevano, fornendogli tecnologia a doppio uso che avrebbe potuto usare -come presumibilmente ha fatto- per l'elaborazione di ordigni nucleari e chimici. 10 anni fa le audizioni della Commissione del Senato sulle Attività Finanziarie hanno svelato che l'amministrazione Bush concedeva licenze per tecnologia a doppio uso e "materiali, che poi erano utilizzate dal regime irakeno al fine di costruire armi nucleari e chimiche". Successive audizioni aggiunsero di più e sull'argomento vi sono resoconti stampa e una serie di studi ufficiali (oltreché d'opposizione).

    La guerra del 1991 è stata estremamente distruttiva e da allora l'Iraq è stato devastato da un decennio di sanzioni, che probabilmente hanno rafforzato lo stesso Saddam (indebolendo la possibile resistenza in una società distrutta), ma hanno sicuramente ridotto in maniera molto significativa la sua capacità di fare guerra e di sostenere il terrorismo. Inoltre, dal 1991 il suo regime è stato imprigionato dalla "no fly zone", da regolari incursioni e bombardamenti aerei e da un severissimo controllo. Ci sono buone probabilità che gli eventi dell'11 settembre lo abbiano indebolito ancora di più. Se c'è qualche legame fra Saddam e al-Qaeda, sarebbero oggi ancora più difficili da mantenere a causa della sorveglianza e dei controlli decisamente rafforzati. Nonostante i grossi tentativi di collegare Saddam agli attacchi dell'11 settembre, -cosa non troppo sorprendente- non si è trovato nulla. Sabbam e bin Laden erano nemici inesorabili e non c'è nessuna ragione particolare che al riguardo ci siano stati dei cambiamenti.
    E' ragionevole concludere che Saddam è oggi meno pericoloso di prima dell'11 settembre, e rappresenta una minaccia minore oggi di quando disponeva del forte sostegno degli USA e della Gran Bretagna (e di molti altri). Se Saddam oggi è una tale minaccia per la sopravvivenza della civiltà da indurre il garante mondiale dell'ordine alla guerra, perché questo non era vero un anno fa? E in maniera molto più drammatica nei primi anni '90?




    Come ci si dovrebbe occupare oggi nel mondo del problema dell'esistenza e dell'uso di armi di distruzione di massa?


    Andrebbero eliminate. Il trattato di non-proliferazione impegna i paesi in possesso di ordigni nucleari ad andare verso la loro eliminazione. Gli stessi obiettivi hanno i trattati sulle bombe biologiche e chimiche. La principale risoluzione del Consiglio di Sicurezza sull'Iraq (n°687 del 1991) richiama all'eliminazione degli ordigni di distruzione di massa e dei sistemi di lancio dal Medio Oriente e all'impegno per il bando mondiale delle armi chimiche. Una buona idea.
    A questo riguardo l'Iraq non ha certamente il primo posto. Potremmo richiamare l'avvertimento del generale Lee Butler, capo del Comando Strategico di Clinton all'inizio degli anni '90, secondo cui "è estremamente pericoloso che in quel calderone di animosità che noi chiamiamo Medio Oriente una nazione si sia armata, apparentemente, di riserve di ordigni nucleari, probabilmente misurabili in centinaia, e che spinga altre nazioni a fare lo stesso". Ovviamente parla di Israele. Le autorità militari israeliane affermano di avere forze aeree e di terra più consistenti e più moderne di quelle di ogni potenza europea della NATO (Yitzhak ben Israel, Hr'retz, 16-4- 02, in ebraico). Hanno anche reso noto che il 12% dei loro aerei da caccia e da bombardamento sono stazionati permanentemente nella Turchia orientale, insieme con una corrispondente quantità forze navali e sottomarine -oltreché di terra- nelle basi turche, nel caso fosse necessario far nuovamente ricorso estremo alla forza per domare la popolazione kurda della Turchia, come all'epoca di Clinton. Si dichiara anche che l'aviazione israeliana di stanza in Turchia -nel quadro generale di una politica concordata fra USA, Turchia e Israele, di minaccia d'attacco e forse di spartizione dell'Iran- compiano voli di ricognizione lungo i confini iraniani. Analisti israeliani riferiscono anche che le esercitazioni aeree congiunte USA-Turchia-Israele vengono intese come una minaccia e un avvertimento per l'Iran. E ovviamente per l'Iraq (Robert Olson, Middle East Policy, giugno 2002). Senza dubbio Israele usa le grandi basi aeree USA nella Turchia orientale, dove i bombardieri USA sono probabilmente armati di ordigni nucleari. Ormai Israele è una base militare USA di terra.

    E anche il resto dell'area è armato fino ai denti. Se l'Iraq fosse governato da leader ultragandiani, svilupperebbe se fosse possibile sistemi di armamento, probabilmente molto di più di quanto non faccia oggi. Ciò molto verosimilmente continuerebbe, anzi accelererebbe, se gli USA prendessero il controllo dell'Iraq. L'India e il Pakistan sono alleati degli USA, ma procedono decisamente con lo sviluppo dell'armamento di distruzione di massa e più volte si sono pericolosamente avvicinati alla soglia del conflitto nucleare. Lo stesso è vero per gli altri alleati e protettorati degli USA.
    E' presumibile che, senza una riduzione generalizzata degli armamenti nell'area, continueranno.
    Saddam sarebbe d'accordo su questo? All'inizio del gennaio 1991, a quanto pare, l'Iraq ha offerto di ritirarsi dal Kuwait nel quadro di negoziati regionali sulla riduzione degli armamenti: un'offerta che i funzionari del Dipartimento di Stato ritenevano seria e negoziabile. Ma non ne abbiamo più saputo nulla , perché gli USA l'hanno rigettata senza rispondere e la stampa non ha riportato proprio nulla. Comunque è di un certo interesse che a quel tempo - poco prima dell'inizio dei bombardamenti- i sondaggi del pubblico USA sostenessero con una maggioranza di 2/3 la proposta fatta da Saddam, preferendola al bombardamento. Se alla gente fosse stato permesso di sapere di più sulla questione, la maggioranza sarebbe stata di gran lunga maggiore. L'occultamento dei fatti è stato un importante servizio alla causa della violenza di stato. Tali negoziati avrebbero portato da qualche parte? Solo degli ideologi fanatici possono esserne certi. Tali piani possono essere ripresi? Stessa risposta.



 

 
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