Respinto l'emendamento dell'Ulivo sul reddito minimo di inserimento
PASSALEVA: "SCELTA GRAVE. A MASSA AVEVA BEN FUNZIONATO"
La Camera ha bocciato lo stanziamento di 250 milioni di euro per prolungare l'esperimento

11.11.2002 - "Una scelta che purtroppo si commenta da sola. Aver deciso di bocciare l'emendamento dell'Ulivo che stanziava 250 milioni di euro per prolungare il reddito di inserimento a favore delle persone povere, appartiene alla totale responsabilità politica del governo Berlusconi e della maggioranza che sempre più a fatica lo sostiene. Vale davvero poco sbandierare i denari per le abitazioni delle giovani coppie quando poi si scopre che quei soldi, in Finanziaria, non sono aggiuntivi ma sono stati tolti ad altre emergenze fra cui, appunto, quella dei poveri". Il commento è del vice presidente della Toscana ed assessore ai servizi sociali, Angelo Passaleva.
"Cancellando il reddito minimo di inserimento - spiega - si è voluto troncare una esperienza di carattere non assistenzialistico e caritatevole: una esperienza che ha funzionato bene in molte città italiane e, per quanto ci riguarda, sul territorio di Massa e nell'intera provincia apuana come ha di recente riconosciuto anche il sottosegretario Sestini".
Il reddito minimo di inserimento è uno strumento non di carità ma di solidarietà. Consente infatti un'integrazione temporanea del reddito per chi si trova sotto la soglia di povertà, ma vincola il tutto ad un programma di attività sociale e di formazione: un percorso individualizzato, che può variare da persona a persona.
"Dispiace notare - conclude Passaleva - che questo governo, assai attento quando si tratta di garantire determinati interessi di pochi potenti, è invece incapace di trovare denari per certe emergenze che riguardano i poveri e chi non è difeso dai grandi avvocati. Mi auguro che al Senato le cose possano cambiare e invito chi, anche in Toscana, vuole difendere la giustizia sociale e la dignità di poveri a sostenere la giusta battaglia del centro sinistra".
Il reddito minimo di inserimento era stato sperimentato a Massa, dove era attivo da tre anni. Nel 2002 era stato esteso anche agli altri comuni della provincia. Nella sola città di Massa sono 800 le famiglie che finora ne hanno beneficiato: a Carrara oltre 400, nei tredici comuni della Lunigiana almeno altri 300. Mediamente l'integrazione al reddito si aggirava sui 310 euro al mese e i programmi oscillavano nella durata tra un anno ed un anno e mezzo. I corsi attivati erano finalizzati all'apprendimento di qualche mestiere, ma anche ad una migliore conoscenza dell'informatica.